Stay with me

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Chapter 9: Stay with me!
Quando quel giorno Lune andò a lavoro però, rimase alquanto delusa dalla scarsa loquacità di Michael, e capì il perché solo una mezz'oretta più tardi, quando vide Vicotria insieme al suo fidanzato Clark.
E in quel momento Lune si diede della sciocca. Di sicuro Michael le aveva inviato quel messaggio in balia di tutto l'alcol digerito. Come poteva provare il minimo interesso verso di lei, quando c'era Victoria, dannatamente perfetta.
Lune da quando lavorava con loro, aveva sempre visto Victoria, ben truccata, capelli sempre aggiustati, dei vestiti che di sicuro erano metà del suo stipendio, e con dei tacchi talmente alti che Lune si chiedeva come fosse possibile che i suoi piedi sopportassero quell'atrocità.
Dato che i ragazzi erano impegnati, Lune rimase come sempre dentro la stanza in cui si preparavano, sola.
Aveva il suo portatile in grembo e scriveva ciò che aveva appuntato sull'agenda.
Sentì la porta aprirsi, alzò lo sguardo per vedere la figura di un uomo, vestito in modo elegante, occhi nocciola e capelli castani. Clark, il fidanzato di Vicotria.
Sorrise quando la vide li.
-Lune giusto?- chiese.
La rossa annuì accennando un sorriso gentile. -Mentre lei è Clark-
-Esatto! Ma per favore dammi del tu. Mi mette in soggezione il lei-
Lune annuì nuovamente.
-Stai lavorando?- le chiese.
-Esatto! Qualcosa da dire sui ragazzi? Può anche dire che sono dei rompi scatole, eviterò di metterlo-
Clark rise per la frase di Lune. Si appoggiò a quel tavolo davanti a lei.
-Sai, in realtà non sono male. Lavorano sodo, ci tengono davvero tanto a ciò che fanno-
Lune a quelle parole sorrise. Perché anche lei aveva visto con quanto trasporto e devozione mettevano loro stessi in quel lavoro.
-Io non sono molto presente, ma la mia ragazza, Victoria, li segue ovunque e può assolutamente confermare ciò-
-Vi conoscete da tanto? Tu e Vicotria intendo- chiese Lune davvero curiosa.
-è strano che una come lei stia con uno come me vero?- chiese lui -comunque ci conosciamo da due anni, circa un mese fa le ho chiesto di sposarmi e ha accettato. Incredibile. Ogni giorno che passa mi chiedo come sia possibile che lei abbia scelto me. Mi sento fortunato ad averla accanto-
A Lune si strinse il cuore a quelle parole.
Clark era davvero innamorato di lei, così come Michael. Non capiva come Victoria potesse fargli ciò. Se lei avesse trovato una persona che l'amava così tanto non l'avrebbe mai tradita, anzi si sarebbe occupata di lui, assicurandosi di dargli tutto il suo amore.
-è patetico?- chiese Clark.
-è bellissimo invece. Sono davvero felice per te-
-Grazie mille- le disse lui.
La porta si aprì nuovamente facendo comparire la persona della quale loro due stavano parlando.
-Tesoro...- Victoria s'interruppe quando vide Lune.
-Viky- la chiamò lui -stavo parlando un po' con Lune. È successo qualcosa?-
-No. Mi chiedevo solo dove fossi- la bionda rivolgeva dei sguardi seri e preoccupati a Lune.
-Mi stava raccontando del vostro matrimonio. Congratulazioni!- l'acidità che mise nell'ultima parola fu più che percepibile a Victoria, ma non a Clark.
Victoria le concesse solamente uno sguardo gelido senza risponderle.
-Sarà meglio che io tolga il disturbo- disse Lune chiudendo il portatile.
-Certo. Scusami se ti ho infastidito- disse Clark
-Oh no! È stato un piacere parlare con te- Lune sorrise, rimettendo il portatile dentro la borsa. -Ci vediamo- disse superando la bionda e uscendo da quella stanza.
Era appena scesa al primo piano e vide accanto alle macchinette Michael che stava premendo un bottoncino, cercò di fare finta di non averlo visto, in modo da uscire. Ma fu inutile, perché lui la vide.
-Lune- la chiamò.
Fu un riflesso voltarsi subito. Finse una faccia sorpresa. -Ehi!- disse.
-Vai già via?- le chiese lui raggiungendola con in mano una lattina di coca cola.
-Si. Voi siete veramente pieni di impegni oggi, mentre io ho del lavoro arretrata alla writer's dream, perciò...- lasciò la frase in sospeso.
-Capisco- rispose.
Lune si limitò ad annuire lievemente, non sapendo cos'altro dire.
-Hai ricevuto il mio messaggio ieri?- chiese.
Lune portò subito i suoi occhi a quelli di Michael, non riuscendo a non trovarli meravigliosi. Cercò però di non farsi prendere dal nervosismo.
-Si- rispose -e sinceramene l'ho trovato poco appropriato-
-Come?- chiese Michael inarcando un sopracciglio.
-Non provare a giocare anche con me, perché io non sono Victoria- disse muovendo un passo indietro.
-Cosa c'entra lei ora?- chiese Michael.
-Stai con lei, ma mandi messaggi a me, in cui dici che vuoi baciarmi. Avanti-
-E allora?- chiese come se non ci vedesse nulla di male.
Lune scosse la testa incredula -Ciao Michael- li voltò le spalle, non aveva proprio voglia di iniziare una discussione.
-Lune!- la chiamò lui, non capendo il perché si stesse comportando in quel modo.
La rossa si voltò -smettila di mettermi alla prova, pensando che io sia come quelle ragazze ti porti a letto quando non hai Victoria. Perché io non sono così e mi disgusta il solo fatto che tu possa pensarlo. Per me non esiste solo il sesso, ma anche i sentimenti- Lune verso la fine aveva alzato la voce davvero arrabbiata.
-Ti sei fatta un idea totalmente sbagliata di me- disse Michael facendo notare che era irritato.
-E tu di me- disse Lune.
Entrambi si guardano in modo serio, finché non fu proprio Lune a dargli le spalle e andare via da li.
Micheal era ritornato del tutto irritato al piano superiore e di certo vedere Vicotria con Clark non aveva aiutato a farlo sbollire.
Calum aveva notato il suo umore nero, si era avvicinato, chiedendogli cosa fosse successo e Michael aveva deciso di raccontagli tutto.
-Ne ha fatto un apocalisse. Per cosa? Un messaggio- disse con i suoi occhi verdi poggiati a Victoria che aveva portato le braccia a circondare il collo di Clark, mentre lui le circondava la vita. La bionda parlava e rideva normalmente, come se Michael non fosse li e ciò non lo facesse star male.
-Forse...- iniziò Calum.
-Cosa?- chiese serio Michael.
-Il fatto che tu sia un po' attratto da lei è palese. E non hai tutti i torti dato che bhe...esteticamente non è male. Ma l'abbiamo visto tutti che è una ragazza alquanto diversa da quelle a cui siamo abituati. Noi siamo abituati a tipi come la sua amica Hope, spontanea, senza pudore e con un carattere forte, Lune è tutto il contrario-
-Con questo che vorresti dire?- chiese Michael, non capendo il senso della sua frase.
-Che ami complicarti la vita- disse divertito Calum. -Ma non trattarla come fai con tutte. Un tuo semplice messaggio al posto di risultare "invitante"- qui fece le virgolette -potrebbe illuderla-
E Michael in quel momento capì anche il perché Lune si fosse arrabbiata a tal punto.
Era vero anche quello che aveva detto Calum, perché a Michael un po' lei piaceva. Da quando l'aveva vista alla festa, aveva notato i suoi capelli rossi, un rosso diverso che non aveva mai visto addosso a qualcuno. L'aveva squadrata da capo a piedi, anche quando l'aveva vista alla writer's dream. Ed era stato il fatto che fosse piccolina e che aveva un bel corpo a far si che fosse un po' il centro dell'attenzione e, come aveva detto Victoria, il loro nuovo giocattolino, che aveva finito per stravolgere tutto. Timida, gentile, sorridente e determinata quando voleva, Lune era l'esatto opposto di Victoria, Michael lo sapeva.
