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Heylaaa ragazzi,

questo libro è in fase di REVISIONE, a causa dei vari errori grammaticali, perciò perdonatemi per gli errori. BUONA LETTURA!

Quel giorno ricordo di essermi svegliata di soprassalto e ricordo addirittura di essere caduta dal mio comodo letto, il motivo? I miei genitori che litigavano, in quel periodo non sapevo perché, ma si urlavano contro continuamente come cane e gatto, come se non riuscissero più a sopportare la presenza l'una dell'altra.

In quel periodo mi chiedevo continuamente il perché delle loro urla, delle loro interminabili litigate, del perché mio padre guardava di sottecchi mia madre con uno sguardo furioso ma allo stesso tempo vedevo nei suoi occhi quella voglia di andare da lei e abbracciarla, ed era quello ciò che mi stupiva di più, il fatto che mio padre non era realmente arrabbiato con lei. Era come se cercasse di farle capire che aveva sbagliato, che non doveva fare ciò che aveva commesso.

Ma cosa? Mi chiesi in quel periodo e non sapevo, che la risposta a quella domanda l'avrei ottenuta molto presto, risposta che forse era meglio non scoprire, risposta che non solo avrebbe cambiato la mia solita routine, ma tutto, perfino la mia intera esistenza.

Ricordo che in quel periodo faceva tanto caldo, talmente tanto che i miei genitori, nelle poche ore in cui andavano d'accordo prendevano in considerazione il fatto di andare in vacanza in un posto meno caldo, ma non potevamo perché dovevamo aspettare il ritorno di mio fratello Cameron e finalmente quel giorno, dopo due mesi passati in giro per il mondo con la sua squadra di calcio sarebbe tornato a casa, a Los Angeles.

E così dopo la caduta dal letto e il dolore allucinante alla schiena decisi di alzarmi dal mio 'comodo' pavimento per poi recarmi in bagno, per lavarmi e vestirmi. Subito dopo guardai il mio riflesso sullo specchio, presi tra le mani la collana che Cameron mi diede prima di partire e la strinsi con tutta me stessa.

"Non puoi capire quanto mi manchi - sospirai - finalmente, finalmente torni da me, finalmente torna la mia unica fonte di felicità" sussurrai al silenzio

Era vero, Cameron Dallas era la mia unica fonte di felicità.

Potevo essere circondata e salutata da mille persone ogni giorno, ma nessuno era realmente mio amico perché tutti mi sorridevano e mi salutavano felici per il semplice fatto che io ero la sorellina che il famoso Cameron Dallas adorava. Potevo essere considerata una delle ragazze più popolari della scuola, ma in realtà nessuno voleva conoscermi per chi ero realmente ovvero Lorry e non una Dallas. Potevo essere considerata fortunata perché ero una Dallas e i Dallas erano i più ricchi, i più felici, ma io non ero ricca, i miei genitori lo erano e felice?

Lo ero, perché insomma, avevo una famiglia che mi voleva bene, un pasto caldo mi aspettava ogni giorno a casa e una casa esageratamente enorme, ma non ero tra le persone più felici. Anzi mi correggo, io appartenevo alla categoria delle persone più felici di questo pianeta nel momento in cui passavo del tempo con la persona che per tanto tempo mi aveva fatto sia da madre che da padre a causa dei vari viaggi di lavoro dei nostri genitori, Cam.

Infine dopo il mio momento melodrammatico scesi al piano di sotto trovando mio padre Jace che leggeva il giornale e mia madre Dana che parlava al telefono, sicuramente era una delle sue solite chiamate di lavoro. Nonostante ciò mi avvicinai a lei per darle un bacio sulla guancia e feci lo stesso con mio padre e proprio nel momento in cui presi posto a tavola mia madre ci fece segno di cominciare a mangiare senza di lei, per poi recarsi in salotto per non disturbarci.

All'interno della cucina vigeva un silenzio quasi fastidioso finché dopo infiniti sospiri da parte mia e di mio padre, quest'ultimo decise di rompere il ghiaccio.

"Dormito bene?" chiese riferendosi a me

"Si papà, benissimo, grazie" sorseggiai un pò della mia spremuta

E proprio in quel momento mia madre fece il suo ingresso in cucina.

"Oggi torna Cameron, andrai a prenderlo tu Lorry, naturalmente sarai accompagnata dall'autista. Appena finisci la colazione, puoi cominciare a prepararti perché l'aereo atterrerà alle 12 precise e devi essere là in tempo" mi riferì versandosi del caffè senza degnarmi di uno sguardo

Non sapevo il perché però era sempre stata così nei miei confronti, fredda.

"D'accordo non c'è problema!" esclamai sorridendole

"Tesoro, sei felice?" mi chiese mio padre facendomi un sorriso a trentadue denti

"Sai quanto sono felice ogni volta che Cameron torna a casa" risposi felice

Eccome se ero felice, dopo due interminabili mesi tornava la persona più importante della mia vita.

****

In aereoporto

In quel momento io e il signor Montez, l'autista, stavamo aspettando fuori dal gate mio fratello. E nel momento in cui tutti uscirono dall'aereo mi preoccupai, perché di Cam non c'era alcuna traccia perciò mi girai verso il signor Montez.

"E se avesse perso il volo?" chiesi con uno sguardo preoccupato

"Non credo, signorina. Non si preoccupi arriverà" rispose mettendo una mano sulla mia spalla e per quel gesto accennai un sorriso

Proprio nel momento in cui ogni mia speranza stava andando in fumo sentì urlare il mio nome, pertanto mi girai immediatamente verso il gate, vedendo mio fratello pronto ad accogliermi tra le sue braccia.

"Cam!" urlai gettandomi tra le sue braccia

"Mi sei mancata" disse Cameron stringendomi tra le sue enormi braccia

"Mi sei mancato anche tu fratellone" dissi piangendo dalla gioia

Finalmente il profumo che tanto adoravo invase le mie narici e le braccia che tanto mi mancavano stavano circondando la mia vita.

Sì, Cameron Dallas era tornato, era ufficialmente tornato!

In quel momento il mio cuore batteva forte dall'infinita felicità che esso provava però non potevo sapere, non potevo sapere che dopo, a casa ci stava aspettando una brutta sorpresa, una sorpresa che avrebbe per sempre sconvolto la mia vita, la prima, la prima sorpresa che avrebbe totalmente mandato a rotoli la mia vita.

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AL PROSSIMO CAPITOLO! 🤪


-QueenA_19🎀

•||La mia famiglia è lui||• Cameron DallasDonde viven las historias. Descúbrelo ahora