Family

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Chapter 11: Family?
-Tra poco è Natale- disse Lune saltellando felice dentro l'appartamento dei ragazzi.
-No, attento. Devi marcarlo- diceva Luke a Michael. I due erano seduti sul divano con Calum e stavano facendo una partita a fifa.
Lune li guardò incredula, mentre Ashton rideva per la reazione della rossa.
-Non ti hanno filata di striscio- disse.
-Cosa?- chiese Calum, con gli occhi incollati alla Tv.
-Nulla- sospirò Lune andando ad accomodarsi accanto ad Ashton, che aveva poggiato un braccio sul divano. Lei si sedette e poggiò la testa sulla spalla del ragazzo, che si voltò subito a guardarla.
Non era da Lune avere un "contatto fisico" e questo lo sapevano tutti. Si, ricambiava gli abbracci, ma nulla di più.
Ma non disse nulla, bensì le circondò le spalle con il suo braccio.
-Perciò cosa farai per Natale, ritorni a casa?- le chiese.
-Assolutamente no. Io e Tyler abbiamo delle tradizioni...che sono iniziate dall'anno scorso, ma lo sono pur sempre- disse divertita e facendo spuntare un sorriso ad Ashton.
-Ma bene. Mi tradisci con Ashton davanti ai miei occhi. Non ci credo- disse Calum concedendo un breve sguardo Lune.
-Non pensavo che stessimo insieme- disse lei, stando al gioco.
-Lune dal giorno in cui hai detto che io sono il tuo preferito, hai legato un contratto con me. Sei una Calum's girl-
La rossa rise.
-Ma finiscila. Concentrati sul gioco più tosto- disse Michael.
-Lo sto facendo. E ti sto stracciando amico- gli rispose lui.
Michael guardo verso Lune facendole l'occhiolino.
-Voi che fate per natale? Ritornate a casa?- chiese Lune alzando lo sguardo verso Ashton.
-Può darsi, non lo sappiamo ancora- rispose lui.
-Bhe...- iniziò Lune -Casa Liberati/Cooper è sempre aperta-
-Buono a sapersi- disse Ashton, dandole un buffetto sulla guancia. Attirando però lo sguardo di Michael che non poté fare a meno di vedere il sorriso dolce che comparve sul viso di Lune, mentre guardava Ashton.
-Gol!- urlò Calum alzando le braccia al cielo vittorioso.
-Cosa?- Michael ritornò alla partiva, vedendo che Calum aveva segnato il terzo gol consecutivo.
-Fai schifo- commentò Luke scuotendo la testa esasperato.
Lune e Ashton risero per l'espressione del tutto arresa di Luke e per il ballo della felicità di Calum.
* * *
Tyler stava girando per i vari reparti di quel negozio, Lune era dentro il carrello che Alan spingeva.
-Perciò...niente Vicotria?- chiese Tyler guardando un capellino di babbo natale.
-Nope- rispose Lune sorridente. -Pare che Michael sia davvero riuscito a liberarsene-
Alan si sporse per raggiungere l'orecchio di Lune.
-Perciò ora hai campo libero- le sussurrò.
Lune alzò lo sguardo verso di lui che sorrideva.
-Alan non ho speranze e poi non ho tempo da perdere complicandomi la vita-
-Puah- commentò Tyler -Primo: di speranze ne avresti dato che eri la loro prossima vittima, prima che ti risparmiassero. Secondo: a chi vuoi darla a bere? Ogni volta che lo vedi fai quella cosa strana-
-Quale cosa strana?- chiese Lune corrugando le sopracciglia.
Tyler sospirò alzando gli occhi al cielo. Buttò il capello dentro il carrello e guardo Lune, assumendo un sorriso da imbecille sul viso -ciao- disse con voce effeminata e accennando una risata.
-Io non faccio così- si difese Lune.
-Più o meno. Ma il sorriso da cretina ce l'hai-
Lune lo guardò male, alzando il medio.
-Comunque aiutami a uscire di qui, devo comprate qualcosa anch'io- disse allungando le braccia verso Tyler.
-No- disse lui voltandole le spalle.
-Sei uno stronzo! Alan- piagnucolò guardando il ragazzo, che divertito dal loro battibecco, l'affiancò.
Lune allungò le braccia verso di lui, che senza fatica la prese di peso facendola scendere.
-Grazie- disse quando le sue vans bordeaux toccarono il suolo.
-Figurati. Le rispose gentilmente Alan.
Mentre continuavano a camminare, Alan parlò.
-Come mai pensi di non avere speranze con Michael?-
Lune lo guardò dritto in quelle iridi azzurre -semplicemente penso di non essere il suo tipo. Lui è realmente fantastico. Ha un personalità tutta sua, mi fa sempre ridere. Mentre io...bhe sono io-
-Penso che anche tu abbia delle qualità- disse il ragazzo.
-Sarà- rispose con alzata di spalle Lune, come a voler concludere quel discorso.
-Ho visto il modo in cui ti guarda- disse Alan.
Lune prese in mano una pallina con il big ben e la mosse facendo muovere le palline bianche all'interno.
-Ma non hai visto il modo in cui guarda Victoria. Davvero Alan, lo apprezzo, ma lasciamo perdere. Il solo essergli amica mi basta-
Ritornarono a casa dopo ben due ore di compere. Poggiando tutte le buste sul piano da cucina.
-Domani dobbiamo andare a comprare l'albero- disse Tyler tirando fuori la roba da mettere nel frigo.
-Che fine ha fatto quella dell'anno scorso?- chiese Lune sistemando la dispensa.
-Non ne ho la più pallida idea, non la trovo- rispose il biondo chiudendo il frigo e cacciando le bevande alcoliche che aveva preso.
-Ragazzi posso darvi una mano?- chiese Alan.
In quel istante il campanello suonò e Tyler e Lune indicarono a Alan la porta. Il moro andò ad aprirla, trovando sulla porta una ragazza e quattro ragazzi.
-Ciao Alan- salutò felice Hope dandogli un bacio sulla guancia.
-Ehi Hope- la salutò lui.
-Si può?- chiese invece Michael.
Lune dalla cucina si sporse per vedere l'entrata, sorrise.
-Ehi ragazzi! Entrate pure- disse.
Era davvero bello poter vedere quell'appartamento pieno. Era rumoroso, ma in un modo piacevole.
Hope andò subito a vedere cosa avessero comprato, incuriosita dalle tante buste.
Mentre Tyler pensava subito ad aprire una bottiglia tirando fuori dei bicchieri per tutti.
-Guarda che ho presto per Lune- disse Tyler tirando fuori un cerchietto da renna e mettendola fra i capelli della rossa.
-Non male- commentò Hope.
-Non mi esprimo- disse invece divertita Lune.
-Ora ho davvero le corna. Capita?- chiese Calum guardandola.
Lune non riuscì a impedirsi una risata -sei un idiota- commentò.
La rossa aveva praticamente fatto su e giù per sistemare tutte le cose che avevano comprato, in modo da non lasciare tutto in cucina a fare casino.
Mentre stava ritornando, sentì la mano di Michael bloccarla per un polso. Si voltò subito verso di lui, che si alzò aggiustandole meglio il cerchietto.
-Ecco, ora stai meglio- disse abbassando lo sguardo verso di lei, che gli concesse un sorriso.
Lune adorava così tanto gli occhi di Micheal, perché ti ingannavano, non erano azzurri, avevano anche del verde all'interno. Il miscuglio di quei due colori era favoloso.
-Allora cosa farete per Natale?- chiese Michael guardando Tyler e portando un braccio a circondare le spalle di Lune, avvicinandola a se.
Hope poco distante da li, stava sorridendo a quella scena, mentre Lune sentiva il cuore batterle forte a quel contatto.
-Per Natale ci limitiamo a una cosa tranquilla a capodanno invece usciamo- rispose Tyler portandosi il bicchiere fra le labbra.
-Non sembra male come prospettiva- disse lui.
-Già, forse Lune trova qualcuno a cui dare il bacio a mezza notte- ironizzò il biondo.
La rossa alzò gli occhi al cielo, mentre Michael la guardava in modo strano, quasi serio.
Michael in quel momento si accorse anche di non sapere molto della vita sentimentale di Lune. Se magari li piaceva qualcuno o no. Anche se lo scorso giorno l'aveva vista con Ashton, in più si ricordava ancora delle parole di Calum. Ma lui non sembrava starci provando con lei.
Michael era persino confuso riguardo ciò che provava nei confronti di Lune, perché si le piaceva, ma non sapeva dire esattamente quanto.
Non era propriamente bravo con le relazioni e quelle ragazza, lui lo vedeva, aveva già sofferto.
Il campanello di casa suonò, Lune portò lo sguardo alla porta bianca e poi guardò Tyler.
-Hai invitato qualcuno?- chiese.
Lui scosse la testa.
-Forse è Kate- provò.
Lune annuì. Di malavoglia si sottrasse dalla stretta di Michael e andò ad aprire la porta con un sorriso sul viso. Un sorriso che si spense quando vide chi c'era li davanti.
-Lune- salutò felice una donna di media statura con i capelli lunghi fino alle spalle neri. L'uomo accanto a lei era notevolmente più alto, a differenza della donna, aveva i capelli ricci e brizzolati.
-Mamma, papà- disse lei incredula.
- - -
Li fece entrare dentro casa, dopo degli abbracci calorosi che Lune ricambiava come in trance.
Insomma, i suoi le erano mancati un sacco, ma sentiva la sua morte vicina in quel momento.
Sua madre per quanto potesse sembrare dolce e tenera, era una vera furia quando voleva.
Tutti i presenti in cucina, guardarono le due persone che erano appena entrate e guardarono Lune.
Tyler guardò la donna appena entrata e poi Lune. Se non fosse stato per il colore dei capelli erano uguali. La donna era veramente molto bella.
-Sono i miei genitori- disse lei.
Poi tornò ai due, che guardavano i presenti, cercando di sorridere gentilmente e poi la figlia.
-Loro sono i miei amici- disse Lune parlando in italiano, e le sembrava alquanto strano farlo. Era abituata a parlare costantemente in inglese, che ora le veniva persino difficile.
-è una festa?- chiese la donna notando la bottiglia aperta sul piano da cucina. Il suo sguardo era serio, nonostante sorridesse. Era chiaro, non voleva che la figlia bevesse.
-Non proprio- Lune sembrava terrorizzata.
-Dov'è Kate?- chiese seria.
-Kate?- disse Lune.
-Si, la tua manager, la donna con cui tu vivi. Dov'è?-
I ragazzi se pur non capivano cosa loro stessero dicendo, vedevano chiaramente lo sguardo severo della madre e il pallore nel viso di Lune.
-Oh si, lei-
La donna aspettava.
Lune deglutì -non abita qui- disse.
Sua madre e suo padre sgranarono gli occhi.
-Che cosa?- chiesero in contemporanea.
-Posso spiegare- Lune alzò subito le mani intimandoli a calmarsi. -e casomai spostiamoci in sala-
I due si guardarono prima di raggiungere la stanza detta dalla figlia.
-Lune- la chiamò Tyler.
-Ora non posso. Stano già progettando la mia morte- disse.
-Che ci fanno qui?-
-A me lo chiedi? Ora devo andare-
Luke si sporse a toglierle il cerchietto.
-Grazie- disse lei prima di raggiungere i suoi che la stavano aspettando. Si erano anche seduti.
-Allora?- chiese la madre.
-Non abito più con Kate da un po'- ammise lei sedendosi davanti a loro.
-Da quando di preciso?- le chiese il padre.
Lune avrebbe tanto voluto non avere la lingua in quel momento. -Da un anno- ammise.
-Non ci posso credere. Vivi qui da sola?- chiese la madre incredula.
-Con Tyler- disse Lune alzando lo sguardo verso di lei.
-Chi?- chiese il padre, già pronto per la sfuriata.
-è il mio migliore amico ed è gay- aggiunse come se la cosa potesse esserle d'aiuto.
-Non me ne frega di cosa lui sia. Tu vivi con un ragazza da ben un anno Lune- l'uomo alzò la voce.
-E non oso nemmeno immaginare cosa fate. Cos'è quella bevanda alle cinque del pomeriggio poi- disse la donna.
-Non stavo bevendo. Bevono loro. Lo sapete che non tocco nulla di alcolico- bugia.
-Oh me per favore, per chi ci hai presi?- chiese la donna alzandosi.
-Non eravate felici di vedermi?- provò Lune.
-Si, ma mi fa incazzare quello che ho visto!-
-Mamma-
-Niente mamma, Lune. Ti ho fatta venire qui solo perché saresti stata costantemente controllata da un adulto. Cosa scopro invece? Che vivi in un appartamento con un ragazzo che ha la tua stessa eta-
-Tecnicamente ha ventidue anni-
-Oh perfetto! Questo si che cambia tutto- disse ironica la donna.
-Mamma non potevo continuare ad abitare con Kate. Lei vive con il suo ragazzo, io ero un intrusa nella loro vita-
-Quella donna deve imparasi a prendere le sue responsabilità. Ti ha preso sotto la sua "tutela" ed ecco il risultato-
Lune si alzò a sua volta. -Sono grande abbastanza da cavarmela da sola-
-No, che non lo sei Lune!-
Lune sospirò davvero innervosita.
Dalla cucina si vedeva a sentiva tutto, nonostante la seconda opzione non servisse molto ai presenti.
-La madre di Lune è una furia- disse Calum.
-Le sta praticamente urlando addosso. E non capisco nemmeno cosa- disse Tyler.
-Dovremmo fare qualcosa?- chiese Luke.
-No...almeno non per ora- disse Tyler.
Lune guardò il padre che sembrava deluso, non la guardava nemmeno negli occhi.
-Sentite, so che non è esattamente ciò che vi aspettavate. Ma...-
-Non lo è affatto Lune!- la interruppe la madre.
-Vado a lavoro, non mi sono immischiata in cosa strane, non mi drogo e non bevo. Non capisco perché ne fate una catastrofe?-
-La tua casa è piena di ragazzi. Sai cosa direbbe la gente se lo sapesse-
-Oh ecco svelato il mistero- disse Lune con tono ironico -pensato solo a questo perciò, a ciò che le persone possono dire. Chi diavolo può vedermi qui?-
-E perciò ti è permesso fare tutto senza controllo? Lune sono del tutto delusa dal tuo comportamento. Non ti riconosco più. Dov'è finito il tuo buonsenso?-
-è ridicolo il solo fatto che voi pensiate ciò-
-Tua madre ha ragione- disse il padre guardandola.
-Ecco perché non ritorni a casa- disse la donna.
-Non ci ritorno perché li è tutto una merda- disse Lune seria.
-Bel modo di esprimerti con i tuoi genitori- disse il padre.
-è casa tua- disse invece la madre.
-Io non la considero tale-
-Lune questo posto ti ha cambiata. Tu devi ritornare con noi in Italia-
Il padre si alzò a sua volta -siamo venuti per questo motivo. Tu puoi benissimo lavorare anche li no?-
-No! Io qui ho tutto- disse Lune scuotendo la testa.
-No invece. Cos'hai? Un appartamento che dividi con un ragazzo che conosci da poco tempo. E quelle persone. In Italia hai la tua famiglia, la tua casa, i tuoi amici, hai la tua vita- le disse gentilmente la madre.
-La mia vita è qui a Londra e se tu ti fossi data la briga di essere più prendente nella mia vita lo sapresti. Lo sapreste entrambi. E quelle persone che non vi siete nemmeno date la briga di conoscere sono i miei amici e Tyler è come un fratello per me-
-Tu hai già un fratello- disse la madre.
-Sai cosa intendo- rispose Lune.
-No, perché non riesco più a riconoscere quella che reputavo mia figlia- Mosse dei passi pronta a uscire.
-Mamma, dove vai?- le chiese Lune.
-In albergo, ne parleremo domani. Da soli e quando sarai anche tu un po' più lucida-
-Non ho bevuto nulla- disse Lune incredula.
-A domani Lune- concesse un gentile saluto ai presenti, mentre usciva con il marito.
Lune invece si lasciò cadere sul divano, più stanca che mai.
Portò una mano fra i capelli guardando davanti a se, senza sapere cosa dire o fare.
-Lune- provò Tyler dalla cucina.
-Non una parola- disse lei.
Michael si alzò dal suo posto raggiungendola e sedendosi accanto a lei.
-Sembri sconvolta-
-Che cosa strana- commento ironica.
-Che volevano?-
-Riportami a casa-
-Che cosa?-
Tutti praticamente dalla cucina si spostarono in sala.
-Perché?- chiese Hope.
-Perché non mi riconoscono e sono cambiata- ripete Lune -stronzate! Non hanno mai saputo nemmeno come fossi realmente-
-Che vuoi fare perciò? Non penso che stessero per andare del tutto via- disse Tyler.
-No, ritornano domani. Pensavo che avessi bevuto e che non fossi in me. Non ci credo- scosse la testa del tutto esterrefatta.
-Certo che tua madre è una furia- commentò Calum.
Lune accennò un sorriso -ha un carattere tutto suo- si limitò a dire.
Alzò lo sguardo e sorrise -non mi porteranno via da qui. È casa mia oramai- disse.
* * *
Michael quel giorno stava parlando con alcuni dei ragazzi dello staff con cui lavorava. Dato che si era unito anche Clark, Victoria ne aveva approfittato. Sedendosi sulle gambe dell'uomo, concedendogli qualche carezza o un bacio sulla guancia e quando poteva anche sulle labbra.
Michael semplicemente cercava di non pensarci, portando il suo pensiero a quacun'atro...o meglio..qualcun'altra. E come se Calrk li avesse letto nella mente parlò.
-Fra te e Lune?- chiese circondando i fianchi di Victoria, che al solo sentire il nome di quella ragazza non potò impedirsi uno sguardo scocciato.
Michael si strinse nelle spalle, non sapendo che rispondere.
-Forse era sono un bacio Calrk, dato per sfizio- provò Victoria, concedendo uno sguardo a Michael.
-Non lo era. Puoi starne certa- le rispose lui, facendola solo innervosire.
Il telefono di Michael squillò facendo zittire Clark che stava nuovamente per parlare. Il ragazzo tirò il cellulare fuori dalla tasca, notando che era un numero sconosciuto.
-Pronto?- ripose.
-Michael?- chiese un voce maschile.
-Si...- rispose timoroso.
-Scusami, sono Alan, il ragazzo di Tyler. Non so se ti ricordi di me-
-Certo che si. Ciao Alan- disse.
-Ciao. Ecco se ti ho chiamato è perché è un emergenza-
-Cos'è successo a Lune?- chiese subito preoccupato.
-è esattamente questo il punto! Non lo so. Tyler la sta chiamando da tutta la mattina, ma lei non risponde-
-Che cosa?- si alzò subito dal divano attirando ancora più attenzione da chi stava ascoltando la sua conversazione.
-Siamo usciti, provando ad andare nei posti in cui lei va di solito, ma non c'è. Hope sta facendo dentro e fuori dall'appartamento...avete qualche idea di dove possa essere, siamo praticamente nel panico-
-No, io...vi raggiungo subito-
-Vai all'appartamento. Li c'è Hope- disse Alan.
-Ok. Chiamami se hai novità-
-Certo- e detto ciò riattaccò.
-Michael che succede?- chiese Clark preoccupato.
-Non trovano Lune- disse Michael del tutto preso dal panico. Si guardò in cerca de suoi amici e appena adocchio Calum li andò incontro -Cal-
- - -
Lune era all'interno di un parco. Era su un altalena e si dondolava con i piedi ancora ben piantati al suolo.
Nonostante portasse il capotto, una sciarpa e un capello, sentiva freddo. Anche se il freddo che lei sentiva era più dentro che fuori.
Non era esattamente una cosa piacevole sentirsi dire che sei una delusione come figlia e che hai deluso tutte le prospettive dei tuoi genitori.
Lune aveva lo sguardo perso davanti a se, sentendosi solamente peggio al ricordo con la discussione con i suoi genitori.
"-Perché per una sola volta non provi a renderci fieri di te?-
-Perché devi differenziarti in questo modo sbagliato? Perché non puoi essere come tutte le altre?-"
Una lacrima le rigò il viso, cercò di asciugarla subito.
Aveva sperato così tanto che quando avrebbe incontrato i suoi genitori, loro le avrebbero detto:
"Ehi Lune, complimenti per il successo che hai avuto con il libro. Siamo fieri di te" e invece no. Era ancora la figlia sbagliata. Quella che li faceva vergognare.
Voleva davvero urlare dalla frustrazione e invece si tenne tutto dentro come sempre, mostrando il suo dolore con quelle lacrime che non ne volevano sapere di smettere, facendola singhiozzare.
