Where is my bestfriend?

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Chapter 26: Where is my bestfriend?
-è un apocalisse- disse Lune al telefono, controllando che non ci fosse nessuno dietro di lei. Era dentro quel suo separé e stava parlando al cellulare con Michael.
-Forse se gli parli...- provò il ragazzo.
-Sarebbe un miracolo se mi ascoltasse. L'argomento Kevin è sempre stato questione di dibattiti dentro casa. E poi Alan, non ci pensa a Alan?-
-Non provare a dire nulla ad Alan- le disse subito il ragazzo.
-Non ci penso minimamente. È una cosa che riguarda a loro- rispose.
-Comunque non è nemmeno detto che voglia rimettersi con Tyler-
-Si rifà vivo dopo mesi e mesi e si mette subito a flirtare con lui, tu che pensi? Che gli vuole proporre una partita a scacchi?- chiese in modo ironico la rossa, facendo ridere Michael dall'altra parte del telefono, e la sua risata la mise di buon umore.
-Dagli del tempo Lune-
-Penso che ti darò ascolto- disse con un sospiro.
-Appena ritorno ne parliamo meglio e forse potrò aiutarti-
-Lo spero- Lune sorrise, più per l'idea che l'avrebbe rivisto.
Lune voleva davvero dare del tempo a Tyler, ma vederlo, nella sala del caffè, mentre rideva e si comportava da cretino con Kevin, la fece imbestialire.
Entrò, ignorandoli e dirigendosi a sua volta per prendere un caffè.
Tyler lo notò e cercò di poterla prendere con le buone.
-Lune, hai ancora il video salvato sul cellulare? Kevin vorrebbe tanto vederlo. Ti assicurò che fa morir dal ridere- l'ultima frase la rivolse al ragazzo.
La rossa si voltò verso i due, alzò un sopracciglio nella direzione del biondo.
-No!- rispose secca, aspettando l'erogazione del suo caffè.
Kevin corrugò le sopracciglia a quel comportamento. Insomma sapeva di non piacere a Lune e la cosa era reciproca, ma lei non era mai stata scortese con qualcuno.
-è in quei giorni?- chiese, a bassa voce, a Tyler, che accennò una lieve risatina. E ciò sembrò urtare ancora di più la ragazza, quando Tyler era con Kevin cambiava totalmente, diventava la persona che Kevin voleva, causando del male a se stesso e delle volte anche alle persone che lo circondavano.
-Per tua fortuna, no. Sai sono molto suscettibile in quel periodo- rispose.
-A me lo sembri anche adesso- commentò Kevin.
-è innocua- rispose invece Tyler, cercando di porre a fine a una discussione, sul nascere.
-Come un gattino-
-Oh guarda- Lune indico dalla parte della porta -la tua ironia sta provando a suicidarsi-
-E dai Lune, non te la sei presa per niente quando Calum ti definita un chiuaua e ora te la prendi per questo?-
Kevin rise nel sentire ciò, mentre Lune parve quasi incredula nel vedere come Tyler avesse detto ciò, davanti a Kevin, senza problemi.
La macchinetta suonò, informandola della fine del suo lavoro.
Lune scosse la testa, prendendo il bicchiere.
-Recupera un barlume di lucidità, che non ti stai rendendo simpatico in questo modo- disse rivolta al suo migliore amico, prima di uscire.
-Vuoi sempre avere l'ultima parola, ecco perché fai così, vero?- le chiese lui da dietro.
Lune non si sprecò nemmeno a rispondergli, tornando al suo posto di lavoro. Prese il cellulare, chiamando Hope e raccontandogli tutto.
-Quel bastardo ha davvero avuto il coraggio di rifarsi vivo?- chiese incredula.
-Già e prova anche a fare il simpatico-
-Se prova a farlo con me, lo faccio diventare donna a tutti gli effetti- disse Hope, facendo ridere Lune.
-E a Tyler che prede poi? Non lo sopportavo, come si comportava quando stava con quel piccione-
-Piccione?- chiese Lune corrugando la fronte.
-Non si chiamava Kevin il piccone di Louis?-
E Lune non riuscì a impedirsi un altra ristata a ciò, non si aspettava che Hope potesse uscirsene con una cosa del genere.
-Speriamo solo che recuperi un po' di buon senso- disse e in quel momento guardò una foto attaccata al separé. Lei era in mezzo, Tyler e Alan ai lati e tutti e tre aveva delle espressioni stupide sul viso.
Alan aveva tirato fuori il meglio di Tyler, e per di più il biondo con lui era se stesso, perché Alan lo amava in quel modo. Alan lo amava, mentre Kevin si limitava a distruggerlo.
