Sméagol

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Chapter 17: Sméagol!
-Non sei cambiata di una virgola- le disse Matt in italiano.
-Tu invece ti sei alzato di parecchio- li rispose lei.
-Te l'ho sempre detto. Sei tu che ti rimpicciolisci, diventando un piccolo nano dai capelli rossi- la prese in giro, beccandosi un pizzicotto da parte di Lune.
-Anch'io sono felice di vederti- disse Lune, facendolo ridere.
Tyler li accanto, finse un colpo di tosse per attirare l'attenzione. Solo allora Lune penso a tutte le persone che aveva dentro casa.
-Oh giusto! Matt, lui è Tyler. Il mio migliore amico e il ragazzo con cui vivo. Tyler, mio fratello Matt- presento Lune, ritornando a parare in inglese e sentendosi più a suo agio.
I due si strinsero la mano, prima di raggiungere la sala piena.
Lune li presentò tutti, uno a uno. I presenti furono sorpresi di sentire la perfetta pronuncia del ragazzo.
-Oh, grazie al cielo sai parlare in inglese- disse Hope sospirando di sollievo e facendo ridere tutti.
-Un alta vittima di zia Maria- disse Lune.
Quando si accorse dello sguardo confuso di tutti, eccetto, Michael, Tyler e Hope, si limito a dire -storia lunga-
-Come mai sei da queste parti?- chiese Lune.
-Avevo voglia di una breve vacanza e tu, sméagol dai capelli rossi, mi mancavi- le disse scompigliandole i capelli.
Tyler rise.
Lune lo guardò -tu non provarci nemmeno a chiamarmi così- lo indicò in modo minaccioso.
-Ho l'esclusiva con questo sopranome- disse Matt.
-Pff, ma per favore- disse lei dandogli un lieve colpo sul braccio.
Matt guardò di più i presenti, aveva riconosciuto alla perfezione i quattro ragazzi davanti a lui e sinceramente era sorpreso nel vedere che Lune era veramente riuscita a diventare amica di quattro ragazzi per i quali stravedeva.
-Ti va qualcosa?- chiese gentilmente Alan.
-No, sto a posto. Ma grazie- Matt si sedette sul divano. Guardandosi intorno, era la prima volta che vedeva la casa di Lune e sinceramente li piaceva.
Quest'ultima si era diretta verso il suo ragazzo, sedendosi sulle sue gambe, permettendo a Michael di portare le sue mani a circondarle i fianchi.
Quando Mat riportò lo sguardo alla sorella, alzò le sopracciglia, chiaramente alla ricerca di chiarimenti. Lune lo notò. Alzò subito le mani come un poliziotto.
-Non pensare male- disse. -Micheal è...- colpo di tosse finto -il mio ragazzo- ammise con le guance rosse.
Matt ora era più che sorpreso. Guardò la sorella e Michael che li sorrideva, non sapendo che dire o fare.
-Sembra quasi che abbia sganciato una bomba, data la tua reazione- disse Hope senza peli sulla lingua.
Matt la guardò per un breve attimo, ritornando poi alla sorella.
-No, è solo che...non mi avevi detto nulla- disse.
-è da un po' che stiamo insieme. Nemmeno un mese- ammise la rossa.
-Bhe...wow- commentò non sapendo cosa dire.
Per la cena, ci stavano pensando Lune a Alan, sembravano essere gli unici a saper cucinare decentemente li dentro.
Matt invece era riuscito a inserirsi senza problemi nel gruppo di amici di Lune, trovandoli simpatici e non capendo come mai i suoi genitori avessero detto le peggio cose riguardo ciò.
Lo ammetteva, si era avvicinato di più a Michael. Se quello era il ragazzo di sua sorella, doveva assolutamente vedere che tipo di ragazzo era.
Ma in quel momento li sembrò normale, era un tipo alla mano, con il quale potevi scherzarci senza problemi e nei confronti di Lune non era ne scontroso ma ne troppo smielato e questa cosa, a Matt, piaceva.
