cena alla francese

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A sentire le gemelle il venerdì sarebbe stato il giorno più stressante di tutti.
Ovviamente è troppo faticoso muoversi da un salone di bellezza ad un'altro.
Bah io non le capisco...
Riportai la mia attenzione sul foglio bianco che avevo sotto mani e presi rigorosamente appunti,prestando attenzione alle lezioni.
Venni interrogata di biologia e di letteratura latina, prendendo i miei 9 abituali.
All'intervallo le mie sorellastre si fiondaro addosso al capitano,sbattendo velocemente le loro lunghe ciglia nere stracolme di rimmel quasi come se avessero dei tic agli occhi.
Suonata nuovamente la campanella le ragazze si staccarono dalle braccia del ragazzo di malavoglia e si diressero ognuno nella propria aula.
All'ultima ora avevamo il professor Mike Sanders,di arte. Un uomo simpatico e un po' strambo,amante dei colori e infatti spesso somigliava ad un'arcobalendo!
Finita la mia tavola la consegnai all'insegnante e subito Alyssa e le altre oche si misero a ridere indicando i miei pantaloni e fecero una foto.
Ruotai su me stessa per vedere cosa ci fosse di così tanto esilerante e notai una macchia enorme rossa sui miei pantaloni bianchi.

Non posso avere il ciclo! Insomma il flusso mi era finito nemmeno una settimana fa.

Ottenni il permesso di andare in bagno e...era vernice rossa!
Avevano messo del colore sulla mia sedia! Per questo motivo erano entrate in anticipo e mi guardavano con un sorrisetto strano.
Arrivate a casa le gemelle si buttarono sul divano e io andai nel sottoscala a fare i compiti di tutte e tre.
Rimasi in casa da sola perchè Barbie e le sue figlie dovettero andare a farsi belle e a prendere vestiti nuovi,ma questo non mi dispiaceva.
Mi meritavo un minimo di pace.
Prima che tornassero e si potessero lamentare pulii le varie stanze e buttai fuori la spazzatura.
Dopo la solita routine:prepara cena,mangia,lava i piatti,vai a dormire,ero pronta per la magnifica serata di domani.

Arrivò l'attesissimo giorno,Janet e Sheril avevano abiti nuovi di zecca anche se un po'pomposi.

Un po'pomposi? Sembrano delle uova di Pasqua! Poi con quel fiocchetto in testa...

A me diedero un vestito color lilla,nulla di esagerato.
Mi arrivava un po' sopra il ginocchio e aveva le spalline brillantinate,ma sentivo che mancava qualcosa.
Tirai fuori da una scatola da cucito un pezzo di tessuto viola e feci un grande fiocco intorno alla vita per non assomigliare ad una tenda piatta.
Mi truccai leggermente e misi le scarpe con il tacco bianche.
Finalmente ero pronta.
Mi avvicinai alla macchina e mi dissero che non c'era posto e che avrei dovuto prendere il bus.

Siete in 3 in quella macchina! Manca pure Edward e io non posso salire? Tra poco diluvia!

Loro partirono a tutto gas,lasciandomi sul marciapiede.
Sbuffai,alzai la testa verso il cielo e una gocciolina mi cadde sul naso,poi un'altra,e un'altra ancora.
Quindi non solo si mise a piovere,ma anche quello stupidissimo autobus mi mollò a piedi.
Grandioso non avevo nemmeno l'ombrello!
Camminai sotto la pioggia per ben quattro isolati,presi delle storte allucinanti per via dei tacchi che indossavo e mi persi in un boschetto.

Che cavolo ci fa qui un boschetto!?

Fortunatamente arrivai davanti alla porta di casa dei signori Smith,ma li vidi gia tutti a tavola.
Suonai più volte il campanello,ma nessuno aprì,pensai fosse guasto e allora mi misi a bussare.
Non ricevendo alcuna risposta,mi sedetti sul gradino,sotto il loro portico,appoggiando la schiena alla porta.
Ero fradicia,il freddo mi era penetrato fino al midollo e stavo morendo di fame.
Stanca e frustrata sbattei la testa contro la porta e in quel momento un bambino di all'incirca quattro anni mi aprì urlando:
-"voglio vedere i lampi!"
Mi tenni in equilibrio sui gomiti e alzai lo sguardo.
Dietro il bambino vidi Cedric che mi guardava confuso.
-"Charlotte che ci fai qui? Non avevi la febbre?"
-"mi hai invitata tu...io la febbre?"
-"sì,me l'hanno detto Janet e Sheril. Vieni,entra altrimenti ti ammalerai seriamente!
Ah lui è Peeta,il mio fratellino"
-"ciao Peeta! Lo sai che hai un nome bellissimo? Ti chiami quasi come mio papà..."dissi chinandomi all'altezza del piccolo.
-"Maaaaamma una ragazza carina in taloooootto!"disse correndo nella sala da pranzo.
Quella che doveva essere la mia "famiglia" mi fulminò con gli occhi.
Mi scusai ripetutamente...

863271993 volte! Penso che abbiano capito.

Mi diedero un asciugamano e dei vestiti caldi. Mi tennero da parte anche un po' di secondo e di dolce.
Cedric passò la maggior parte del suo tempo con la mie sorellastre,incatenato da loro che si erano attaccate come piovre alle braccia del povero malcapitato.
Io invece giocai con il piccolo e iperattivo Peeta.
Tutti insieme guardammo un film e la piccola peste mi tirò i popcorn addosso quasi per tutta la sua durata,per poi addormentarsi in braccio a me.
Finito il film salutai e feci per alzarmi tenendo in braccio il piccoletto.
Sophie si sporse per prenderlo,ma lui si svegliò e cominciò a fare i capricci.
-"non voglio! Charlotte vieni a dormire con me?"
-"emmm...ecco io..."blaterai non sapendo che dire.
-"daiiiii pelfavole! Mi piace giocare con te... non con quelle brutte lì!"disse il bambino indicando le gemelle.
Loro si avvicinarono e sussurrarono:
-"che hai detto mostriciattolo?".
Tuttavia quando videro gli altri avvicinarsi cercarono di accarezzarlo.

Neanche fosse un cane!...

Peeta in tutta risposta morse loro le dita e cominciò ad urlare.
-"magari ci verrà a trovare domani,ok?"cercò di mediare la madre sorrisendomi.

Bravissima,hai il tuo primo appuntamento con un nanerottolo!

Cercasi Principe AzzurroDonde viven las historias. Descúbrelo ahora