Aveva davvero paura della decisione di Tyler.
* * *
Dentro casa il clima era diventato fredda, da giorni oramai. Tyler parlava il minimo indispensabile con Lune e se si andava al discorso Kevin, Tyler spesso diceva a Lune di non ficcare il naso nei suoi affari, oppure usciva di casa.
La rossa non sapeva più cosa fare.
Chiusa in camera sua, seduta sulla bow window, stava scrivendo. Il giorno prima aveva visto Kim e stando insieme a lei, l'ispirazione era venuta da se. Non come prima, ma almeno riusciva ad andare un po' avanti, anche se era parecchio dubbiosa. Il suo primo libro era stato un successo, aveva così tanta paura di fallire con il secondo, ogni volta che pensava ciò, chiudeva di scatto il portatile e guardava fuori dalla finestra.
Il 24 aprile Lune avrebbe dovuto partecipare a un festa di beneficenza per l'associazione contro il bullismo per la quale aveva posato. Fu fortunata, perché pochi giorni prima, Michael ritornò a Londra.
-Che c'è?- le chiese Michael distanziandosi di poco da quel bacio e guardandola negli occhi.
A Lune mancò un battito quando si specchiò nei suoi occhi verdi. Le erano mancati così tanto.
Erano in camera di lei. Lune era seduta a cavalcioni su di lui, mentre si concedevano qualche carezza e bacio.
-Mi sei mancato così tanto- disse.
Michael le sorrise, un sorriso talmente bello da farle perdere del tutto la testa.
Lune, con le mani poggiate sul viso di Michael, portò nuovamente le sue labbra su quelle di lui. Non limitandosi a un semplice bacio a stampo, un bacio al quale il ragazzo rispose con piacere.
Le dita di Michael si insinuarono sotto la maglietta di Lune. A contatto con la sua pelle calda, le sue dita pareva fin troppo fredde.
Un brivido percorse la schiena della ragazza, ma non era affatto dovuta al freddo.
Michael si distanziò dalle labbra di Lune, baciandole il mento e andando poi verso il collo.
E proprio mentre le sue mani stavano per privarla della maglietta, Lune sentì delle voci.
-Aspetta- disse, per quando desiderasse ardentemente che lui non lo facesse.
Michael, del tutto sconfortato da quel interruzione, poggiò il viso sul petto della ragazza.
-Penso sia entrato qualcuno- disse Lune, la sua mano scivolò delicatamente dal viso di Michael, concedendogli, in quel modo, un dolce carezza.
Si alzò dal letto e aprendo la porta, sbirciò verso la cucina.
Sentì la risata di Tyler, ma era una risata talmente forzata e falsa, che Lune capì insieme a chi fosse.
Si voltò verso il letto.
-C'è Tyler con Kevin- sussurrò.
-Qui?- chiese lui.
Lune annuì.
Anche lui si alzò dal letto.
-Forse è il caso di fargli capire che siamo qui- le propose. Lune si trovò a dargli ragione.
Una sua parte voleva vedere fino a che punto Tyler si sarebbe spinto, ma l'altra invece non lo voleva sapere, non lo voleva sapere per Alan.
Lune finse un colpo di tosse, che servì a far zittire i due.
-Lune sei tu?- chiese la voce di Tyler.
-Oh! Ciao Tyler, si sono qui con Michael- disse alzando la voce e fingendo di essersi accorta della loro presenza solo allora. Lo sguardo di Michael le fece capire che come attrice era veramente pessima, ma non ci diede molto peso. Insieme a lui raggiunse la cucina.
Non pensava che vedere Kevin, nuovamente, in quella cucina l'avrebbe disgustata a tal punto. Fu Tyler a presentare i due ragazzi.
-Come mai siete qui?- chiese Lune.
Il biondo si strinse nelle spalle.
-Il bar aveva iniziato a riempirsi- provò.
Lo sguardo che Kevin rivolse a Tyler però, bastò a Lune.
-Troppo rumore, pensavamo che qui saremmo stati più tranquilli- aggiunse Kevin.
Lune guardò incredula Tyler, che guardava ovunque tranne che verso di lei.
-Fai sul serio?- chiese.
Tyler non rispose.
-Dio, che schifo! Abbia almeno la decenza di lasciare Alan se non lo ami più-
-Lune- provò.
Michael non sapeva che dire, si sentiva quasi di troppo li dentro.
-Trova le palle Tyler, che da quando hai incontrato lui, hai perso totalmente- aggiunse furiosa. -oh e tranquillo, ti lascio casa libera- raggiunse in fretta la sua camera.
Tyler era rimasto sorpreso dalle parole dell'amica, e sinceramente si sentiva anche un verme nei confronti di Alan. Lo stava evitando da giorni, da quando aveva incontrato Kevin. Era confuso e quella confusione lo stava portando a fare sciocchezze.
Michael la seguì e quando fu davanti alla porta, vide Lune intenta a indossare le sue vans bordeaux e prendere la giacca e la borsa.
-Che stai facendo?- le chiese.
-Non voglio rimanere qui dentro un minuto di più- disse.
-Lune- la raggiunse a guardi falcate, andando davanti a lei.
La rossa alzò lo sguardo verso il suo viso.
-è il tuo miglior amico- disse.
-Non vuole ascoltarmi e sembra non fregarsene minimamente di Alan, che è da giorni che mi scrive chiedendomi cosa sta succedendo a Tyler, tutto preoccupato.-
Lune prese un gran respiro.
-Odio mentire, specialmente a una persona buona come lui-
E Michael lo vide quanto fosse difficile per lei. La sua mano le accarezzò la guancia, dandole poi un bacio sulla fronte.
-Andiamo via da qui- disse.
* * *
Lune quel lunedì stava percorrendo la strada per raggiungere la writer's dream. La macchina l'aveva lasciata a Tyler.
Stava guardando le vetrine dei negozi, vedendo se c'era qualcosa di carino.
-Lune-
Alla familiarità della voce, si voltò subito. Notando appoggiato al palo della luce, davanti alle porte degli uffici, Alan.
-Ehi- lo salutò accennando un sorriso, che non venne ricambiato.
Il viso del ragazzo era triste e i suoi occhi erano lucidi e gonfi. Quella visione fu orribile per Lune.
-Ho parlato con Tyler- disse lui portandosi dritto e guardandola.
Alla ragazza sembrò mancare il respiro.
-Lo sapevi vero? Dell'ex?- la voce di Alan sembrò spezzarsi.
Con profonda tristezza e sentendo persino i suoi occhi inumidirsi, Lune annuì.
-Perché non mi hai detto nulla?- le chiese.
-Non potevo- rispose.
Alan abbassò il viso, non riuscendo a trattenere le lacrime di sofferenza.
Lune mosse dei passi veloci per raggiungerlo, portando le mani sulle sue spalle.
-Alan, ehi- disse.
-Sapevo che non sarebbe durata, ma speravo solo che potessimo avere più tempo- disse fra le lacrime, facendo si che anche quelle della rossa si mostrassero, mentre lo stringeva forte a se.
-Non ce l'ho conte per non avermelo detto. Avevo solo bisogno di qualcuno-
-Ci sono. Ci sarò sempre, te lo prometto!-
- - -
Lune aveva la testa poggiata su una mano, nella quale c'era anche un fazzoletto. Il suo occhi erano al portatile davanti a lei, ma non mettevano veramente a fuoco ciò che c'era li.
Ripensava ad Alan, a tutta la sua sofferenza, al modo in cui si era confidato con lei.
Si sentì un lieve battito sul separé.
Lei si voltò, notando Michael con in mano una scatola di cioccolatini.
-Hai sempre detto che i dolci ti risollevano il morale- disse.
Sorrise, alzandosi dal suo posto, raggiungendolo.
-Sei il fidanzato migliore del modo- disse abbracciandolo.
L'aveva chiamato mezz'ora fa, raccontandogli tutto, perché oramai Michael era diventato un po' anche il suo migliore amico. E lui senza dirle nulla si era presentato li, con dei cioccolatini.
-Solo per te, capelli rossi- le diede un bacio sulla tempia.
Seduti dentro quel mini ufficio di Lune. Michael la guardava mentre scartava un cioccolatino.
-Ti ha detto qualcos'altro Alan?- chiese.
Lune annuì, ancora concentrata sul dolce.
-Dopo il lavoro ci incontriamo al mac dove lavora Hope-
-Sembra che stiate tramando qualcosa- disse.
Lune portò i suoi occhi nocciola a lui.
-Ha solo bisogno di un amica-
-E Tyler?-
-Non so più che fare ok? Ogni volta finiamo a litigare e lui si avvicina sempre di più a Kevin, e...- i suoi occhi andarono al pavimento.
La mano di Michael andò sul ginocchio di Lune.
-Lo ridurrà nuovamente a pezzi, e vedere Tyler stare male è l'ultima cosa che voglio- si lasciò sfuggire un gran sospiro.
