25

148 12 0
                                    

7 dicembre 1993

Louis doveva assolutamente parlare con Liam. Doveva chiarire con lui e doveva trovare il coraggio di dire la veritá. Arrivato a scuola cominciò a cercarlo e lo vide, seduto su di una panchina intento a leggere. Si morse il labbro e si avvicinò, fermandosi in piedi davanti a lui. Liam alzò lo sguardo e quando lo riconobbe rimase fermo senza dire niente.
<<Tra cinque minuti vieni dietro la scuola, devo parlarti urgentemente.>>
Disse Louis, andandosene. Liam non disse niente e sospirò immaginando di cosa si trattasse. Quando la campanella suonò e l'esterno della struttura diventò improvvisamente vuoto e silenzioso, si alzò dalla panchina ed andò dove Louis gli aveva detto poco prima. Lo trovò lì, appoggiato al muro con lo sguardo perso nel vuoto.
<<Eccomi.>>
Proferì improvvisamente facendo girare Louis che lo guardò sorridendo leggermente. Gli fece cenno di avvicinarsi. Liam camminò lentamente verso di lui fermandosi a pochi centimetri. Ci fu qualche secondo di silenzio fin quando Louis cominciò a parlare.
<<Liam, volevo parlarti di una cosa anche se suppongo tu giá sappia di cosa.>>
Disse stringendosi nelle spalle.
<<Non è poi così difficile immaginarlo.>>
Mormorò Liam guardandolo. Era giunto il momento: dire la veritá oppure continuare a nascondersi dietro stupide bugie? Louis doveva decidersi ed aveva molta paura di come avesse potuto reagire Liam.
<<Volevo solo spiegarti il motivo per cui l'ho fatto.>>
Disse abbassando lo sguardo. Continuava a pensare qual era la cosa giusta da fare in quel momento.
<<Ti ascolto.>>
<<Io l'ho fatto perché...perché ero ubriaco e non sapevo quello che stavo facendo. Non so come sia potuto succedere.>>
Disse sospirando. Decise di continuare a mentire. Non era pronto per dire tutta la veritá a Liam, il quale rimase deluso. Non pensava lo avesse fatto per quello.
<<Ah...okay, tranquillo.>>
<<Tranquillo? No, sul serio, mi dispiace moltissimo. Non so davvero cosa mi sia preso. Volevo solo chiarire il prima possibile per evitare fraintendimenti.>>
Spiegò Louis. Era molto credibile. Liam ci rimase ancora più male: per lui quella dichiarazione era un altro blocchetto che si aggiungeva al muro che li separava.
<<Capisco. Puoi stare tranquillo. Adesso devo andare. Ci vediamo Louis.>>
Lo salutò guardandolo negl'occhi.
<<Ciao Liam.>>
Mormorò quest'ultimo ricambiando lo sguardo. Liam andò via.
<<Sono uno stronzo. Mi sto prendendo gioco di lui.>>
Mormorò poi sbattendo un pugno sul muro, procurandosi delle piccole abrasioni sulle nocche. Quel giorno non frequentò nessuna lezione, rimase fuori e Victoria durante l'intervallo lo cercò. Lo trovò nello stesso punto in cui era rimasto.
<<Louis che ci fai qui tutto solo?>>
Chiese avvicinandosi, sedendosi accanto a lui.
<<Non mi andava di entrare.>>
Disse solamente.
<<È successo qualcosa?>>
<<È successo che sono uno stronzo. Capisci?>>
<<Perché dici così?>>
<<Ho mentito a Liam. Non gli ho detto la veritá. Non gli ho detto che l'ho baciato perché mi piace ma perché ero ubriaco. Ci è rimasto malissimo, me ne sono accorto.>>
Victoria lo guardò e assottigliò lo sguardo.
<<Quindi lui sperava in qualcos'altro?>>
Chiese e Louis annuì.
<<Sai, credo proprio di essere io la persona di cui Liam si è innamorato.>>
