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No.

Non volevo.

Non potevano farlo.

Come avevano potuto nascondermi qualcosa di così grande?

Come avrei realizzato i miei sogni? Il mio sogno di entrare alla Maxwell International High School, quello di andare nella scuola dove Cameron era riuscito a realizzare i suoi sogni, ma soprattutto il mio desiderio di non separarmi mai e poi mai da mio fratello e dalla mia famiglia.

Tutti i miei sogni e i miei piani in quel momento andarono in fumo. La mia piramide delle certezze si sgretolò come un fragile castello di sabbia e io non avrei potuto fare niente. Non potevo ribellarmi, perché conoscevo mia madre e quando si metteva qualcosa in testa, nessuno poteva fermarla.

Ma meritavo di saperla la verità, no? Meritavo di saperla fin dall'inizio per non illudermi, per non continuare a sperare in un qualcosa che non sarebbe mai accaduto.

Potevano avvertirmi di non continuare a sognare la MIHS perché erano stati già loro a scrivere per me il mio futuro.

Il mio futuro dentro un collegio.

"Cameron, sono appena uscita dal mio ufficio. Stamattina ho versato la seconda retta per l'intero anno che Lorry trascorrerà in collegio. Appena tua sorella arriverà a San Francisco le daranno tutti i libri che le serviranno e la divisa che indosserà. Appena arrivo a casa vi parlerò dei dettagli. Tra un'ora arrivo. A dopo" disse velocemente mia madre riattaccando

Mi trovavo lì, seduta sul letto di Cameron, non riuscivo a muovermi e dalla mia bocca non uscì nemmeno un suono. L'unica cosa che riuscì a fare era quella di cercare di trattenere le lacrime, ma non ci riuscì, perché ormai mille lacrime solcarono il mio viso. Non capì più nemmeno ciò che stavo provando, dentro di me avevo un miscuglio di sensazioni indescrivibili.

Rabbia, rabbia verso i miei genitori e mio fratello perché mi avevano tenuto all'oscuro di tutto fin dall'inizio. Tristezza, tristezza perché San Francisco era lontana e non avrei rivisto la mia famiglia per molto tempo. Ma soprattutto mi sentivo tradita, tradita perché la notte prima Cameron mi aveva promesso di non lasciarmi mai andar via da lui.

Feci un sorriso, un sorriso amaro.

Cameron sapeva tutto.

Sapeva eppure decise comunque di tacere e farmi quella promessa.

Promessa che non avrebbe decisamente mantenuto eppure quella era solo la prima promessa che avrebbe spezzato, perché quello, era solo l'inizio.

Ricordo che in quel momento nonostante non avessi le forze sia fisiche che emotive per affrontare e ricevere delle spiegazioni cercai comunque di scendere al piano di sotto e tornare in giardino. Necessitavo di una spiegazione, una spiegazione plausibile, anche se forse non ce n'era una, una vera.

"Cam" sussurrai tra una marea di lacrime e immediatamente mio fratello si girò verso di me preoccupato

''Piccola che hai? Perché piangi?'' chiese

Feci un sorriso amaro.

"Davvero me lo stai chiedendo? Mi stai chiedendo che ho quando dovrei essere io a chiedervi che cosa avete tu, mamma e papà. Che cosa avevate in mente nel momento in cui avete deciso di spedirmi in un collegio lontano da qui, da voi? Perché non me ne avete parlato prima di prendere una decisione così grande? Avete già deciso tutto senza nemmeno chiedere il mio parere. Che ne saranno dei miei sogni? Della MIHS?" urlai in preda al panico

Feci un respiro profondo

"Avevi promesso Cam. Mi avevi promesso che non mi avresti mai e poi mai lasciata e invece mi hai mentito, mi avete mentito fin dall'inizio" urlai con mille lacrime agli occhi

Silenzio.

Sicuramente non se lo aspettava.

"Piccola io ti voglio bene..." cercò di dire Cameron cercando di afferrarmi il braccio ma immediatamente mi allontanai da lui

Io cercavo una spiegazione, non un 'ti voglio bene'.

"Io ti ho chiesto il perché, Cam. Ti ho chiesto un dannatissimo perché" sussurrai

"Mi dispiace..." sussurrò a sua volta

"Ti voglio bene? Mi dispiace? Queste sono le uniche cose che riesci a dirmi? Davvero?" chiesi singhiozzando e l'unica cosa che fece mio fratello era quello di abbassare la testa

"Dammi una motivazione, Cam. Per favore, se vuoi, puoi mentirmi. Ma non rimanere in silenzio. Dimmi anche solo una bugia, io farò finta di crederti, ti prego" lo scongiurai, ma lui non fece niente, continuò a tenere il capo chino

Feci un sorriso amaro asciugandomi le lacrime con il dorso della mia mano.

"Non posso crederci..." sussurrai per poi correre lontano da quella scena straziante

Correvo e correvo senza una meta ben precisa, l'unica cosa che volevo fare era correre, correre come se qualcuno mi stesse inseguendo, correre via da quella situazione che piano piano mi stava mandando in tilt il cervello.

*****

Cameron's Pov

Erano passate ormai 3 ore da ciò che era successo in giardino e in quelle 3 ore io e i ragazzi non facevamo altro che cercare Lorry dappertutto.

Perché avevo accettato quell'accordo? Perché mi sono lasciato abbindolare dalle parole di mia madre? Perché ancora una volta mia madre era riuscita a manipolare la mia vita e quella di mia sorella come piaceva a lei?

Non c'era qualcosa di più doloroso che veder piangere la mia piccolina in quel modo, per questo mentre lei mi supplicava di darle una spiegazione, abbassai semplicemente la testa. Perché non lo sopportavo, non sopportavo vedere quel viso che tanto amavo rigato da delle lacrime causate solo da lei.

Scossi la testa a destra e a sinistra.

E tutto questo per proteggerla, proteggerla dai miei genitori, anzi da lei.

Aveva ragione, le avevo promesso che sarei rimasto sempre al suo fianco perché lei era la mia sorellina e come tale io dovevo proteggerla e invece le avevo dato il primo pretesto per allontanarsi da me.

Volevo solo proteggerla, volevo solo il meglio per lei e invece era successo tutto il contrario.

"Cam, dove potrebbe essere tua sorella?" chiese Taylor interrompendo i miei pensieri

"E secondo te se lo avessi saputo starei qui a girare dappertutto per cercarla? Che cazzo hai in quella testa al posto del cervello?" chiesi arrabbiato

Non volevo rivolgermi in quel modo a Taylor, ma non riuscivo a nascondere la mia preoccupazione.

Dove sei, piccolina? Mi dispiace...

"Amico calmati, non servirà a niente arrabbiarsi l'uno con l'altro. Rifletti, c'è per caso un posto importante dove andate tu e la tua famiglia? Un posto per voi speciale" chiese Nash appoggiando una mano sulla mia spalla

Pensai e pensai, ma niente, niente di niente, non mi veniva nessun posto in mente.

O forse...

"Ma certo, é in spiaggia!" esclamai urlando

"Cosa? In spiaggia? E perché mai dovrebbe essere lì?" chiesero contemporaneamente i Jacks

"Quel posto è dove andiamo quando abbiamo bisogno di stare lontani dai miei genitori e dai loro problemi. Per noi non è una semplice spiaggia, è qualcosa in più, qualcosa di speciale" sorrisi

"Ragazzi adesso vado, grazie per il vostro aiuto'' mi affrettai a dire cominciando a correre verso la spiaggia

Spero tu mi possa perdonare, piccola pensai continuando a correre sapendo che una volta arrivato in quel posto, le avrei dovuto dire la verità.

•||La mia famiglia è lui||• Cameron Dallasजहाँ कहानियाँ रहती हैं। अभी खोजें