Cercasi Principe Azzurro

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Ancora stretti l'uno all' altra ballammo un lento.
Io continuavo ad essere a piedi scalzi,mi reggevo sulle punte e gli cingevo il collo,mentre lui mi stringeva delicatamente la vita.
Danzammo sulle note di una canzone romantica che giungeva in sottofondo dalla palestra,guardandoci negli occhi e talvolta sorridendo sotto quel cielo stellato.
Quando la canzone concluse, ci sorridemmo e alzammo lo sguardo verso le stelle.
Cedric mi prese per mano,spostai lo sguardo sulla mia mano intrecciata con la sua e non potei non sorridere. Strinse leggermente la presa e mi accompagnò in macchina.
Durante il percorso di ritorno appoggiai il capo al finestrino e mentre la strada scorreva rapida sotto di noi e gli alberi formavano quasi una macchia unica di verde ripensai alla serata,alla più bella serata della mia vita.
Ci fermammo ad un semaforo rosso e il Moro posò la mano sulla mia coscia.
Mi mordicchiai il labbro arrossendo lievemente e lui mi fece l'occhiolino.
Dopo un breve tratto di strada parcheggiò davanti al suo vialetto di casa e mi fece scendere porgendomi la mano.
Estrasse dalla tasca del suo smoking le chiavi,le infilò nella toppa e aprì il portoncino d'ingresso.
Mi posò una mano sulla schiena invitandomi ad entrare e chiuse la porta alle mie spalle.
Si morse il labbro e salimmo le scale.
Arrivati al fondo della rampa fece aderire la mia schiena ad una porta,mi strinse a sè e mi baciò mentre abbassava la manglia di camera sua.
Mi fece indietreggiare fino ad entrare nella stanza.
Mi lasciò una scia di baci.
Prima si soffermò sulle mie labbra,baciandole, mordicchiando il labbro inferiore tirandolo verso di sè. Tracciò il contorno sinistro della mia mandibola per poi passare al collo,dove si soffermò formando un succhiotto, e infine passò alle scapole.
Con le mani seguì le linee del mio corpo,accarezzandomi la schiena e i fianchi per poi risalire e giocherellare con la zip del mio vestito. La abbassò e quello mi scivolò ai piedi.
Mi fece indietreggiare ancora fin quando non finii sul letto ad una piazza e mezza.
Sospirai,lo presi dalla cravatta e lo avvicinai a me facendogli posare le ginocchia sul materasso. Lui ricominciò a baciarmi più appassionatamente e presa da un impeto di coraggio lo aiutai a sfilarsi la giacca. Gli sbottonai la camicia e passai un dito sul suo addome.La camicia raggiunse presto tutti gli indumenti sparsi a terra.
Si chinò su di me tenendosi con i gomiti per non schiacciarmi e con un dito spostò una mia ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Non ci volle molto che pure il poco tessuto che ci divideva sparì...

