Jealous

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Chapter 14: Jealous
Lune si sentiva davvero in soggezione all'interno di quella macchina. Guardava fuori dal finestrino, sperando di arrivare a casa il prima possibile.
Il suo cellulare suonò informandola dell'arrivo di un messaggio. Lune prese il cellulare controllando chi fosse.
Sorrise quando lesse il nome di Michael, fece strisciare il dito sopra quell'icona per leggere il messaggio.
Da: Michael
"Serata film a casa nostra Emoticon smile ci stai? Puoi invitare anche Tyler, Alan e Hope"
Quanta voglia di potergli dire di si. Sarebbe stato davvero così bello poter passare una serata accanto a lui, stingerlo. Ma con l'umore sotto i piedi rispose.
A: Michael
"Non posso. Spancer mi ha riempita di lavoro e non penso di poter venire, ma potei chiedere agli altri se voglio venire"
Riportò il cellulare dentro la tasca.
-Il tuo fidanzato?- chiese l'uomo accanto a lei, che aveva imparato a conoscere con il nome Stephan.
-Già- rispose Lune.
-Un tipo davvero fuori dal comune- disse lui fermandosi al semaforo rosso.
-In che senso?- chiese Lune.
Stephan le concesse un breve occhiata -e solo che non ti facevo ragazza da rock star. Il suo aspetto mostra esattamente cosa lui fa nella sua vita-
-Ed è bravo a farlo- disse la rossa seria. Sembrava che tutti quel giorno volessero farle perdere le staffe. Ma di certo su Michael non avrebbe retto affatto.
-Non volevo assolutamente dire il contrario. Insomma conosco la band- si affrettò a spiegare lui. -Volevo solamente dire che non ho mai visto una scrittrice e un cantante insieme. Siete una coppia interessante-
Lune lo guardò con un sopracciglio alzato, non sapendo cosa rispondergli. Decise di non dire nulla, almeno evitava figuracce e malintesi.
Il suo cellulare suonò, questa volta però la stava chiamando, Lune prese subito il cellulare, vedendo che a chiamarla era esattamente il ragazzo di cui lei e Stephan stavano parlando.
-Ehi- rispose subito.
-Lune, dove sei?- le chiese Michael dall'altra parte del telefono.
-Sto giusto ritornando a casa. Perché?-
-Perché ho appena letto il tuo messaggio e voglio assolutamente convincerti a non rinunciare a una serata come questa-
-Michael ho davvero un sacco da fare per Spancer. Sai che non rinuncerei mai a una serata in compagnia, specialmente quando ci siamo tutti-
-Stamattina non mi hai detto di avere così tanto lavoro-
-Perché mi è stato assegnato tutto meno di un ora fa. È troppo- disse con voce triste.
-Quanto ti manca per arrivare?- le chiese lui.
-Poco- rispose, notando che Stephan aveva appena girato nel suo quartiere. Allontanò di poco il cellulare.
-Casa mia è li- disse indicando il suo palazzo.
Stephan annuì iniziando ad accostare.
Fu li che Lune vide un ragazzo, con il cappuccio della felpa alzato, poggiato al muro, accanto al portone del palazzo. Il ciuffo rosso era sempre sistemato per bene, mentre suoi occhi dai suoi anfibi si alzarono per guardare la macchina che si era appena fermata.
Lune era del tutto senza parole, mentre Michael sembrava confuso nel vederla dentro quella macchina.
Chiuse la chiamata mentre apriva lo sportello.
-Grazie tante per il passaggio- disse educatamente a Stephan.
-Di nulla- le rispose lui concedendole un sorriso, prima di spostare gli occhi a Michael che si era allontanato dal muro, guardando Lune che chiudeva lo sportello e lo raggiungeva.
-Come mai sei qui?- chiese felice di vederlo.
Michael però aveva lo sguardo puntato su Stephan che stava ripartendo.
-Chi era?- chiese direttamente, portando i suoi occhi verdi a Lune.
-Oh, lui. È uno dei grandi capi che gestisce le varie case editrici, writer's dream compresa. Mi ha dato uno strappo dato che ero a piedi-
Micheal alzò le sopracciglia.
