partenza

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Ammetto che nemmeno il  giorno seguente prestai molta attenzione all'ora di storia,di chimica,di inglese e di cultura e letteratura latina.

Per una volta che ti lasci andare ti beccano tutti i prof a guardare il vuoto con la matita in aria...sei proprio una principiante!
Davvero anti-sgamo!

Ero eccitata e terrorizzata contemporaneamente per la mia compagna di tenda. E se durante la notte russasse? E se fosse stata antipatica? E se...e se...e se...
Mi portai questi dubbi pure nel letto sui quali rimuginai tutta la notte.
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La sveglia non suonò,ma sentii il rumore della macchina allontanarsi.
Le gemelle avevano deciso di condividere lo stesso mezzo di trasporto,in comune ad altre persone, solo per sedersi vicino a Cedric.
Balzai dal lettino dando una craniata contro il soffito della mia stanzina,mi feci una doccia veloce e mentre mi infilavo i leggins neri mi lavavo i denti.
Presi la maglia bianca che avevo preparato sullo sgabello,facendo almeno  tre volte tutti i piani.
Quella t-shirt mi arrivava fino a metà coscia e la parte dietro era in pizzo nero.
Mi misi una scarpa,mentre tenevo l'altra in mano e cercavo di pettinarmi,poi infilai la seconda e con la spazzola ingarbugliata nei capelli corsi verso la cucina per afferrare un croissant alla nutella e una mela.
Sgarbugliai il nodo che si era formato e feci una coda di cavallo un po' disordinata ed ero pronta.
Presi al volo il borsone e mi fiondai fuori casa.
Nel vialetto la mia bici aveva la ruota bucata allora mi misi a correre verso la scuola.
Tutto sembrava contro di me,infatti arrivai davanti al cancello e mi vidi passare l'autobus davanti agli occhi.
Buttai a terra il borsone e mi ci sedetti sopra per riprendermi dalla corsa.

Avrò perso un polmone per strada

-"hey dolcezza ti serve un passaggio?"
Alzai gli occhi e vidi Jason sopra ad una moto vede fluorescente.
-"io...ecco..."

Diciamo che ho una leggerissima fobia delle moto. Insomma vado nel PANICO PIÙ TOTALE!!!

Lui non aspettò una mia risposta e caricò il borsone sulla vettura, riuscendo a farlo rimanere in equilibrio.

Se dovesse cadere giuro che scaravento Jason giù dalla moto.

-"dai monta che li seguiamo!"disse porgendomi la mano,ma vedendo che ero molto titubante lui mi tirò più vicino a sè e mi mise dietro di lui.
-"mettiti il casco e tienti forte"
-"no aspetta,cosa? forte?"
Alzò gli occhi al cielo e sorrise,facendo comparire sul suo viso delle fossette piuttosto pronunciate e, scuotendo la testa, mi mise il casco.
Poi disse:
-"sembri una bambina piccola quando fai così, comunque devi aggrapparti ai miei fianchi. Capito? cingimi la vita"
-"oh ok" lo assecondai.

Non voglio morire sull'asfalto solo perché non mi sono tenuta bene.

Dire che partì velocemente non basterebbe,infatti tenni tutto il tempo gli occhi chiusi, soprattutto quando faceva le curve e avevo l'impressione di cadere di lato perciò lo stritolavo recitando il rosario a mente.
Lo sentii rallentare e realizzai che saremmo andati in un'area di sosta per prendere fiato e fare una tappa al bagno.
-"guarda che siamo fermi,ora puoi scendere, nonostante mi piaccia questa posizione...".
Io aprii lentamente gli occhi e notai che ero ancora abbracciata a lui.
Dopo una breve pausa inseguimmo nuovamente il bus anche se eravamo piuttosto lontani.
Percorremmo viuzze insidiose cercando di stare al passo,ma lo perdemmo di vista.

Come si fa a non trovare più un autobus a due piani giallo!

Ci mettemmo mezz'ora per ritrovarlo seguendo alcuni ragguagli dei passanti.
Poi Jason posò la moto nel parcheggio dove si trovava il pullman, parcheggiato all'ombra sotto delle querce.
Appoggiato ad un albero l'autista fumava un sigaro, rigirandoselo nelle mani grassocce. Ci guardò e sbuffò una nuvoletta di fumo cercando di creare un cerchio come nei film western.
Gli chiedemmo indicazioni comprendendone meno della metà e  ci inoltrammo nella foresta.
Vagammo un po' a caso ed un po' ad intuito, seguendo il baccano che facevano i miei e i suoi compagni, fin quando non sbucammo in un grande spiazzo attrezzato con bagni e docce.
Il professore ci corse incontro urlando i nostri nomi e tutti si girarono.
-"Signorino Jason, Signorina Charlotte non risultavate presenti e siamo dovuti partire. Presumo siate venuti con mezzi propri, però abbiamo già fatto le coppie..." guardò un plico di fogli borbottando " abbiamo solo una tenda e per la miseria siete dispari" cominciò a battere la penna sull'elenco, sfogliandolo più volte " potreste stare insieme in squadra, tanto quelle sono miste...e dovreste condividere la tenda visto che siete rimasti solo voi due "
Poi fece una lunga pausa, fissandoci e scuotendo la testa proseguì:
-"confido nel vostro buon senso e vi ricordo che non vogliamo sentire rumori molesti durante la notte. Avrete la tenda davanti alla mia. Sappiate che ho un buon udito."
Inizialmente non compresi quelle parole, ma solo in quel momento notai che io e il rosso eravamo mano nella mano, questo perché in mezzo al sentiero non riuscivo a tenere il suo passo.
Arrossii violentemente, ritirando la mano repentinamente ed annuii.
-" sì sì, noi tanto non...cioè io e lui non siamo.." blaterai parole sconnesse lasciando, credo, intendere dove volevo arrivare.
-" Charlotte ha capito"
Avvampai e corsi a prendere l'ultima tenda che era rimasta e mi misi a montarla.
-"hey piccola non pensavo riuscissi a farlo da sola"disse il ragazzo cingendomi i fianchi.

Ok stiamo dando spettacolo a tutti...in più rischio di scoppiare dalla vergogna già solo per le parole "rumori molesti" quindi togliti!

-"Non chiamarmi piccola e pianta i paletti" brontolai liberandomi dalla sua presa.
Notai un gruppetto ridacchiare sotto i baffi ed è lì che compresi che questo campeggio sarebbe stato faticoso, se non un inferno.

Cercasi Principe AzzurroWhere stories live. Discover now