Like a withe rose

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Chapter 16: Like a withe rose.
Lune aveva appena fermato la sua folle corsa. Stanca aveva poggiato le mani sulle ginocchia, sentendo delle lacrime calde rigarle il viso.
Si chiedeva perché. Perché fosse nuovamente con Victoria.
Si diede della sciocca per essersi solo illusa che a lui non importasse più della bionda ma solo di lei.
Si diede della stupida, perché se lui era ritornato da lei, la colpa era solo sua.
Un singhiozzo le sfuggì.
Sentiva veramente male dentro al petto. Era un dolore che nessuna medicina poteva guarire.
Si portò dritta cercando di asciugasi inutilmente quelle lacrime.
Michael aveva corso a sua volta, sperando di trovare Lune il più presto possibile, per dirle che aveva frainteso tutto. Per abbracciarla e tranquillizzarla, perché sapeva che di sicuro stava male a causa di quel malinteso.
Si fermò pochi attimi più tardi quando riconobbe dei capelli rossi familiari.
-Lune- la chiamò affrettandosi a raggiungerla.
La rossa si voltò subito verso si lui e Michael si sentì sprofondare quando la vide in lacrime.
Pochi passi e fu accanto a lei, stringendola subito a se.
-No- Lune scosse la testa, allontanandosi da lui. Avrebbe quasi voluto urlargli la sua frustrazione, ma ne sembrava incapace.
-Ero venuta per risolvere e cosa scopro? Che si nuovamente con Victoria?-
-Lune hai frainteso- le disse Michael.
-Michael ho sentito la sua voce, come puoi dire che non è come penso?- sbottò.
-Ascoltami!- le disse lui.
-Ho ascoltato abbastanza- disse lei interrompendolo -non sarò mai ai suoi livelli, ma pensavo che potesse semplicemente bastarti il mio affetto. So di essere un casino e di avere un carattere di merda, ma...- il groppo in gola era davvero doloroso. -Fa male!- disse infine, facendo sfuggire altre lacrime.
Lo sguardo di Michael era davvero triste. Con un passò deciso fu nuovamente davanti a lei, le sue mani andarono sul viso della rossa.
-Quando devi parlare non dici mai nulla e per una volta che devi stare in silenzio sputi fuori tutto?- chiese cercando di accennare un sorriso, ma durò pochissimo quando vide quanto Lune potesse star male.
-Ascoltami per favore- poggiò la sua fronte su quella della ragazza.
-Victoria non era li per me. C'era anche Clark. Era solo una cena di lavoro-
Ma Lune non sembrava convinta.
-Posso dimostrartelo-
I suoi occhi verdi si incatenarono in quelli lucidi di Lune. Rimasero per pochi attimi in silenzio.
-A me basta Lune. Averti accanto mi basta, credimi-
Lei abbassò lo sguardo senza dire nulla, Michael la strinse subito a se. Accarezzandole i capelli gentilmente.
-Andiamo a casa Lune- le sussurrò all'orecchio.
- - -
Stavano ripercorrendo quella strada, per ritornare a casa. Erano mano nella mano, nessuno dei due diceva qualcosa, per il momento preferivano il silenzio.
Quando furono davanti all'edificio, due persone ne stavano uscendo.
Lune riconobbe subito la chioma dorata di Victoria, che camminava senza problemi con quei tacchi estremamente alti.
Clark aveva appena tirato fuori le chiavi della macchina. Sia lui che la donna si voltarono verso i due.
Lune non seppe perché, ma strinse di più la mano di Michael, avvicinandosi al suo braccio.
Il ragazzo ricambiò subito quella stretta, come a volerle farle sentire che era li.
-Lune- la salutò con un sorriso Clark.
-Ciao- la rossa provò a sorridergli a sua volta.
-Tutto ok?- chiese lui, portando lo sguardo anche a Michael.
