29 Capitolo (Maya)

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Esco dalla stanza diretta in cucina per prendere qualcosa per Nico. Entro in cucina e trovo Megan seduta a mangiare il gelato, ancora. Appena entro si gira a guardarmi e mi sorride. «Ti serve qualcosa? » mi domanda alzandosi e mettendo via la vaschetta di gelato. «No, ma a Nico si. » dico ridendo. «Io credo che ha già tutto ciò che li serve. » dice ridacchiando e guardandomi. Arrossisco e sorrido. «Beh, in realtà adesso ha bisogno di una tachipirina. » dico avvicinandomi al lavello per prendere dell'acqua. «Tieni. » dice porgendomene una. «Come la chiamerai? » mi domanda appoggiandosi al tavolo. «Bae, tu? » rispondo. «Jax. » risponde. Sorrido e sgrano gli occhi. «Come Jaxon? Quello dei Sons of Anarchy? » domando. Le se illuminano gli occhi e annuisce contenta. «Indovina il secondo nome che darò alla bambina ma non ho mai detto a nessuno? » dico sorridendo a trentadue denti. «Mmh, Tara? » risponde ridendo. «Ovvio! » rispondo felice. «Ma dove sei stata per tutto 'sto tempo? » domanda lei abbracciandomi. «Con le persone dai gusti sbagliati. » rispondo ricambiando l'abbraccio. «Maya? » domanda una voce maschile. Ci stacchiamo e vedo un ragazzo sulla soglia con un pitbull al guinzaglio. «Si... Tu sei Ory? » domando. Lui annuisce e lascia andare il pitbull che corre ad annusarmi. «Potete fare ciò che volete... Ma occhio alla bimba e non fate rumore! » esclama lui ridendo. Io arrossisco e annuisco piano mentre Megan gli da una sberla sul petto. «Stavo scherzando! » dice lui prendendola dai fianchi e baciandola. Mi fermo a guardarli, è da tanto che nessuno tratta me così, solo Nico oggi. Ma lui è ubriaco, e siamo amici. «Io vado a dare a Nico la medicina, ciao. » saluto uscendo dalla cucina. «Notte. » rispondono all'unisono. Cammino per il corridoio, oltrepasso il cane e riesco a non inciampare sulla gatta. Entro nella stanza e Nicholas è seduto sul bordo del letto, mi da le spalle. Noto che sul collo, appena sopra le spalle ha tatuato: "Scrivimi "ti amo", anzi no, fumiamo". Mi avvicino senza farmi sentire e mi avvicino a lui. Appoggio piano il bicchiere e la tachipirina e gli tocco il tatuaggio. Lui sobbalza e sorride. «Hai altri tatuaggi? » domando sedendomi dritta. «Si... » indica la scapola. La guardo e, in corsivo, c'è scritto: "I know I'm not the only one". Lo sfioro col dito, alzo lo sguardo e vedo che lui fissa la mia mano con la bocca socchiusa. «Come mai questi due tatuaggi? » domando alzandomi e passansogli l'acqua e la tachipirina. «Per... Una lunga storia. » risponde. Annuisco e lui manda giù la tachipirina e poi l'acqua. «Tu hai tatuaggi? » mi domanda posando il bicchiere. Annuisco. Gli mostro la caviglia, la scapola e scopro la coscia. «Questa è un'ancora col fiocco. » dico toccandolo. «Questo? » domanda toccando quello della scapola. «L'avevo fatto con Nathan. » dico con gli occhi fissi su di lui. Annuisce scopre meglio quello sulla coscia. Ci lassa le dita sopra e mi vengono i brividi. «Quanto ci hai messo a farlo? » domanda. «Un mese. » rispondo. «È bellissimo. » commenta. «Ah, anche questo. » dico alzando la maglia, poi mi ricordo di essermi tolta il reggiseno. E la abbasso. «Non ti guardo, fai vedere il tatuaggio. » dice lui rialzando la maglietta. «Bello. » commenta. «Dormiamo? » domando sdraiandomi e tirandomi le coperte fin sul naso. Lui si sdraia accanto a me e annuisce. «Notte. » dice. «Notte. » rispondo. «Non a te! A Bae! » esclama lui ridendo. «Scusa. » ridacchio girandomi dall'altra parte.