-L'hai capito vero che ci siamo tirati indietro solo per te vero?- chiese Calum.
-Cosa?- chiese lui voltandosi verso l'amico.
-Provi dell'interesse verso di lei- constatò il moro.
-La trovo solo carina, tutto qui. Non mi piace. Io...- i suoi occhi andarono a Victoria.
-Sei incredibile- disse esasperato Calum. Si alzò in piedi e guardò Michael.
-Dato che Luke è il suo nuovo amico del cuore e Ashton sta diventando suo amico. Non penso che ci siano problemi se la prendo io no? Tanto a te interessa solo Victoria- aprì di poco le braccia e s'indicò.
***
Lune era del tutto concentrata a rispondere a quel e-mail per conto di Spancer, che sobbalzò quando sentì il cellulare li accanto suonare. Senza guardarlo, lo prese sbloccandolo e rispondendo, mentre continuava a scrivere.
-Pronto-
-Ciao Lune- la voce felice di Calum, la mise direttamente di buon umore.
-Ciao Calum- disse.
-Dove sei?- chiese lui.
-Io, povero essere umano se voglio campare devo lavorare, perciò, sono alla writer's dream- rispose, rileggendo l'ultima frase che non le piaceva affatto.
Calum dall'altra parte del telefono rise.
-Pensavo che ti bastasse scrivere un libro ed era fatto- disse.
-Magari- rispose Lune.
-Perciò oggi pomeriggio non sei libera?-
-Stacco verso le cinque. Perché?- chiese.
-Nulla! Mi chiedevo se ti andava di venire a casa nostra-
La prospettiva di rivedere Michael dopo la discussione di quella mattina non l'allettava per niente, però passare il tempo con gli altri le piaceva parecchio. La facevano sempre ridere.
-Dimmi solo quando- rispose sorridente.
-La porta è sempre aperta- rispose Calum.
- - -
Lune ebbe la decenza di passare a casa e darsi una rinfrescata e riaggiustata dato tutto il lavoro e la corsa che si era dovuto fare per i vari piani. Si chiedeva perché Spancer non chiamasse un tecnico per l'ascensore. Sarebbe morta un giorno di questi per quanto doveva correre.
In casa trovò i due piccioncini. Tyler e Alan, salutò quest'ultimo con un caldo abbraccio.
Alan gli piaceva sul serio, era un tipo così gentile e dolce, in più il suo viso ispirava talmente tenerezza che al solo guardarlo potevi volergli del bene.
Le avevano augurato di divertirsi quando usciva e lei li aveva ringraziati.
Dato che il traffico era tanto, quel giorno decise di prendere la metro, che ci mise solo mezz'ora.
Quando arrivò davanti alla porta del loro appartamento, suonò.
Ad aprirle fu Luke, che l'accolse con un gran sorriso, abbracciandola, un abbraccio che Lune ricambiava sempre con piacere.
-Ho un brutta notizia- sussurrò sciolto l'abbraccio.
-Sarebbe?- chiese Lune guardandolo mentre chiudeva la porta.
-C'è anche Victoria- disse.
-Ok, è stato bello, salutami anche Ashton e Calum- disse pronta a fare retro front.
-Lune!- urlò Calum quando la vide.
Lune avrebbe voluto strozzarlo con lo sguardo. Lui si avvicinò a lei e l'abbraccio.
-Tanto non ti faccio scappare-
-Ti odio!- disse lei.
-Non è vero- rispose lui, sciogliendo l'abbraccio e portandola in sala dove c'era il resto del gruppo.
Lune rimase alquanto sorpresa quando vide Victoria seduta sulle gambe di Michael e lui che la coccolava.
Michael portò i suoi occhi a lei, quando la vide entrare. Victoria invece assunse un aria disgustata, ma pensò subito a spostare il suo sguardo, nascondendo il viso nella cavità del collo di Michael, concedendogli dei baci.
Sarebbe stata una menzogna dire che ciò non l'aveva fatta sentire di merda.
Lune si avvicinò a Calum, alzandosi in punta di piedi per raggiungere il suo orecchio.
-Apprezzo che vogliate passare del tempo con me. Ma non ce la faccio a stare dove ce lei- sussurrò.