------------------------------------------------------------
Arrivò la sera, Victoria e Louis si trovavano a casa di Cameron che era rimasto da solo poiché la sorella e la madre erano occupate a fare shopping in giro per la cittá e sarebbero rimaste a cena fuori.
<<Cenate qui?>>
Chiese lui guardandoli e i due annuirono.
L'ora di cena si avvicinava e bene o male tutti e tre se la cavavano in cucina. Decisero di preparare qualcosa di veloce e quando la cena fu pronta si sedettero intorno alla penisola della cucina che fungeva da tavolo. Cominciarono mangiare e si notava il nervosismo di Louis: dire al suo migliore amico di essere gay quando lui ha sempre creduto il contrario non era facile.
Cameron lo notò e parlò.
<<Louis tutto bene?>>
Il ragazzo lo guardò e sforzò un sorriso.
<<Sì, va tutto bene.>>
Annuì e Victoria lo guardò facendogli un piccolo cenno con la testa. Voleva che parlasse con Cameron al più presto.
<<Dovrei parlarti.>>
Disse poi posando la forchetta nel piatto attirando l'attenzione del suo amico.
<<Di cosa?>>
Chiese scrollando le spalle.
Louis si preparò mentalmente a quello che stava per affrontare.
<<Di quello che è successo, sai di cosa parlo.>>
Mormorò e Cameron lo guardò per poi annuire lentamente.
<<Volevo dirti perché l'ho fatto.>>
Victoria stava in silenzio ascoltando attentamente Louis.
<<Non è facile dirtelo così su due piedi, è una cosa abbastanza delicata.>>
Continuò facendo qualche pausa. Cameron cominciò a sospettare qualcosa ma voleva sentirlo dire da Louis.
<<Dillo e basta.>>
Lo incitò sospirando.
<<Non sono come hai sempre creduto. Non mi piacciono le ragazze, non mi sono mai piaciute. Ogni volta che andavo a letto con qualcuna non provavo niente di niente solamente per il fatto che io sono gay. Giá, mi piacciono i ragazzi o meglio, mi piace Liam.>>
Sputò tutto fuori abbassando lo sguardo. Victoria era fiera di lui e sorrise.
Cameron non sapeva cosa dire, la rivelazione di Louis era stata abbastanza sconvolgente e rimase a guardarlo per un po' mentre quest'ultimo era ancora visibilmente preoccupato.
<<Va bene.>>
Proferì improvvisamente Cameron sorridendo leggermente. Louis alzò di scatto lo sguardò incredulo.
<<Va bene? Insomma, non sei sorpreso o arrabbiato?>>
Chiese.
<<Sorpreso è dire poco, credimi. Sono scioccato. Ma apprezzo il fatto che ti sia voluto confidare con me su una cosa così particolare e mi basta.>>
Spiegò sorridendo e Victoria li guardò intenerita.
<<Un abbraccio ci sta.>>
Disse ridacchiando e i due si avvicinarono abbracciandosi forte.
<<Grazie Cam.>>
Sussurrò Louis chiudendo gl'occhi.
<<Di cosa?>>
<<Di accettarmi per quello che sono.>>
<<Sei pur sempre il mio migliore amico.>>
Sorrise Cameron dandogli qualche pacca sulla schiena. Si staccarono dopo un po' e si guardarono scambiandosi un sorriso.
<<Finalmente mi sono tolto questo peso.>>
Sospirò Louis sedendosi sulla sedia.
<<Perché non me lo hai detto subito?>>
Chiese Cameron.
<<Avevo paura di come avresti potuto reagire.>>
<<Ma quale razza di mostro pensi io sia?>>
Sbuffò scuotendo la testa. Louis ridacchiò e Victoria lo abbracciò da dietro.
<<Sono fiera di te.>>
Sussurrò sl suo orecchio e Louis sorrise.
<<Anche io sono fiero di me.>>

This Our Little Secret ||Lilo Paynlinson||Where stories live. Discover now