15 Capitolo

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«Alzati! » la voce della zia mi fa alzare, più che altro le sue urla. Apro un occhio e rischio di rimanere cieca. La zia ha acceso la luce, non posso reggere così tanta luce la mattina presto. Sento la zia imprecare mentre la sento correre avanti e indietro. «Zia, tutto bene? » domando alzandomi. «No, oddio! Siamo, sono, in ritardo! Susu, alzati! » mi sprona entrando in stanza e uscendo di nuovo. Prendo i vestiti che mi ero preparata il giorno prima e mi cambio velocemente, mi trucco e mi spazzolo i capelli, vado in cucina e prendo un biscotto che mangerò in macchina. Prendo al volo la cartella, metto la giacca di pelle e il cappellino. «Andiamo. » dice la zia mentre si mette un orecchino. Chiude la porta di casa mentre si sta ancora infilando un tacco e chiama l'ascensore. «Bel risveglio. » commento sbadigliando e mangiando il mio biscotto. «Mi spiace tesoro, per te è anche troppo presto, tu inizi tra due ore. » dice la zia. Mi giro verso di lei e la squadro da capo a piedi. «Cosa? » dico quasi urlando. «Si, sono le sei e mezza e tu inizi alle otto. » dice abbassando lo sguardo. «E perché mi hai svegliata? » domando in tono piagnucoloso. «Perché ti faccio vedere la strada, così inizi ad orientarti. » si giustifica. «Tieni. » mi passa venti dollari. «Per la colazione e il pranzo. » mi spiega. Li prendo li metto in cartella. «Su, andiamo. » dice uscendo dall'ascensore quasi di corsa.

«Capito? Comunque oggi ti vengo a prendere. Oddio sono in ritardissimo! » mi dice la zia. Annuisco e le do un bacio sulla guancia, in seguito scendo dalla macchina e mi incammino verso il grande cancello della Accademy Art. Appena varco la soglia vedo che qualcuno mi guarda, in fondo sono nuova. «Maya! » sento una voce che riconosco nonostante l'abbia sentita solo per una sera. Mi giro e vedo Ryan venirmi incontro. «Ryan. » dico sorridendo. Lui mi abbraccia e io ricambia l'abbraccio. «Vieni, ti faccio conoscere qualcuno, sono tutti del mio stesso anno, ma fa lo stesso. » mi dice cingendomi le spalle con un braccio. «Su andiamo. » inizia a camminare e io lo seguo. «Chi è Ryan? Una conquista? » domanda un ragazzo biondo. «No, è un'amica. » risponde tranquillo Ryan. «Si chiama Maya, è la nuova ragazza. » aggiunge. «Ciao, io sono Michael. » si presenta il biondo. «Lui è Nicholas, lui Johnny e lui Wiliam. » mi presenta gli altri Ryan. «E loro sono Elisa e Lizzie. » dice indicando due ragazze. Johnny ha gli occhi azzurri con qualche spicchio castano, i capelli neri e lo spider bite. Wiliam ha gli occhi azzurri e capelli neri. Nicholas ha gli occhi verdi, i capelli sono castani con qualche sfumatura bionda e il labret. Elise ha gli occhi marroni e lunghi capelli castani, è la più bassa del gruppo. Lizzie ha gli occhi azzurro cielo, lunghi capelli neri e il piercing al naso. «Ciao. » dico a bassa voce. «Waa, hai lo smiley! » esclama Elise. Io sorrido e annuisco, lei sorride e tira un coppino a Wiliam. Questo la guarda disorientato e lei incrocia le braccia al petto. «Di ancora che lo smiley è brutto! Su! Prova a dirlo! » dice lei quasi urlando. «Mi ero sbagliato! Scusa! » dice quest'ultimo scansandosi prima di ricevere un altro coppino. «Tu sei del terzo anno? » mi domanda Lizzie. Annuisco e anche lei annuisce. Suona la campanella e io mi guardo in giro piuttosto disorientata. «Beh, Lizzie sarebbe del nostro anno, ma è stata bocciata. È in classe con te. » mi dice Ryan sorridendo. Annuisco e guardo Lizzie. «Andiamo. » dice prendendomi a braccetto, la seguo ed entriamo nel grande edificio. «Allora, parlami un po' di te. » dice mentre saliamo le scale. «Beh, ho diciassette anni, vengo dall'Italia e... » mi fermo all'ultima parola, lei sorride. «Sei incinta. » finisce lei per me. Annuisco soltanto. «Lo so, si nota. » dice dandomi una piccola pacca sulla pancia. Arriviamo al terzo piano, io sto morendo, e camminiamo per il lungo corridoio bianco fino ad arrivare alla penultima porta. I corridoi sono quasi vuoti, ce solo qualche studente ritardatario. «È questa, l'aula di storia. » mi spiega alzando gli occhi al cielo, sorrido e annuisco. Lei bussa due volte e poi apre la porta. Alla lavagna ce un signore di mezz'età che ci guarda. Ha l'aria abbastanza stanca, ci sorride. «Signorina Finnigan. » dice questo con voce roca. «Professore. » saluta lei cordialmente. «Lei è la nostra nuova compagna. » aggiunge spingedomi avanti. «Io sono il professore di storia. » inizia il prof alzandosi e porgendomi la mano. «Il professor Hook. » aggiunge. Stringo la sua mano. «Io sono Maya Rossi. » mi presento. «Andate a sedervi, siediti vicino alla signorina Finnigan. » ci dice con un gesto della mano. Lizzie si fa spazio tra i banchi e si siede in seconda fila accanto alla finestra. «Avrei preferito quelli infondo, ma va bene. » commenta sedendosi. Mi siedo accanto a lei e guardo la classe. «È mezzo cieco il professore, ma è molto simpatico e buono. Questa calma non la vedrai con altri professori. » mi spiega Lizzie sorridendo e offrendomi una caramella. «Capito. » dico preparandomi mentalmente alla lezione che abbiamo dopo.

