Capitolo 15

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Il mio cuore si colmò di un'immensa delusione quando guardai fuori dal finestrino e vidi l'unico volto che aveva continuato a vagare per la mia testa tutto il santo giorno: William.
Beh, dire che riuscivo a vedere la sua faccia era un eufemismo, c'era una tizia che se lo stava divorando, non ho mai capito tutti quei baci a bocca così aperta... sarà che non ho mai dato neanche un bacio a stampo. Per un attimo lui aprì gli occhi e mi guardò per poi richiuderli. Una fitta mi prese proprio alla bocca dello stomaco, pur sapendo il motivo mi sforzavo di ignorarlo e dare la colpa a qualcosa che avevo mangiato. Quando guardai meglio, vidi che la tizia che continuava a strusciarsi su William e sulla moto, era la stessa della biblioteca. Sentì gli occhi iniziare a pizzicarmi e poi Lily si sedette di fianco a me urtandomi.

-El! Che guardi?- si sporse verso il finestrino, ma la fermai prima che potesse vedere qualcosa, o avrebbe cercato di consolarmi facendomi piangere. Non sono una che piange, ma quando lo fa, significa che attorno a sé non c'è nessuno, e che non lo verrà a sapere anima viva. Sapevo che Lily era la mia migliore amica, ma da un momento in particolare della mia vita avevo smesso di far vedere al mondo le mie debolezze, erano mie e basta. Non avevo bisogno della compassione altrui.

-niente, tranquilla. Sai oggi Thomas mi ha chiesto se venerdì andiamo alla festa-

-vorresti dire sei "vai" alla festa-

-che intendi?-

-beh non credo che abbia invitato anche me dal momento che neanche lo conosco-

-beh ma io conosco te e ti sto invitando quindi...- mi gettò le braccia al collo.

-si! Andiamoci! Andiamoci! La mia piccola El che di sua sponte vuole andare ad una festa! Non mi sembra vero! Quindi dovrei ringraziare Thomas? Non te lo aveva chiesto William?-

Cercai di sminuire la mia frase con un gesto della mano -non so, abbiamo avuto un leggero litigio, ma nulla di importante, tranquilla-

-mi spiace, vedrai che sistemerà tutto- le sorrisi ed iniziammo a parlare di John e della possibilità di farlo venire alla festa che probabilmente era a casa di qualcuno, la gente ci si imbucava facilmente.

-aspetta, ti ho appena invitata e tu sai già dove faranno la festa?- chiesi, era assurdo sapeva sempre tutto di tutti.

-beh si- con lo sguardo sottolineò un "ovviamente".

-ma come...--

-El- mi mise una mano sulla spalla con fare serio -sei tu quella fuori dalla società nella quale ci ritroviamo. Hai presente Molly? Quella della biblioteca?-

Ancora lei no, cavolo! Mi prese un groppo alla gola. Non c'era bisogno di specificare, sapevo benissimo chi era. Era quella che in quel preciso istante si stava divertendo a inghiottire una faccia altrui. Era quella che una volta in classe insieme ad un altro gruppo di ochette cercava di fare colpo su William e che quando mi ha visto mi ha fatto le feste come se fossimo amiche da sempre. Era quella che chissà cosa aveva fatto con William il giorno in cui dovevamo fare la ricerca di scienze.
Annuii.

-ultimamente mi parla di più e mi ha detto che ci sarebbe stata una festa a casa di uno di quelli del team di football. Però non mi ha invitato. Ora potrò sfoggiarle davanti con nonchalance- si buttò indietro una ciocca di capelli con fare aristocratico e sofisticato. Sorrisi leggermente.

Finalmente arrivai a casa, come sempre mia madre non c'era, sarebbe tornata la sera.
Mi stesi a letto in camera, la luce filtrava dalla finestra e mi venne in mente quando William entrò dalla finestra della sala poco tempo prima. La sua figura quasi scura in contrasto con il bagliore che veniva da dietro di lui. Molti lo avrebbero paragonato a qualcosa di angelico, ma non era così. Era come un misto tra qualcosa di spaventosamente demoniaco e qualcosa di semplicemente umano. Mi venne in mente la sua figura snella e muscolosa, la sua mascella dura, le sue parole provocanti e bellissime.
Una lacrima scese e mi bagnò la tempia fino a farsi strada fra i capelli. Mi misi di lato e portai le gambe al torace nascondendo il volto fra le mani. Sentivo il petto pesante, come se sopra avessi un'incudine. Sentivo il corpo debole. Mi sentivo triste, probabilmente anche di più, non avrei saputo definire quella sensazione, era un misto di depressione e tristezza e inconsapevolezza.
Da un lato mi chiedevo com'era possibile che da un giorno all'altro potesse cambiare atteggiamento verso una persona, i suoi sbalzi di umore mi hanno sempre confusa. Tuttavia ciò che capivo meno era me stessa. Ero così inconsapevole di quello che realmente provavo, un sentimento che non avevo mai sperimentato con nessun altro. Quando era nato? E perchè?
Non riuscivo a pensare a nulla se non a quello che avevo visto, e non dovevo farlo.
Una volta alzata presi la bicicletta e andai nell'unico posto dove andavo sempre in questi momenti. Il mio piccolo ritaglio di spiaggia. (Ed Sheeran - Give me love)

Devil's Seduction #Wattys2018Donde viven las historias. Descúbrelo ahora