La cena passò in questo modo, con discorsi di tutti i giorni e con la voglia di conoscere meglio il nuovo arrivato.
-Ok...Ho sistemato le lenzuola, puoi andare- disse Lune ritornando in sala, dove c'era solo Matt.
-E tu?- le chiese.
-Lo vedi questo meraviglioso divano?- chiese lei indicando il divano di pelle bianca a forma di L -sarà tutto mio- disse buttandosi su di esso, finendo sdraiata.
Matt sorrise nel vedere che certi comportamenti Lune non li aveva persi.
-Volevo parlare un po' con te- disse il ragazzo.
Lune lo guardò curiosa, prima di alzarsi e raggiungerlo nel divano su cui era seduto.
-Dimmi- lo incoraggiò lei, mettendosi a gambe incrociate, per guardalo meglio.
-è strano- disse Matt guardandosi nuovamente in giro.
-Cosa?- chiese Lune.
-Questo. Se ripenso al fatto che solo due anni fa eri a casa con noi e che tutte queste persone nemmeno le conoscevi. Mi pare strano vedere tutto questo e pensare che sia la tua vita- le disse.
-Io invece la sento veramente mia- rispose Lune.
-Lo so. Hai sempre desiderato andare via-
-Questo non sminuisce l'affetto che provo per te e nemmeno i momenti insieme- disse Lune.
-So anche questo- rispose con un sorriso Matt.
-La pensi come mamma e papà?- chiese timorosamente la rossa.
-Oh, santo cielo. No- rispose lui scandalizzato e facendo accennare una risata alla sorella. -Tyler è...-
-Strano?- chiese lei.
-Forte- completò invece Matt. -quel Alan era...il suo ragazzo?-
Lune annuì con un gran sorriso sul viso.
-Non è dolcissimo? Lui e Tyler stanno insieme da circa quattro mesi, ma ormai Alan è diventato parte della famiglia. Lo vedi più qui che a casa sua-
Matt si chiese se Lune avesse fatto caso a ciò che aveva detto. Quella frase le era uscita con così tanta naturalezza "è diventato parte della famiglia".
-Sai...quando ho parlato l'ultima volta con mamma e papà, non sono ritornata a casa e sono sparita per ore. Avevo persino il cellulare scarico- raccontò Lune con lo sguardo alle sue dita. -Erano usciti tutti a cercarmi, ovunque. Erano preoccupatissimi-
Matt rimase a sentirla, non immaginando nemmeno quanto Lune avesse potuto aver sofferto perciò che i genitori le avevano detto.
-Tyler mi ha trovata poco dopo, in lacrime...nessuno di loro si è arrabbiato con me, erano solo sollevati nel sapere che stavo bene, standomi accanto. Voglio bene a te, Fede, mamma e papà...ma io considero questi ragazzi la mia seconda famiglia-
-Sei più te stessa con loro di quanto lo sei stata con noi in diciotto anni- le disse Matt -certe cose le noto persino io Lune-
-Non so se sto sbagliando Matt, ma questa è casa mia oramai. Penso che se mai ritornerò in Italia, significa che sarò a pezzi e senza più speranze-
-E se mai ritornerai, io ti rispedirò qui a calci- le disse lui, facendola ridere.
-Non ti ho mai vista così felice e spensierata Lune. È meraviglioso-
La rossa li sorrise felice di quelle parole.
* * *
Matt non aveva scelto esattamente momento adatto per andare a trovare Lune, bhè per il clima, non per il resto.
Potevano uscire poco, dato che continuava a nevicare, ma almeno il giorno del compleanno di Calum, non nevicava e le strade erano libere.
Il ragazzo aveva deciso di festeggiare in un locale in centro.
Erano passate poche ore da quando erano arrivati li, Matt sembrava aver trovato una buona compagnia, fra alcuni ragazzi dello staff.
Tyler e Alan, stavano parlando con Ashton e un altro ragazzo, mentre Hope stava parlando con Luke, i due sembravano andare parecchio d'accordo.
-Capelli rossi, a che pensi?- chiese Michael circondandole la vita e poggiando la testa sulla sua spalla.
-Che questa festa mi piace- disse lei portando i suoi occhi a quelli verdi del ragazzo. Nulla da fare, più li guardava e più li amava.
Michael si avvicinò all'orecchio di lei.
-Speravo in un qualcosa di più sexy- sussurrò, facendo avvampare la ragazza.
-Che ha questo vestito che non va?- chiese con il suo stesso tono Lune.
Lui accennò una lieve risata -nulla, mi piaci. Solo che bhe...l'ultima volta che sei uscita con noi...oh meglio, con Luke e Calum, portavi un vestito veramente carino- le disse.
Lune guardò quello blu scuro che portava quella sera. Era sopra le ginocchia di tre centimetri. Dal petto fino al collo era in pizzo. Era un vestito molto più "normale" di quelli che portava di solito.
Lune si voltò del tutto verso Michael, che la lasciò fare, ritornando poco dopo a circondarle la vita con le sue braccia.
-Quel vestito era molto più corto di questo- li fece notare lei.
-Lo so- rispose Michael con un sorriso sul viso.
-Sei incredibile- disse Lune nascondendo il viso sul suo petto, facendolo ridere a sua volta .
Una voce maschile, familiare, fece per un attimo drizzare le orecchio di Lune.
-Tantissimi auguri Calum-
-Grazie mille Clark. Sono felice nel vedere che sei riuscito a venire- rispose il ragazzo.
Lune si voltò verso le voci. Notando Clark davanti a Calum, accanto all'uomo però, c'era anche Victoria, che sembrò trovarli, con lo sguardo, proprio in quel momento.
Lune guardò Michael.
-Che ci fanno qui?- chiese.
Lui portò i suoi occhi verdi, in quelli nocciola di lei.
-Calum non poteva non invitare Clark, e dove c'è Clark, c'è anche Victoria- le spiegò lui.
Lune si lasciò sfuggire un sospirò.
-Ignorala- le disse nascondendo il viso nella cavità del collo di Lune.
Già, ottimo consiglio, ma alquanto difficile da attuare quando vide la bionda parlare animamente con suo fratello.
-Se vuoi ci penso io- disse Hope. Proprio non reggeva Victoria.
Lune si voltò verso l'amica -lascia stare. Penso che abbia il buon senso di non fare nulla davanti a Clark- rispose. -E solo che mi urta vederla vicino a Matt e dedicare tutti quei sorrisini falsi-
-Lune- disse Hope.
-Mmh?- chiese la rossa.
-Se per sbaglio le verso il contenuto del bicchiere addosso?- chiese.
Lune rise, facendo ridere anche Hope.
-Sarebbe una bella idea eh?- la provocò la mora.
-Anche moto allettante- rispose Lune.
Gli occhi di Hope sembrarono concentrarsi su qualcos'altro, che Lune non riuscì a capire.
-Ci vediamo più tardi Lune- disse concedendo un sorriso alla rossa e lasciando il bicchiere sul banco.
Lune la seguì con lo sguardo, ma d'un tratto la sua visuale, fu bloccata da qualcuno, che quando si spostò le fece notare che Hope era sparita.
Lune aggrottò le sopracciglia, ma poi scosse la testa, non pensandoci.
Prese il bicchiere di Hope, vedendo cosa fosse. Pensò di provarlo, ma nell'esatto momento che stava per portarlo fra le labbra, qualcuno glielo tolse dalle mani.
-Ehi!- protestò lei voltandosi.
Matt la guardava con un sopracciglio alzato. -Perciò mamma e papà avevano ragione. Bevi.- disse.
-Era un sorso- si difese la rossa.
-Lo spero- disse Matt.
Lune alzò gli occhi al cielo.
-Chi è la biondina comunque? È insopportabile- disse.
La rossa accennò un sorriso divertito.
-è Victoria. E per tua informazione, mi odia-
-Perché?- le chiese il fratello.
-Lunga storia- disse Lune.
