Away

917 48 1
                                    

Chapter 21: Away.
Lune aprì la porta del suo appartamento, facendo entrare anche Michael la richiuse alle spalle.
Poggio le chiavi sopra il piccolo vaso, a forma di piatto, che avevano sul piano da cucina.
-Vado a cambiarmi e sono subito da te- gli disse lei con un sorriso.
-Ok- le rispose Michael ricambiando.
Entrata in camera, Lune si privò subito dei tacchi e andò verso l'armadio per prendere una tuta e una maglietta più pesante di quella che indossava.
Aveva indossato i pantaloni e si stava sbottonando la camicia, quando sentì bussare alla porta, si voltò subito, notando di non averla chiusa.
Michael era accanto ad essa e aveva le nocche ancora sul legno.
-Che succede?- chiese, tenendosi la camicia, ben salda, con la mano.
-è da giorni che stavo cercando il modo di dirti qualcosa- ammise piano Michael.
Lune corrugò le sopracciglia, andandogli incontro.
-Cosa?- chiese preoccupata.
Lui abbassò lo sguardo ai suoi anfibi, poggiandosi con la spalla allo stipite della porta.
-Parto- disse di getto.
Lune rimase per degli attimi buoni in silenzio, cercando di metabolizzare meglio quella parola.
-Quando?- chiese con voce talmente flebile, che non si sarebbe stupita se Michael non l'avesse sentita.
-Tra due giorni-
Lo sguardo della rossa s'intristì subito. Quando Michael portò i suoi occhi a lei, lo notò.
-Sarà per poco-
-Quanto?- chiese subito Lune, guardandolo.
-Tre settimane-
Agì d'istinto, si avvicinò a lui, poggiando la testa sul suo petto e abbracciandolo.
-Mi sembrerà un eternità- disse.
Michael le circondò subito le spalle con il suo braccio, poggiando il mento sopra la testa della ragazza.
In fin dei conti Lune lo sapeva. Sapeva che i ragazzi non sarebbe rimasti per sempre a Londra, che avevano tanti di quei posti in cui andare e che quella città, non era nemmeno casa loro.
Odiava quella situazione, ora erano tre settimane, ma più in la?
Il ragazzo muoveva la mano, accarezzandole la spalla, mentre si allontanava quel tanto per darle un bacio sulla fronte.
-Fidati, sarà lo stesso anche per me-
Lune alzò lo sguardo, per poter nuovamente incontrare quegli occhi verdi che tanto amava.
-Sarà una bella prova- disse con un sorrisino.
Michael dal viso di Lune, abbassò lo sguardo.
-Già- commentò, prima di distogliere gli occhi divertito.
Lune realizzò solo in quel momento il perché della sua reazione. Staccandosi da lui, si coprì subito, andando del tutto in fiamme.
-Tu non fai che mettermi alla prova, e fidati non sono immune- commentò Michael con una leggerà risata, che fece solo imbarazzare, ulteriormente Lune.
-Cavolo- si portò una mano sul viso. -che vergogna-
-Oh no, fidati io ho apprezzato- commento lui, facendo ridere anche lei.
-Sei un idiota- disse.
Si limitò a farle la linguaccia, una cosa che di solito era lei a fare.
Perché le sue parole erano vere. In questo ultimo mese e mezzo si erano visti interrottamente e lui non poteva di certo far finta di nulla, mentre la guardava.
Fin dagli inizi aveva fatta apprezzamenti sul suo corpo e bhe...era pur sempre un ragazzo.
Lune si era voltata per raggiungere nuovamente il letto.
-Mi cambio e possiamo andare di la prendere qualcosa e decidere cosa fare- si voltò pochissimo, mentre diceva queste parole, trovando Michael, più vicino di quanto pensasse.
Non fece in tempo a dire o fare nulla, sentì le labbra del ragazzo sulle sue, mentre le sue mani si poggiavano sui fianchi di Lune avvicinandola di più a se.
Seppur la sorpresa iniziale, Lune ricambiò, portando una mano sulla spalla e l'altra dietro la nuca di Michael.
Lui iniziò a camminare, facendola indietreggiare, quando Lune sentì il letto dietro di se, si sdraio seguita a ruota da Michael.
