la speranza è l'ultima a morire

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Quando tutti se ne furono andati mi buttai sul divano con un sorrisone stampato in faccia.
Cedric mi aveva dato un appuntamento per il giorno successivo...

Oddio...seriamente!? IO e LUI...un appuntamento...AWWW

Abbracciai il cuscino che avevo al mio fianco e iniziai a fare una marea di filmini mentali su noi due...che dico filmini!? Come minimo ero gia alla terza stagione....
Da dietro il divano sbucarono le gemelle che mi urlarono nelle orecchie.
Dallo spavento lanciai il cuscino in aria e caddi a terra,colpita poi in faccia da quella stessa cosa che avevo fatto volare prima.
Le gemelle si guardarono un attimo,uno sguardo di intesa, e cominciarono a prendermi a botte con i cuscini.
Mi coprii il viso con le mani e molte piume si sparpagliarono a terra.
Quando sentirono la chiave girare nella toppa della porta d'ingresso, lasciarono cadere a terra i cuscinoni e corsero subito da una Mary tutta leopardata con almeno cinque sacchetti in ogni mano.
Mi tirai a sedere,mi aggiustai gli occhiali e sputacchiai qualche piuma d'oca che mi era finita in bocca.
-"ma dov'è quella ragazzina!?"urlò isterica la mia matrigna.
Mi alzai da terra,mi scrollai le piume che avevo addosso e andai da loro.
Janet e Sheril ridevano sotto i baffi,io feci spallucce e presi le varie buste caricandomele cinque in una mano e sette nell'altra.
Mi voltai per salire le scale,ma fui subito richiamata.
-"sotto la veranda c'è il resto....ah Charlotte..."
Mary mi si avvicinò,mi tolse una piuma dai capelli e la lasciò cadere a terra.
-"ti do un minuto per pulire il disastro che c'è in salotto..."sussurrò battendomi una mano sulla testa con quelle sue unghie super laccate.
Io annuii,portai sopra le borse,afferrai la scopa e mi fiondai in salotto.
Spazzai via tutto e diedi una sistemata ai cuscini.
-"spero per te che sia tutto in ordine perchè mammina non è tanto di buon umore!"urlò Janet.
-"gia...le hanno cancellato il trattamento al viso e i suoi fanghi per mantenere la pelle liscia e giovane."continuò Sheril.
Tirai un sospiro e alzai gli occhi al cielo, ma vidi tutte le bottiglie di birra,le ciotole e delle patatine a terra.

Sopprimetemi...

Con una mano afferrai le ciotole,ci misi delle bottiglie dentro,mentre quelle che avanzavano le tenevo nell'altra mano insieme alla scopa e alla paletta con le piume.
Impilai i piattini di plastica in un'unica colonna e li presi fra i denti mentre tenevo in equilibrio su di essi i bicchieri.
Con il piede aprii lo sportello del bidone della spazzatura e ci feci scivolare tutto dentro.
Misi le vaschette nel lavandino e corsi in salotto.
-"fatto" dissi con il fiatone alle tre arpie che avevo davanti.
Quando Mary mi fece cenno di andare,mi levai di torno e portai in camera loro pure il resto che era rimasto in veranda.
Ritornai nel sottoscala e mi misi a fare qualche esercizio di matematica.
Il mio cellulare squillò un'oretta dopo. Avevo impostato un promemoria per andare a cucinare.
Preparai la cena,mangiammo e poco dopo mi misi sotto le coperte,addormentandomi beatamente sotto quel tepore.

Il giorno seguente ripetei le stesse cose come un'automa,con l'unica differenza che mi ero vesita bene e mi ero truccata leggermente.
Partendo dal presupposto che io e i trucchi non andaiamo d'accordo,mi misi la matita negli occhi,rischiando di accecarmi come minimo tre volte e una leggera linea di eleyner.
Indossavo un paio di Allstar nere,una gonna del medesimo colore che mi arrivava poco più sopra del ginocchio e una camicetta bianca. Avevo poi lasciato i capelli sciolti che mi ricadevano morbidi sulle spalle.

Penso possa andare bene...ma se non gli piacessi? Se questa gonna mi stesse male? Se mi si strappasse? Se mi sporcassi? Se dopo aver mangiato mi rimanesse del cibo fra i denti?
Troppe paranoie.

Dopo aver represso l'istinto di fingermi malata per non andare all'appuntamento,mi feci coraggio e mi incamminai verso la scuola.
Ogni ora che passava,ogni minuto,ogni secondo io fissavo l'orologio.
L'ultima ora di lezione fu un vero strazio. Io il professor Tomson non lo reggo più!
Ha una voce ad effetto soporifero,come si fa ad ascoltarlo per più di cinque minuti senza addormentarsi o avere degli istinti omicidi/suicidi!
La campanella sunò indicando la fine della giornata scolastica.
Scaraventai tutti i libri dentro la cartella e me la caricai in spalla.
Corsi per i corridoi, investendo qualche primino, fin quando non giunsi davanti al cancello in ferro battuto della nostra scuola.
Mi sedetti sul muretto e lo aspettai.
Passarono trenta minuti e lo attesi facendo dondolare i piedi nel vuoto.
Passò un'ora e la scuola si svuotò completamente dei ragazzi che uscivano alle due.
La pancia mi brontolò,ma non mi mossi da quel muretto.
Passarono due ore....niente.
Giunsero le 16 p.m.
Uscirono le bidelle e chiusero le porte d'ingresso.
Mi squadrarono da capo a piedi e se ne andarono.
Aspettai ancora un po',infondo la speranza è l'ultima a morire....ma lui non si fece vedere.
Ormai me ne ero fatta una ragione. Lui non sarebbe venuto.
Scesi dal muretto,afferrai lo zaino che avevo posato al mio fianco e camminai a testa bassa fino a casa.
Aprii la porta e sommessamente me ne andai in bagno. Avevo tutto il trucco sbavato che mi colava sul viso. Per strada non ero riuscita a trattenermi.
Mi sciaquai la faccia e mi cambiai.
Andai in camera mia e mi buttai di faccia sul letto.
Presi a pugni il cuscino e mi stoppai quando sentii il mio cellulare squillare.
Lo presi in mano. Un numero sconosciuto mi aveva inviato un messaggio.
Lo aprii e il mondo mi crollò addosso.

Ok la mia speranza si è appena suicidata.

Cercasi Principe AzzurroWhere stories live. Discover now