«Alzati. » dico piano. Non so come, ne perché, ma Nico è sdraiato su di me. Vabeh. «Mmh. » mugola girandosi dall'altra parte. «Bravo. » dico alzandomi in piedi e uscendo dalla stanza. Un pitbull mi corre incontro e scodinzola. Vado in cucina e vedo Megan intenta a cucinare. Mi posiziono accanto a lei e vedo che prepara il ragù. «Sai, spesso mi chiedono come so cucinare il ragù... Beh... Prima che tu me lo chieda, sono per metà italiana. » mi dice Megan ridendo. «Ti aiuto? » domando posando il bicchiere di ieri. «No, è quasi pronto. Se vuoi ad apparecchiare. » risponde lei assaggiando il ragù. «Sono due dormiglioni. » scherzo iniziando ad apparecchiare la tavola. «Si. » mi da ragione Megan scolando la pasta. «A volte dormono fino alle due. » aggiunge. «Non li svegli? » domando prendendo le posate. «Sei fuori? » domanda girandosi a guardarmi. «Mi prenderebbero a calci. » aggiunge ridendo. «Beh, io ci provo. » dico andando verso la porta. «Preparo la macchina? » domanda Megan ridendo. Scuoto la testa mentre rido rumorosamente e mi incammino verso la stanza. Entro dentro e vedo che Nico dorme ancora. Sembra un bambino. Mi siedo accanto a lui e gli sposto una ciocca di capelli dalla fronte. Lui freme e sussurra qualcosa che non riesco a sentire. «Sveglia. » dico a bassa voce. Niente. Lo scuoto per qualche secondo ma niente. Mi metto sopra di lui e appoggio le mani sul petto, mi abbasso fino a qualche centimetro dalla sua faccia e lascio che i miei capelli gli solletichino la faccia. Lui soffia via una ciocca che in seguito gli ricade sulla fronte. All'improvviso si spinge in avanti e mi bacia a stampo, mi tiro indietro rossa. Sono sicura che adesso potrebbero scambiarmi per un pomodoro. «Giorno. » dico togliendomi da sopra di lui e sedendomi accanto. «Sono maschio e non connetto di mattina. » sussurra lui sorridendo. «Comunque bel bacio. » aggiunge girandosi verso di me e abbracciando la mia gamba. Sorrido e gli di un coppino sulla nuca. «Auch. » si lamenta. «Alzati, è già pronto il pranzo. » annuncio alzandomi. «Pranzo? » domanda lui sedendosi e stroppicciandosi gli occhi. «Si. » confermo. Il telefono squilla e sul display appare il nome della zia. «Pron... » non finisco di parlare che la zia mi interrompe. «Vieni in ospedale! La bambina nasce! » dice disperata. «Arrivo! » dico chiudendo la chiamata e affrettandomi ad uscire. «Dove vai? Umo ti accompagno, e due sei con addosso una mia maglia e dei miei boxer. Cambiati. » mi dice tirandomi per un braccio. «Devo andare all'ospedale! Mia zia sta partorendo! » esclamo in panico. Lui esce dalla stanza e chiama Megan. «Devo accompagnarla in ospedale per sua zia, le presti dei vestiti? » le domanda. Lei annuisce e sale di sopra. Dopo qualche minuto scende inseme a Ory. Megan in mano ha dei vestiti, me li passa e io corro nel bagno della stanza per cambiarmi.
Megan è poco più alta di me, quindi i suoi vestiti mi vanno un po' larghi. Indosso la camicia e i jeans. Esco di corsa dal bagno e raccolgo i capelli in uni chignon alto.

-Il Mio Piccolo Grande Amore. -Where stories live. Discover now