Sarebbe stato poco dire che il cuore di lei batteva forte, dei batti che sembrarono aumentare quando sentì le mani di Michael concentrarsi a gli ultimi bottoni della camicia.
Lune era nel panico, non che non volesse, ma la sua prima ed ultima volta era stata un fiasco totale. Non sapeva cosa fare, era del tutto inesperta. Le sue mani che erano sulle spalle di Michael, aumentarono la stretta, quando le labbra di lui andarono sul suo collo, mentre le mani sfioravano i fianchi scoperti, salendo sempre più finché non incontrò il tessuto del reggiseno.
E fu quando le sue dita si insinuarono sotto quel tessuto, che il rumore della porta che si apriva li fece gelare sul posto.
-Lune, sei a casa?- la voce di Tyler si fece sentire.
La rossa guardò Michael, che quasi sconfortato si alzò subito.
-Si- rispose lei, schiarendosi subito la voce, non pensava di avere la gola così secca.
Cercando di sbrigarsi, si sbarazzo della camicia e indossò subito la maglietta, facendo uscire fuori i capelli.
Quando Tyler fece sbucare la testa dentro la camera, trovò Lune e Michael seduti sul letto.
La rossa li sorrideva, cercando di mascherare il suo nervosismo.
-Ho interrotto qualcosa?- chiese inarcando un sopracciglio.
-No- rispose Lune, scuotendo vigorosamente la testa.
Tyler la guardava come a voler dire "Rossa fai sul serio?", mentre Michael dopo averla vista, cercava di soffocare una risata.
Lune guardò Michael e poi Tyler.
-Che...che c'è?- chiese.
-Hai la maglia al contrario- le fece notare il biondo.
Lune sgranò gli occhi, avvampando. Si alzò subito dal letto e senza dire nulla, superò Tyler dirigendosi verso il bagno.
Il biondo rise, seguito a ruota da Michael.
-Non cambierà mai- commentò scuotendo la testa.
-Penso che rimarrà chiusa in bagno per molto- disse invece Michael.
-Naah- rispose Tyler.
-Lune- chiamò poi a gran voce -tra poco arriva Alan. Tanto per fartelo sapere-
Erano passati si e noi, dieci minuti, da quando Michael e Tyler si erano spostati in sala. Alan era arrivato.
Quando Lune uscì dal corridoio, vide che Alan era ancora in piedi. La notò e sorrise.
-Lune-
La rossa lo raggiunse più che felice di vederlo, abbracciandolo forte.
-Come sta la mia piccola dai capelli rossi?- le chiese. Ricordando che solo due giorni fa l'aveva vista stare male per tutto la faccenda di twitter.
-Meglio- rispose Lune allontanandosi e guardandolo negli occhi.
-Sicura, perché pare che tu attiri guai- le disse con un sorrisino.
-Tyler ti ha detto cos'è successo con Stephan?- chiese Lune, aspettandoselo.
-Mi ha accennato qualcosa- ammise tristemente il moro.
Si sedettero sul divano, in modo da stare più comodi per parlare.
Quando Lune si accomodò accanto a Michael.
-Sappi che ti odio- li sussurrò.
-Non è colpa mia. Non ti avevo vista- si giustifico divertito lui.
-Certo- commentò lei, portando un dito sulla punta del naso del ragazzo, tanto per infastidirlo un po'.
* * *
Il modo in cui volarono quei due giorni lasciarono Lune del tutto senza parole. Aveva cercato di passarli con tutti e quattro dopo il lavoro, certo di più con Michael, ma le era sembrato così poco.
All'aeroporto poi, l'aveva salutato prima che raggiungesse il punto in cui molte fan si erano aggruppate. Ma era stata vista lo stesso.
Perciò quel giorno chiusa in quelle tre mura, rispondeva svogliatamente a quelle mail per conto di Spancer, volendo solo che febbraio passasse in fretta. Prima sarebbe arrivato marzo, prima avrebbe rivisto Michael.
Kate entrò in quel separè poggiando dei fogli sulla scrivania della rossa, che si voltò subito verso di lei.
-Dovresti fare delle fotocopie, portarle a Clark Adams e poi le altre a Spancer. I documenti originali, cioè questi, dovrai portarli successivamente al secondo piano. Dovrai darli solo a una donna che si chiama Catlin- le disse subito la donna.
-Che? Perché io?- chiese Lune.
-Sei l'unica che conosce bene il signor Adams e può entrare, quante volte vuole, dentro gli uffici della capitol records. Datti da fare ora- batté una pacca sulla spalla della ragazza, uscendo subito dopo.
Lune si voltò con i documenti in mano.
-Aspetta Kate- la chiamò, inutilmente.
Sospirò, alzandosi dalla sua postazione, per raggiungere la fotocopiatrice. Quella della writer's dream però era occupata e dato che Lune quel giorno non sembrava proprio aver pazienza, decise di utilizzare quella che era alla capitol records.
Entrò direttamente dentro quegli uffici, nonostante fossero giorni che facesse su e giù li dentro, c'era ancora chi si soffermava a guardarla, curioso.
Lune raggiunta la fotocopiatrice, sistemò bene i fogli, premendo il bottoncino grigio, il più grande. Quello però non sembrò funzionare. La rossa ci riprovò, ottenendo lo stesso risultato.
-Non ci credo. Mi prendi per il culo?- disse abbassando la testa, per controllare dove fosse il problema, e mentre faceva ciò sentì una botta sulla fotocopiatrice e quella che iniziava a funzionare.
Rimase un attimo a guardare l'oggetto incredula, alzando poi lo sguardo.
Accanto alla fotocopiatrice c'era un ragazzo, più alto di lei. Capelli castano scuri e gli occhi azzurri. Il suo viso aveva dei tratti dolci ed era sicura che lo facesse sembrare più piccolo di quanto fosse.
-Sei nuova vero?- le chiese con un sorriso gentile.
-Non proprio- rispose Lune -lavoro alla writer's dream-
-Oh, una scrittrice-
-Già- rispose Lune sorridendo a sua volta. Quel ragazzo la metteva di buon umore. -Grazie per la fotocopiatrice-
-Figurati. Parte solo con un bel colpo. Penso che la cambieranno solo quando vedranno il fumo uscire da tutte le parti-
Lune accennò una lieve risata, per il modo buffo in cui l'aveva detto.
-Sono Barry, comunque- si presentò porgendole la mano.
-Lune- strinse subito la sua mano. -lavori qui?- chiese poi, anche se la risposta era più che ovvia.
-Si, da qualche anno. Sono l'addetto alla fotocopiatrice- disse.
Lune lo guardò corrugando la fronte, non capendo se stesse scherzando o no.
A Barry il clima pareva, come nei film, quando senti solo i grilli e nessun altro rumore.
-Scherzavo- si affrettò a dire -sono una mezza specie di segretario, tutto fare di Clark Adams, non so se puoi conoscerlo- rispose poi.
-Lo conosco. Come anche la sua adorabile fidanzata- lo disse con fin troppa acidità.
-La bella Victoria- rispose Barry, con lo stesso tono di Lune.
La rossa incuriosita si voltò verso di lui.
-Non sembrava proprio un complimento- disse.
-Se conosci Victoria puoi capire il perché-
-Già- rispose Lune prendendo i fogli, controllandoli.
-Bhe se, con la fotocopiatrice è tutto a posto, ti lascio al tuo lavoro- disse il ragazzo.
-Aspetta Barry- lo chiamò Lune, voltandosi verso di lui, che la stava già guardando. -Per caso conosci una certa signora Catlin, del secondo piano? Non so a chi altro chiedere- ammise dispiaciuta.
Il ragazzo le sorrise.
- - -
-Incredibile. Sei davvero il nipote di Clark?- chiese Lune.
-Non lo dico mai, per evitare questa reazione- rispose Barry.
Ma a Lune pareva veramente una strana coincidenza. Con tutte le persone che c'erano dentro quel posto, l'unico che le è si è avvicinato, per aiutarla, era stata il nipote di Clark.
In più aveva sgranato gli occhi quando Clark glielo aveva detto, dato che li aveva visti entrare insieme nel suo ufficio.
-Dai è figo! Tuo zio gestisce la capitol records- disse Lune.
-è molti pensano che lui faccia preferenze-
-Oh- Lune non ci aveva pensato.
-Tu invece?- chiese Barry, mentre scendeva le scale con lei.
-Cosa?-
-Il tuo nome, non mi pare inglese-
-è francese- ammise la rossa, battendo subito sul tempo Barry, che stava per parlare -ma sono Italiana-
Barry corrugò le sopracciglia.
-Hai un nome francese, sei italiana e vivi in Inghilterra- le fece notare divertito.
-E ho un ragazzo Australiano. Cavolo sai che non ci avevo mai pensato- Lune rise.
-Ragazzo?- chiese Barry interrompendo la sua risata e guardando Lune.
-Uh...- la rossa si portò la mano dietro la nuca, quasi imbarazzata.
-Non conosco Clark per puro caso. Ho scritto una biografia per una delle vostre band e uno di loro ha finito per essere il mio ragazzo- un sorriso si dipinse sulle labbra di Lune.
-Chi dei quattro?- chiese curioso Barry, pareva aver recuperato il sorriso.
-Michael- rispose Lune guardandolo negli occhi.
-Oh. Sai li conosco tutti e quattro e non solo in ambito lavorativo. Siamo usciti qualche volta-
-Sono forti- disse Lune.
-Mi trovo d'accordo- Barry le sorrise, un sorriso che Lune ricambiò con piacere.
* * *
-Perciò...- iniziò Hope.
Lei e Lune erano del tutto spaparanzate sul divano, con la ciotola piene di patatine accanto e un film strappalacrime in tv.
-Vogliamo davvero passare tutta la giornata in questo modo?- chiese.
-Cosa proponi?- Lune la guardò.
Hope continuava a guardare il film.
-Non lo so. È San Valentino e sembriamo veramente due anime in pena. Usciamo, divertiamoci-
-In posti piene di coppiette che ti fanno venire la nausea?- le chiese divertita e con un sopracciglio alzato Lune.
Hope si voltò verso di lei e le sorrise.
-Possiamo fingerci una coppia Lesbo-
Lune scoppiò a ridere, poggiando la testa sulla spalla della sua migliore amica, che la seguì subito dopo.
-Sei sempre la solita- disse.
-Dai avanti, a serata conclusa, possiamo decidere dove andare. Da me o da te?- continuò a scherzare Hope.
Eppure la risata di Lune si spense di scatto e la rossa si portò seduta.
-Che ti prende?- le chiese Hope, notando il suo sguardo.
-Cavolo!- disse lei portandosi una mano sulla fronte. -Non avevo minimamente pensato a questo-
-Io...stavo scherzando- disse Hope alquanto preoccupata.
-Non di noi. Lo so che stavi scherzando- rispose Hope. -Ma Tyler. Lui oggi è uscito con Alan e non penso che andranno da lui dopo la cena-
-Oh mamma- Hope rise, capendo. -Vuoi venire da me?- le chiese.
-Assolutamente si- rispose Lune alzandosi dal letto, per andare a preparare la borsa.
Avevano portato la borsa di Lune a casa di Hope e dopodiché era uscite per davvero.
Stavano passeggiando per il centro, guardando in tanto le vetrine dei negozi.
-Michael ti ha chiamata?- le chiese Hope.
-Si- rispose Lune con un sorriso. -Mi ha fatto gli auguri per San Valentino-
-Che dolce- rispose la castana.
Lune la guardò per degli attimi buoni, prima di decidersi a parlare.
-Tu hai parlato più con Calum?-
Hope sospirò a quella domanda.
-No- rispose, scuotendo la testa. -Ma è meglio così-
-Eviterai l'amore per sempre?- le chiese Lune. L'ultima cosa che voleva era vederla star male per la solitudine che l'avvolgeva.
-Non lo so. Ma Lune, ho bisogno di un ragazzo presente nella mia vita. Con Calum non sarebbe possibile- disse. -Mi chiedo come tu non abbia ancora dato di matto. È palese che Michael ti manca. Fai le nottate per stare al telefono con lui, ritrovandoti con due ore di sonno e andando a lavoro come uno zombie-
Lune si strinse nelle spalle.
-è la sua vita. Sapevamo entrambi a cosa andavamo incontro...specialmente io- rispose.
-E come ti fa sentire?-
-Di merda! Perché ero abituata a vederlo ogni giorno. Mi manca...ogni cosa-
In quel momento la rossa alzò lo sguardo, vedendo una coppia uscire da un negozio.
La ragazza aveva in mano una rosa rossa e la mano stretta al ragazzo. Entrambi ridevano, felici.
-Andiamo a sfogare la nostre depressione nel cibo?- chiese Hope.
Lune sorrise, annuendo.
Erano andate a mangiare in un mac, in modo da evitare coppiette.
Si erano sedute e stavano anche parlando delle giornate che le attendevano.
-Lune?- una voce incerta, si fece sentire.
La rossa alzò subito il viso, per vedere chi l'avesse chiamata. Incontrò due occhi azzurri e un sorriso gentile.
-Barry?- era sorpresa di vederlo li.
-Ciao! Che bella coincidenza- disse il ragazzo.
-Già- Lune si alzò con l'intenzione di salutarlo, con dei baci sulle guance, ma accanto a lui vide una ragazza castana con uno satush biondo.
Lune e la ragazza si guardavano negli occhi, non sapendo chi fosse l'altra.
-Oh! Lune, lei è Brooke, la mia ragazza. Brooke, lei è Lune, una ragazza che lavora nel mio stesso edificio-
Lune le sorrise cortesemente -piacere- le porse la mano.
-Altrettante- rispose Brooke stringendole la mano, ma l'allontanò praticamente subito.
Barry invece sorrise a Hope, che ricambiò.
-Lei è Hope, la mia migliore amica. Hope, Barry- presento.
Il ragazzo mosse un passo in avanti per stringerle la mano.
-Siete sole?- chiese poi.
-Ma ti pare?- rispose Hope, come a volergli dire di no.
-Si- rispose Lune con un sorriso.
-Io ho lei e lei ha me, non c'è San Valentino migliore- disse Hope amicando e facendo ridere Barry. Lune alzò gli occhi al cielo.
Brooke, guardò verso il suo ragazzo, come a volergli chiedere qualcosa e lui sembrò capire.
-Sta scherzando. Non sono gay-
-Lesbiche- lo corresse subito Hope.
-Giusto- disse il ragazzo accennando una lieve risata.
Brooke però li guardò come se non ci trovasse nulla di divertente.
-Sono fidanzate...bhe, perlomeno Lune- spiegò Barry tornando serio, dato lo sguardo che li stava rivolgendo la fidanzata.
-Con?- chiese Brooke, come se non li credesse.
-Michael. Te l'avevo detto mi pare-
-Oh!- disse la ragazza capendo subito. Ritornò a guardare Lune. -Grazie per aver fatto star male mia sorella, con tutta la faccenda delle foto- disse subito.
Lune e Hope alzarono le sopracciglia, alquanto sorprese di sentire quelle parole.
-Brooke!- la riprese Barry.
-Senti...- Iniziò Hope già sul punto di guerra, ma Lune alzò la mano come a volerla zittire.
Guardò Brooke che già lo stava facendo. Lune le sorrise.
-Mi dispiace- disse.
Hope era senza parole, mentre Barry sorpreso.
Brooke aggrottò le sopracciglia per capire se dicesse sul serio o no.
-Ma non può rimanere single per sempre-
-Ti senti superiore?- le chiese la castana.
-Che mi tocca sentire- disse Hope, con la voglia di tirare il panino in faccia alla ragazza.
-Affatto. Mi sento solo onorata nell'essere stata la sua scelta, ma non superiore, quello mai-
Brooke stava per riaprire bocca, ma Barry l'anticipò.
-Basta! Andiamo via- le disse portando una mano sulla sua spalla.
-Ma...-
-Ora!- disse serio il ragazzo.
Si allontanarono dalle due e quando furono vicino all'uscita, Barry si voltò a guardare Lune con uno sguardo dispiaciuto.
-Dovresti smetterla di essere così comprensiva- le disse Hope.
Lune sospirò sedendosi al suo posto.
-Semplicemente tratto le persone come vorrei essere trattata- rispose la rossa.
-Quella ti ha trattato di merda!- le fece notare Hope.
-Esatto! Ma c'è una cosa chiamata Karma, nella quale io credo un sacco-
Hope accennò una lieve risata.
-Comunque, ragazza in meno pausa a parte, quel Barry è un figo da paura-
Quella a ridere ora fu Lune.
-Tu non cambierai mai-
Hope fece spallucce, con uno sguardo innocente.

English love affair.// Michael CliffordWhere stories live. Discover now