-Alla grande- rispose Michael aprendosi in un ampio sorriso e guardando Lune, che ricambiò subito.
-Ne sono felice. Ora è il caso che noi andiamo. Ci vediamo domani. Ciao Lune- disse Clark raggiungendo la macchina.
-A domani- lo salutò Michael.
-Ciao- disse Lune.
Victoria concesse uno sguardo di ghiaccio a entrambi, prima di raggiungere il suo fidanzato dentro la macchina.
-Andiamo, che sei del tutto gelida- disse Michael non curandosi ne di Victoria o del suo sguardo su di lui.
Quando i due entrarono dentro l'appartamento i tre ragazzi che già lo occupavano raggiunsero il corridoio.
-Mikey l'hai torv... Lune- disse quasi sollevato Calum.
-Abbiamo un ospite stasera- annunciò Michael sorridente.
I tre sorrisero.
-Per quanto può valere, mi dispiace. Non volevo che fraintendessi, ma quando ci sono certe cene Clark odia avere persone che non sono dello staff fra i piedi- disse Calum guardando Lune.
-Non ce l'ho con te- lo rassicurò lei.
Vedendo in che condizioni fosse la cucina, Lune decise di dare una mano a sistemarla.
-Hai cenato, perché dovremmo avere qualcosa- disse Ashton aprendo il frigo.
-Oh no, sto a posto grazie- rispose alzandosi le maniche della maglia bianca. -Chi ha cucinato?- chiese poi guardando i piatti, ma non notando nessun tegame.
-Abbiamo ordinato qualcosa. Victoria di certo non oserebbe mai sporcarsi per aiutarci- disse in modo soffondente Luke mentre portava i piatti verso di lei.
Lune sorrise divertita.
-Seriamente, riuscireste a immaginarvela ai fornelli?- chiese Ashton guardando i suoi amici.
Lune provò a immaginarsi la donna, sempre ben vestita, con addosso il grebiulino da cucina di Tyler, e solo quella visione la fece ridere.
-Assolutamente no- disse Calum seguendo a ruoto Lune.
Ashton si avvicinò al lava piatti per prendere una pezza, in modo da pulire la tavola.
-Tanto per fartelo sapere, io sto ancora aspettando i tuoi biscotti- disse a Lune.
-Prometto che domani li faccio- disse portandosi una mano sul cuore.
Quei piatti sparirono veramente in poco tempo e la cucina fu a posto e pulita.
Michael si poggio accanto al lava piatti, dove Lune stava sistemando le pezze che aveva appena lavato.
Portò i suoi occhi nocciola a quelli verdi del ragazzo.
-Allora?- chiese.
Lune alzò un sopracciglio.
-Non avevi detto che eri venuta qui per parlarmi?- chiese.
Lune si voltò, accorgendosi che i ragazzi li avevano lasciati soli.
-Si- disse -ho riflettuto su ciò che hai detto oggi e hai ragione-
Michael l'ascoltava, cercando di capire cosa volesse dire altro.
-Il fatto è che, per me è sempre difficile poter svelare qualcosa di me a qualcuno. Ogni volta che l'ho fatto mi sono ritrovata a pezzi e da sola. Gli unici che non mi hanno abbandonata sono stati Hope e Tyler.-
-Non sono quel tipo di persona. Penso di avertelo dimostrato-
-Lo so. Ecco perché sono qui. Per abbattere le mie paure-
Michael allungò una mano sul suo viso accarezzandoglielo dolcemente e concedendole un sorriso altrettanto dolce.
-Ci sarò- le promise, facendole accelerare i battiti del cuore.
***
Lune aprì piano la porta della camera di Michael, sbirciando all'interno.
Lui era seduto sul letto con il computer davanti. Alzò lo sguardo quando la notò.
-Vuoi rimanere li?- le chiese divertito.
-No e che...- era alquanto imbarazzata. Ma nonostante ciò entrò dentro la camera, chiudendosi la porta alle spalle.