Matt stava per dire qualcosa, ma in quel momento un ragazzo lo chiamò, per fargli vedere una cosa che aveva sul telefono e lui dovette allontanarsi.
Lune si stupiva di come Matt riusciva sempre a farsi degli amici così facilmente. La rossa sentì il suo cellulare informarla dell'arrivo di un messaggio. Quando lo tirò fuori, vide che era da parte di Kate. Fece in tempo solo ad aprirlo, prima che qualcosa si rovesciasse sul suo cellulare e sul suo vestito.
Lune si sposto di scatto, ma ormai il danno era fatto. Provò ad asciugare in fretta il cellulare, con scarsi risultati, dato che la maggior parte del liquido era caduto su di esso.
La ragazza alzò lo sguardo per vedere chi fosse stato. Victoria, era davanti a lei.
-Oh accidenti. Mi dispiace così tanto- si portò una mano sul petto, fingendosi dispiaciuta.
-Si può sapere qual'è il tuo problema?- le chiese Lune.
Michael e Clark si erano accorti di cosa fosse successo. Entrambi si affrettando a raggiungerle.
-Ehi che succede?- chiese Clark.
-Non volevo- disse victoria fingendo una voce triste. -Per sbaglio ho rovesciato il mio drink su Lune-
-Per sbaglio?- la rossa era incredula.
-Lune non ha motivo di mentire. Se è per il cellulare posso comprartene io stesso un altro- disse Clark guardandola, mentre Victoria le concedeva un sorriso vittorioso.
Lune guardò Michael accanto a se, che rimase fermo e zitto.
-Sai cosa. Lascia stare. Non ho bisogno ne dei tuoi soldi e ne delle sue scuse- disse muovendo un passo indietro, voltando poi le spalle.
Michael la seguì.
-Lune- la chiamò.
-Vattene!- disse lei seria, voltandosi verso di lui. Michael rimase sorpreso sia dalla parola e dal tono.
-Cosa?- chiese.
-Non hai spiccato nemmeno una parola per difendermi-
-Cosa potevo dire?- chiese aprendo le braccia.
-Qualsiasi cosa, anziché rimanere in silenzio, mentre lei sorrideva come una dannata vipera- sbottò Lune. In quel momento premette il bottoncino al centro del suo cellulare, nulla il display rimase nero.
-Fanculo! Avevo tutto qui dentro- disse Lune sentendo il nervosismo prendere possesso di tutto il suo corpo.
Agenda, note, documenti. Lune aveva tutto nel suo cellulare, dato che lo usava spesso anche per il lavoro. Tutto perso a causa di Victoria.
-Tutto il mio lavoro andato a puttane a causa sua. Dio che nervi- sentiva che il nervosismo stava per tramutarsi in lacrime.
Voltò le spalle a Michael dirigendosi verso il bagno per darsi una pulita.
Era stato mentre con un pezzo di carta cercava di pulire il vestito che le sue lacrime si rivelarono. Con il dorso della mano cercò di eliminarle.
Era così infuriata.
Aveva perso tutto il suo lavoro in un dannato attimo e il suo"ragazzo" non aveva detto niente.
Dei passi che venivano verso il bagno la fecero voltare di scatto, mostrandole Tyler. Il biondo le corse subito in contro.
-Ehi, che succede?- chiese prendendole il viso fra le mani.
-Tutte le mie idee. Tutti i documenti ogni cosa, persa- disse lei.
-Cosa?- chiese Tyler non capendo.
Lune tirò su col naso, cercando di calmarsi e spiegare tutto a Tyler. Il biondo andò su tutte le furie quando sentì la storia. Victoria aveva esagerato.
Erano entrambi appoggiati ai lavandini del bagno. Lune aveva poggiato la testa sulla spalla di Tyler, mentre fra le mani teneva il cellulare, ormai morto.
-Non ha nemmeno una dannata memory card- sbottò Lune.
-è la fregature degli iPhone- rispose Tyler. Lune non riuscì a non ridere a quella frase.
