28 Capitolo (Nicholas)

268 8 0
                                    

«Uff, siete tutti ubriachi. Pure tu. » dice Maya tirandomi una sberla sulla nuca. «Auch. » dico con la testa affondata sul cuscino del divano. «Prendi la mia macchina. » dice Elise passandole le chiavi della sua macchina. «E tu? » domanda lei. «Domani tornerò in qualche modo. » risponde Elise girandosi e addormentandosi. «Maya, mi accompagni a casa? » le domando tirandomi su a fatica. Lei mi guarda truce e poi annuisce. Mi aiuta ad alzarmi e usciamo dalla casa riuscendo a non svegliare nessuno. «Fortuna che so guidare. » borbotta lei. «Ti voglio bene. » borbotto cercando di stare in piedi. «Si, anch'io. » risponde lei aprendo la macchina di Elise. «Sali. » dice aiutandomi a salire al posto del passeggero. mi allaccia la cintura e chiude la porta, poi sale al posto del guidatore e parte. «Maya. » la chiamo. «Mmh? » mugola. «Sei bellissima. » biascico le parole. Mi giro a guardarla e la vedo sorridere. «Posso farti una domanda? Tu devi essere sincero. » mi dice. Mi metto seduto bene e ridacchio. «Sono ubriaco, sarò sincerissimo. » rispondo appoggiando la testa al finestrino. «Prima... Quando hai detto che sono la più carina... Dicevi davvero o era l'effetto dell'alcool? » domanda. Mi metto dritto e la guardo. «Certo. » rispondo. «Ma... Jessica era più bella. » dice lei. «Mmh. » mugugno. «Jessica è formosa, ha le curve giuste al posto giusto. Ma sei più bella. » rispondo. «Perché? Io sono bassa, ho i capelli banali con un rosa infantile e non ho curve, a parte la pancia. I miei occhi sono comuni, infine. » ribatte lei ansiosa. Mi metto a ridere. «Perché ridi? » domanda. «Perché... Tu non sei bassa, sei la mia piccola. I tuoi capelli sono bellissimi e il rosa ti sta bene. E non hai tante curve ma quelle che hai sono perfette, soprattutto quella della pancia. E i tuoi occhi sono fantastici. » rispondo. Okay, due settimane fa Alis aveva ragione, mi piace Maya. E credo che sia per l'alcool, se le sto dicendo quello che penso senza vergognarmene. «Sei serio? » mi domanda. Mi giro a guardarla e vedo che sta sorridendo. «Si. » rispondo chiudendo gli occhi. A proposito di Alis, mi ha parlato il giorno dopo. Il naso non era rotto, ma era messa male.
«Mi dispiace, ero gelosa e... Non era mia intenzione finire per fare a botte. » mi dice cercando di prendermi la mano. «Okay. » rispondo impassibile e togliendo la mano. «Dai, fermati. » mi supplica. Mi fermo ma non mi giro. «Cosa vuoi? » le domando. «Che tu mi dia un'altra possibilità. » mi chiede parandosi davanti a me. «No. »
La nostra conversazione finì lì. Non le ho più parlato.

«Eccoci. » dice appena arriviamo davanti casa di Ory. «Mi accompagni? » le domando con gli occhi da cucciolo. Lei mi guarda e si morda il labbro, poi sbuffa. «Va bene. » parcheggia bene la macchina e scende, poi mi aiuta a scendere e andiamo a suonare alla porta di Ory. Ad aprirci è una Megan che tiene in mano una vaschetta di gelato. «Oh, come sei messo male. » commenta lei. «Tu devi essere Maya, Nico non fa altro che parlare di te. » aggiunge sorridendo. «Oh, tu invece Megan. » risponde Maya. «Parla molto anche di te e del tuo ragazzo. » aggiunge. «Si, sembra un duro ma è molto dolce. » dice Megan. «Beh, lo accompagno nella sua stanza e poi vado. » dice Maya. «Bene, che bello conoscerti. » dice Megan mentre noi entriamo.
Mi accompagna fino alla mia stanza e mi aiuta a sdraiarmi, poi si gira e fa per uscire. «Rimani con me! » la supplico. «Ma... Devo andare a casa. » risponde lei. «Ti supplico. » insisto. Lei mi guarda e poi sospira, si siede accanto a me e mi accarezza la testa. «Grazie. » borbotto. «Ti do qualcosa da usare come pigiama. » dico alzandomi. «Ah, comunque per casa girano un gatto e un pitbull. » la avviso. «Sono dei tuoi amici? Anche io avevo un pitbull. » dice. Annuisco e vado ad aprire il cassetto. Prendo una mia maglia nera e un paio di pantaloncini neri. «Tieni. » le dico passandole le cose. Lei le prende e si alza diretta al bagno che c'è in stanza. Dopo due minuti esce dal bagno con indossa la maglia e i pantaloncini in mano. «La maglia va bene, ma i pantaloncini no. » dice piegandoli e rimettendoli nel cassetto. «Tieni questo. » dico alzandomi e prendendo dei boxer. Lei li guarda e li prende titubante. «Tranquilla. » dico ridendo. Lei li prende e li indossa. «Questo è il look adatto a te. » dico ridendo e mi vado a sdraiare esausto. «Non ne sono così sicura. » sussurra lei sedendosi accanto a me. Le prendo la mano e lei si gira a guardarmi. «Devo avvisare la zia. » dice prendendo il telefono dal comodino. Io mi metto il cuscino in faccia e mi tiro le coperte fin su. «Ti dispiace se dormo in mutande? » le domando alzandomi. «No. » risponde mettendo via il telefono. Mi tolgo i pantaloni e li butto a terra. Mi sdraio di nuovo e anche lei si sdraia accanto a me e rimane a fissare il soffitto. «A cosa pensi? » le domando girandomi a guardarla. «A Nathan. » risponde. «Ho paura che mi trovi. » aggiunge. Mi stiracchio e sbadiglio. «Ci sono io. » borbotto. «Mi proteggi? » domanda girandosi verso di me. «Sempre. » rispondo chiudendo gli occhi. «Grazie. » sussurra, sorrido. «Figurati. » chiudo gli occhi e provo a dormire, ma non ci riesco. «Vuoi dormire? » mi domanda. «No, ma ho tanto mal di testa. » rispondo massaggiandomi le tempie. «Vuoi che ti porti qualcosa? » domanda sedendosi. Apro gli occhi e vedo che avvicina una mano e mi accarezza la guancia, poi si sposta una ciocca di capelli. «Mmh, se sei così gentile. » mormoro guardandola. «Si, posso chiedere a Megan. » dice, più a se stessa che a me. «Ovvio, sai che anche lei è incinta. » le domando. «Lo so, al mio stesso mese, me l'hai già detto. » dice ridacchiando. «Ah si? Vuoti di memoria, ups. » dico sedendomi. «Ho caldo. » dico togliendomi la maglia mentre lei si alza. «Io vado a prenderti qualcosa per il male. » annuncia. «Sei scalza. » dico guardandola. «Già. » risponde aprendo la porta e uscendo in corridoio.

-Il Mio Piccolo Grande Amore. -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora