New year, new things

1.1K 60 1
                                    

Chapter 12: New year, New things!
Lune il giorno successivo ricevette delle telefonate da entrambi i suoi fratelli maggiori. Quello che sembrò più comprensivo, fu suo fratello Matteo conosciuto più come Matt.
Aveva un anno più di Lune, ma nonostante ciò erano sempre andati d'accordo. Matt a differenza di suo fratello Federico, il maggiora fra i tre, non era affatto deluso dalle notizie date dai genitori. Voleva solo sapere perché Lune non glielo avesse detto prima, almeno a lui.
E Lune li parlò apertamente, raccontandogli i perché delle sue scelte e Matt non la giudicò anzi provò a comprenderla.
Le disse di non preoccuparsi e che avrebbe pensato lui a parlare con i genitori una volta che fossero ritornati in Italia.
Quando Lune il giorno successivo andò alla writer's dream dovette parlare persino con Kate, che a quanto pare aveva ricevuto una telefonata dalla madre di Lune.
-Scusa se ti ho messa nei casini Kate- disse Lune.
Era seduta sulla sedia dove lavorava solitamente, mentre Kate era appoggiata al tavolo.
-Non mi hai messa nei casini Lune. Anzi non mi ha fatto ne caldo e ne freddo ciò che mi ha detto. So che sei giovane e che a quest'età si sbaglia, ma penso che i tuoi pensino ancora che tu sia una bambina. Io penso che invece te la stai cavando meglio di altre persone, sei responsabile, ecco perché ho accettato che tu andassi via da casa mia-
Lune le sorrise.
-E poi hai Tyler. Insomma, non che lui non sia un tipo da party, ma penso che sappia proteggerti meglio di me-
Lune concesse uno sguardo dalla parte del suo migliore amico che sembrava davvero occupato con il suo lavoro, e sorrise.
-Già- rispose ritornando a Kate.
-Non farti influenzare da nulla piccola. Perché stai andando alla grande e per quanto può contare, io sono fiera di te- le disse Kate scompigliandole i capelli rossi.
Lune quel giorno andò al suo ultimo giorno di lavoro. Bhe...prima delle vacanze di natale.
E con enorme stupore vide che tutti, al posto di lavorare, facevano festa. Persino Marlene.
Perciò decise di imitarli e raggiunse direttamente i ragazzi in modo da non rimanere a fare l'asociale di turno.
-Sarebbe sciocco portarsi tutto, tanto a gennaio torniamo- disse Luke.
-Perciò solo il minimo indispensabile- continuò Ashton.
-Ehilà, di che state parlando?- chiese Lune intromettendosi.
-Stiamo decidendo come fare e cosa portarci con noi- spiegò con un sorriso Calum.
-Perciò partite?- chiese Lune non facendo vedere quanto ciò la intristiva.
-Già si torna a casa- continuò felice Calum. Lei provò a sorriderli.
-Tanto a gennaio dovrai nuovamente sopportarci- disse Michael guardandola.
-Ma come?- chiese lei fingendosi esasperata -e io che pensavo di essermi liberata di voi-
-Ma sentiti- disse Ashton divertito dalle sue parole.
-Tanto lo sappiamo che ci adori Lune- aggiunse con fare superiore Calum.
-Non per nulla ha un nostro poster in camera- disse Michael.
Lune avvampò a quelle parole. -E dai- protestò come una bambina, facendoli solo ridere.
Tra chi veniva chiamato e chi doveva chiedere informazione a qualcun'altro, finirono per dividersi, e Lune si ritrovò con una lattina di coca cola in mano a guardare il panorama fuori da quella finestra.
-A che pensi?- chiese Michael poggiandosi con le spalle al muro e guardandola.
-Alle feste che ci aspettano. Ho sempre amato il natale- ammise guardandolo a sua volta.
-Anch'io- ammise Michael. -Sai un po' mi dispiace non poterlo passare con te e gli altri. Non oso immaginare cosa farà Tyler, nonostante Alan provi a controllarlo-
Lune rise all'ultima frase.
-Sarebbe stato bello infatti. Ma dopotutto non vedi tua madre da mesi-
-Puoi dirlo forte. Mi manca davvero tanto- disse.
-Perciò farai un po' di baldoria tornato li- disse Lune.
-Bhe...le feste mi piacciono-
Si soffermò a guardare Lune, che stava sorridendo in modo gentile e si chiese cosa lei avrebbe fatto. Se avrebbe trovato qualcuno mentre lui sarebbe stato via per due settimane se non più.
Si ritrovò a odiare quel pensiero. Ma sembrava una cosa inevitabile.
-Tu invece?- le chiese.
-Non ho la più pallida idea. Capodanno sarà una bella sfida- disse divertita.
Perché le parole di Tyler sembravano rimbombare dentro la sua testa. Michael abbassò lo sguardo, adocchiando la mano di Lune. Allungò la sua per prendere quella della rossa e stringerla.
Lune non capì il perché di quel gesto, guardò Michael che la guardò a sua volta.
L'avvicinò a se. Lune sentiva il suo cuore battere troppo veloce in quel momento.
-Troverai qualcuno a cui dare un bacio a mezza notte perciò- disse piano.
Lune rimase del tutto in balia degli occhi di Michael, non sapendo che rispondere.
-Non lo so- fu sincera.
-Lune ho bisogno di sapere una cosa-
Lei annuì, sentendo che le dita di Michael giocavano con le sue. Lui non parlava però, semplicemente l'avvicinò di più a se. Le loro gambe si sfiorarono prima che Lune si ritrovasse del tutto attaccata a Michael che continuava a guardarla.
Quando chiuse gli occhi, pronto a interrompere quella loro distanza, Lune andò del tutto nel panico.
Voleva baciarlo a sua volta, ma si chiedeva se fosse un bacio voluto per davvero o una semplice sceneggiata.
Abbassò di scatto lo sguardo, facendo si che le labbra di Michael finissero sulla sua fronte. Lui aprì di scatto gli occhi, guardando meglio cosa fosse successo.
In quel momento Michael pensò che forse Lune non era affatto interessata a lui, dato che aveva evitato il bacio.
-Cosa dovevi chiedermi?- chiese lei piano.
-Ho già ricevuto la risposta, non importa. Scusa- disse allontanandosi da lei.
Lune invece alzò lo sguardo portandolo a lui, che stava uscendo dalla sala, sotto il suo sguardo e quello di Victoria. La donna guardò Lune e con un sorriso uscì a sua volta.
Lune si lasciò sfuggire un sospiro triste, non sapendo più cosa fare.
* * *
Aveva sempre amato le feste natalizie. Le piaceva addobbare la casa insieme a Tyler. In più quell'anno c'erano anche Hope e Alan.
Lune aveva anche saputo che a Alan piaceva cucinare come a lei, perciò prendendo un libro di cucina decisero di darsi alla pazza gioia con i dolci.
Quel giorno infatti, all'interno dell'appartamento, c'erano solo loro due.
Alan stava dando un occhiata alla seconda infornata di biscotti, mentre Lune stava pensando all'impasto per la terza.
-Per capodanno hai già scelto cosa metterti?- chiese Alan.
-No- rispose Lune prendendo lo stampino a forma di stella. -L'idea di uscire a capodanno non mi fa impazzire-
-Come mai?- chiese incuriosito il ragazzo affiancandola.
-L'anno scorso, c'era gente strana e molto ubriaca. L'arrivo del nuovo anno l'ho accolto con la mano stretta a Tayler, se no mi perdevo- ammise quasi imbarazzata.
Alan accennò una lieve risata.
Lune lo guardò -posso farti una domanda?- chiese.
-Certo- rispose lui.
-Abiti con i tuoi qui a Londra?-
Alan annuì senza perdere il sorriso.
-Oh!- si limitò a dire Lune ritornando a gli stampini.
-Anche i miei genitori pensano che io sia troppo giovane per vivere da solo-
Lune rimase per un attimo ferma, accorgendosi di non sapere quanti anni lui avesse.
-Perché, quanti...- Alan non la fece finire.
-Diciannove, come te-
Lune spalancò la bocca -sei serio? E Tyler lo sa? Perché lui non esce mai con i ragazzi più piccoli-
Alan accennò un altra risata -Si, lo sa. Ecco perché all'inizio la nostra storia era strana-
-Che intendi?- chiese Lune davvero curiosa.
-Tyler è quel tipo di persona che ti prende subito. Adoravo il suo modo di fare, il modo in cui mi faceva ridere, cosa che fa anche adesso. La mia età per lui è stata un problema, diceva che ero troppo giovane e inesperto, non voleva illudermi e farmi del male. Senza rendersi conto che già respingendomi lo stava facendo-
Lune era rimasta ferma, ascoltando attentamente il racconto del ragazzo.
-Ma non mi sono arreso- disse Alan aprendosi in un gran sorriso. -La notte che tu sei ritornata, le cose sono diventate del tutto serie. E quando mi ha presentato a te come "il suo ragazzo" non immagini come mi stavo sentendo in quel momento-
Lune sorrise davvero intenerita da quel racconto.
-A me piacete davvero insieme. E sono anche più tranquilla quando so che esce con te- Lune riprese nuovamente il lavoro con lo stampino.
-Quando arriverà il momento in cui potrò dirlo anch'io?- chiese Alan.
Lune sorrise -dovrai aspettare per me-
-Spero solo che un certo ragazzo dai capelli rossi si dia un mossa- disse Alan spegnendo il forno e facendo alzare gli occhi al cielo a Lune, più che divertita.
* * *
E Natale passò in quel modo, con una cena e divertimenti a casa Cooper/Liberati.
Lune aveva avuto anche l'opportunità di poter massaggiare con i ragazzi, almeno riusciva a portare avanti quell'amicizia, nonostante la distanza e il fuso.
Il 31 era in camera sua, seduta a gambe incrociate sul letto, guardava il contenuto dell'armadio che aveva aperto.
Stava optando di fingere un mal di pancia e stare a casa, ma sapeva che Tyler non le avrebbe creduto. Quel ragazzo faceva di tutto per farla uscire e divertire
Lune si accorse che lei è Tyler erano un sacco diversi, eppure erano inseparabili e si volevano bene.
Capì di non potergli sfuggire quando entrò in camera sua tutto elettrizzato iniziando a scegliere l'outfit al posto suo.
Un vestito verde smeraldo le fasciava il corpo, aveva dei tacchi del medesimo colore e i suoi capelli erano boccolati e il trucco era leggero, esattamente come lo preferiva.
Il locale in cui andarono era veramente pieno, incontrarono Hope e Alan pochi minuti dopo.
Passarono la prima parte della serata fra di loro, bevendo qualcosa. Poi come al solito si dispersero e Lune dovette trovare qualcosa da fare al posto di annoiarsi.
Sapeva che non poteva contare su Tyler, insomma era ovvio che volesse stare solo con Alan, mentre Hope...bhe a lei piaceva divertirsi.
Lune aveva praticamente evitato i ragazzi che avevano provato ad avvicinarsi a lei, primo perché sapeva che puntavano a uno sola ed esclusiva cosa, secondo, non ne voleva proprio sapere di conoscere qualcuno in quel momento.
Salì le scale di quel posto, finendo per salire sul terrazzo, dove c'erano varie coppie. Cercò un posto dove sistemarsi per aspettare i fuochi che annunciavano l'inizio di un nuovo anno, che Lune sperava migliore.
Si strinse nel cappotto, sentendo il vento frustrarle il viso, arrossando guance e naso.
Il suo cellulare prese a squillare, quando lo tirò fuori, notò il numero di Michael. Si chiese come mai la stesse chiamando, lei li aveva già fatto gli auguri per il buon anno, dato che li era già il primo.
-Pronto?- chiese.
-Lune, che ore sono?-
-Cosa?- chiese lei non capendo.
-Li che ore sono?- chiese Michael.
Lune allontanò di poco il cellulare per poter vedere e riportandolo all'orecchio parlò.
-Cinque minuti a mezza notte-
Dall'altro lato si sentì un sospiro di sollievo che durò poco.
-Con chi sei?-
Lune si guardò intorno e decise di dire la verità.
-Nessun bacio a mezza notte per me- rispose.
-Hai di meglio. Me al telefono- disse lui e dalla voce sembrava che stesse sorridendo.
Lune accennò una lieve risata -mi hai chiamato per questo?-
-Voglio essere il primo- disse -e volevo anche assicurarmi che fossi in buone mani-
-Come mai tutta questa preoccupazione?- chiese Lune guardandosi introno.
-Al contrario di quello che tu puoi pensare a te ci tengo-
Lune sorrise a quella frase.
Ci fu un breve silenzio che venne spezzato proprio da lei.
-Michael-
-Si?-
-Ti ricordi la sera che ubriaco sei venuto a casa mia?-
-Bhe non tanto- rispose lui, facendola ridere.
-Quella sera quando ti ho fatto sdraiare tu mi hai parlato, mi hai detto che essere la seconda scelta d qualcuno ti faceva stare male-
-Oh- disse lui, sorpreso di aver parlato così tanto.
-Io ti ho detto una cosa però-
Lune non sapeva se era esattamente la cosa più saggia da fare, ma in quel momento voleva dirglielo, voleva che lui sapesse. Se non si fosse tolta quel cerotto, sarebbe rimasta costantemente con il "e se" che le avrebbe rimbombato dentro la testa.
-Cosa?- chiese Michael curioso.
Lune strinse forte gli occhi, sentendo il cuore batterle troppo forte dentro al petto.
-Che eri la mia prima- quando disse ciò sentì un lungo fischio prima che il primo fuoco scoppiasse nel cielo.
Lune non sentì fiatare dall'altra parte, sentiva solo le urla di gioia e i fuochi continuare a scoppiare.
-Lune-
Il suo cuore quasi mancò un battito quando sentì nuovamente la voce di Michael.
-Si?- chiese timorosa.
-Quanto volevi aspettare ancora a dirmelo?-
Il sorriso che comparve sul viso di Lune fu talmente vero che persino lei ne rimase stupita.
Si sentiva confusa però. Cosa significava quella frase?
-Fa differenza?- chiese.
-Non puoi nemmeno sapere quanta-
Lune camminando si avvicinò di più al bordo per guardare meglio quei fuochi, era come se in quel momento rappresentassero il suo stato d'animo.
Pensò che non c'era modo migliore che iniziare l'anno nuovo in quel modo.
Un pensiero che il mattino seguente non le sembrò appropriato.
In casa aveva tre ragazzi che stavano realmente malissimo. La sera precedente avevano davvero esagerato.
Lei era seduta a tavola a fare colazione e di tanto in tanto vedeva che uno dei tre correva verso il bagno per poi tornare ancora più bianco di come era prima.
Che non avrebbero dimenticato quella serata era poco ma sicuro.
-Odio vedere che tu rimani sempre la più stabile- disse Hope poggiando la testa sul piano da cucina.
-Non è giusto, anche tu hai bevuto ieri- disse Alan, stando davvero male.
-Già ma non ho esagerato come avete fatto voi- disse Lune lavando la sua tazza e rimettendola apposto.
-Sto malissimo- disse Tyler con il viso nascosto fra le braccia.
-Posso fare qualcosa per aiutarvi?- chiese Lune.
-Andare via. Non voglio vedere la tua faccia sorridente che si beffa di noi- rispose il biondo.
Lune scosse la testa divertita. Ma andò in camera, sistemandosi sul letto ancora sfatto.
Impossessandosi del computer iniziò a girovagare un po' su you tube, cazzeggiando poi su we heart it.
Controllando il cellulare, vide che ne Luke e ne Michael le avevano risposto, forse stavano ancora dormendo. Il fuso certe volte era davvero fastidioso.
Non sapeva esattamente cosa l'avrebbe aspettata quando i ragazzi sarebbero tornati. Lei li aveva detto che provava dell'interesse verso di lui e lui non ne sembrava dispiaciuto.
Lune si sdraiò sul letto guardando il soffitto per poi portare gli occhi al poster. Bhe...non era esattamente la cosa migliore da fare, nascose il viso sul cuscino cercando di non farsi troppe domande o creandosi false aspettative.
* * *
Se c'era una cosa che aveva amato del suo lavoro, era il fatto che poteva presentarsi come le pareva. In jeans e felpa e questo non era affatto un problema.
Ma a quanto pare da gennaio avrebbero avuto dei capi importati della writer's dream e Spancer non voleva di certo che pensassero che la sua ditta fosse poco professionale.
Perciò quella mattina, Lune ancora in pigiama, stava guardando la camicia bianca e la gonna nera che aveva sul letto, abbinata ai suoi tacchi color panna.
Non ne voleva proprio sapere di indossare quella roba.
-Non è che se rimani a fissarla si indosserà magicamente da sola-
Lune si voltò, vedendo Tyler sullo stipite vestito in modo elegante.
-Wow- disse.
-Lo so, sono uno schianto- disse il biondo pavoneggiandosi e facendola ridere. -Forza vestiti o faremmo tardi a lavoro-
Lune s'imbronciò -devo farmi tre dannati piani di scale con i tacchi. Morirò prima di giungere a destinazione-
Tyler rise -avanti che non sei così impedita e poi ci sarò io-
Lune sospirò arrendendosi. Si vestì velocemente.
Quando uscirono fuori però, ci mancò poco che imprecasse, l'aria fredda londinese le stava torturando le gambe, che nonostante le calze, erano nude.