-Perciò lo conosci da quanto? E ti fidi subito ad andare in macchina con lui?-
-Non è un malvivente. E poi ha insistito, che potevo fare?-
-Lune non puoi fidarti di chiunque. Non sono tutti buoni senza cattive intenzioni- disse serio il ragazzo.
-Ok, scusa- disse Lune, non avendo proprio voglia di discutere, quella giornata era iniziata nel modo peggiore e non dava cenno di voler migliorare. -Almeno non alzare la voce. Ho avuto una giornata di merda e...- si lasciò andare ad un sospirò davvero pesante.
Michael la guardò, portando poi le sue mani sul viso di Lune, in modo da poterla guardare nuovamente negli occhi.
-Sono solo preoccupato. Non tutti sanno apprezzare le persone buone, c'è chi ne approfitta. È tu sei talmente ingenua da non rendertene conto- accennò un sorrisino all'ultima frase.
Lune storse le labbra evidentemente in disaccordo.
Michael la guardò per un breve attimo negli occhi, prima di darle un candido bacio.
-Vuoi dirmi cosa ti è successo oggi?- le chiese.
Lune annuì. -Ma entriamo dentro, che qui si muore di freddo-
Quando furono all'interno dell'appartamento, Lune accese subito i termosifoni, in modo che l'ambiante si riscaldasse subito.
-Preparo qualcosa?- chiese lei.
-Per me no- disse lui scuotendo la testa.
Lune annuì mentre andavano insieme a sedersi sul divano. Non sopportava molto il silenzio, perciò accese la tv come sottofondo, quella difatti era su MTV, dove l'aveva lasciata l'ultima volta.
-Allora?- chiese Michael, notando che la sua espressione era ancora triste.
Lune lo guardò, non sapendo se doveva raccontagli anche di Victoria. Ripensare alle sue parole, le fece ritornare in mente anche il bacio che si erano scambiati dentro la camera di Michael.
Lei era stata del tutto impacciata, questo lo sapeva e sapeva per certo di non avergli fatto provare nulla.
Si avvicinò di più a Michael, nascondendo il viso nella cavità del suo collo. Seppur abbastanza sorpreso, lui la strinse a se.
-Lune?- la chiamò.
-Posso stare fra le tue braccia, per qualche minuto, senza dire nulla-
Michael cercò di trattenere un sospirò scocciato, perché per l'ennesima volta lei stava scegliendo il silenzio, non volendo rendere partecipe di cosa le succedeva.
-Ok- le rispose.
A Lune piaceva la sensazione di essere nascosta fra le braccia di qualcuno, facendosi coccolare e se qualcuno era Michael per lei era ancora meglio.
Erano rimasti per parecchi minuti in silenzio, finché Lune non si decise a parlare, raccontando ciò che era successo con Spancer evitando di dirgli di Victoria.
-Che grande stronza- disse il ragazzo quando Lune ebbe finito il racconto.
Lune che era a gambe incrociate davanti a lui annuì.
-Non mi sono mai lamentata del mio lavoro, ma Spancer mi ha dato troppe cosa da fare, non ho la più pallida idea di come fare. In più voleva passare del tempo con te-
Michael sorrise all'ultima frase. Un sorriso talmente dolce che fece sciogliere il cuore di Lune.
-Forse dovresti riparlarci- le consiglio.
-Per farmi urlare contro le sue strane ragioni da donna in meno pausa?- chiese Lune non affatto contenta di quell'idea.
Quella frase divertì Michael.
-Che vuoi fare allora? Accettare tutto?- chiese ironico.
-Ci provo- disse lei stringendosi nelle spalle.
-Lune, ne esci stravolta- disse Michael incredulo.
-Ecco perché ho bisogno di una scorta di abbracci- disse aprendo le braccia.
Ma Michael la guardava senza sapere come farla a convincere a rinunciare a quella pazzia. -Non mi piace la tua idea- le disse.
Lune si avvicinò nuovamente a lui.
-Mi farò dare un mano- disse.
