sprizzo sfiga da tutti i pori

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Per la vostra gioia questo capitolo è più lungo del solito.
Buona lettura😄

Passai un a settimana in quarantena e l'unico che mi teneva compagnia era il mio pelouche e un piccolo ragnetto stecchito. Quando lo avevo visto mi ero buttata pesantemente sul letto e avevo cominciato a lanciare tutto quello che avevo tra le mani.
Un po' mi dispiaceva per quell'esserino,ma io ero in preda al panico.
Mentre cercavo di ristabilire il mio battito cardiaco qualcuno suonò il campanello.
Scesi pigramente le scale e aprii leggermente la porta,dove notai Cedric sulla soglia.
-"hey volevo sapere come stavi e sono venuto a darti i compiti"disse porgendomi un plico di fogli.
-"meglio, grazie. Molto gentile da parte tua"e abbozzai un sorrisino stanco
-"sai anche mio fratello l'ha presa e quando siamo arrivati a casa abbiamo scoperto che era pieno di bollicine. Mi spiace,se me ne fossi accorto prima tu non..."
-"non ti preoccupare sono stata anche peggio. Ah,ti conviene nasconderti se non vuoi che due sanguisughe ti si appiccichino addosso"
-"ok. Ci si vede a scuola e rimettiti presto"
Appena lui se ne andò le gemelle posarono lo zaino in casa e poi uscirono a fare shopping.

Che novita! Mai una volta che quelle due tocchino un libro!

Feci per ritornarmene nella mia stanza quando il campanello suonò nuovamente,mi voltai,ma inciampai nella coperta che avevo addosso e mi feci quasi tutte le scale di sedere.
Massaggiandomi le natiche andai ad aprire. Appoggiato allo stipite vi era Jason con le mani in tasca che mi guardava:
-"ciao principessa! Devo dire che hai avuto giorni migliori"

Certo mica sei tu quello ammalato e che si è fatto una rampa di gradini di marmo di culo! Tralasciando i miei capelli che sembrano un nido di uccelli e il naso rosso da far invidia ad un clown.
Ovvio perchè io sono la sfigata con la scarlattina,il raffreddore e il cocige distrutto!

Non risposi e lui si avvicinò a me.
-"non ti conviene,potrei essere ancora contaggiosa"
-"tesoro,io l'ho già avuta da piccolo e sono pure vacinato"
Io indietreggiai per mantenere le distanze,ma lui cercava insistentemente di diminuirle,fin quando non mi ritrovai con le spalle al muro.
Mi mise le mani vicino alla testa e mi diede un bacio in fronte,poi mi sussurrò a fior di labbra:
-"mi piace quando sei calda,magari ti raffreddo un po'io"
Poi posò le sue labbra fresche e carnose sulla mia mandibola e sul mio collo,fino alla clavicola.
Fui pervasa da brividi lungo tutto il corpo e li attribuii al freddo.
Prima che potesse baciarmi sulla bocca,gli misi le mani sul petto per allontanarlo,ma avevo poca forza e non servì a niente,allora lo bloccai posandogli due dita sulle labbra. Lui le baciò e se ne andò.

Ma che cosa?? Boh io ci rinuncio...e poi dicono che noi donne siamo complicate,ma caro tu hai dei seri problemi.

Confusa me ne andai a riordinare tutti i fogli che avevo lanciato prima dell' impatto con la fredda e solida rampa.

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
Il giorno seguente tornai a scuola e mi sedetti subito al primo banco per seguire le lezioni di inglese.
Il posto vicino a me era vuoto, questo perchè, grazie alle mie sorellastre,ora tutti mi consideravano un'appestata. Tutti tranne il più appiccicoso e viziato ragazzo dai capelli di un colore inconfondibile,un arancione carota.
Jason cercò di attirare la mia attenzione tutto il tempo e con ogni mezzo possibile.
Prima mettendomi una mano sul ginocchio,poi bisbigliando continuamente al mio orecchio il mio nome affinchè mi girassi.
-"hey,hey,hey,hey,hey,hey!"
-"pssssss,pssssss,pssssss!!!"
-"Charlotte,Charlotte,Charlotte, Charlotte!"
Esasperata alzai lentamente la testa dai miei appunti e lo fulminai con un solo sguardo.
Lui però sembrò non accorgersene e alzai gli occhi al cielo,provocando un lieve sbuffo dalle mie labbra,per poi rimmergermi nella lezione.
Ma quell'idiota non demordeva e mi fece il solletico ogni qual volta che il professore si voltava per scrivere alla lavagna. Così io scivolavo continuamente dalla sedia e mi contorcevo spasmicamente,mentre cercavo di soffocare le risate.

Diciamo che sembravo un pesce spiaggiato in piena crisi epilettica!

Finita l'ora camminai con passo spedito lungo il corridoio,con Jason alle calcagna.
Avremmo avuto educazione fisica insieme e il mio broncio post-sgridata non mi permetteva di sprizzare allegria da tutti i pori.
Tutti i ragazzi guardano il fondoschiena alle ragazze che spesso, in questo periodo di caldo afoso, indossano dei pantaloncini e una canotta che lascia intravedere il 'davanzale'.
Andai nello spogliatoio femminile,aprii la sacca ed estrassi i vestiti.
Li osservai ed erano enormemente abnormi...si trattava della divisa della squadra di bascket di Edward.
Visto che non potevo fare palestra con i jeans e la felpona decisi di indossarli,altrimenti avrei fatto prima a scavarmi la fossa che il professor Silvesters sarebbe stato così gentile da ricoprire dopo il mio decesso.
La maglia blu mi stava come un vestito e i pantaloni bianchi erano una cosa improponibile,per tenerli su li avevo dovuti legare con un cordino di fortuna.

Se mi faccessi più piccola probabilmente sparirei...

Come programma avevamo una corsa sfiancante di 15 minuti,addominali e arrampicata.
Inutile dire che il nostro docente era un ex militare che dopo aver perso un piede a causa di una granata si ritirò.
Probabilmente mi era scoppiato un polmone dopo il diciasettesimo giro della palestra e rischiavo di collassare sul pavimento.
Arrivata alla fine mi buttai a peso morto su di un materassone,ma fui scaraventata in aria da due bisonti...Cedric e Michael.
Successivamente Silvesters ci divise in coppie.
-"Brook-Flinn
   Clark-Thaison
   ...
   Watson-Parker"

Su 28 alunni proprio lei? Proprio Alyssa? Sprizzo sfiga da tutti i pori,altro che gioia!

Mi diressi vicino a lei come se stessi andando al patibolo,la quale mi guardò con disgusto,ma poi mi sorrise,più un ghigno.
Il professore ci aveva spiegato che una avrebbe dovuto tenere l'imbragatura,mentre l'altra si sarebbe dovuta arrampicare sul muro di roccia.
-"ti do una mano io,dammi i moschettoni che te li assicuro dietro,così non cadrai"
-"o-ok...grazie"

Da gentile è ancora più inquietante!

Cominciai a scalare,ma misi un piede male e rischiai di scivolare,però prontamente Alyssa mi sorresse dalla corda.
-"tranquilla,ti tengo io!"
Proseguii fin quando non arrivai quasi in cima.
Al mio fianco vi era una ragazza di nome Zoe e ovviamente Jason.
Dopo pochi secondi sentii un lieve strattone e vidi il cordino che mi fungeva da cintura cadere sul pavimento della della palestra...

Cercasi Principe AzzurroWhere stories live. Discover now