-Un piccolo sforzo, per favore- le sussurrò a sua volta Calum -già ci vediamo poco e quando lo facciamo dobbiamo pensare alla biografia- continuò con tono basso.
Lune sospirò abbassando lo sguardo e annuendo.
-Grazie- disse abbracciandola e dondolandosi con lei.
-Mi sento un pupazzo- commentò divertita Lune. Calum accennò un lieve risata.
Alla fine era come se la sala si fosse divisa in due, in una parte c'erano Michael e Victoria che erano occupati a coccolarsi e ad amoreggiare, mentre dall'altra Ashton, Luke, Calum e Lune, che invece parlavano d'altro.
Lune di tanto in tanto concedeva qualche occhiata dalla parte dei due amanti e quando vide la bionda attaccare le sue labbra a quelle del ragazzo avide, decise che era davvero troppo e che non era masochista fino a tal punto.
-Devo andare- disse prendendo la borsa che aveva appoggiato ai suoi piedi.
-Di già?- chiese Luke.
Lune annuì.
-Sei rimasta pochissimo. Se è per il trasporto ti riporto io a casa- si offri Ashton.
Lune scosse la testa -grazie per il pomeriggio, ma ho davvero altri impegni-
-Ok, allora. Non insistiamo- disse Ash.
Salutati i tre ragazzi, Lune cercò di uscire il più velocemente da quella casa. Sentendosi una completa cretina. Si era fatta prendere dai problemi di Michael, finendo per conoscerlo meglio e provare qualcosa per lui. Come aveva potuto essere così sciocca e sprovveduta. E lui come poteva essere così masochista? Sembrava che gli piacesse farsi ridurre il cuore a brandelli da lei.
Una cosa era certa, questa volta non lo avrebbe più consolato alle due di notte offrendogli la sua amicizia.
***
-Potrei diventare lesbica- disse Lune con la testa poggiata al piano da cucina.
-Anche in quel caso saresti sfigata- le disse Tyler.
-Allora rimarrò zitella con settantadue gatti-
-Ah! Non in questo appartamento- commentò il biondo.
-Tyler- lo riprese Alan, sedendosi accanto a Lune e strofinando la mano sulla schiena di lei.
-Cos'ho di sbagliato?- chiese nascondendo il viso fra le braccia. -Ogni dannata volta che mi piace qualcuno succede sempre qualcosa. Vorrei non avere questo carattere di merda!-
-Lune non dire così- le disse Alan.
Tyler sospirò sedendosi davanti a lei.
-Stai piangendo?- chiese.
Lune alzò il viso -cazzo no!- disse, facendo ridere lui e Alan.
La rossa sospirò poggiando la testa sulla spalla di Alan -Se non ti sposa Tyler sappi che ci sono io. Sei sempre così gentile con me-
-Giù le mani donna- disse Tyler. Alan invece le scompigliò i capelli.
-Penso che per quanto tu provi a dire a te stessa ora basta. Il danno è fatto-
Lune lo guardò, cercando di capire cosa Alan volesse dirle.
-Se lui ritornerà tu non lo manderai via, perché questa sei tu. Finirai nuovamente per starci accanto-
-Sono davvero così prevedibile?- chiese Lune.
-Sei solo troppo buona- disse Alan.
-Perciò sono fregata-
-Prima o poi andranno via, e quel punto tu potrai riprendere tutto normalmente- disse Alan fiducioso.
-Si. Anzi la prossima volta puoi uscire insieme a noi, ci portiamo anche quella rombi scatole di Hope- disse Tyler.
-Grazie ragazzi-
-Figurati-
***
Lune non sapeva se Alan avesse dei poteri magici o cosa, ma quel sabato sapeva solo che lui ci aveva perso in pieno.
Quel sabato era rimasta a casa, perché aveva del lavoro arretrata da fare.
Erano le dodici meno un quarto e Lune cercava di rimanere sveglia bevendo del caffè, nonostante a lei facesse estremamente schifo.
Il campanello di casa sua suonò.
Si immobilizzò, guardando la porta preoccupata.
Suonarono altre due volte e Lune con il cuore che batteva forte dalla paura si avvicinò.
Si chiese perché Tyler non fosse a casa quando serviva.
Dall'occhiello, controllò chi fosse, notando una testa rossa. Michael.
Si chiese cosa diavolo ci facesse a quell'ora di notte a casa sua. Il campanello suonò di nuovo e Lune questa volta decise di aprire.
-Ciao- disse lui sorridendo smagliante.
-Cosa ci fai qui?- chiese Lune stringendosi nel suo cardigan, quel corridoio era davvero freddo.
-Passavo da queste parti- disse Michael muovendo un passo avanti, ma tenendosi allo stipite per non cadere -ops- disse accennando una lieve risata.
-Non può essere- disse Lune muovendo un passo in avanti, verso di lui.
-Michael hai bevuto?-
-Un pochino- rispose lui unendo due dita.
-Questo non è un pochino- portò una mano sul suo viso, per guardarlo meglio. Aveva gli occhi lievemente arrossati e lucidi, per non parlare delle guance.
-Perché la terra trema?- chiese.
-La terra non sta tremando- disse Lune.
-Si invece- insistette lui come un bambino, annuendo.
Lune si guardò introno-vieni dentro- gli disse.
-Bell'idea. Questa notte sono pronto a fare festa-
-Questa notte tu non farai festa- disse lei prendendolo per un braccio in modo da farlo entrare.
Michael entrò, Ma finì praticamente addosso a Lune che per quanto poté cercò di sorreggerlo.
-Cavolo!- disse notando che era fin troppo pesante.
-Te l'ho detto che la terra tremava- disse Michael.
-Devi sederti, ora, prima che mi fai fuori un braccio- lo fece accomodare nella sedia in cucina, dove c'era lei poco fa.
-Ok- Lune prese un bel respiro, guardandolo. Lui aveva i suoi occhi su di lei e sorrideva come un idiota. -Dovrei avere del limone- disse.
-Non mi piace il limone- disse Michael scuotendo la testa.
-Lo so. Ma ti piace il caffè giusto?-
Michael ci penso su prima di scuotere la testa.
Lune alzò gli occhi al cielo. Sapeva che gli piaceva, perciò ignorò quello che diceva versandone un po' su una tazza. Prese il limone che aveva in frigo e tagliato a metà prese una parte iniziando a strizzare il liquido dentro il caffè.
Si sentì un gran casino e Lune si voltò giusto in tempo per vedere Michael per terra.
-Ahi- disse lui.
-Oh mio dio!- lasciò subito il limone correndo verso di lui -ti sei fatto male?- gli chiese.
-Volevo venire da te- spiegò lui.
-Potevi chiamarmi- disse Lune, aiutandolo per metterlo seduto.
Michael non rispose, la guardò in modo triste.
-Aspettami qui ora, ti porto una cosa- gli disse. Si alzò per prendere la tazza, cercando di mischiare i due liquidi. La porse a Michael.
-Non lo voglio- disse lui.
-è buono, almeno provalo-
Michael scosse la testa.
-Per favore- disse Lune, guardandolo dritto negli occhi e ciò sembrò farlo cedere. Prese la tazza portandola fra le labbra e bevendone solo un sorso.
-Fa schifo!- disse, ridando subito la tazza a Lune. -che sapore disgustoso-
-Scusa- disse Lune sentendosi quasi in colpa. -Perché hai bevuto così tanto?- chiese poi.
-Sai cosa? I matrimoni non mi sono mai piaciuti. No, no- muoveva il dito come un bambino.
-è per Victoria perciò- Lune si lasciò andare a un sospirò triste.
-Dovevo andare da lei stasera, ma poi Clark è ritornato e non ci sono andato.
Di sicuro starà facendo sesso con lui ora-
Lune si guardò intorno cercando di non far vedere che quella frase era alquanto inappropriata.
-Tu mi vuoi?- le chiese.
-Cosa?- Lune sgrano gli occhi guardandolo.
-Stasera. Sono tuo- disse aprendo le braccia e sorridendo.
-Mi dispiace, ma non posso- disse gentilmente Lune.
-Non ti piaccio?- chiese tristemente Michael.