Lune aveva sempre voluto evadere e persino ora che era lontana a kilomenetri da loro, ciò non bastava. Cos'altro poteva fare?
Si alzò da quell'altalena asciugandosi inutilmente le lacrime.
Uscì dal parco, camminando per qui marciapiedi davvero impoveriti, dato il freddo che aveva iniziato a fare.
Tirò fuori il cellulare dalla tasca, per vedere che ora fosse, quando provo a premere il bottoncino al centro svariate volte, vide che il cellulare era scarico. Poco le importava, lo riportò dentro la tasca.
Mentre stava camminando, si lasciò sfuggire un sospirò. Si soffermò a guardare quella nuvoletta di fumo che si disperdeva nell'aria, ritrovandosi gelosa, perché voleva fare lo stesso anche lei.
-Lune- una voce la riscosse dai quei pensieri. Portò i suoi occhi nocciola davanti a se, notando la figura di un ragazzo.
Lo vide sorridere felice, mentre le correva incontro.
Lune riconobbe quegli occhi azzurri e quella chioma dorata. Si sentì così sollevata quando lo vide, correndogli a sua volta incontro e abbracciandolo forte.
-Dove diavolo eri finita mi hai fatto prendere un infarto. Diamine!- disse Tyler stringendola forte.
La ragazza era nuovamente scoppiata in lacrime, ma questa volta erano lacrime di gioia, non sapeva nemmeno lei il perché. Ma il solo vedere Tyler l'aveva fatto sentire così bene.
-Allora scema. Dov'eri?- le chiese distanziandosi e asciugandole le lacrime.
Lune tirò su col naso. -Sei una delle cose migliori che potesse capitarmi- disse, sorprendendo Tyler, che l'avvolse nuovamente fra le sue braccia.
-E tu la migliore che potesse capitare a me. Ascoltami Lune, non so cosa diavolo sia successo, ma pensa al fatto che tu un altra famiglia ce l'hai. Hai me, Hope e ora persino Alan-
Lei annuì con la faccia del tutto nascosta sul suo petto.
-A legarci non è il sangue, è l'affetto e penso che sia ancora più forte- aggiunse dandole un bacio fra i capelli.
Durante il tragitto per ritornare a casa, Tyler aveva chiamato Alan e mandato un messaggio agli altri, informandoli che aveva trovato Lune e che stavano tornado a casa.
La rossa non parlò molto per tutto il tragitto. Era veramente stanca e devastata.
Tyler non le fece domande, perché sapeva che avrebbe solo finito per farla stare peggio, perciò si limitava a una carezza o una stretta di mano.
Salirono le scale del loro palazzo diretti verso il loro appartamento. E quando Tyler aprì mostro all'interno altre persone, lasciando Lune alquanto sorpreso.
Hope le si fiondò praticamente addosso, stringendola forte.
-Hai la minima idea di quanto mi hai fatta preoccupare?- chiese la castana.
Si distanziò guardandola.
-Scusa- disse Lune.
Hope scosse la testa -l'importante è che stai bene- le disse.
Alan quando si avvicinò, la strinse lievemente a se, dandole un bacio sulla fronte.
-Ti preparo qualcosa Lune, ok?- le chiese gentilmente.
I suoi occhi sembrarono riempirsi nuovamente di lacrime e Alan si preoccupò.
-Ho detto qualcosa di sbagliato?- chiese.
Lune scosse subito la testa.
-è ancora abbastanza emotiva- spiegò Tyler facendola entrare del tutto in casa e chiudendo la porta.
Inutile dire che i ragazzi si avvicinarono subito a lei, davvero sollevati nel vedere che stava meglio.
Michael, fu l'ultimo, ma quando la strinse a se, non perse tempo, iniziando a trattarla con dolcezza. Concedendole delle dolci carezze e di tanto in tanto dei baci sulla fronte, che sembravano solo alleggerire il cuore di Lune. Perché in quel breve momento, lei si stava sentendo amata.
Alan molte gentilmente, le aveva preparato un thè, che le porse subito.
-Stai meglio?- le chiese Hope guardandola.
Lune si guardò intorno, vedendo accanto a se, tutte quelle persone a cui teneva.
-Si, ora si- disse poggiando la testa sulla spalla di Tyler, che sorrise.

English love affair.// Michael CliffordWhere stories live. Discover now