Mi svegliai ancora appoggiata al suo petto mentre Cedric si attorcigliava al dito un mio boccolo.
Mi sorrise e mi baciò dolcemente.
-"buongiorno...."
-"giorno"sussurai sulle sue labbra.
Mi portai le coperte al petto e le avvolsi al mio corpo.
Presi da terra il mio intimo e la sua camicia.
-"mi approprio di questa....e anche del bagno" dissi tenendo gli indumenti in mano.
Lui ridacchiò ed annuì.
Dopo aver fatto una doccia veloce ed essermi lavata i denti mi misi la sua camicia che mi arrivava a metà coscia. Le mie braccia erano più corte delle maniche che pendevano nel vuoto.
Una volta uscita dal bagno lui non era più in camera.
Scesi le scale e lo trovai ai fornelli intento a fare il caffè e dei presunti pancakes.
Lo abbracciai posando una guancia sulla sua schiena nuda. Aveva solo dei pantaloncini neri della tuta da ginnastica.
-"ti posso dare una mano?"chiesi staccandomi da lui,mettendomi al suo fianco.
Cedric si voltò leggermente dandomi un bacio sulla tempia.
-"come vuoi tu..."disse.
Mi avvicinai al fornello ed iniziai a fare dei veri pancakes.
Qualche volta notai il Moro guardarmi.
Avevo lasciato la camicia aperta e si potevano notare i succhiotti del giorno prima,due sul collo e uno su un fianco e non avevo intenzione di coprirli.
Ci sedemmo sui due sgabelli del bancone della cucina e facemmo colazione.
Sorseggiai il mio caffè e guardai l'ora. Erano quasi le 11 del mattino.
Sorrisi al ragazzo che avevo di fronte,bevvi ancora un altro sorso di caffè,ma mi andò di traverso quando realizzai giusto un piccolo particolare.
-"merda tra 20 minuti daranno i diplomi!"strillai in preda ad un attacco di panico.
Scesi dallo sgabello e corsi in camera di Cedric.
Mi infilai il vestito e cercai le mie scarpe.
Il ragazzo si fiondò in bagno,si fece una doccia alla velocità della luce e afferrò la sua toga.
Si mise un completo elegante,la tunica e poi prese il cappello.
-"ti porto a casa così ti prepari"disse lui prendendo le chiavi.
-"em...io ho dimenticato di noleggiarlo" risposi in imbarazzo.
-"allora ti porto a prenderne uno"rispose lui ovvio correndo all' ingresso.
-"ma non lo troveremo mai..."dissi rassegnata seguendolo.
-"lo troveremo...fidati"rispose lui chiudendo la porta di casa.
Una volta in macchina passammo in rassegna tutti i negozi che noleggiavano abiti da cerimonia per il diploma.
Dovemmo uscire fuori città per trovarne uno.
Mancavano solo 7 minuti all'inizio della consegna dei diplomi.
Pagai frettolosamente il commesso alla cassa e mi fiondai nei sedili posteriori.
Estrassi dalla custodia nera la mia toga e me la infilai con non poca difficoltà.
Arrivammo a scuola,Cedric pargheggiò la macchina in terza fila o forse in quinta accanto a moltre altre macchine ammassate nel parcheggio.
Scendemmo dall'auto,mi diedi una sistemata veloce e corremmo verso i campi da calcio.
-"Emily Simons" disse l'autoparlante.
Cedric si mise subito dietro la ragazza e ancora con il fiatone salì sul palco che avevano allestito per ritirare il diploma.
Quando toccò a me mi sistemai il cappello e salii sul palco,strinsi la mano al preside,salutai con un cenno del capo i professori e feci per andarmene,ma Janet tirò il filo del microfono e io ci inciampai.

Grande,sarò ricordata come quella che è caduta il giorno del diploma....fantastico.

Misi le mani davanti al viso per prepararmi alla caduta,ma Cedric mi afferrò.
Non sentendo l'impatto con il suolo aprii un occhio e vidi che il mio naso era ad un soffio da terra e sentii le sue mani sui miei fianchi.
Mi aiutò ad alzarmi e io sorrisi ringraziandolo.
Alla fine noi diplomandi iniziammo il conto alla rovescia e ci preparammo a lanciare in aria i cappelli.
3-2-1....
Tanti cappelli rossi volarono in aria,tutti tranne uno,il Moro mi avvicinò a lui,coprì i nostri visi con il suo cappello e mi baciò dolcemente.
Sorrisi sulle sue labbra e poi lui lo lanciò.
-"e ora cosa farai?"gli chiesi.
-"passerò l'estate con te e poi andrò all'Università di Yale"mi sorrise.
-"oh..."sorrisi,ma poi il mio sorriso si spense "io ho ottenuto una borsa di studio per Harvard"
-"oh...quanto è distante Cambridge da New Haven?"chiese lui tenendomi stretta.
-"penso 2 ore e mezza..." risposi aggrottando la fronte mentre pensavo.
-"vorrà dire che mi farò due ore e mezza di viaggio per venire da te i weekend"disse lui ovvio.
-"come mi troverai in mezzo alla folla di studentesse?"chiesi cingendogli le braccia al collo.
-"beh potresti vagare con una maglietta o un cartello con su scritto 'Cercasi Principe Azzurro'"
Ridacchiai e lui mi diede un bacetto sul naso.
-"ma l'hai già trovato" sussurrò lui.

Cercasi Principe AzzurroWhere stories live. Discover now