Lune avrebbe voluto scoppiare a ridere e chiedergli se scherzava, dato che lei provava qualcosa per lui, ma non lo fece.
Portò una mano sul suo viso e accarezzandolo gentilmente, parlò.
-Stasera non è il caso. Sarà per un altra volta ok?- si sentì una cretina, perché quello che stava dicendo era stupido e senza senso.
-Me lo prometti?- chiese Michael alzando il mignolo.
Lune spalancò la bocca incredula -mi prendi per il culo?- chiese non riuscendo a contenersi.
Michael si guardo le mani e poi Lune -no- disse ingenuamente.
Ed ecco che non fece a meno di ridere a quella scena.
-Vieni con me Michael- disse aiutalo ad alzarsi.
-Mi cacci via?- chiese lui.
-No, ti faccio andare a dormire, non puoi di certo startene in cucina.
-Non eravamo sul divano?-
-No- Lune stava cercando di usare tutta la sua pazienza mentre lo portava in camera sua. Il ragazzo si sedette prima di lasciarsi andare all'indietro.
-è morbido- disse.
-Dovresti sdraiarti dall'altra parte- provò lei con la massima gentilezza.
Come un riflesso, si tolse le scarpe sdraiandosi come li aveva detto Lune, che provò a coprirlo.
-Vuoi qualcosa prima che vada via?- chiese spostandogli il ciuffo rosso dalla fronte.
-Non lasciarmi solo- disse, portando una mano sul suo polso.
-Ma hai bisogno di dormire-
-No- scosse la testa provando a mettersi seduto.
-Ok, ok, rimango. Ma tu sdraiati- disse Lune. Si sedette accanto a lui sul letto.
Michael aveva stretto la sua mano mentre guardava il soffitto.
Quel tocco era piacevole, ma non riusciva a fare a meno di pensare che lui faceva allo stesso modo con un altra.
-Lune- la chiamò.
-Si?- chiese lei.
-Mi vuoi bene?-
-Certo-
-Tanto?-
-Tanto-
Michael la guardò. -Victoria non mi vuole bene-
Lune non disse nulla, non sapeva cosa poter dire in quel caso.
-Non voleva nemmeno me all'inizio. Voleva Luke, ma c'era Liz con lui e non poteva, perciò ha scelto me-
Quella rivelazione, le fece sgranare gli occhi.
-Sono sempre la seconda scelta di tutti. Fa schifo-
-Ehi- sottrasse la sua mano da quella di lui, per accarezzargli il viso -non è vero che sei la seconda scelta di tutti-
-Come fai a saperlo?- chiese lui.
Già Lune, come fai? Si chiese. Si disse che era ubriaco e che poteva azzardare, almeno per farlo sentire un po' meglio.
-Perché sei la mia prima- disse guardandolo negli occhi e sentendo il cuore scoppiarle dentro al petto.
-Si?- chiese con un sorriso che per un attimo la fece rimanere senza fiato.
Annuì sorridendo a sua volta.
Michael la tirò per il braccio per abbracciarla. La testa di Lune finì sul petto di lui, che distrattamente iniziò a giocare con i suoi capelli.
-Sei così bella Lune- disse di punto in bianco.
-Sei ubriaco-
-Può darsi, ma tu rimani lo stesso bella-
Lune non riuscì a impedirsi un sorriso a quella frase.
Rimasero per tanto in quella posizione, finché Lune non sentì il respiro regolare di Michael e le sue mani scivolare sul letto. Si alzò piano, guardandolo, profondamente addormentato. Non riuscì a impedirsi un altra carezza, prima di andare via.
Si era appropriata del plaid di Tyler, pronta a passare la notte sul divano.
Quando Tyler rientrò a casa, era insieme e Alan. Rimase sorpreso nel vedere Lune dormire sul divano. Si guardo in giro alla ricerca di tracce che dimostravano che c'era stato qualcuno in casa, ma non c'era nulla.
-Pensi che sia di nuovo venuto qui per scusarsi?- sussurrò a Alan.
-Probabile- rispose il moro. Tyler oramai era deciso a non ficcare più il naso, sarebbe stato sciocco farlo. Insieme a Alan si diresse in camera a dormire.

English love affair.// Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora