5 Capitolo

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«Maya, Maya. » sento qualcuno scuotermi e poi un nasino freddo toccarmi la mano. «Che ce? » domando con la voce impastata dal sonno.
Non riesco nemmeno ad aprire gli occhi.
Sento Zago salirmi sopra e sdraiarsi accanto a me. Appoggia il musetto accanto al mio braccio e lo scuote leggermente.
«È arrivata la zia. » sento dire a mia madre. Sorrido felice e mi giro a pancia su.
Apro gli occhi e cerco di mettere a fuoco la stanza. La musica non c'è più e non sono nella mia stanza, devo essermi addormentata sul divano.
Da bambina quando mi addormentavo sul divano, la mattina dopo ero magicamente nel mio letto... Non è più così.
«Dov'è la zia? » domando mettendomi seduta e sbadigliando. «In cucina. » risponde la mamma andando proprio là. Accarezzo Zago e le bacio piano la testa. Lei scodinzola e si alza dal divano correndo in cucina. Mi alzo anche io e mi gratto la nuca, tiro giù la maglia di Lucas e mi stiracchio accarezzando la pancia. Mi trascino in cucina ed entro. La zia e la mamma sono sedute a tavola e discutono animatamente. Riesco a distinguere la zia grazie al pancione. «Ei. » dico con voce roca. La zia e la mamma si girano verso di me e sorridono. «Maya. » la zia si alza e viene ad abbracciarmi, non sono una persona molto affettiva. Ma un abbraccio da una zia che vedo poco, lo accetto volentieri.
«Voglio farti un regalo. Cosa vuoi? » mi domanda la zia. Ci penso su e poi guardo la mamma. Lei alza gli occhi al cielo, ha già capito e non è d'accordo.
«Un piercing. » rispondo sorridente. «E sia. » risponde la zia accarezzandomi una guancia.
Cambio sorriso, facendolo diventare più dolce.
«Sai, a Lucas ho portato un videogame e a Bryan una pista delle macchinine. Ma a te volevo fare un regalo speciale. » mi spiega la zia.
Annuisco. «Va a cambiarti per uscire, su. » mi incita la mamma divertita. Corro in stanza con Zago alle calcagna e prendo dei jeans a caso, li indosso e prendo al volo un paio di calzini e di scarpe. Scendo gli ultimi gradini mentre metto le scarpe e mi fermo davanti alla cucina. «Sei sicura? » domanda la mamma. Mi fermo prima della cucina e mi metto ad origliare. «Si, davvero. Voglio dare una mano a te e a lei. Fidati di tua sorella. » risponde la zia. «Okay, glielo proponiamo a cena. » risponde la mamma. «Sorelle per caso. » dice la zia. «Amiche per scelta. » sospira la mamma.
Mi sento chiamata in causa. Ma aspetterò a cena.

«Andiamo al negozio dei tatuaggi? » domanda la mamma scendendo dal bus, perché loro non volevano prendere la macchina e che cavolo.
A cosa serve la patente se non la usi? Chiedo per un'amica.
«No, andiamo ad un altro. » rispondo. La mamma annuisce ed inizia a camminare, andremo al negozio dove Lucas ha fatto il suo piercing, non è tanto lontano ma io non amo camminare. «Ci vuole tanto? » domanda la zia accarezzando la pancia. «No. » risponde la mamma. Io mi fermo per far fare la pipì a Zago e toglierle la museruola. «Quanti mesi, zia? » domando ricominciando a camminare. «Sette. » risponde lei. Camminiamo fino al negozio ed entriamo.
«'Giorno. » saluta la mamma, le passo Zago e mi faccio avanti. «Dimmi. » mi dice la donna sorridente davanti a me. È bassa e snella, ha i capelli raccolti e parecchi piercing.
Il tipico stereotipo di un piercer.
«Mi serve un nuovo piercing per l'ombelico, uno più grande. E vorrei fare lo smiley. » rispondo. La ragazza annuisce e mi fa segno di seguirla. «Siediti. » mi dice. Faccio come dice. «Mattia ti farà il piercing, io vado a cercare l'altro piercing. Okay? A dopo. » la ragazza esce e un ragazzo alto e moro si avvicina a me sorridente. «Okay, non farà tanto male. » mi rassicura. Annuisco e chiudo gli occhi.
Non ho paura dei piercing, ma non riesco a vedere l'ago. Se vedo l'ago entro in panico.
«Di solito parlo con i clienti quando gli faccio un piercing, ma... Con te sarà difficile parlare. » ride. Cerco di sorridere ma in questo momento è alquanto difficile. «Okay, al tre... Faccio. » mi informa. «Uno... Due... » sento l'ago e come se mi avessero dato un pizzicotto. Non ha fatto male.
«Tre. Fatto. » apro gli occhi e chiudo la bocca. «Rimani un attimo seduta. » annuisco e rimango seduta, lui mi passa uno specchio e lo tiene davanti a me. Alzo il labbro superiore e osservo il piercing soddisfatta.
Sento che se mi alzassi subito sverrei. Non ci tengo.
Dopo un minuto o due mi da l'okay per alzarmi. Mi porge una mano e io la afferro rialzandomi. Lo ringrazio con un gesto della mano e torno dalla mamma e dalla zia che chiacchierano allegramente con la ragazza.
La mamma non riesce a non guardare il piercing vicino all'occhio.
«Eccoti, tieni. » la ragazza mi da una bustina con dentro un piercing argentato per l'ombelico. Cerco di sorridere ma non riesco per ora.
Annuisco.
«Grazie, andiamo. Ciao. » saluto con la mano. La ragazza ricambia il saluto. Zago mi viene accanto e col muso mi spinge la gamba. Prendo il guinzaglio e le accarezzo il muso. «Male? » domanda la zia. La guardo. «U po', ma no anto. » cerco di parlare, ma non riesco a pronunciare tutte le parole. La zia e la mamma ridono e io cerco, fallendo palesemente, di sorridere. «Facciamo un giro per negozi? » domanda la zia. «Io no. » riesco a dire. Loro annuiscono e la mamma mi da le chiavi di casa.
L'ultima cosa che voglio è andare a comprare vestiti che non mi staranno tra poco.
Loro girano per andare ad H&M e io giro per andare alla fermata. Arrivo giusto in tempo per prendere il bus. Salgo e timbro l'ABO. Mi siedo e infilo la museruola a Zago. Lei fa un verso di disapprovazione e mi guarda. «Mi spiace. » dico lentamente accarezzandole il muso. Prendo il telefono e vado sulla chat di Jennifer. Entro nella fotocamera e alzo il labbro superiore facendo vedere il piercing e faccio la foto. Faccio la foto e gliela mando.

«Ti fa ancora male? » domanda Bryan sedendosi sul divano accanto a me. Nego con la testa e gli scompiglio i capelli. «Che figo, non puoi parlare. » commenta Lucas che è sull'altro divano. Alzo gli occhi al cielo. Non posso fare il dito medio se ce anche Bryan.
Lucas lo sa e mi guarda con aria di sfida.
«Fai vedere. » dice Bryan avvicinandosi alla mia faccia. Glielo faccio vedere e lui fa una smorfia. «Sei strana con quello. » commenta divertito. Sorrido e torno a guardare la TV. «A tavola! » urla la mamma dalla cucina. Ci alziamo tutti e andiamo in cucina, ci sediamo tutti e la mamma ci porta le pizze, non le ha ne ordinate ne preparate del tutto lei, ha preso quelle che devi solo farcire.
Semplici, veloci e buonissime.
A me dà la mia coi funghi e mi guarda divertita. Non sa come farò a mangiare.
Non lo so nemmeno io. Ma la pizza non si spreca.
«Voglio proprio vederti ora. » commenta papà divertito mentre mi guarda. Tutti si girano a guardarmi. «Dai, mangia. » mi incita Lucas, lo guardo male e prendo una fetta di pizza. Faccio un morso e sento un dolore abbastanza forte ma faccio finta di niente. «Le fa malissimo, solo che non ci vuole dare la soddisfazione. »commenta papà iniziando a mangiare.
Nego con la testa e continuo a masticare.
Io dare la soddisfazione agli altri? No.
Iniziamo tutti a mangiare quando la mamma guarda la zia e poi me. La zia posa la fetta che stava mangiando e mi guarda. «Allora, ho parlato con tua madre e con tuo padre, e loro sono d'accordo. » inizia la zia. «Sappiamo tutti qual'è il tuo sogno, e vogliamo tutti aiutarti a realizzarlo. » continua la mamma.
So che molte delle scelte che fanno nei miei confronti ora, sono anche guidate dalla mia condizione.
La cosa mi da un po' fastidio, ma li lascio continuare.
«La zia abita a Los Angeles e lo sai, la ci sono delle scuole per tatuatori e... » continua papà. «E la zia ci ha proposto di mandarti da lei e fare li la scuola. » finisce la mamma.
Non so cosa dire, sarebbe una buona idea e potrei visitare nuovi posti, ma lascerei la mia famiglia e Jennifer.
Ma, inizierò un nuovo capitolo... «Cosa ne pensi? » mi domanda la zia. «Penso... Che è una bellissima idea! » rispondo felice ma calma.
Non fraindete, sono parecchio contenta... Ma di cambi ne sto affrontando parecchi.
«Partirai con la zia tra due settimane. » mi informa la mamma. «Noi ci vedremo per natale, capodanno, pasqua e vacanze estive. » dice papà sorridendo. Annuisco e mi alzo da tavola. Sono stanca e voglio dormire. «Notte. » dico salendo in camera con Zago dietro.

-Il Mio Piccolo Grande Amore. -Where stories live. Discover now