36 Capitolo

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«Andiamo. » dico prendendola in braccio e mettendola in piedi lei borbotta qualcosa ma rimane in piedi. Le tolgo la felpa che indossa e le metto una delle mie magliette, non mi va di aprire il suo zaino, dopo avergliela messa le metto anche una mia felpa, la guardo e sorrido. «Io voglio dormire. » protesta lei. «Lo so piccola. » dico prendendola in braccio e portandola fino in macchina. «Beata lei che può dormire. » borbotta Megan.

Siamo in viaggio da due ore ed è un'ora che Megan e Maya ci urlano dalla macchina che devono fare pipì. «Ory! Fermiamoci! »urlo appena vedo un stazione di servizio. Ci fermiamo tutti e Megan parcheggia la macchina alla cazzo di cane rischiando di investirmi. Maya e Megan corrono fuori insieme a Shori. Ory scende dalla moto e riesce a prendere al volo Shely e a rimetterla in macchina. Corro e prendo Shori prima che entri dentro al piccolo bar e lo tengo perché faccia i suoi bisogni. Abbiamo rischiato più casini in questi cinque minuti che in in tutto il viaggio. Ory chiude Shely in macchina e viene verso di me per prendere Shori. «Ma perché quelle due sono così... » dice prendendo il guinzaglio. « Così Maya e Megan. » finisco la frase appoggiandomi al muretto. «Esatto! » esclama lui. Maya e Megan escono dal bar sorridendo. «Sto bene! No! Solo un po' di paura quando la tua ruota era a un centimetro dal mio piede, sto bene. » dico ironico rivolto a Megan. «Scusa! » esclama lei abbracciandomi. «Che ora è? » domanda Maya passandomi un bicchiere con dentro caffè. «Le otto. » dico guardando il telefono. «Dobbiamo muoverci. » aggiungo. Più siamo lontani, più siamo al sicuro. «Manca tanto? » domanda Megan. «No. » risponde Ory riportando Shori in macchina. «Muoviamoci. » dico bevendo il caffè velocemente. Dopo non so quante ore di viaggio arriviamo in Nevada, a casa dei genitori di Ory. È una casa molto grande, due piani e completamente di legno. Parcheggiamo auto e moto vicino al limitare del piccolo bosco. I genitori di Ory hanno fatto piantare una trentina di alberi quando eravamo piccoli, ora sono degli alberi giganteschi. Scendo dalla moto e busso sul vetro della Lamborghini perché apra il bagagliaio. Apre e prendo fuori le borse e le valigie. Shely cerca di scappare ma, come prima, Ory la acchiappa al volo e la stringe a se. Megan e Maya scendono e mi aiutano con i bagagli. Ory apre la porta di casa con una mano sola e lasci che Shely entri. Appena entrati ci appare un grande salotto tutto in legno, al centro c'è un tavolo e dietro un grande divano in pelle nero. Affianco un grande tavolo da pranzo con sei sedie, anch'esse di pelle come il divano. Dietro si vede una scala che porta al piano superiore e accanto la porta che da alla cucina. «Purtroppo o forse per fortuna, come volete, ci sono solo due stanze da letto. » ci informa Ory, io però lo sapevo già. «Okay. » sussurra Maya entrando. Inizia a squillare il suo telefono e noi ci giriamo dalla sua parte. Lei guarda sul display e deglutisce. «Cosa vuoi? » domanda nervosa. «No. » «Lasciami in pace, cazzo! » esclama. Ho già capito chi è al telefono. Chiude la chiamata e lo rimette in tasca. «Bisogna fare la spesa? » domanda Megan entrando in cucina. «Si. » risponde Ory portando su i bagagli. Inizio a portare su i miei bagagli e quelli di Maya. Al piano di sopra c'è un grande corridoio con quattro porte, due a ogni lato. «Stanze a destra, bagni a sinistra. » dice Ory entrando in una stanza. «Okay. » dico entrando nell'altra. La stanza ha un grande letto a due piazze, le lenzuola sono bianche come anche i cuscini, ci sono un comodino e l'armadio. Vicino al letto c'è una grande finestra che da la vista sul boschetto. Lascio le valigie per terra e torno al piano di sotto. «Andrà tutti bene. » sento dire a Megan. Mi fermo ad ascoltarle. «Sai cos'è appena successo? » domanda Meg a Maya. «No. » risponde lei. «Come io una volta ho lasciato tutto per Ory, tu l'hai appena fatto per Nicholas. » risponde lei. «Hai ragione. » risponde Maya con la voce divertita. Adesso che ci penso Megan ha ragione, Maya ha appena lasciato tutto per me, anzi per colpa mia! Sono un coglione, ma il fatto che abbia dovuto portarmela con me non mi dispiace, sono egoista delle cose che sono mie. E lei è mia. Scende e anche Ory e mi guarda divertito. Alzo gli occhi al cielo e entriamo in cucina. «Andiamo a fare la spesa. » dice Megan scendendo dal bancone. Maya si gira verso di noi. «Mi sono appena accorta che questa felpa è tua. » dice rivolta a me in tono divertito. «In realtà lo è anche la maglia che hai sotto. » dico sorridendo. «Andiamo. » dice Ory prendendo in braccio Megan. Maya mi prende la mano e usciamo dalla cucina. Il fatto di dover ricominciare è una bella cosa, e la mia parte egoista è orgogliosa del fatte che Maya ora sia tutta nostra. Usciamo di casa e mi giro a guardarla. Durante il viaggio si è legata i capelli in una coda alta, molti capelli sono usciti dalla coda e sono in disordine, ha il trucco di ieri ancora addosso ed è sbavato, sorride. Come faccia a sorridere sempre non lo so. Ora ripenso alla prima vera conversazione che abbiamo avuto. Ho fatto una figura di merda, ero ubriaco.
«Stai bene? » domanda affiancandomi, non si era accorta mi fossi messo a camminare. «Si. » rispondo. «Il gra... Come non detto. » cerca di avvisarmi ma io cado come una pera cotta.
Sorrido ripensando a quella scena. Sembrano passati anni ed è passato solo un mese e mezzo. Mi ricordo quando ho sentito Bae scalciare, mi aveva obbligato Alice a farlo. E poi quando mi aveva detto il nome della bimba. «Bae, Piccola ». «A cosa pensi? » mi domanda Maya. Mi giro a guardarla. «Alla nostra prima vera conversazione, ero ubriaco, ricordi? » domando, lei si mette a ridere e annuisce.
Lei è l'unica cosa bella in mezzo a sto bordello.

-Il Mio Piccolo Grande Amore. -Where stories live. Discover now