«Te l'avevo detto che c'era calma solo con lui! » esclama Lizzie ridendo e togliendosi la carta dai capelli. «Ho notato. » dico togliendomi lo scotch dalle braccia. «Solo che ora dobbiamo andare in presidenza. » ride Mark, è un nostro compagno di classe nonché aiutante per le cazzate di Lizzie. È alto e ha i capelli biondi, gli occhi scuri e qualche tatuaggio.
«Ora abbiamo la Sinardi. » dice Lizzie a Mark. «Lo so tesoro, scotch e carta a volontà! » esclama lui. Ho dei dubbi sul fatto che lui sia etero. Mark si alza su uno de banchi e attacca un palloncino pieno di carta al soffitto. «Proprio lì! Cosi sono sicura di beccarlo. » esclama Lizzie. «Tieni lo scotch e lancialo appena te lo dico. » dice rivolgendosi a me. Annuisco e prendo lo scotch. So che non sarà qualcosa di buono. «Attacco anche questi? » domanda Mark mostrando altri due palloncini pieni di carta. «Ovvio! » esclama Lizzie battendo le mani. Mark li attacca entrambi, uno proprio sopra la testa di due nostre compagne che, a detta loro, sono proprio delle arpie, e uno proprio sopra la cattedra. «Sta arrivando la prof! » urla un nostro compagno e tutti si siedono. Una donna alquanto giovane entra e si siede alla cattedra. «Buongiorno ragazzi. » dice. «Buongiorno. » dice la classe all'unisono. «Ora! » urla Lizzie e io lancio lo scotch, Mark lo prende al volo mentre Lizzie fa scoppiare i palloncini lanciando delle spille. Mark inizia a lanciare pezzi di scotch e i fogliettini di carta iniziano a cadere. In poco tempo la prof si ritrova sommersa da fogliettini di carta e la classe pure. «Voi tre! In presidenza! » strilla alzandosi.
Ecco come siamo finiti in presidenza.

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