Capitolo 19

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Ero stesa sul letto, e non facevo che pensare a quello che era successo il giorno prima. Io e Will eravamo rimasti sulla spiaggia per qualche ora, poi una volta tornata a casa, mi ero dovuta subire la sfuriata di mia madre, che giustamente, non vedendomi e non avendo mie notizie da tutta la giornata si era iniziata a preoccupare.

Pensai a tutte le cose che Will voleva dirmi, ma che ha taciuto. Ormai lo conoscevo, e ci sono stati dei momenti, ieri, in cui stava per raccontarmi tutto, tutta la verità su quello che mi sarebbe successo e non solo, ma qualcosa lo aveva bloccato, e non sapevo cosa, ma lo dovevo scoprire. Era del mio futuro che si stava parlando, e se fossi morta, beh quanto meno avrei voluto sapere come e perché dato che ne avevo la possibilità. Decisi così che quel giorno stesso sarei andata in biblioteca a fare delle ricerche, magari nello stesso libro dove avevo trovato l'immagine dell'angelo caduto, avrei trovato qualcos'altro riguardo quello che mi stava accadendo.

Presi la bicicletta e partii. Una volta arrivata andai subito allo scaffale dove avevo visto l'ultima volta il libro e con mia grande sorpresa non era lì. Non poteva essere. Proprio in quel momento, nell'istante in cui ne avevo bisogno qualcuno si era miracolosamente appassionato ad un argomento simile?

Andai al bancone e chiesi informazioni su quel libro, la bibliotecaria, dopo aver digitato qualcosa annoiata sulla tastiera del PC, mi disse che non era uscito dalla biblioteca, quindi qualcuno lo stava leggendo in quel momento.

Iniziai a guardarmi attorno come un folle alla ricerca di qualcuno in possesso del libro. Cercai di guardare le pagine che la gente sfogliava e capire se effettivamente erano quelle giuste. Un paio di volte sbagliai clamorosamente, e i lettori interessati mi guardarono come se stessero avendo a che fare con una pazza. Come biasimarli? Non si vedeva tutti i giorni una ragazza che come una disperata, toglieva da sotto al naso il libro che qualcuno stava leggendo per poi rimetterlo dov'era.
Niente, la gente seduta ai tavoli non lo stava leggendo. Mi addentrai fra gli scaffali colmi di libri a tratti enormi e a tratti sottilissimi. In una corsia vidi un ragazzo con il libro in mano, quello che dovevo avere io in quel momento. Mi avvicinai a passo svelto con gli occhi fissi sulla copertina che l'individuo stava tenendo e leggendo in piedi.

- Scusami, me lo potresti dare per qualche attimo? È davvero importante!- lo stavo praticamente supplicando.

- Ad una condizione- il libro si chiuse e portai gli occhi sul volto del lettore: Tristan. Feci un passo indietro.

- Ancora tu? Ma cosa vuoi? Dammi quel libro - tesi una mano che tremava leggermente.

- Non voglio farti nulla, voglio solo parlare, e sapevo che dopo quello che è successo ieri ti saresti precipitata qui - sorrise soddisfatto - voglio che tu mi racconti com'era -

Lo guardai perplessa - Com'era cosa? Il cimitero? Quello lo puoi vedere da te -

- Oh no no. Io intendo Abel. Nessuno di noi angeli caduti lo ha visto, non ne abbiamo avuto l'occasione, almeno la maggior parte, ma dicono che sia spaventosamente inquietante. -

- Perchè tutto quest'interesse? -

- Tutti noi sogniamo di vederlo, chi perché non ne può più e vuole morire e chi, come me, è curioso di sapere che faccia ha il segretario della signora -

- Della signora? - ero sempre più perplessa.

- Della Morte. - a quelle due parole mi si ghiacciò il sangue nelle vene. Come poteva essere curioso?

Cercai di usare il suo tono sicuro, come se fra le mani avessi il mondo e sapessi come sfruttarlo a mio vantaggio - Ah si? Quindi tu non hai neanche un pò voglia di andare nel luogo a cui appartieni? -

Devil's Seduction #Wattys2018Nơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