Era ciò a cui Tyler puntava. Si voltò verso di lei, dandole un bacio fra i capelli.
-Allora amore mio, sai cosa facciamo?- le chiese lui.
-Cosa?- chiese lei alzando il viso e guardandolo negli occhi.
-Per prima cosa, prendi la mia giacca- disse togliendosela e porgendogliela. -Andiamo a casa. Ti fai una doccia, cerchiamo di recuperare qualcosa e domani compri un nuovo cellulare, ok?-
Lune con gli occhi gonfi, annuì.
-Non disperarti. Troveremo un modo. Il tuo lavoro non è andato perso-
Lune indossò la giacca di Tyler e insieme uscirono dal bagno.
Il biondo aveva il cellulare di Lune fra le mani, anche lui provava inutilmente ad accenderlo.
C'era una cosa che loro non sapevano di Victoria, che sapeva davvero essere crudele quando voleva. La bionda sembrava aver capito che Lune era andata su tutte le furie per il cellulare, ma non sapeva esattamente il motivo. Perciò decise di essere un po' più crudele quella sera.
Iniziò a camminare verso il suo ragazzo, quando fece finta di inciampare urtando Tyler. Al biondo sfuggì di mano il cellulare, che cadde per terra. Il display si frantumò.
-Porca puttana!- imprecò Tyler portandosi le mani fra i capelli.
Lune aveva sgranato gli occhi portandoli a Victoria, che sembrava veramente soddisfatta.
-Ora basta!- disse veramente furiosa, pronta a prenderla per i capelli, Ma Tyler riuscì a fermarla subito.
-Spiegami qual'è l tuo dannato problema? Ci godi nel rovinare il lavoro degli altri?- le urlò contro la rossa.
Clark nuovamente corse verso la sua ragazza.
-Mi dispiace, sono inciampata- disse innocentemente lei.
-Inciampata il cazzo! L'hai fatto di proposito. Prima il drink e ora questo-
Persino Tyler era sorpreso nel sentire Lune parlare in quel modo.
-Lune!- provò Clark in modo serio.
-Sul serio. Come hai fatto a inciampare in una superficie come questa?- chiese una voce alle spalle di Lune. La rossa e Tyler si voltarono, notando Michael.
-Sei caduta veramente in basso. Se ti abbassi a certi giochetti da bambini- le disse abbassandosi a raccogliere il cellulare di Lune.
Clark in quel momento guardò per terra e poi Victoria, la bionda boccheggiò, alla ricerca di qualcosa.
-Posso ripagarglielo- disse tristemente Clark, cercando di rimediare a ciò che la sua ragazza aveva fatto...intenzionalmente.
-Non si tratta di un cellulare nuovo. Ma di tutto il lavoro che aveva all'interno- disse Lune scuotendo la testa.
Clark era veramente dispiaciuto, si vedeva dal suo sguardo. Lune cerco di reprimere nuove lacrime.
-Andiamo- disse Michael prendendole una mano. Lune lo fece fare e Tyler li seguì.
-Lu- la chiamò gentilmente il biondo.
Michael si fermò, per guardarla. Lune aveva lo sguardo basso e veramente triste.
-Sarei dovuto intervenire prima, scusami- le disse.
Lune scosse la teste, prima asciugare in fretta quella lacrima che le aveva solcato il viso. Era la cosa peggiore, quando il suo nervosismo si tramutava in lacrime e persino lei la odiava come cosa.
-Ehi- le disse gentilmente Michael prima di abbracciarla.
-Se dovrò passare le notti in bianco per rifare tutto, tu dovrai esserci capito?- diceva fra le lacrime. Quella frase doveva essere una minaccia, ma Michael sorrise.
-Ci sarò- le promise, accarezzandole i capelli. Si allontanò prendendole il viso fra le mani. Il suo pollice provò ad asciugarle una lacrima, mentre poggiava la sua fronte su quella di lei.
-Che ne dici se andiamo via?-
-Ma Calum?- chiese.
-Stai tranquilla- le disse con un sorriso, dandole poi un bacio sulla punta del naso.
- - -
Erano arrivati all'appartamento di Lune e Tyler. E proprio la prima si era fiondata a prendere il portatile collegandoci il cellulare, nella speranza di poter recuperare qualcosa.
-Faccio io. Tu vai a cambiarti, sei ancora completamente bagnata- disse Michael.
-Se è per questo puzzo anche- disse lei.
-Nah- rispose lui.
Un sorrisino spuntò sulle labbra di Lune per la bugia appena detta. Ma accettò di buon grado di prendere dei vestiti puliti e darsi una sciacquata.
Quando raggiunse nuovamente Michael in sala, lo vide ancora maneggiare con il suo computer.
-Buone notizie capelli rossi- disse.
Lo sguardo di Lune s'illuminò, mentre lo raggiungeva velocemente.
-Cioè?- chiese sedendosi accanto a lui e sporgendosi verso il computer.
-Che sono riuscito a salvarti tutto. Sono un mito lo so- iniziò a pavoneggiarsi.
Lune in quel momento vide che stava passando tutti i contenuti sul desktop e un sorriso a trentadue denti si fece spazio sul suo viso. Si voltò verso Michael e lo baciò di scatto, lasciandolo sorpreso.
-Wow. Dovrei fare più spesso il supereroe se è questa la ricompensa-
Lei rise.
Michael poggiò il portatile sul tavolo di vetro e poi guardò Lune.
-Sei più tranquilla ora?- le chiese.
-Per i documenti salvati- rispose.
-Perciò ce l'hai ancora con me?-
Lune lo guardò negli occhi e scosse la testa. -Perché non sei intervenuto prima?- gli chiese.
-A cosa potevo appoggiarmi Lune. Aveva detto che non l'aveva fatto a posta e non c'era nulla che dimostrava il contrario. Nel secondo caso invece...- lasciò la frase in sospeso.
Lune annuì capendo.
Michael allungò un mano per prenderla per un braccio a tirarla a se.
-Vieni qui- le disse.
Il viso di Lune si poggiò sulla spalla di Michael, mentre lui la coccolava. Quelle attenzioni le piacevano un sacco. Ecco perché decise di mettersi più comoda, sedendosi sulle gambe del ragazzo.
Il suo naso sfiorò il collo di Michael, sentendo un profumo, veramente buono.
-Dimmi la verità...Victoria ci sta ancora provando con te?- chiese Lune.
La mano di Michael, che stava accarezzando i capelli di Lune, di fermò per un breve attimo.
-Si- ammise.
Lune sentì come una fitta di gelosia, cercò però di non mostrarlo. Si allontanò per guardarlo negli occhi e non riuscì a evitare che le parole, dette tempo fa da Vicotria, ritornassero nella sua testa.
"-Dimmi, com'è stato il vostro primo bacio? Sei riuscita a farlo fremere? A farlo sentire bene?-"
-Che c'è?- le chiese gentilmente lui, portandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Una mano di Lune si poggiò sul viso di Michael, prima che le sue labbra ritornassero a quelle del ragazzo, che ricambiò con piacere.
La ragazza si staccò di poco, in modo da potersi sedere meglio sulle gambe del ragazzo. Ora le sue gambe sfioravano i fianchi di Michael, che la guardava, quasi attendendo la sua prossima mossa.
Le mani di Lune andarono sul viso di Michael prima che le sue labbra ritornassero a quelle delle ragazzo, questa volta più avide, non limitandosi di certo a un bacio a stampo.
Hope invece, da dentro lo stanzino di quel bagno, per le persone diversamente abili, guardava se c'era per caso qualcuno fuori. Ma sembrava che il rumore che avesse sentito, non provenisse da li.
Chiuse di nuovo la porta, che aveva aperto di poco, per vedere fuori.
Delle mani, ritornarono nuovamente sui suoi fianchi.
-Allora?- chiese Calum abbassando il viso fino all'orecchio di Hope.
-Falso allarme- disse lei voltandosi verso di lui, che sorrise nel udire quelle parole.