Il pollice di Michael si mosse, come segno di conforto nei suoi confronti, e la sua fronte di poggiò su quella di lei.
Verde e nocciola che si specchiavano.
-Si risolverà anche questa storia. Fidati- le disse concedendole un debole sorriso.
Lune annuì, dandogli un bacio sulla punta del naso.
-Grazie per starmi così accanto-
-Lo faccio perché ti voglio bene- le disse. Quelle parole fecero spuntare un gran sorriso sul viso di Lune, un sorriso che Michael non poté fare a meno di amare.
* * *
Erano passati due giorni da allora, e Lune cercava di distrarsi provando a scrivere e passando il tempo con Michael.
In quel momento lei era dentro al suo appartamento.
Aveva una pallina in mano, che faceva rimbalzare sul parquet. Camminava per il salone e buttava la pallina per terra, riprendendola.
-"E Chrissy pensò fosse la cosa giusta...o adeguata?"- si voltò verso Alan, che era seduto sul divano, con il portatile, di Lune, in mano.
La ragazza diceva ad alta voce le sue idee e lui scriveva, aiutandola di tanto in tanto.
-Giusta- concordò lui, scrivendo.
Lune lo guardò e sapeva, che per quanto lui volesse fingere e vivere alla normalità, stava soffrendo.
Perché Tyler non lo aveva più contattato, e quando ci aveva provato Alan, l'aveva sempre ignorato.
-"Fingere di non provare nulla, non l'avrebbe portata da nessuna parte"- disse Lune guardandolo.
E Alan, con gli occhi concentrati li, scrisse tutto velocemente.
La rossa sospirò, continuando a camminare e facendo rimbalzare la palla.
-è difficile?- le chiese Alan. -Scrivere- aggiunse.
-Già, ho le idee, ma non riesco a metterle per iscritto. Sembra che fanno a botte nella mia testa-
-è solo un periodo. Ce la farai- le disse con un sorriso.
Lune adorava i sorrisi di Alan. Quelli naturali, non quello che stava fingendo ora.
Si chiese quanto potesse essere grande la sua sofferenza e come facesse a sopportarla.
La porta d'ingresso si aprì.
-Dovrei avere io quel CD- disse la voce di Tyler, prima che il biondo entrasse, seguito a ruota da Kevin.
Alan sgranò gli occhi quando li vide.
Persino Lune fu sorpresa di vederli li.
Quando Tyler vide Alan, sembrò sbiancare. Era da più di una settimana che non lo vedeva e incrociare i suoi occhi, dopo tanto tempo, li aveva fatto mancare un battito.
-Avevi detto che mi avresti mandato un messaggio, prima di tornare- disse Lune preoccupata.
-Mi... mi è passato di mente- disse, notando Alan abbassare lo sguardo e poggiare il portatile di Lune sul tavolo di vetro al centro.
-Sarà il caso che io tolga il disturbo- disse Alan guardando Lune, che era veramente dispiaciuta.
-Già- disse Kevin, guardandolo di cagnesco.
-Ehi!- Lune fu seria, mentre li concedeva un occhiataccia. -questa è casa mia, quindi evita-
-Non mi pare che sia solo tua- disse lui.
-Questo non ti da il permesso di comandare. Chiaro?-
-Lune, lascia stare- disse Alan, non voleva che lei litigasse per lui. -senti, se hai bisogno di aiuto per il resto, chiamami- prese la giacca, che aveva poggiato sul divano, indossandola.
La ragazza accompagno Alan alla porta, la tentazione di dare una spallata a Kevin era tanta, ma sapeva che facendolo ci avrebbe rimesso la sua.
Concesse un abbraccio a Alan, ringraziandolo per l'aiuto.
Chiusa la porta, andò verso il suo computer, per salvare il documento e spegnerlo.
-Potevi anche dirmelo che ti incontravi con Alan- disse Tyler. Sentiva il suo petto ancora in subbuglio.
-Ci ho provato- rispose lei.
-Forse non abbastanza, data la situazione in cui ci siamo trovati. È stato spiacevole- disse Kevin.
Lune sentendo che Tyler non ribatteva, si voltò verso i due.
Tyler si stava versando del caffè e i suoi occhi parevano persi, mentre Kevin era poggiato alla colonna che divideva la cucina dalla sala.
-Mi prendi in giro vero?- chiese.
-No- rispose sfrontato Kevin, guardandola dritta negli occhi.
-Sai cosa, me ne frego. Questa è casa mia e miei amici sono liberi di venire quando vogliono- disse.
Kevin stava per ribattere, ma la voce di Tyler lo precedette.
-Come ti sentiresti se io invitassi qui, quel...com'è che si chiamava? Marco?- chiese Tyler guardandola.
Al nome del suo ex ragazzo, quello che l'aveva solo illusa e usata, la determinazione di Lune andò a scemarsi.
-Come ti sentiresti Lune?-
-Non è lo stesso- rispose ferita.
-Io non vedo nessuna differenza- rispose.
-Al contrario di lui, Alan ti ama. Non ti ha usato, ti ha amato-
Nel vedere gli occhi lucidi di Lune, Tyler si sentì male. Non capiva perché le avesse ricordato il suo ex. Sapeva quanto ricordare ciò la faceva star male, eppure...
-Non ti ha ferito, facendoti sentire inutile. Tu l'hai fatto con lui-
-Finiscila con queste stronzate e lascialo in pace. A nessuno interessa cosa tu hai passato- disse Kevin.
Tyler lo guardò incredulo.
Lune invece guardò Kevin e poi Tyler, che non disse nulla, nuovamente.
-Complimenti- disse a quest'ultimo. -E tu va a farti fottere- rispose a Kevin.
-Con il tuo ragazzo?- la provocò.
E se Lune già era furiosa a quelle parole andò in bestia.
Prese uno dei cuscini tirandoglielo addosso e beccandolo nelle parti basse, non ottenendo però il risultato che voleva.
Perciò a lunghe falcate si avvicino a lui.
Tyler però riuscì a fermarla in tempo.
-Va a fanculo, stronzo!- gli urlò contro. -sei solo un deficiente, che prenderei volentieri a calci- continuò dimenandosi fra le bracia di Tyler.
-Lune. Provò a farla ragionare il biondo.
-Lasciami- disse lei spingendolo via. Ci riuscì la seconda volta.
Lo guardo negli occhi, non riconoscendolo più.
-Devo diavolo è finito il mio migliore amico, dove?- gli chiese.
-Sono qui- disse indicandosi.
-No- lei scosse la testa. -hai il suo aspetto, ma di lui non sembra esserci più nulla-
Tyler la guardò, sentendo dentro di se, che lei avesse ragione.
-Ci sto provando Tyler, ma non è il mio aiuto del quale hai bisogno- alzò le mani in segno di resa. -Non voglio più vederlo qui, quando ci sono io. Ho ti giuro che a quel punto o sarai tu a lasciare la casa o io- aggiunse prima di sorpassarlo.
-Scappi?- chiese Kevin-
-Smettila!- gli disse Tyler serio.
-Se rimango, finirei per farti diventare una femmina. Cretino- gli rispose Lune uscendo e sbattendo la porta dietro di se.
- - -
Lune bussò alla porta color mogano davanti a se. Aspetto pochi attimi prima che si aprisse.
-Lune- disse con un sorriso Luke, quando la vide.
Senza nessun preavviso, la rossa lo abbraccio, nascondendo il viso sul suo petto.
-Ehi- Luke portò una mano sui suoi capelli, preoccupato. Quando sentì un singhiozzo sfuggirle, la sua preoccupazione aumento ancora di più.
Se era li, significava che non aveva litigato con Michael e che di sicuro era proprio lui di cui aveva bisogno.
-Tranquilla- disse accarezzandole la schiena. -Michael- chiamò poi.
-Che c'è?- urlò lui dalla sala.
-Vieni qui-
Si sentì un sbuffo, prima che lui facesse capolino, notando Lune. Spalancò gli occhi.
-Cos'è successo?- chiese raggiungendoli velocemente.
-Non lo so- rispose sincero Luke.
-Lune- la mano di Michael andò sul braccio di Lune, che si distanzio da Luke, cercando di asciugarsi le lacrime.
-Capelli rossi, perché piangi?-
-Posso rimanere qui? Per favore?- chiese tirando su col naso.
Entrambi, senza nemmeno pensarci annuirono.
Lune provò ad asciugarsi le lacrime, ma quelle sembrarono solo aumentare.
-Vieni qui- Michael la strinse a se, cercando di confortarla.
-Non ha mosso un muscolo, contro Kevin. Non so più cosa fare. Mi manca da morire- singhiozzò.
E Michael fino a quel momento non si era mai accorto di quanto Lune potesse tenere veramente a Tyler. Sapeva quanto lui tenesse a lei e vedeva che il loro affetto era uguale, sincero e puro. L'esempio della vera amicizia, ormai rara da trovare.

English love affair.// Michael CliffordWhere stories live. Discover now