37 Capitolo

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Ci sono periodi belli, dove tutto va bene, e gli ultimi quattro mesi in Nevada stavano andando bene. Parlavo regolarmente al telefono con la zia, Maya con i suoi e sua zia. E non c'era traccia né di Mark né di Nathan. Maya aveva compiuto diciotto anni il sedici dicembre. Ma purtroppo i periodi di merda sono sempre in agguato. Non fraintendete, sarà solo un piccolo episodio, ma per Maya è stato orribile. Eravamo ormai ad aprile, io lavoravo con Ory in un negozio di ricambi, Megan e Maya in un bar.
Erano le due del mattino.
«Cristo! Nicholas svegliati! » apro gli occhi e mi siedo di scatto. Maya è sul letto, il quale è bagnato. Si tiene la pancia e respira irregolarmente. «La bambina! Portami in ospedale! » urla. Mi alzo in piedi e prendo i pantaloni a terra e la maglietta. Lei dorme con una mia maglietta e la copre abbastanza per portarla in ospedale. «Cosa sta succedendo? » Megan entra nella nostra stanza con la maglia di Ory addosso. Ory è dietro di lei. «Ospedale! » esclamo prendendo Maya in braccio. Scendiamo di corsa le scale e saliamo tutti e quattro nella Lamborghini. Ory al volante, Megan al posto del passeggero e io e Maya nei posti dietro. «Vai! » esclamo e Ory parte.
Siamo a metà strada e Maya continua ad urlare per il male. «Porca puttana! » esclama Megan tenendosi la pancia. «Meg... » Ory si gira a guardarla. «Guida! » urla lei. L'ansia è alle stelle. «Ma mia figlia e mio nipote devono nascere proprio ora? » domando allarmato. «Scusa eh! » esclama Maya. «Cercherò di tenerlo dentro! » esclama Megan.
Dopo altri dieci minuti arriviamo finalmente in ospedale, Ory parcheggia e io scendo a chiamare un infermiera. «Stanno partorendo! » esclamo a due infermiere. Una delle due va a chiamare qualcuno mentre l'altra si avvicina alla macchina. Poco dopo arrivano quattro infermiere con due barelle. Le mettono sopra e le portano dentro. Le portano in due stanze separate. E ci fanno aspettare fuori. Un'infermiera esce dalla stanza di Maya e viene verso di me. «È in travaglio ma non è ancora abbastanza dilatata, dobbiamo aspettare ancora un po', se vuole può entrare. » mi dice nervosa e sorridente, che mix ragazzi. Annuisco e faccio un cenno a Ory mentre entro. Maya è sul letto e ha le lacrime agli occhi. «Ti... Ti fa male? » domando sedendomi accanto a lei. «Ma sei stupido? » domanda fulminandomi con lo sguardo. «Si che fa male! » aggiunge. «Chiamo... Chiamo i tuoi? » domando. Lei annuisce e io prendo il telefono per chiamare sua madre. «Pronto? » dice dopo quattro squilli. «Ehm, uhm... » cerco di parlare ma Maya urla dal dolore. «Cosa sta succedendo? » domanda Lisa allerta. «Sta partorendo! » esclamo. «Cosa? O mio Dio! Prendiamo il primo aereo e veniamo in più presto possibile! » esclama lei. «Va bene. » dico. Sento Lisa urlare per casa che Maya sta partorendo. «Amore. » dico chiudendo la chiamata e avvicinandomi di più a Maya. Lei mi guarda male, quasi volesse incenerirmi con lo sguardo. Arriva un'infermiera e fa un controllo a Maya. Esce di nuovo di corsa fuori dalla stanza. Dopo qualche minuto rientra l'infermiera con una dottoressa. «Allora Maya, siamo pronte? » domanda. «No! Fa male! » risponde lei. «Lo so tesoro, ora la faremo uscire, okay? » dice la dottoressa. Lei annuisce e io mi allontano. «Tu devi aiutare, tienile la gamba come fa l'infermiera. » mi dice, guardo l'infermiera e la imito. «Okay, quando ti dirò di spingere, spingi. » dice l'infermiera mettendosi davanti a Maya. «Fai dei lunghi respiri. » ordina la dottoressa a Maya. Lei ci prova ma non riesce a mantenere il respiro regolare. «Spingi. » dice la dottoressa e Maya si sforza. «Aaah!» urla. «Okay. » dice la dottoressa e Maya cerca di rilassarsi. «Spingi ancora, dai. » dice ancora la dottoressa. Maya fa come dice. «Vedo la testa! » esclama la dottoressa, non so cosa stia facendo, sono concentrato su Maya. Ha la faccia madida di sudore e i capelli appiccicati alla faccia. «Spingi, un ultimo sforzo tesoro! » esclama la dottoressa. Maya fa un respiro profondo e e spinge. Dopo qualche secondo sento un pianto e Maya si rilassa. «Eccola. » dice la dottoressa. Mi giro e vedo che tagliano il cordone ombelicale. La avvicinano a Maya e lei la prende con le lacrime agli occhi. «La portiamo per fare un controllo e pulirla, poi ve la riportiamo. » dice la dottoressa prendendo Bae. «Ci serve il nome e il cognome della bambina. » dice l'infermiera con in manco la cartella medica. «Bae Tara Depp Rossi. » dice Maya. L'infermiera scrive ed esce dalla stanza. La guardo e mi siedo accanto a lei. «Qualche nome in più? » domando divertito. «Oh, sta zitto. » dice lei. «Oh, sta zitta. » la imito baciandola.
Qualche minuto dopo ci riportano la bambina e la passano a Maya. «Vuoi tenerla? » mi domanda. Annuisco e lei me la passa. La prendo delicatamente, mi sembra quasi fatta di porcellana e ho paura di poterla rompere. Mi scende una lacrima e Maya fa un "oh". So che non è sangue del mio sangue, ma è mi figlia. La mia bambina, la difenderò e sempre e mi prenderò cura di lei. La guardo attentamente, ha due occhioni azzurri e un visetto angelico. Voglio vedere per quanto durerà il suo visetto angelico. Ha pochi capelli in testa, e sono un castano chiaro. Somiglia molto a Maya, e se crescerà come la madre, ragazzi, quando avrà dodici anni dovrò andarle dietro con la pistola in mano fino ai venti. «È bellissima. » dico accarezzandole una guancia. Inizia a piangere e io guardo Maya che mi fa segno di passargliela. «Avrà fame. » dice prendendola. La attacca al seno e si zittisce. Maya sorride e la accarezza. «Posso? » domando essendomi. Lei mo guarda perplessa ma quando capisce mi da una sberla sulla nuca ridendo. «Auch. » dico facendo il finto offeso. «Jax è già nato? » mi domanda e io scuoto la testa. «Se fosse già nato a quest'ora sentiresti Ory urlare dalla gioia. » dico ridendo.
«Dovresti farlo anche tu. » dice lei mordendosi il labbro. Mi alzo e vado alla finestra, vedo la gente che c'è fuori e vicino al bar del bar e mi giro a guardarla, lei ride. Faccio un respiro profondo. «Sono diventato padre! » urlo. Vedo la gente girarsi verso di me e c'è chi applaude e fischia. Rientro e chiudo la finestra. Mi siedo di nuovo accanto a lei. «Tu sei pazzo. » dice. «Di te. » rispondo. «Uh, ragazzo tumblr. » dice. «Zitta. » dico baciandola a stampo. Lei mordicchia il mio piercing e poi approfondisce il bacio.

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