-Da chi?-
-Kate e Tyler. Specialmente da Kate, che sembra essere dalla mia parte-
-Spero solo che questo non ci impedisca di vederci spesso- disse, lasciandosi andare all'indietro sul divano.
-Lo spero anch'io- disse Lune.
Michael rimase per un attimo in quella posizione, prima di guardare Lune.
-Devo lasciarti iniziare a lavorare vero?- chiese.
Lune abbassò gli occhi e le sua mano presero quella di Michael che era sul divano, accarezzandone il dorso.
-Potresti rimanere ancora un po'- azzardò con un sorriso. Anche lui ricambiò.
* * *
Lune vorrebbe davvero poter dire che riusciva a fare tutto senza problemi, ma non era così. Faceva le ore piccole e quando era in ufficio Spancer la chiamava anche per le piccole cose.
"Portami un caffé" "fammi la fotocopia di questo" "chiama per annullare quel incontro" "prenota in quel ristorante".
La stanchezza dopo tre giorni pieni di lavoro si faceva sentire. Tyler cercava di aiutarla, ma poteva fare poco e niente, dato che Lune era più esperta in ciò.
Quando Lune andò verso la fotocopiatrice per poter prendere dei fogli, un uomo si fermò li accanto per parlarle.
Spancer che era uscita dal suo ufficio, si stava guardando intorno per Lune, quando la vide parlare con Stephan si rubbio e non poco.
-Lune!- la chiamò.
La rossa si voltò subito verso la voce.
-Nel mio ufficio. Ora!- il tono di Spancer non ammetteva repliche. Lei annuì e scusandosi con l'uomo la raggiunse subito.
Ad accorgersi di ciò però era stata anche Kate, che non ci mise molto a fare due più due. Scosse la testa incredula.
Fu quando Lune ritorno dal suo posto, davvero stanca e stravolta, che Kate andò verso l'ufficio di Spancer. Bussò attendendo l'avanti della donna, che non tardò.
Spancer era concentrata sul suo computer, ma quando la porta si aprì alzò lo sguardo.
-Ah Kate, sei tu. In cosa posso aiutarti?-
-Potresti iniziare dallo smettere di torturare una ragazza che mi sta a cuore- disse la mora.
-Non riniziare Kate- l'ammonì Spancer. Ma Kate non sembrava voler demordere tanto facilmente, con un sorriso sul viso riprese a parlare.
-Sai, non capivo cosa avesse potuto fare Lune al punto di farti arrabbiare così tanto, ma oggi ho capito-
Spancer si fermò e portò i suoi occhi a Kate.
-Tu provi interesse verso quel tizio, Carter. L'ho visto dal modo in cui ti sei avvicinata e da come ci parli. Ci hai flirtato spudoratamente, ma lui al posto di interessarsi a sua volta a te, si è interessato a Lune. E questo ti ha fatta imbestialire giusto?-
Spancer la guardava con le labbra serrate, sentendosi del tutto con le mani nel sacco.
-Ti rendi conto che stai sfiorando il ridicolo? Qual'è la colpa di quella ragazza in questa storia?-
-Non puoi giudicarmi- le disse Spancer.
-Si che posso. Perché è la cosa più stupida che ti ho mai visto fare. Hai la minima idea di quanto stai facendo lavorare Lune, la stai distruggendo, a causa di un cretino, che lei non si fila minimamente-
-Ora basta Kate!- urlò Spancer alzandosi dal suo posto. -Sono le mie decisioni e se non ti vanno bene sai benissimo dov'è la porta-
Kate era davvero furiosa -Sappi solo che stai iniziando a dirigerlo di merda- gli disse prima di voltarsi e sbattere la porta dopo essere uscita.
* * *
Tyler prima di ritornare a casa aveva portato un caffè a Lune che l'aveva ringraziato con un gran sorriso sul viso.
-Figurati. Ti lascio anche le chiavi dato che ritorni tardi- disse poggiandole sulla scrivania della rossa.
-E tu?- chiese lei.
-C'è Alan qui sotto. Non posso farti ritornare a quell'ora tardo in metro o con il bus, per te non è sicuro-
-Grazie Tyler-
Il biondo le sorrise prima di scompigliarle i capelli.