-Dov'eravamo rimasti?- le chiese, facendola aderire con le spalle alla porta e poggiando il braccio sinistro accanto alla sua testa.
Hope sorrise, prima di portare una mano dietro la nuca del ragazzo, avvicinando il suo viso al proprio, in modo da poter far combaciare nuovamente le loro labbra.
A casa Liberati/Cooper, invece c'era un Michael confuso.
Ora apprezzava un sacco il modo in cui Lune lo stava baciando, ma non era da lei.
Le mani di Lune dal viso di Michael scesero, accarezzandoli il collo, il petto, fino ad arrivare al bordo di quella maglietta nera che stava indossando. Le sue dita s'intrufolarono all'interno di essa, accarezzandogli la pelle.
Se Michael a quel contatto fremette, Lune sentiva il suo cuore battere sempre più veloce.
La rossa non si era mai trovata in una situazione del genere e non sapeva nemmeno cosa accidenti stesse facendo o le fosse passato per la testa.
Ma tutti quei dubbi vennero messi a tacere, dal gesto di Michael. Aveva portato le mani sotto le cosce di Lune, alzandola di poco, in modo da cambiare posizione.
Ora Lune era sdraiata sul divano, con la figura di Michael che la sovrastava.
Il ragazzo le concesse un semplice bacio a stampo, distanziando poi, di poco, il viso, facendo sfiorare i loro nasi.
Lune lo guardò negli occhi e ebbe un tuffo al cuore. Pensava che certi occhi non potevano essere legali, erano talmente belli e sembravano scrutarti l'anima.
-Che stai combinando capelli rossi?- le chiese gentilmente lui, mentre le sue nocche le accarezzavano la guancia.
-Cosa?- Lune era del tutto sorpresa da quella domanda.
-Tu non lo desideri. Lo vedo- le rispose sincero Michael.
E Lune non capì come fosse possibile. La sua paura e il fatto che non si sentisse pronta, per un passo così grande, le si leggeva negli occhi?
-No. Io...-scosse la testa non sapendo cosa dire o fare. Si sentiva una sciocca e avrebbe tanto voluto potersi scavare una fossa dalla vergogna.
-Cosa ti ha spinto a farlo Lune? Non mi sembra di averti messo fretta – disse Michael confuso.
Lune spostò lo sguardo, non riuscendo a reggere quello di Michael.
-Scusa- disse, sentendo persino i suoi occhi tornare lucidi.
Una mano di Michael andò al viso di Lune, voltandolo nuovamente verso di se, per poterla guardare negli occhi. Ma quelli di Lune li sfuggivano.
-Ehi. Ehi guardami- le disse.
Lune lo fece.
-Non sono arrabbiato- le disse. -Vorrei solo capire- le sue dita spostavano le ciocche di Lune dalla fronte.
Lune sospirò affranta, prima di ammettere la verità, raccontandogli di ciò che Victoria le aveva detto.
-Non avresti dovuto nemmeno ascoltare le sue parole, figuriamoci rimuginarci sopra- disse Michael.
Lune abbassò lo sguardo dispiaciuta. -Sono un disastro- disse.
-No invece- controbatte Michael -a me piace vederti arrossire quando senti battute a doppio senso, o darmi del cretino ogni volta che sono io a farle. Con te non c'è malizia è tutto...innocente-
-Perché suona brutto come lo hai detto?- chiese lei, Michael rise.
-Fidati, non lo è- le concesse un altro candido bacio. -Un altra cosa capelli rossi- il suo viso era vicinissimo a quello di Lune, che poteva giurare di stare annegando nei suoi occhi.
-La prossima volta che vuoi fare qualcosa di audace, devi assicurarti di avere casa libera-
La rossa solo allora pensò al fatto che a breve i suoi amici e specialmente suo fratello, sarebbero ritornati a casa.
-Oh mio dio!- disse arrossendo.
Michael rise nuovamente, mentre Lune nascondeva il viso nella cavità del suo collo.

English love affair.// Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora