disagi

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Il giorno seguente camminai con lo sguardo basso sui libri che tenevo in mano,cercando di essere invisibile agli occhi di tutti.
In un primo momento funzionò anche se credo di aver travolto qualche persona perchè non vedevo niente.
Tutte le lezioni le passai con il naso attaccato alle pagine ingiallite dei volumi scolastici.
Non appena suonò la ricreazione schizzai fuori dall'aula e mi diressi a passo svelto verso un possibile luogo tranquillo.

E dove se non in biblioteca?

La biblioteca della scuola era un luogo che quasi tutti gli studenti cercavano di evitare,ma sfiga volle che mi schiantassi contro qualcuno.
I libri mi volarono di mano e il dizionario di francese mi cadde sul piede.
Il ragazzo mi porse tutte le cose e disse:
-"piccola anche tu qui?"
-"em...gia"risposi dubbiosa

Jason che legge? Perchè lo sai fare?

-"ok, ti stavo cercando"
-"dai spara una delle tue battutine e vattene"
-"non essere così acida,io e gli altri di bascket,questo sabato,ci concederemo una pausa prima che inizi la finale del campionato. Mi chiedevo se ti andasse di venire con me..." continuò lui grattandosi la nuca.
-"non posso,devo lavorare"
-"ok"rispose e se ne andò sbuffando con le mani in tasca.

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Mi svegliai presto questo sabato e oltre alle faccende domestice mi ritagliai uno spazio per me e andai al cinema.
Quando entrai nella sala c'era gia la pubblicità e mi toccò cercare la mia poltrona al buio.
Presi parecchie storte per i gradini che non erano illuminati e sbagliai pure fila.
Feci infatti alzare almeno mezza corsia dalle proprie sedie prima di accorgermi che la mia fila era quella sopra rispetto a dove mi trovavo.
Giunta al mio vero posto mi potei godere il film o quasi...
Davanti a me vi era un grattacielo vivente che oscurava metà schermo.
Al mio fianco vi erano due coppiette che continuavano a strapparsi le labbra a morsi.
Infine dietro di me vi era un bambino che mi prendeva a calci il sedile e mi mangiava i popcorn in testa.
Uscii da quel putiferio e mi diressi verso il bar in cui avevo trovato lavoro.
Entrai con il fiatone,dovuta alla corsa che mi ero fatta per arrivare lì quasi in orario.
-"scusa Emily"dissi legandomi velocemente i capelli in una coda alta e mettendomi la divisa da lavoro.
Essa consisteva in un grembiule nero e un cappellino bianco con il logo del bar.
Stavo pulendo un tavolo quando dalla porta entrò una mandria di bufali sudaticci.
Tutti bianchi e blu,con la stemma della scuola e le cherleaders.
Emily,la mia collega,prese le ordinazioni e le lasciò sul bancone.
Io ero intenta a versare del latte nel caffè di un signore quando mi sentii chiamare.
-"oddio quella è Charlotte!"
-"hey non vieni a servirci Charlie?"
Il latte però in quel momento strabordò dalla tazza e cadde sulla camicia dell'uomo,che si alzò urlando imprecazioni contro la sottoscritta e uscì dal negozio.
Mi diressi al tavolo con una marea di ordinazioni in mano,tra bibite,salatini, patatine e sandwiches.
Cedric mi diede una mano e mi sorrise.
-"ti vuoi unire a noi?"
Dopo aver detto ciò praticamente tutti lo guardarono storto.
-"mi piacerebbe,ma non credo di essere gradita e poi sono in servizio".
Mi fecero fare avanti e indietro più volte perchè mangiavano come se non ci fosse un domani e si divertivano a dirmi:
-"attenzione a non perdere i pantaloni!"
Oppure
-"voglio la coca-cola,no la pepsi...no la sprite,anzi voglio l'aranciata...no la lemon soda,ho cambiato idea prendo l'acqua naturale che almeno non gonfia la pancia"
Inoltre dopo la millesima volta che andavo da loro un'oca dai capelli corvini,lisci come spaghetti mi fece inciampare. Non solo rovesciai il caffè sui pantaloni di Jason,ma rischiai di rompermi il naso sul tavolo.
-"Charlotte mi hai bruciato!
Uffa questi erano i miei pantaloni preferiti..."
-"scusami-scusami tantissimo e che io...vedi...sono inciampata e io...ecco..."
Dopo l'inferno che avevo dovuto subire pagarono e pretesero pure lo sconto 'amici della barista'.
Verso le 19 finì il mio turno, uscii,voltai l'angolo e per poco mi venne un infarto vedendo Jason che mi aspettava appoggiato al muro.
Mi portai una mano al cuore e sentendolo ridere gli tirai uno schiaffetto sul petto.
-"mi hai procurato un'ustione come minimo di terzo grado in una parte parecchio sensibile"
-"davvero mi spiace!"
-"lo so e per farti perdonare me li laverai tu anche perchè io e la lavatrice non andiamo particolarmented'accordo" disse porgendomi il casco per poi salire sulla moto.
-"io su quella cosa non ci salgo! Te lo scordi"
Feci per andarmene,però lui mi prese per i fianchi e iniziò a farmi il solletico fin quando non accettai il passaggio.
Arrivammo subito davanti a casa e io mi guardai intorno per vedere se ci fosse qualcuno in casa.
-"hai la casa libera fino a mezzanotte mia Cenerentola e anche di più.
Sheril e Janet mi hanno detto che andranno a mangiare con la madre in un ristorante di lusso che ha appena aperto in collina".

Tu e lui...soli soletti...

Aprii la porta d'ingresso e lui si buttò sul divano,lanciando le scarpe all'aria.
-"fai come se fossi a casa tua!"dissi ironica.
-"ordino la pizza per cena,tu come la vuoi?"
-"perchè rimani qui?"chiesi girandomi...quello fu il primo errore della serata.

Cercasi Principe Azzurroحيث تعيش القصص. اكتشف الآن