Dato che sarebbe rimasta per la notte, Michael le aveva prestato qualcosa di suo.
Lune aveva addosso, una maglietta a maniche lunghe bianca e una tuta grigia.
-Ti donano- le concesse con un sorriso il ragazzo.
Lune si avvicinò, per sedersi poi sul letto accanto a lui.
-Che stai facendo?- chiese poi.
-Stavo su twitter spiegò lui, mostrando la pagina aperta. Ho notato che tu ci entri pochissimo-
-Molto lavoro e dopo l'ultima esperienza cerco di esserci il minimo indispensabile-
-Non dovresti nemmeno pensarci più a quel tipo. Ha solamente umiliato se stesso-
Lune si strinse nelle spalle, mentre li sorrideva.
-Sai...- iniziò -è stato quel giorno che mi sono accorta di provare qualcosa, che andava oltre l'amicizia, nei tuoi confronti-
-Si?-
Lune annuì. Pochi attimi dopo, poggiò la testa sulla spalla di Michael.
-Con quel Stephan...- iniziò lui.
-Nulla- rispose subito lei.
-Ha provato a fare qualcosa di troppo?- chiese preoccupato.
-Penso che se solo ci provasse, Spancer lo ucciderebbe- disse divertita la rossa. -Si è accorto che accanto a me ho Tyler e Kate e spesso anche Spancer. Perciò tiene le dovute distanze... fisicamente-
-Non mi piace- disse Michael arricciando il naso.
Lune alzò lo sguardo verso di lui.
-Sei per caso geloso?- lo provocò.
-No- mentì lui -semplicemente non mi piace-
Lune scosse la testa divertita.
Per Lune non era mai stato un problema condividere il letto con qualcuno. Negli ultimi tempi l'aveva fatto spesso con Hope. Ma dormire con un ragazzo, all'infuori di suo fratello Matt e il suo migliore amico Tyler, la imbarazzava.
-Hai freddo? Prendo un altra coperta?- chiese Michael quando furono dentro al letto.
-No. Sto bene- lo rassicurò lei.
L'unica fonte di luce all'interno di quella stanza, era la lampada che Michael non aveva ancora spento.
Il ragazzo la stava guardando, ma i suoi occhi parevano lontani, distanti dall'immagine di Lune.
-Ehi. Tutto bene?- chiese la rossa preoccupata.
-Devo dirti una cosa-
Quelle parole mandarono nel panico Lune.
-Poco tempo fa, ho parlato con Tyler. Lui mi ha raccontato cose riguardati te, ecco perché non ho mai insistito nel sapere qualcosa, a parte oggi-
Lune si trattenne dal sospirare di sollievo.
-Lo so- disse.
Michael portò i suoi occhi verdi in quelli nocciola di Lune, una sua parte era sorpresa, ma l'altra no.
-Tyler preso dai sensi di colpa mi ha detto che ha svuotato il sacco. Raccontandovi parte del mio passato-
-Parte?- Michael ora era davvero senza parole.
-Ha omesso poche cose, stai tranquillo- disse cercando di risultare calma.
Micheal aprì la bocca con l'intenzione di parlare, ma poi la chiuse subito. Lune se ne accorse e capì che era giusto terminare quel discorso, raccontandogli tutto.
-Sai quando le persone ti danno costantemente contro, pensi di essere tu lo sbaglio e inizi a giudicarti da solo- Lune aveva abbassato lo sguardo.
-Era quello che avevo fatto io. Pensavo di essere sbagliata, di essere imperfetta. Ecco perché avevo iniziato ad odiarmi. Durante i miei quindici anni conobbi un ragazzo, era più grande di me, aveva diciassette anni. Era così gentile nei miei confronti, diceva che gli piacevo e io li credetti.
