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8 novembre 1993

<<È stato così bello! Non volevo più uscire da quell'aula.>>
Sospirò Liam e Ariana sorrise dolcemente, ranicchiandosi nelle coperte, ancora ammalata.
<<Quindi Tomlinson non è poi così male come si pensa.>>
Mormorò.
<<Ti piace ancora tanto?>>
Chiese poi.
<<Forse più di prima, purtroppo.>>
Si morse il labbro.
<<Proprio di un etero dovevo andarmi ad innamorare?>>
Scosse la testa alzando gl'occhi al cielo e Ariana ridacchiò debolmente allungando una mano verso di lui, accarezzandogli il braccio.
<<Liam, non è colpa tua.>>
Disse per poi tossire.
<<Hai una tosse da far paura, dovresti prendere dello sciroppo.>>
Affermò Liam stringendo le labbra.
<<Credo proprio che tu abbia ragione. Potresti andare a prenderlo? È giù in cucina.>>
<<Certo.>>
Sorrise Liam alzandosi dalla sedia e uscì dalla camera scendendo le scale. Arrivò in cucina e vide lo sciroppo poggiato sul tavolo. Lo afferrò e poi cercò un cucchiaio. Tornò al piano di sopra e rientrò nella camera.
<<Eccomi.>>
Dissi inziando ad aprire la boccetta versandone un po' nel cucchiaio.
<<Apri la bocca.>>
Disse avvicinandolo alle labbra di Ariana, che fece come gli aveva detto.
Inghiottì lo sciroppo e fece una faccia disgustata.
<<Dio che schifo.>>
Mugolò strizzando gl'occhi.
<<Devi sopportarlo.>>
Ridacchiò il ragazzo sedendosi di nuovo sulla sedia.
<<Allora, tu che intenzioni hai con Cameron?>>
Chiese poi sorridendo in modo strano e Ariana lo guardò.
<<Cosa intendi?>>
Si nascose piano piano sotto le coperte ma Liam la scoprì velocemente.
<<Non fare l'ingenua. Ti ho vista alla festa, vi siete guardati per tutto il tempo fino a quando lui non è corso dietro a Louis.>>
Disse e lei alzò gl'occhi al cielo.
<<Non lo so, non voglio pensarci adesso.>>
Mormorò rimettendosi sotto le coperte e Liam scosse la testa.
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<<Siete rimasti chiusi dentro?>>
Chiese Victoria, mentre finiva di risolvere l'esercizio di scienze. Louis annuì passandosi una mano tra i capelli.
<<È stato...strano.>>
Ammise incrociando le braccia e la ragazza alzò lo sguardo, corrugando la fronte.
<<Che intendi dire?>>
<<Cioè, mi sono divertito insieme a lui. E poi è stato l'unico che è riuscito a strapparmi una risata dal giorno in cui è morto nonno.>>
Mormorò guardandola e lei sorrise in modo strano.
<<Non sorridere in quel modo.>>
Disse sbuffando.
<<Lui come ha reagito?>>
Chiese la ragazza ridacchiando e Louis scrollò le spalle.
<<Inizialmente era nervoso all'idea di restare chiuso in una stanza con me, poi si è sciolto. Mi ha chiesto se potevo insegnargli qualche accordo.>>
<<E basta?>>
<<Prima di questo, gli ho parlato. Gli ho anche chiesto scusa...>>
Disse Louis, Victoria sorrise.
<<Finalmente ce l'hai fatta!>>
Sospirò.
<<Ma c'è una cosa che mi ha colpito.>>
Sussurrò lui, guardando verso la finestra. Lei lo guardò.
<<Cosa?>>
Chiese giocherellando con la matita.
<<Mio nonno, l'ultima volta che l'ho visto, mi aveva fatto un discorso che adesso non sto a raccontarti. Ma, alla fine mi ha detto questa frase: non è mai tardi per cambiare. Ieri, quando ho parlato con Liam della storia di mio padre, mi ha detto la stessa frase.>>
Spiegò mordicchiandosi l'interno guancia.
<<Quando l'ha detto, mi sono sentito strano.>>
Victoria sorrise ancora e poi iniziò a parlare.
<<Io-...no niente.>>
<<Cosa?>>
<<Niente niente, stavo pensando ad una cosa stupida.>>
<<Dimmelo.>>
<<Ti arrabbieresti.>>
<<Eddai.>>
<<Okay. Hai mai pensato all'ipotesi di piacergli?>>
Chiese a bassa voce, guardando il libro e Louis alzò un sopracciglio.
<<A Liam? Ma che ti salta in mente?>>
<<Beh, sai le voci che girano...>>
Disse lei, continuando a scrivere.
<<Quali voci? Sul fatto che sia gay?>>
Victoria annuì.
<<Anche se fosse non potrei mai piacergli, ce l'ha a morte con me.>>
<<Non puoi saperlo con certezza.>>
Mormorò lei scrollando le spalle. Louis rimase in silenzio e si morse il labbro. E se fosse stato così?
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Erano le otto circa e Louis uscì da casa Justice. Non era andato con il motorino quella sera, voleva camminare. Teneva lo sguardo basso, sul marciapiede e andò a sbattere contro qualcuno. Alzò lo sguardo e si ritrovo davanti un tipo vestito di nero, lo stesso che lo aveva picchiato due mesi prima. Il tipo lo afferrò dal colletto della giacca e lo alzò leggermente da terra, guardandolo negl'occhi. Non si vedevano bene i tratti facciali poichè c'era poca illuminazione.
<<Ma che cazzo fai? Lasciami.>>
Disse Louis dimenandosi.
<<Devi smetterla Tomlinson, potresti cacciarti nei guai.>>
Sussurrò in modo inquietante il tipo, per poi lasciare la presa e superarlo, camminando velocemente. Louis si girò a guardarlo con la bocca leggermente aperta, sorpreso da quelle parole. Chi era? E cosa voleva da lui?
Si risistemò la giacca e si passò una mano tra i capelli, scuotendo la testa.
Che strano.
Louis arrivò a casa, salutò sua madre e le sue sorelle per poi chiudersi in camera senza cenare. Johannah lo guardò salire le scale e sospirò triste, riprendendo a mangiare lentamente. Appena entrato in camera si spogliò e si infilò il "pigiama", costituito da una t-shirt nera e un paio di pantaloni da tuta grigi. Si infilò sotto le coperte e rimase a guardare il soffitto.
L'orologio segnava le tre e mezza del mattino e lui era ancora sveglio, a guardarsi intorno e pensare. Qualcunò aprì la porta della sua stanza e si girò per vedere chi fosse.
<<Phoebe, che ci fai sveglia a quest'ora?>>
Chiese il ragazzo alzandosi leggermente col busto.
<<Ho fatto un incubo.>>
Mormorò la bambina chiudendo la porta, avvicinandosi poi al letto del fratello.
<<Ti va di raccontarmelo?>>
Chiese Louis, facendole spazio per farla sedere.
<<C'eravamo io e te, eravamo al mare e tu mi stavi rincorrendo. Poi, all'improvviso un uomo cattivo ti ha preso e ti ha portato via da me.>>
Raccontò a bassa voce, stropicciandosi gl'occhi. Aveva un'espressione preoccupata. Louis sorrise appena e la attirò a se, abbracciandola.
<<Piccola, sta tranquilla. Nessuno mi porterá mai via da te.>>
Le sussurrò e la bimba si ranicchiò a lui.
<<Mi prometti che non mi lascerai mai?>>
Chiese piano Phoebe mostrandogli il mignolino e Louis annuì, incastrandolo con il suo.
<<Te lo prometto.>>
Sorrise.
<<Posso dormire con te? Non voglio stare sola, ho paura.>>
Chiese.
<<Va bene.>>
Mormorò il ragazzo coprendola con le coperte per poi abbracciarla e darle un bacio sulla fronte.
<<Notte Lou.>>
<<Notte piccola.>>

This Our Little Secret ||Lilo Paynlinson||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora