posso morire felice

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Quasi come se avessero sentito i miei pensieri le cherleaders si voltarono verso di noi.
Io cedetti il casco a Jason ringraziandolo e me ne andai a testa bassa.

Non avvicinatevi. Non parlatemi. Non respirate la mia stessa aria!

Sorpassai il grande portone in ferro battuto e fui placcata nell'atrio della scuola da qualcuno.
Caddi a terra con Cedric addosso. I nostri corpi combaciavano perfettamente e non potei che ridacchiare nel vederlo mordersi il labbro, rosso come un pomodoro in viso.
-"ti abbiamo cercato ovunque. Tuo fratello ha abilitato tutta la squadra per trovarti."disse aiutandomi poi ad alzarmi.
Rimasi in silenzio arrossendo e guardandomi le scarpe.
-"volevo scappare dalla normale vita che facevo ogni giorno" sorrisi debolmente.
Lui mi prese in braccio,mi fece volteggiare e posò la sua fronte sulla mia.
-"mi hai fatto venire un infarto!Pensa che pure Peeta voleva venire con me a cercare la sua principessa...sai hai degli ammiratori segreti"

Oddio ammiratori! Parola nuova per me...posso morire felice!

Sorrisi e mi morsi l'interno della guancia sentendo dei brividi lungo la schiena.
Edward spuntò da dietro le spalle del ragazzo e si schiarì la voce per attitrare la nostra attenzione.
Scesi da Cedric e quasi persi un piede, tanta era la fretta di non sentirmi in imbarazzo davanti al mio fratellone.
-"dov'eri?" chiese Edward con un tono tra il serio e il rimprovero.
Deglutii rumorosamente e lui ridusse in una fessura i suoi occhi quasi mi volesse scrutare l'anima.
-"em...io ero...stavo da..."blaterai.
-"era venuta da me" si intromise Cedric.
Lo guardai sbarrando gli occhi e inclinai la testa.
-"sei un coglione quando pensavi di dirmelo!?"urlò mio fratello.
Io e Cedric ci guardammo negli occhi e ridacchiammo.
-"beh te l'ho detto ora"rispose il ragazzo dagli occhi oceano.
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Jason's povs
Parcheggiai la moto e camminai verso l'ingresso con un sorriso sornione.
Strizzai l'occhio ad una primina che mi fissava e mi avvicinai a Lucas.
-"conquistata?"chiese lui senza tanti giri di parole alzando il sopracciglio sinistro con il pircing.
Con uno slancio mi sedetti sul muretto vicino a lui che nel mentre si aggiustava il giubbotto in pelle.
-"penso proprio di sì"risposi sicuro di me.
-"che hai fatto alla faccia?"ghignò lui.
-"ferite di guerra...una rissa" mentii.
Non potevo certo dire che la biondina con gli occhialoni mi aveva steso con una padella...avrei perso la mia reputazione.
La campanella suonò segnando il triste e noiosissimo inizio della giornata scolastica.
Entrai sbuffando e mettendo le mani in tasca con aria strafottente nei miei pantaloni strappati, ovviamente neri.
Prima di entrare in classe riuscii ad ascoltare l'enorme cavolata che aveva detto quel deficente di Smith.

Cercasi Principe AzzurroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora