18 Capitolo

330 8 0
                                    

«Dove sei? » domando a Ory mentre entro nel locale, la musica è altissima e non si sente quasi niente. «Dietro, chiedi a Megan, deve essere al bancone, controlla che non beva. » mi risponde. «È incinta, ovvio che non beve. Ti fidi parecchio della tua ragazza. » rispondo facendomi largo tra la gente a spallate. «Si che mi fido, è per sicurezza. » si giustifica lui. Io sono riuscito ad individuare il bancone, ma ora devo individuare Megan. Vedo una ragazza con un piccolo pancione al bancone, che parla col barista, è sicuramente Megan. «L'ho trovata, ciao. » dico riattaccando. «Megan! » la chiamo. Lei si gira e appena mi vede sorride. «Nicholas! Vieni! » esclama. Mi avvicino e vedo che tiene in mano un bicchiere. «È acqua. Vuoi assaggiare? » mi domanda ironica. «No, ti credo. » rispondo sedendomi accanto a lei. «E fai bene. » risponde mandando giù l'ultimo sorso. «Birra. » dico al barista che si era avvicinato. «A chi dovete vendere? » mi domanda guardandomi negli occhi. Scruto i suoi occhi scuri e lei fa la faccia innocente. «Non posso dirti il nome, ma ci paga duemila duecento dollari. » rispondo prendendo la birra che mi ha appena portato. «Bell'affare. » commenta lei spostandosi una ciocca di capelli castani. «Si, come va col pancione? » domando toccandole la pancia. «È maschio. » mi informa sorridendo. Sgrano gli occhi e per poco non mi soffoco con la birra. «Congratulazioni! Quando pensavate di dirmelo? » domando abbracciandola. «L'abbiamo scoperto oggi. » si giustifica lei facendo spallucce. «Va bene. Dov'è Ory? » domando alzandomi. «Sul retro. » risponde noncurante. Lei odia il nostro "lavoro". «Quando avete la prossima gara? » domanda girandosi di nuovo verso di me. «Venerdì. » rispondo baciandole la fronte e dirigendomi verso il retro. «Coglione! State attenti! » mi urla mentre esco nel retro. Guardo nell'oscurità e scorgo tre sagome. Ory sta parlando con i due e tiene le mani in tasca. È fantastico come riusciamo a sembrare calmi nonostante sappiamo che i compratori hanno sempre dietro delle pistole o comunque qualche arma. «Ciao. » dico appoggiandomi al muro accanto a Ory. «Amico! Abbiamo appena concluso l'affare. » mi informa stringendo la mano al ragazzo di fronte a noi. È rasato e ha gli occhi azzurri iniettati di sangue per colpa dell'alcool. Quello accanto è coperto dal cappuccio della felpa nera, non riesco a vederlo in faccia. «Bene. » rispondo allungando la mano, il ragazzo la stringe e sorride. «Andiamo dentro a divertirci un po'. » dice il ragazzo col cappuccio. Io e Ory ci guardiamo e annuiamo. «Non ubriacarti. » raccomando a Ory mentre entriamo. «Tranquillo. » mi risponde.

«Te l'avevo... Detto di non... Ubriacartiiii! » esclamo allungando l'ultima lettera. Mi sa che entrambi abbiamo esagerato con l'alcool. Ho un gran mal di testa e l'unica cosa che so è che sono nei sedili posteriori della Lamborghini di Megan. «Nooon sono ubriiaco! Ti senti? » risponde lui biascicando. «Zitti tutti e due! » sbotta Megan mentre guida. «Siete ubriachi entrambi! » aggiunge sbuffando. «Amore? » la chiama Ory. Lei lo ignora palesemente. «Megan. » «Amore. » «Megan. » «Amore. » diciamo alternandoci io e Ory. «Cosa volete? » sbotta lei. «Ory ti cercava! » esclamo ridendo. «Amore, ti amo. » biascica Ory cercando di stare seduto dritto. Io ci ho rinunciato e mi sono sdraiato. «Anche io. » borbotta lei. «Vi amate! » esclamo io e sento il senso di nausea. «Megan... Devo vomitare. » la avviso. Sento la macchina frenare di colpo, cosa che mi fa andare a sbattere contro il sedile di Ory. «Scendi. » ordina scendendo e aprendo la portiera. Faccio come dice e rigurgito tutto l'alcool che avevo in corpo. Mi sento meglio ma la puzza del mio vomito è disgustoso. «Cazzo. » dice Ory prima di rigurgitare dall'altra parte. Alzo la testa e noto che siamo in una strada deserta, i lampioni sono accesi e le luci delle case spente. Deve essere davvero tardi. «Che ore sono? » domando sedendomi in macchina. «Le una. » risponde Megan sospirando. «Siete due idioti. » aggiunge chiudendo la mia portiera e facendo il giro per chiudere quella di Ory. «Ma tu ci amiii! » esclama Ory. «Purtroppo si. Allacciati la cintura. » ordina Megan allacciandosi la sua. «Va bene amore. » risponde Ory allacciandosi la cintura e lasciandosi cadere sul sedile. Megan riparte e io mi lascio cullare dai movimenti della macchina. Dopo poco si sente Ory russare, tipico. Quando è ubriaco vomita e poi si addormenta. Megan è una santa. «Siamo arrivati Nico. » mi informa Megan parcheggiando. «Grazie. » dico alzandomi e uscendo. «Ti accompagno, non sia mai che cadi. » dice lei uscendo e chiudendo a chiave la macchina. «Quell'idiota magari si sveglia. » borbotta fra sé e se. «Andiamo. » dice porgendomi il braccio. La ringrazio mentalmente e mi aggrappo a tutto il suo braccio. Lei prende le mie chiavi dalla tasca e apre il portone. Chiama l'ascensore e non mi lascia fino a quando non siamo davanti a casa mia. «Eccoci. » dice aprendo la porta di casa. «Grazie. » sussurro prendendo le chiavi e abbracciandola. «Niente, vai a dormire. » mi raccomanda chiudendo la porta. Mi tolgo le scarpe e lascio la giacca sul divano. Guardo nella stanza di mio padre e noto che non è a letto, dev'essere uscito, come sempre. Guardo nella stanza di Alice e nel suo letto vedo Jason che dorme con un libro in mano e Alice sdraiata di traverso. Sorrido a quella scena e mi passo una mano sulla faccia. Mi trascino fino alla mia stanza e mi butto sul letto. Mi tolgo la felpa e la maglietta e le butto per terra. Mi tolgo calzini e pantaloni i quali vanno a fare compagnia alle altre cose. Mi corico sotto le coperte e spengo la luce dall'interruttore affianco al mio letto.
Cerco di addormentarmi ma il mio stomaco mi fa capire che è meglio se vado in bagno. Mi alzo di scatto e corro in bagno a vomitare, va a finire così quasi sempre. Quando ho vomitato tutto mi alzo aggrappandomi a tutto ciò che trovo, e mi lavo faccia e denti. Mi guardo allo specchio e mi passo una mano tra i capelli. Esco dal bagno e torno in stanza. Decido che è meglio non buttarmi sta volta. Mi sdraio e rimango a fissare il soffitto fino a che le palpebre non diventano pesanti e mi addormento.

-Il Mio Piccolo Grande Amore. -Donde viven las historias. Descúbrelo ahora