Lune si diede subito da fare al computer, leggendo anche alcuni appunti che aveva nell'agenda accanto a se.
Michael invece, era bloccato da quella mattina, insieme ai suoi amici, all'interno degli studi della capitol records.
Lavoro su lavoro, ecco perché quando riuscirono a staccare per un attimo, si trovavano davvero stanchi.
Il ragazzo aveva preso il cellulare, sorrise quando vide un messaggio di Lune. Fece strisciare il dito sul display per poterne leggere il contenuto.
Da: Lune
"Come fai ogni giorno a berlo?" sotto c'era un foto della rossa con in mano un bicchiere pieno di caffè. La sua faccia sembrava tipo sconvolta.
Michael sorrise divertito.
A: Lune
"Capelli rossi, mi manchi"
Due occhi azzurri stavano scrutando Michael da quando si era seduto su quel divano di pelle nera, ma troppo preso dal messaggio lui non se ne era accorto.
Ecco perché Victoria quando lo vide solo, intento a cazzeggiare su twitter, lo raggiunse, sedendosi accanto a lui.
Michael la vide con la coda dell'occhio, ma non fece nulla.
-Fino a quando vuoi ignorarmi?- chiese la bionda.
-Fino a quando deciderai di lasciarmi in pace- rispose lui, iniziando a retweetare qualcosa.
Lo sguardo di Victoria divenne serio.
-Non puoi fare sul serio con quella ragazzina. È come tutte quelle che già ti sei passato, fidati- disse lei.
-Intendi come te?- chiese Michael guardandola e alzando un sopracciglio.
Victoria rimase del tutto incredula a quella frase.
-Sei ridicola davvero. Smettila- disse alzandosi dal divano.
-Lei non può darti ciò che ti davo io- disse la bionda, facendolo voltare.
-è vero- disse Michael -lei mi da amore, qualcosa che tu non hai mai fatto- si voltò nuovamente allontanandosi da lei.
* * *
Spancer era al quarto piano, occupato da parecchi capi, tra di loro c'era anche Stephan. La donna sorrise quando lo vide, ma per un breve attimo.
L'uomo infatti aveva appena portato un braccio a circondare i fianchi, di una donna bionda accanto a se, con la quale stava parlando animamente, sorridendole in un modo fin troppo malizioso.
Spancer lasciò le fotocopie sopra la scriva, in modo che poi venissero consegnate e con passo deciso e svelto uscì da li.
Raggiunse nuovamente il terzo piano per prendere la sua borsa e poter nuovamente tornare a casa.
Mentre stava attraversando la sala piena di computer, vide a poca distanza da lei, una chioma rossa.
Lune si era addormentata con la testa poggiata sul braccio.
Spancer la raggiunse, notando che sul computer Lune stava organizzando il programma che lei le aveva mandato quella mattina.
I suoi occhi azzurri si intristirono.
Lune non si era lamentata e non aveva battuto ciglio nemmeno una volta facendo tutto ciò che lei le aveva chiesto. Spancer non riuscì a non sentirsi una stronza, perché l'aveva punita per un qualcosa della quale lei non aveva colpa.
Kate aveva ragione, che colpa aveva Lune se Stephan ci provava spudoratamente con lei, nonostante avesse visto che fosse fidanzata?
Quel tipo aveva finito per ammaliarla con il suo sguardo, facendole perdere di vista fin troppe cose.
Spancer era immersa in quei pensieri, quando sentì il cellulare di Lune vibrare. Portò lo sguardo al telefono bianco notando che si fosse illuminato. Era un messaggio.
Michael:
"Capelli rossi, mi manchi."
Sorrise, portando una mano sulla spalla della ragazza.
-Lune- la chiamò. La rossa sobbalzò guardandosi intorno. Sembrò mettere a fuoco la donna davanti a se.
-Accidenti! Spancer scusami, io mi ero addormentata. Riprendo subito, manca poco- iniziò a giustificarsi.
-No- disse Spancer.
-Non volevo addormentarmi io...-
-Lune- la interruppe la donna, guadagnandosi l'attenzione della ragazza.
-Basta così. Hai già fatto troppo. Penso di aver esagerato un po' questi ultimi giorni-
Lune ora era confusa.
-Scusami. Ero arrabbiata e ho rigettato tutto ciò su di te-
Gli occhi nocciola di Lune erano in quelli azzurri di Spancer.
-Che ne dici di prenderti dei giorni? Tanto per non farmi sentire una stronza e per risposarti?-
Lune accennò una lieve risata.
-Sei sicura?- chiese.
Spancer annuì. -Fidati hai portato il mio e il tuo lavoro di parecchio avanti. Sei un portento ragazzina- si alzò concedendole un buffetto sulla spalla.
Lune si voltò a guardala e sorrise.
Spense il computer pronta a tornare a casa.
Quando prese il cellulare per pura curiosità premette il bottoncino al centro e sentì il suo cuore battere quando lesse il messaggio di Michael.
Lo chiamò mentre indossava in fretta il capotto. Ma lui non rispose, pensando che fosse ancora occupato, decise di Mandargli un messaggio.
A: Michael
"Serata cinema. Ci stai? Emoticon smile Ho troppo voglia di vederti"
Portando il cellulare dentro la borsa uscì con le chiavi in mano.
Per le scale però incontrò Stephan che sorrise quando la vide.
-Lune, vai a casa?- le chiese.
-Già- disse lei felice, con un sorriso da un orecchi all'altro.
A Stephan non sfuggì tutta quella felicità.
-Vedo che sei di buon umore. Hai ricevuto buone notizie?- chiese curioso.
-No. Solo l'impazienza di poter rivedere il mio ragazzo dopo giorni- ammise.
-Oh- disse Stephan alquanto deluso da quella notizia.
-Ora devo proprio andare. Buon ritorno a casa- disse Lune continuando a scendere le scale.
-Anche a te- disse lui, seguendola con lo sguardo.
Lune non ci mise molto ad arrivare a casa, dove con sua sorpresa, trovò anche Hope, che aveva avuto una tregua da tutti gli esami che aveva dovuto dare.
Aveva passato un po' di tempo con loro tre, raccontandogli di cosa avesse detto Spancer e non vedendo l'ora di passare del tempo a casa a rilassarsi.
Fu prima che andasse a fare un doccia che Michael la richiamò dicendole che aveva parlato con i ragazzi e che quella sera l'avrebbero raggiunta a casa, pronti a godersi una serata fra di loro.
La rossa dopo essersi fatta una doccia veloce, nonostante sarebbe voluta rimanere in ammollo, indossò i pantaloni di una tuta grigi, con sopra una maglietta rossa.
Si legò i capelli in un tuppo, lasciando che due ciocche cadessero sul viso.
Era felice di essersi potuta liberare della gonna e delle camicie, indossando qualcosa di molto più comodo.
Era in cucina, insieme ad Alan a preparare i pop corn, quando suonarono alla porta.
-Vado io- disse Hope, alzandosi dal divano e raggiungendo la porta.
-Ciao ragazzi- salutò felice.
-Ehi Hope!- Lune riconobbe la voce di Ashton.
Si voltò giusto il tempo di vederli entrare. Michael portò lo sguardo alla cucina e sorrise quando vide Lune, un sorriso che mandò del tutto in tilt i neuroni della rossa.
Lune affidò la padella ad Alan, raggiungendo velocemente Michael e allacciando le sue braccia sul collo del ragazzo, che subito ricambiò quella stretta.
Si beò di quel dolce profumo che spesso li sentiva addosso, sentendosi meglio e calmandosi ancora di più.
Lune si distanziò di poco, per guardarlo negli occhi e perdersi in quel colore indefinito, ma talmente bello.
-Mi sei mancato così tanto- disse prima di dargli un semplice bacio a stampo, che venne accolto con un sorriso da parte del ragazzo e con dei fischi dai loro amici.
-Alan qua servivano i pop corn- si lamentò Hope, facendo ridere molti dei presenti, compresi Lune e Michael. Quest'ultimo la strinse nuovamente a se, dandole un bacio sulla fronte.
Nonostante avessero messo il film, non lo stavano guardando per niente, erano tutti seduti su quel tappetto in sala e parlavano fra di loro.
-Mi ha dato diciotto su venti. Avrei voluto strozzarla. Le ho detto tutto e si è aggrappata a cose stupide e futili- diceva Hope parlando del suo ultimo esame orale.
-Come mai Spancer ha deciso di darti dei giorni?- chiese in un sussurrò Michael.
Lui era appoggiato con le spalle al divano, mentre Lune al suo petto.
-Non lo so. Ma oggi sembrava così dispiaciuta- spiegò lei con il suo stesso tono.
-Meglio per noi- disse stringendo le sue braccia intorno a Lune e poggiando il suo viso sulla spalla di lei, che avvicinò di più il suo a quel gesto.
Lune era sempre stata una frana nelle relazioni, era timida, impacciata e non riusciva mai essere del tutto se stessa.
Con Michael però era tutto diverso. Lui non la faceva sentire strana nel essere se stessa, ma giusta. In più le stava accanto e cercava di conoscerla affondo e non solo perché puntava ad altro, ma perché voleva davvero conoscerla.
Stare fra le sua braccia poi, la faceva sentire bene, protetta. Il mondo poteva dire ciò che voleva in quel momento, a lei non sarebbe importato, perché era fra le braccia di Michael.
Si era abbandonata a questi pensieri, guardando i suoi amici parlare animamente fra di loro. Le sue palpebre però non ressero più, chiudendosi e facendola finire fra le braccia di morfeo.
-Tra qualche giorno abbiamo un concerto qui a Londra, perché non venite?- chiese Calum con un sorriso.
-Si- accettò subito Hope.
-Io ci sto- disse Alan sorridendo.
-Ma si, sono pronto a cantare anch'io, dopo aver sentito il vostro album all'infinito...vero Lune?- chiese con un sorrisino Tyler voltandosi verso la rossa.
Rimase alquanto colpito dalla scena davanti ai suoi occhi. Lune stava dormendo e Michael aveva un dolce sorriso sul viso mentre la guardava.
-è crollata- disse Luke.
Michael portò lo sguardo ai ragazzi -da un bel po'. Era davvero stanca- disse piano.
-Dopo che Spancer l'ha fatta lavorare in quel modo ci credo- disse Tyler lasciandosi andare ad un sospiro.
-Ma perché l'ha fatto?- chiese Luke.
Tyler si strinse nelle spalle come a far capire che non sapeva la motivazione. Ritornò a guardare l'amica e Michael.
Stranamente ora vedere il modo in cui Michael le stava vicino lo faceva stare tranquillo.
-Sai...- iniziò il biondo -all'inizio odiavo vederti accanto a lei-
Michael portò i suoi occhi verdi in quelli azzurri di Tyler.
-L'avevo notato- rispose. -Perché?- chiese poi.
-Perché nonostante la vostra musica sembrava farla stare bene, tu l'avevi distrutta- il biondo fu sincero, lasciando in molti senza qualcosa da poter dire.
-Quel giorno ero arrabbiato, non volevo- si giustificò il ragazzo.
-Non puoi buttare la tua rabbia su di lei senza pensarci. Lei da importanza ad ogni piccola parola. È sta ferita fin troppe volte Michael, non farlo anche tu...non fatelo anche voi- guardò anche gli altri tre -ha trovato appiglio nelle vostra musica-
Luke si guardò le scarpe in modo triste, mentre Calum, portò lo sguardo a Lune e Michael.
-Cosa?- chiese Ashton spezzando il silenzio che si era venuta a creare.
Tyler e Hope lo guardarono.
-Cosa le hanno fatto?- chiese nuovamente.
L'attenzione di tutti ora era a Tyler, persino Alan attendeva. Lui non sapeva.
-Non posso parlarvene io- disse lui.
-Tyler abbiamo bisogno di sapere. Se non vuoi che sbagliamo e la facciamo star male- insistette Ashton.
Tyler guardò Hope, che tristemente annuì.

English love affair.// Michael CliffordWhere stories live. Discover now