Si faceva vedere con me senza problemi, nonostante lui facesse parte delle persone "In". Iniziavo a pensare che, ho avrebbero iniziato a prendere in giro lui o avrebbero smesso di farlo con me, eppure non successe nessuna delle due cose e non capivo come mai. Una parte di me era anche abbastanza lieta che lui non ci rimettesse a causa mia- Lune raccontava tutto, persa nei ricordi di quel vecchio dolore. -Solo poco dopo capì il perché nulla cambiasse. Ero stata vittima di uno scherzo- gli occhi di lei divennero lucidi e Michael si pentì di averle voluto chiedere dell'altro quella sera.
-Mi lasciò il giorno dopo essersi preso...tutto...- Lune non riusciva nemmeno a continuare, ma Michael capì, sentendo persino della rabbia montare dentro di se.
Si chiedeva come quel ragazzo avesse avuto il coraggio di approfittarsi di lei, di averle fatto del male.
Ai suoi occhi lei era sempre parsa pura, come una rosa bianca. Eppure più scopriva cose riguardanti il suo passato, più vedeva che più persone avevano macchiato quel fiore, facendo scomparire quella lucentezza e bellezza che lo avvolgeva.
La strinse subito accanto a se, sentendo persino che un singhiozzo le sfuggiva.
-Scusami- disse Lune fra le lacrime.
-Perché ti stai scusando?- le chiese dolcemente lui. -Ti prometto che io avrò cura di te Lune- disse dandole un bacio fra i capelli.
Michael voleva ripulire quella rosa bianca, forse non sarebbe riuscito a farla tornare al suo vecchio splendore, ma almeno l'avrebbe alleggerita da tutto ciò.
Ed era così che Lune si era addormentata quella sera. Piangere le appesantiva le palpebre e in più essere al sicuro fra le braccia di Michael l'aveva alleggerita ulteriormente. Michael l'aveva seguita esattamente pochi attimi dopo.
Forse non fu esattamente un risveglio stile film, dato che Lune e Michael non erano ne abbracciati ne altro.
Ognuno si era preso il proprio spazio nel letto, dormendo pacificamente.
Ma per Lune, il solo fatto di svegliarsi nello stesso letto, la rendeva felice.
Si portò seduta stropicciandosi gli occhi. Spese solo pochi minuti dentro al caldo letto. Si alzò pochi minuti dopo, attenta a non svegliare Michael. Preso il suo cellulare uscì dalla camera.
La casa era silenziosa e solo quando Lune diede un occhiata all'ora capì il perché.
Erano appena le otto.
La rossa raggiunse la cucina e iniziò a dare un occhiata a cosa i ragazzi avessero. Quando riuscì a trovare persino degli stampini, sorrise.
Si legò i capelli in una coda alta e rimboccandosi le maniche decise di darsi da fare per preparare i biscotti.
Verso la terza infornata, Lune era seduta e stava girovagando per we heart it, con il cellulare.
Sentì dei lievi passi e quando alzò lo sguardo vide un assonnato Luke passarsi la mano fra i capelli.
-Ehi. Buon giorno- disse lei con un sorriso.
Luke si limitò ad un cenno della mano, mentre si sedeva accanto a lei.
Lune sapeva che Luke era veramente di poche parole la mattina. Aveva bisogno di ben cinque minuti per potersi riprendere e chiacchierare normalmente.
Si alzò andando a prendere il piatto doveva aveva messo i biscotti, poggiandolo poi davanti al ragazzo.
-Se hai fame io ho preparato qualcosa- disse sedendosi nuovamente accanto a lui.
Luke prese un biscotto a forma di orso e sorrise, mordendolo subito dopo.
Lune guardò attentamente il suo viso, aspettando di vedere il verdetto.
Il biondo portò i suoi occhi azzurri in quelli nocciola di Lune e alzò il pollice.
-Ottimo!- disse.
-Ovvio sono i miei biscotti- si pavoneggiò facendo divertire sempre di più Luke.
Gli occhi della ragazza andarono poi alla finestra e solo allora si accorse di uno strato bianco fra gli alberi.
-Ma che...- si alzò dalla sedia raggiungendo la finestra e guardando fuori di essa.
Ogni cosa era ricoperta di bianco e dei fiocchi di neve stavano ancora continuando a cadere.
-Luke sta nevicando- disse voltandosi verso di lui.
-Ha attaccato?- chiese lui.
Lune annuì e lo sguardo del ragazzo sembrò illuminarsi.
-Torno subito, controlla i biscotti per favore- disse la rossa iniziando a correre verso la camera di Michael.
-Cosa?- Luke guardo Lune poi il forno, non sapendo che dover fare.
La rossa aprì di scatto la porta, fiondandosi sul letto.
-Michael- lo chiamò felice.
-Mmh- un verso di protesta fuoriuscì. Si voltò dall'altra parte, schiacciando il viso sul cuscino.
Lune avvicinò di più il suo viso a quello del ragazzo.
-Mikey- lo chiamò dolcemente, prima di posare un bacio sulla sua guancia.
Molto svogliatamente, Michael aprì gli occhi voltandosi verso di lei.
-Spero per te, che sia qualcosa di importante- disse con voce roca.
Lune annuì sorridente -fuori è tutto bianco e sta ancora continuando a nevicare- annunciò.
Michael rimase per un attimo in silenzio, ma poi si portò seduto.
-Davvero?- chiese.
-Si- disse lei lasciandosi sfuggire una leggere risata. Vedere Michael talmente felice per un po' di neve la divertiva. Ma da una parte cercava anche di comprenderlo, insomma in Australia non nevicava mai.
-Lune- la voce di Luke che la chiamava, fece voltare subito lo sguardo della ragazza verso la porta. La guardò per un attimo, rendendosi poi conto di aver l'asciato il forno acceso.
-Merda!- si alzò di scatto dal letto correndo verso la cucina.
Luke era davanti al forno e pareva averlo spento. Lune prese subito una pezza, parendo il forno e vedendo un po' di fumo uscirne.
-Oh no- disse sconsolata.
-Scusa, pensavo che avessero bisogno di più tempo- disse Luke.
-Tranquillo, è colpa mia- disse tirando fuori la teglia.
Michael entrò in quel momento guardando cosa stesse succedendo.
-Sono da buttare?- chiese Luke.
-Penso proprio di si. La parte sotto è carbonizzata- disse Lune.
-Ma come non eri brava in cucina?- chiese ironico Michael, beccandosi un occhiataccia da parte della rossa.
-Prova quelli che sono in tavola e ne riparliamo- disse.
-Che avete bruciato di prima mattina?- chiese Calum entrando, dietro di lui c'era anche Ashton.
-Non è stato fatto intenzionalmente- si giustificò Lune che stava togliendo i biscotti bruciati. Dato che stava guardando verso i ragazzi, non fece caso che il dorso della sua mano toccò la teglia ancora calda.
-Ahi- tirò indietro la mano, muovendola come a farle ottenere aria.
Luke mosse un passo in avanti per vedere come stava, stessa cosa fece Michael.
-Cavolo- disse Lune, sentendo il punto che aveva scottato farle male.
-Fa vedere- disse Michael prendendole la mano, esaminando il punto.
Aprì l'acqua fredda e portò la mano di Lune sotto di esso.
-Devi fare più attenzione. Potevi anche lasciare raffreddare al posto di toglierle subito-
-Volevo rimediare facendone altri- si giustificò.
Michael sospirò -non ce ne bisogno- le disse in modo più gentile.
-Li hai davvero fatti tu?- chiese Ashton prendendone uno.
Lune si sporse e li sorrise. -Te l'avevo promesso- rispose.
Lo sguardo del ragazzo si addolcì. Avvicinandosi a Michael e Lune, concesse un abbraccio alla ragazza.
-Grazie. Ma la prossima volta evita di ucciderti-
Lune rise -ci proverò-.
-Carino il pigiama- disse invece Calum, con lo sguardo di che la sapeva lunga.
Lune alzò il mento con fare superiore, come fargli vedere che non gli importava nulla del suo commento.
Purtroppo, per quanto quel giorno volessero tutti rimanere a casa e stare insieme, il lavoro chiamava.
Lune dopo essersi cambiata fu accompagnata dai ragazzi a casa sua. Tyler era già uscito.
Le aveva lasciato un post it sul frigo.
"Non ho la più pallida idea di quando ritornerai, ma per sicurezza ti lascio la macchina e mi faccio accompagnare da Alan.
P.s: Tranquilla, ho fatto cambiare le gomme"
Lune sorrise. Dopo essersi cambiata velocemente prese le chiavi uscendo di casa, per raggiungere così la writer's dream.
* * *
Per quanto la neve le piacesse, Lune non digeriva tutto il freddo che ciò faceva scaturire.
Dato che nei giorni a seguire aveva continuato a nevicare parecchio, sia i dipendenti della writer's dream che quelli della capitol records furono lasciati a casa.
Ecco perché quel giorno, il cortile dietro il palazzo in cui vivevano Lune e Tyler era pieno di ragazzi.
Ashton si abbassò nell'esatto momento che vide una palla di neve venirgli incontro. Facendo ciò la palla beccò in pieno Hope.
La castana si voltò subito, con sguardo di fuoco verso il colpevole.
Calum assunse un espressione angelica mentre nascondeva le mani dietro la schiena.
Hope però sembrava pronta a vendicarsi. Si abbassò a prendere una manciata di neve.
-Ti conviene scappare Hood- lo minacciò. Il ragazzo prestò ascolto alle sue parole. Correva con Hope alle calcagna. Data la neve però la loro corsa era più che buffa.
Lune infatti era piegata in due dal ridere. Una risata che durò poco, dato che Tyler la becco dritta sulla spalla.
-Forza rossa, fammi vedere di che stoffa sei fatta- la incitò.
E fu così che iniziò una battaglia a palla di neve, tutti contro tutti.
Lune d'un tratto si sentì prendere per fianchi.
-E ora?- chiese la voce di Michael a poca distanza dal suo orecchio. La rossa non capì il perché ciò le provocò la pelle d'oca, in un modo alquanto piacevole.
-All'attacco!- disse Ashton.
E nel momento che Lune e Michael alzarono lo sguardo, videro che furono i bersagli di tutti gli altri.
-Questa la pagate- Michael si allontanò da Lune per poter prendere una manciata di Neve, fu imitata dalla rossa, che però si tolse i guanti dato che non riusciva a fare nulla con quelli.
Era un pomeriggio nel quale nessuno volevo ritornare dentro, nonostante il freddo. Un pomeriggio in cui passarono a fare gli idioti.
Luke per esempio si era sdraiato sulla neve per poter fare la sagoma di un angelo, una cosa che falli miseramente, dato che Ashton fece le corna da diavolo alla sua sagoma.
Fu verso le cinque del pomeriggio, quando Lune alzò lo sguardo e sentì qualcosa di delicato poggiarsi sul suo naso, per poi sciogliersi, che decisero di rientrare, dato che aveva ricominciato a nevicare.
Delle bevande calde e dei palid, ero un must in casa Cooper/Liberati.
Lune infatti aveva poggiato entrambe le mani sulla sua tazza, con la cioccolata calda. Dato che erano ghiacciate.
-Hai ancora freddo?- le chiese preoccupato Michael. Si era seduto accanto a lei, un braccio poggiato sulla spalla della rossa per avvicinarla a se.
-Sto bene ora- lo rassicurò lei con un sorriso.
Per Lune i freddo era veramente un nemico, lo soffriva troppo.
Poggiò la testa sulla spalla di Michael, beandosi di quel contatto e del suo profumo.
-Certo che sei veramente un furia a palle di neve- disse divertito Calum, guardando Hope, che iniziò a pavoneggiarsi.
-Ehi Hope, ma per gli esami come fai?- chiese Alan, sistemandosi accanto a Tyler.
-Hanno rimandato tutto. Ero nel panico, grazie al cielo ho più tempo- rispose lei.
-A che anno sei?- le chiese Luke.
-Terzo, ho solo due esami del secondo da dare però- rispose.
Il biondo parve sorpreso.
-Non ti facevo tipo da università sai. Non è un offesa, ma a primo impatto non pari una specie di nerd- disse Calum.
Hope si strinse nelle spalle -sono una ragazza dalle mille sorprese- si giustificò, facendo spuntare un sorriso a Calum.
-Voi invece, quando pensavate di dirci che vi trasferivate da noi?- chiese Ashton con un sorriso, guardando Tyler e Lune.
-è vero! Volevo chiedertelo anche prima infatti- disse subito Michael.
Lune si allontanò guardandolo con un sopracciglio alzato.
-Che state dicendo?- chiese confusa, guardando prima il suo ragazzo e poi Tyler, che pareva confuso quanto lei.
-Non ci stiamo per trasferire- disse Tyler.
-Ma come...non vi hanno detto che la Writer's dream si sposta nello stesso edificio della capitol records?- chiese nuovamente Ashton.
-Che cosa?- Lune e Tyler alzarono la voce di parecchio.
Insomma era da più di un mese che sapevano che la writer's dream si sarebbe trasferita in un altro edificio, ma Spancer non aveva detto loro precisamente dove.
-Ne siete certi?- chiese Lune guardando Michael, che con un sorriso annuì.
Lune si aprì in un ampio sorriso, prima di stritolare Michael in un abbraccio, cercando anche di non rovesciare il contenuto della tazza che aveva ancora fra le mani.
-Ora si che potremmo vederci tutti i giorni- le disse lui.
-Finirai per stufarti- rispose la rossa.
-Non penso proprio- rispose Michael, avvicinando il suo viso a quello di Lune, facendo sfiorare i loro nasi.
-Prendetevi una stanza per favore- commentò Calum, rovinando quel clima e beccandosi una sberla da parte di Hope sul braccio.
-Au- disse lui massaggiandosi il punto colpito e facendo ridere i presenti.
-Questa era una scena romantica, da pop corn e tu che fai? Rovini tutto- disse lei incredula.
Il campanello, in quel momento suonò, facendo voltare tutti verso la porta.
-Se è di nuovo la signora Dowson che chiede lo zucchero, giuro che sbotto. Le do io i soldi per comprarlo- disse Tyler alzandosi scocciato dal divano.
-La vicina vi chiede lo zucchero?- chiese Michael.
-Si, fa sempre i dolci e lo zucchero le finisce praticamente sempre e viene qui da noi- spiegò.
-Aspetta, è la stessa che ti ha visto rotolarti per terra, quando eri ubriaca?- chiese divertito Luke, facendo ridere Calum al ricordo.
-Ti sto odiando- disse Lune, divertita quanto Calum -comunque si- rispose.
-Lune!- la voce di Tyler fu più che udibile, la rossa si voltò nuovamente, vedendo che il suo miglior amico, stava facendo entrare un ragazzo moro dentro la casa.
Lo riconobbe subito, specialmente quando le sorrise.
-Oh mio dio- si alzò di scatto, poggiando la tazza sul tavolo, correndogli poi in contro.
-Matt- li butto subito le braccia al collo.
Il ragazzo ricambiò subito quell'abbracciò. Facendole percepire quanto anche lui avesse sentito la sua mancanza.
Quasi nessuno eccetto Tyler, sapeva chi lui fosse.
Lune ritornò con i piedi per terra, mentre lo guardava negli occhi nocciola, esattamente come i suoi.

English love affair.// Michael CliffordOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz