14 Capitolo

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«Madonna, certe corse. » dico col fiatone entrando nel ristorante. L'interno è rosso, ci sono dei tavoli con dei separé, le sedie sono rosse anche quelle e il tutto è illuminato da una luce parecchio intensa. «Cerca due anziani, una racchia e una donna. » dice la zia allungando il collo, trattengo una risata e cerco con lo sguardo. «Se non li trovi cerca un ragazzo dai capelli carota e tante lentiggini, una ragazza dai capelli rossi con due piercing, una ragazza dai capelli bianchi e una bambina. » aggiunge. Cerco con lo sguardo e tra i separé scorgo una chioma bianca. «Lì? » domando indicandoli. La zia segue il mio dito e sorride. «Si, vieni. » mi prende per mano e cammina tranquilla verso il tavolo. Troviamo i due anziani, due uomini sulla quarantina, uno è pelato e ha gli occhi azzurri, l'altro ha i capelli grigi e gli occhi scuri. La racchia, ha i capelli biondi legati in uno chignon e gli occhi color ghiaccio. E infine la donna, la donna sta parlando con la ragazza dai capelli rossi e la bambina, dev'essere la mamma. Ha lunghi capelli castani e gli occhi verdi. «Ciao. » la zia si siede al lato sinistro del tavolo, accanto alla racchia, e mi fa cenno di sedermi accanto alla ragazza dai capelli bianchi. Faccio come dice e mi appoggio allo schienale. «Lei è mia nipote, Maya. » mi presenta la zia con tono fiero. Alzo lo sguardo e sorrido. «Maya, loro sono Mark, Nicholas, Marina e Celine. » mi presenta gli altri. Mark è il pelato, Nicholas è l'altro, Marina è la racchia e Celine la madre. «Loro sono le mie due figlie: Allyson e Leia. » mi presenta le sue figlie Celine. «E loro sono i miei figli: Hally e Ryan. » mi presenta i suoi figli Marina. «Posso farti una domanda? » mi chiede Mark scrutandomi. Annuisco titubante, ho già in mente cosa vuole chiedermi. Si sporge sul tavolo e appoggia i gomito su di esso. «Sei incinta? » mi domanda. Lo sapevo, ero sicura che fosse questa la sua domanda. «Si. » rispondo con tono abbastanza educato. «Non credo sia il caso di farle il terzo grado. » dice dura mia zia battendo una mano sul tavolo. Arriva un cameriere e la zia si volta. «Volete ordinare? » domanda l'uomo riferendosi a me e la zia. «Prendo un thè al limone e degli spaghetti di soia. » ordina la zia. «Per me dell'acqua naturale e del riso cantonese con pollo e bambù. » ordino. Il cameriere prende le nostre ordinazioni e se ne va. «Quanti mesi? » domanda Leia passando sopra alla sorella e a Hally. «Leia, ti ho detto di non fare queste domande. » la rimprovera la mamma. «Non ce problema. » dico guardando la bambina. Ha lunghi capelli scuri e gli occhi verdi. «Tre, tra una settimana quattro. » rispondo. «Bello. » dice la bambina accarezzandomi la pancia. Sorrido al suo tocco. «Che scuola farai? » mi domanda Ryan sporgendosi sopra la ragazza dai capelli bianchi. «La Art Accademy. » rispondo. «Io vado lì! Sei del quarto anno? » mi chiede il ragazzo. Scuoto la testa. «No, terzo. » rispondo. «Beh, fa lo stesso. A scuola posso presentarti gente, sempre se ti va. » dice il ragazzo. Annuisco sorridendo. «Quanti anni hai? » mi domanda Hally. «Diciassette, tu? » domando. «Diciannove. » risponde. «Io sei e Allyson quindici. » mi dice Leia staccandosi dalla mia pancia. Annuisco e le accarezzo la testa. «Perché fai la Art Accademy? » mi domanda Allyson. «Voglio fare la tatuatrice. » rispondi alzando le spalle. «Certo che sei interessante ragazza mia. » mi giro e vedo Mark che mi fissa come prima. «Sei strana. » ripete sorridendo. «Non tanto quanto lei. » rispondo educatamente. Lui sorride e scuote la testa, poi si gira a parlare con la zia. «Non fare caso a Mark. » mi sussurra Hally all'orecchio. «Okay. » rispondo guardandolo. «Come vuoi chiamare la bambina? » mi domanda Leia. Sorrido per la sua curiosità e accarezzo la mia pancia. «Beh, se è femmina Bae, se è maschio Harry. » rispondo pensierosa. «Oppure Lucas. » aggiungi pensando all'affermazione di Lucas. «Bae? » domanda Ryan. «Si, mi sembra bello come nome. » dico alzando le spalle. «Si, e se sono gemelle? » domanda Allyson. «Beh, speriamo di no. » dico ridendo. Loro mi seguono. Arriva il mio piatto e la mia acqua e inizio a mangiare, stavo morendo di fame e il bambino iniziava a calciare e ad urlare "Dammi da mangiare! ". «Poca fame, eh? » ride Hally. Annuisco e continuo a mangiare.

«Bene, allora ci vediamo lunedì. » mi sorride Ryan. Annuisco e saluto tutti. La zia mi prende per mano e usciamo dal ristorante. «Non li sopporto, tranne Celine. » mi sussurra all'orecchio. Trattengo le risate fino a che non saliamo in macchina dove scoppio a ridere come una deficiente. «Giuro! Madonna, purtroppo ce li ho come colleghi. » dice sbattendo la testa contro il volante facendolo suonare. Ci mettiamo a ridere e lei mette in moto. Prendo il telefono dalla borsa della zia e guardo i messaggi e le chiamate. Richiamo la mamma che dopo due squilli risponde. «Ciao tesoro! Come va? »la sua voce risuona in tutta la macchina guardo la zia che inizia a ridere e mima un: «si è collegato con Bluetooth.» sorrido. «Ciao mamma, bene tu? » domando. «Oh, bene, papà ti saluta ma purtroppo è a lavoro. » mi dice. «Dagli un bacio da parte mia. » rispondo. «Lucas vuole parlare con te. » mi dice. «Credo che tra lui e Jennifer le cose stiano cambiando. » aggiunge in un sussurro. Guardo lo schermo incredula e poi guardo la zia, la quale fa un sorriso malizioso. «Sorellina! » sento la voce di Lucas e altre due voci. «Chiudi la porta. » dice Jennifer. «Allora, in stanza ci siamo io, Jenni, Bryan e Zago. » mi informa Lucas. «Zago! » urlo. La sento abbaiare e guaire. «Ciao Hermana. » mi saluta Bryan. La mamma ha origini latino americane, e ci parla spesso in spagnolo, e in spagnolo "sorella" si dice "hermana". «Mi vida. » rispondo. «Allora, come vanno le cose? » mi domanda Jennifer. «Bene bene, voi? » domando. «Oh, loro hanno tanto da raccontarti. » dice Bryan in tono divertito. «Bryan! » urlano Jennifer e Lucas all'unisono. «Oh, non uccidetemi il piccolino. » dico ridendo. «Su, raccontate. » dico mettendomi comoda.

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