festa in piscina

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Per festeggiare il loro compleanno le gemelle ebbero la magnifica idea di invitare mezza scuola a casa "nostra" per una festa in piscina.
Essendo un sabato non dovemmo andare a scuola e decisi di concedermi 2 ore di riposo in più. Tuttavia quella mattina saltarono ripetutamente sulle scale facendomi cadere la polvere in testa urlando come matte:
-"che giorno è oggi Charlotte?!"
Sbuffai e mi girai dall'altro lato del letto.
-"CHARLOTTE!"dissero in coro bussando violentemente alla mia porta.

Quelle ragazze erano come degli elefanti in una cristalleria con dei microfoni piantati in gola.

Mi buttai il cuscino in faccia preferendo morire soffocata piuttosto che sopportarle un'altro singolo giorno,ma la ragione prevalse e aprii la porticina.
Janet ed Sheril mi scaraventarono addosso una lista di cose da fare e da prendere per l'allestimento del party e dissero:
-"devi preparare tutto!Tra poco arriveranno gli invitati,muoviti"
-"non dimenticare niente dell'elenco"continuò una.
-"Che ci fai ancora qui?Sbrigati!"urlarono all'unisono.
Annuii passandomi una mano sul viso per scacciare la stanchezza.
-"Aguguri. Quando dovrebbero arrivare?" Chiesi per poi srotolare l'elenco che arrivò sino al muro opposto.

E io che credevo che capitasse solo nei cartoni...

-"Nel tardo pomeriggio inizia ad arrivare qualcuno. Datti da fare"
Sospirai e sussurrai: "addio colazione e pranzo".
Mi cambiai in fretta e andai a comprare tutto il necessario per il buffet. Pagai con la carta prepagata che mi avevano lasciato quelle tirchie delle gemelle e misi le varie buste nel carrello.
Mary calcolava sempre quanto avrei potuto spendere tanto che spesso arrivavo a pelo alla cifra da pagare.
Immagino pensasse che ne avrei potuto approfittare.

Che donna avida.

Ritirai la torta, presi dalla tintoria i vestiti delle festeggiate,comprai da bere e da mangiare e carica come un mulo tornai a casa.
Disposi sui tavoli in giardino le vivande,gonfiai i palloncini,allestii i tendoni e le luci che solitamente usavamo a Natale tra i rami degli alberi.
Infine misi varie casse per la musica, pulii la piscina,e andai in camera delle mie sorellastre per aiutarle con i vestiti.
I ragazzi arrivarono e il giardino era gremito di gente.
Ritornai in camera mia con l'intento di farmi palesemente gli affari miei.
Verso l'una e mezza di notte mi misi a letto,ma la musica martellante che rimbombava nelle mie orecchie non mi permise di dormire.
Scostai le coperte,salii le scale facendomi una crocchia spettinata per tenere a bada i miei capelli e uscii fuori. Indossavo semplici pantaloncini della tuta,una canottiera verdeacqua e i miei inseparabili occhiali.

Certo cara altrimenti sei cieca come una talpa!

Mi avvicinai alle festeggiate e urlai per sovrastare la musica:
-"mi avevate detto che si trattava solo di pochi amici! Abbassate la musica perfavore che ho male alla testa e poi i vicini si lamenteranno e..."non riuscii a finire la frase che due ragazzi mi presero uno per le gambe e l'altro per le braccia e mi lanciarono in acqua.
Uscii dal bordovasca tutta gocciolante,con i capelli che mi coprivano il viso e i vestiti attillati. La maglia si era alzata fin sopra l'ombelico e i pantaloncini si erano abbassati facendo intravedere il bordo in pizzo delle mie mutande.
-"Hey sorellina, lo sai che se vuoi fare il bagno devi farlo in costume e soprattutto senza i vestiti?"ridacchiò Eddy mentre si avvicinava a me con il solito gruppetto di gatte morte al suo seguito.
Mi porse un asciugamano e mi sussurrò:
-"ci sono troppi occhi indesiderati qui"e istantaneamente arrossii ed entrai in casa.
Lui era sempre stato iperprotettivo con me.
La festa continuò fino all'alba, e alcuni dei pochi invitati che erano rimasti non si reggevano nemmeno in piedi tanto avevano bevuto.
Quelli svegli invece ridevano e urlavano come degli idioti.
Stanca di quei rumori ritornai nuovamente lì,con l' intento di fare loro una bella ramanzina.

Non ho intenzione di ritrovarmi nella buca delle lettere un reclamo per disturbo della quiete pubblica.

Poggiai le mani sui fianchi cercando di assumere un'aria vagamente minacciosa,ma Edward mi tirò per il braccio e mi fece sedere vicino a lui. Facemmo o meglio mi costrinse a fare obbligo o verità con la bottiglia.
Dopo aver risposto a domande alquanto imbarazzanti,il collo della bottiglia puntò verso di me. Feci per rispondere vertità,ma sentii le mie sorellastre farfugliare:
-"è una sfigata fa sempre verita! La piccolina ha paura di fare obbligo!"
Allora presi coraggio,feci un profondo respiro e mi buttai:"obbligo"
-"ti obbligo a baciare tutti i ragazzi che stanno giocando"disse un ragazzo dai capelli rossi di nome Jason,un compagno di classe di mio fratello.
Mi coprii la faccia con le mani appannando gli occhiali e facendo 'no' con la testa come i bambini.
In totale erano quattro.
Non potevo dare il mio primo bacio solo per uno stupido gioco! Lo so,potrebbe sembrare strano che una ragazza di 19 anni non abbia ancora neanche sfiorato le labbra di un ragazzo,ma è la verità.
Il Rosso mi tirò per il braccio facendomi alzare,mi cinse la vita con le mani e si avvicinò pericolosamente al mio viso.
D'un tratto una voce stridula che normalmente odiavo sentire mi salvò.
-"Ragazzina dove sei finita!?
Il mio bagno caldo dov'è? Hai preso i miei sali del Mar Morto e le mie candele all'eucalipto?"
Voltai il viso,evitando il bacio di Jason che ancora mi teneva stretta a lui.
Misi le mani sul suo petto,mi staccai e corsi da Mary.
Quella fu l'unica volta in cui la voce della mia matrigna mi fosse sembrata la più bella,nonostante le sue labbra a canotto che rendevano le sue frasi quasi incompresibili.
Per una volta le sue lezioni di meditazione sono servite a qualcosa.
Riempii la vasca di schiuma e di sali,poi accesi le candele.
Quell'odore era davvero nauseante se mischiato insieme al profumo di rose e vaniglia del bagnoschiuma.
Il party si concluse poco dopo l'alba e dovetti pulire tutto il disordine e le schifezze che avevano lasciato.
Perlustravo il giardino munita di guanti e sacchi della spazzatura neri e raccoglievo i bicchieri e piatti di plastica buttati a terra.
C'erano ancora dei ragazzi che si erano addormentati sull'erba.
C'era chi era finito nella fontana,chi dormiva sul materassino in piscina,chi russava beatamente appoggito al tronco di un albero con solo i boxer e poi vidi Edward o meglio ci inciampai.
Lui era sdraiato sotto il salice piangente con i capelli tutti scompigliati.
Mi accovacciai e ripetei il suo nome più volte,scuotendogli leggermente la spalla.
In risposta lui si girò e mi abbracciò facendomi sdraiare.
-"Oh...okay" sussurai.
Verso le sei ci svegliammo e andammo ognuno nella propria camera,senza fiatare e rossi in viso.

Disagio puro...

Cercasi Principe AzzurroWhere stories live. Discover now