Arrivarono alla writer's dream dopo una mezz'ora abbondante e quando entrarono, Lune guardò le scale odiandole ancora di più.
Fu alquanto brutto vedere che tutti all'interno della stanza dove lavoravano erano vestiti in modo elegante. Insomma era bello vedere tutti maglioni colorati e felpe fighe di cui subito chiedevi dove l'avevano comprata.
Lune sperava solo che questi importanti capi andassero via in fretta.
-Mi spieghi come faccio al ritorno? A te serve per forza la macchina e la metro è pienissima... - disse Lune guardando Tyler, che sembrava quasi dispiaciuto.
-Non importa mi arrangio- rispose lei.
-Lune- disse Tyler, ma non fu molto veloce.
Quando Lune si voltò andò praticamente a sbattere contro il petto di qualcuno, che l'afferrò subito per non farla cadere.
La rossa si portò una mano sul naso alzando lo sguardo e perdendosi in due pozze azzurre.
-Tutto bene?- chiese gentilmente l'uomo davanti a lei.
Alto slanciato, capelli neri e occhi di un azzurro davvero intenso.
-Si. Mi scusi, non l'avevo vista- disse Lune.
-Non è un problema- lui lasciò la presa sui fianchi di Lune e concedendole un ultimo sorriso la superò.
-Perché non sono io sbattere contro tizi del genere?- chiese Tyler avvicinandosi a Lune, che lo guardava divertita.
-Era un fusto da paura-
-Accidenti se non lo era- commentò Lune.
I due decisero che era meglio finirla li, andando ai rispettivi posti per poter iniziare a lavorare.
Lune aveva anche il cellulare accanto a se. Di tanto in tanto gli concedeva delle occhiate, sperando di vederlo illuminarsi e informarla di un messaggio, da qualsiasi dei ragazzi, che le dicesse "ehi siamo partiti. Stiamo per tornare" ma ciò non avvenne, per tutta la mattinata.
All'ora di pranzo, Lune scese con Tyler per andare a pranzare dove lavorava Hope, che li accolse con un sorriso, servendoli lei, dando alla sua collega l'altra coppia appena arrivata.
Il pranzo non durò molto, quando ritornarono videro che la sala dove lavoravano. era piena di persone, uomini e donne che non conoscevano, ma sapevano che faceva parte dell'altra industria.
Fra di loro Tyler e Lune avevano adocchiato il tipo di stamattina che stava parlando con Spancer, che sembrava di buon umore.
-Secondo me Spancer sta sperando di portarselo a letto- sussurrò Tyler a Lune, che rise divertita.
-Liberati- chiamò Spancer.
Lune alzò lo sguardo verso la donna, che sempre con quel sorriso, le indicò il suo posto. Anche l'uomo accanto a Spancer portò lo guardo a lei, scrutandola da capo a piedi, ma Lune non ci fece caso, bensì guardò verso il suo posto. Spancer non le imponeva mai di correre subito a lavorare dopo il pranzo, non lo faceva con nessuno.
Lune da quel piccolo separè che la divideva dagli altri dipendenti, vide dei capelli rossi. Le mancò un battito e senza nemmeno dire nulla a Tyler, iniziò a camminare velocemente verso il suo posto. Quando supero tutte le scrivanie e guardò verso il suo posto, vide che un ragazzo dai capelli rossi era seduto sulla sua sedia girevole, divertendosi con quella.
Lune si aprì in un ampio sorriso non riuscendo a credere di vederlo li.
Michael alzò subito lo sguardo e quando la vide, sorrise a sua volta, alzandosi dalla sedia.
Lune velocemente si avvicinò a lui, buttandogli praticamente le braccia al collo. Michael la strinse a suo volta accanto a se.
-Non ci posso credere. Quando siete tornati?- chiese Lune felice di rivederlo e specialmente di essere fra le sue braccia.
-Ieri sera tardi. Ho dovuto convincere i ragazzi a non dirti nulla, dato che volevo farti una sorpresa-
Lune si distanziò, tornando alla sua normale altezza, dato che nonostante i tacchi si era dovuta alzare in punta di piedi.
Lo guardò in quegli occhi, da quel colore su un azzurro ghiaccio, quasi trasparente. Nulla da fare, quegli occhi per lei erano in assoluto i più belli che avesse visto.
-Perciò, sorpresa- disse Michael.
-è la più bella che potessi farmi- disse Lune sorridendo ampiamente.
Michael in quel momento la osservò e inarcò un sopracciglio -e questo abbigliamento?- chiese.
Lune sospirò -lascia perdere, siamo costretti, per penso un mese, ma spero di meno. So di sembrare ridicola e i miei piedi implorano pietà-
Michael rise. La sua mano dopodiché perse quella di Lune avvicinandola a se, mentre si sedeva nuovamente sulla sedia.
-Non eri stanca?- chiese battendo una mano sulla coscia.
Lune accettò volentieri quell'invito -Se peso dimmelo, prendo un altra sedia- disse.
-Ssh- le disse lui avvicinando il suo viso a quello di lei. -Sei leggera come una piuma- disse non perdendo quel sorriso che Lune stava adorando.
Le braccia di Michael le circondarono i fianchi, mentre il suo mento si poggiava sul braccio di lei e la guardava.
Lune sentiva improvvisamente caldo e sperava ardentemente che Michael non sentisse il suo cuore che batteva forte.
-Cosa c'è?- le chiese Michael divertito, aumentando la stretta sui suoi fianchi.
-è strano- disse lei. -è piacevole, ma strano-
-Non ti aspettavi questo?- le chiese.
-Non mi aspetto nulla Michael e sinceramente non sto nemmeno capendo cosa sia tutto questo- ammise imbarazzata.
-Stavo solo provando a essere carino, prima di chiederti una cosa-
Lune lo guardò curiosa.
-Ti piaccio?- chiese direttamente guardandola negli occhi.
Lune avvampò dalla schiettezza di quella domanda. Abbassò lo sguardo, guardando il suo piede, che stava dondolando.
-Si- disse piano. Si sentiva una adolescente alle prese con la sua prima cotta.
Michael abbassò di più il viso, per guardarla meglio. La sua mano si spostò sulla mano di Lune, le accarezzava il dorso con le sue dita.
-E ti andrebbe di provarci?-
Lune alzò di scatto lo sguardo, portando i suoi occhi nocciola in quelli di Michael. Quasi incredula di aver sentito quelle parole.
-Mmh?- chiese lui.
-Sei serio?- chiese.
Michael annuì divertito.
-Si- rispose Lune non riuscendo a impedirsi un gran sorriso. Ma dopo un pensiero si fece spazio nella sua mente.
-Aspetta- disse -lo fai per Victoria?- chiese distanziandosi di poco.
-Cosa centra lei adesso?- chiese lui serio.
-Michael!- disse Lune.
-No, non è per Victoria. Non m'importa nulla di lei. Mi piace stare in tua compagnia, riesco a essere me stesso e mi fai sentire diverso- disse.
Lune lo guardava titubante.
-Lune credimi. Non ti farei una cosa del genere-
La rossa lo guardò negli occhi, notando che erano davvero sinceri. Poggio la testa sulla spalla di Michael.
-Sarà meglio per te- provò a essere seria, ma non ce ne fu bisogno.
Il ragazzo come risposta le diede un bacio fra i capelli.
Si sentì il frastuono di varie sedie, chiaro segno che tutti stavano riprendendo a lavorare. Lune non ne voleva sapere di staccarsi da Michael stava così bene fra le sue braccia.
-Lune!- la voce di Spancer la riscosse, facendola alzare subito e per poco non cadde, ma si tenne alla scrivania.
-Si?- chiese rossa in viso.
Spancer sorrise divertita, accanto a lei, c'era ancora l'uomo di quella mattina.
-Si ritorna a lavoro, mi dispiace-
-Certo- rispose Lune, guardando Michael, che si era già alzato.
-Ci vediamo più tardi- disse lui.
Lune annuì -si passo da voi, così saluto anche i ragazzi- disse.
Michael le sorrise, prima di poggiare una mano sul fianco di Lune, abbassandosi per dare un candido bacio a stampo, che per poco non la fece crollare li, inerme davanti a gli occhi del suo capo.
Il ragazzo le fece l'occhiolino per poi uscire da li salutando gentilmente Spancer e l'uomo.
Lune lo stava seguendo con lo sguardo, non riuscendo a non sentire le sue labbra in fiamme.
Spancer accennò un colpo di tosse per attirare l'attenzione della ragazza.
-Vado...si, inizio a lavorare- disse Lune sedendosi subito sulla sedia. Quando vide Spancer e l'uomo andare via, portò il suo sguardo al suo migliore amico che stava ridendo di sicuro per la figuraccia che aveva fatto.

English love affair.// Michael CliffordWhere stories live. Discover now