Capitolo 37

756 59 8
                                    

Stavo fluttuando fra le nuvole. Non ci misi molto a trovare Adrian, di fianco a me, intento a scrutare una casa in lontanza. A causa della scarsa visuale decise di avvicinarsi ad essa ed io lo seguii senza indugiare. Ci nascondemmo sotto la finestra della modesta casa in legno. Era sera ed un'anziana signora si godeva l'eco del dondolio della sedia. Aveva i capelli grigi raccolti in uno chignon basso tenuto da qualche molletta. La maglietta che indossava era di lana e blu a maniche lunghe, che lasciava capire le forme ormai perse del suo corpo. Una grande gonna panna le avvolgeva l'esile corpuratura da sotto al seno fino alle caviglie.
In grembo giacevano due ferri ai quali era legata la trama di un tessuto blu notte. La sua pelle era illuminata dal calore che il camino, a pochi metri da lei, emetteva. Il focolare sembrava stesse per spegnersi da un momento all'altro, come la signora che teneva al caldo.
Ho sempre pensato che quando le persone si rendono conto di essere sul punto di morire, siano disperate ed in cerca di qualcuno che gli faccia un'ultima carezza per sorridere un'ultima volta, eppure l'anziana aveva un volto sereno, quasi felice. Si poteva essere felici di morire? Quando stavo per compiere l'atto fatale, effettivamente era così, probabilmente nel suo caso era convinta di aver fatto tutto quello che poteva nella sua vita. Probabilmente anche suo marito non c'era più ed era felice di potersi finalmente ricongiungere con lui.
La continuammo a fissare, fino a che sembrò quasi di vedere la sua anima uscire da lei nel momento in cui espirava un'ultima volta dalla bocca semiaperta, e mentre l'ultima fiamma del camino cessava di bruciare, lasciando che il fumo scuro salisse nella canna per poi disperdersi nell'aria. La stessa cosa faceva l'anima dell'anziana.
Dopo qualche attimo tre persone fecero capolino nella stanza: una ragazza dai capelli lunghi e scuri, un ragazzo dal capelli castani ed uno... dai capelli neri come la pece e ricci.
Il mio Will era ancora una volta lì, e ancora una volta non potevo fare nulla se non guardarlo.
Tristan, Faith e Will si avvicinarono all'anziana e quando si accorsero che il suo petto non si muoveva più, caddero sulle loro ginocchia e piansero. Will fu l'unico a non versare lacrime, ma a consolare gli amici. Ebbi così la conferma che non pianse quando, secondo lui, io stessa apparentemente morii. E mi sentii sollevata.

L'anziana doveva essere colei che li aveva ospitati una volta caduti sulla terra, me lo aveva accennato.
Dopo poco uscirono tutti dalla stanza, ma io ed Adrian rimanemmo lì, a guardare il corpo dell'anziana che si era goduta le ultime carezze dei tre ragazzi.
Passò qualche minuto, quando Will entrò nuovamente nella stanza. Si mise in ginocchio di fianco a lei e posò il volto sul grembo dell'anziana.
La schiena iniziò ad alzarsi ed abbassarsi in modo irregolare, e dei singhiozzi iniziarono ad impadronire la stanza. Stava piangendo... non poteva farlo, lui era forte, non poteva piangere.
Questo avrebbe significato che aveva pianto anche alla mia finta morte. Lo avevo ferito, ancora una volta.

Si alzò e portò le sue mani dietro il collo della signora, sfilandole un ciondolo che non avevo notato precedentemente. Era a forma di cuore, ed un'edera lo avvolgeva, tutto in argento. Era uguale a quello che Faith gli aveva rubato.
Ecco di chi era, ecco perchè per Will è stato così difficile separarsene.
Quando mi voltai a guardare Adrian, non potei fare a meno di notare la sua espressione.
Guardava quello che doveva considerare come un fratello, con un'espressione vuota, come se guardandolo, si stesse ricordando qualcosa e stesse navigando lì con la mente. In terre che nessuno, se non loro due, conoscevano.
Adrian si voltò verso di me. Stava guardando me, negli occhi e sussultai. Non era mai successo.
Il cielo si oscurò mentre lui si avvicinò a me e diventò sempre più inquietante. Il suo sorriso si allargò, e caddi a terra presa dallo spavento. Le sue ali si aprirono e la casa che era di fianco a noi svanì.

- Non ti lascerò scappare ora - avvolse le mani attorno alle mie deboli braccia. Avevo paura, e non sapevo cosa fare, così mi ricordai di ciò che si fa da piccoli quando si è in un incubo. Chiusi gli occhi e imposi a me stessa di svegliarmi. Dovevo svegliarmi.
Svegliati Svegliati! Svegliati!

Devil's Seduction #Wattys2018Where stories live. Discover now