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29 marzo 1994

<<Vorrei proprio sapere chi è quello.>>
<<Ma stai tranquillo, sarà un suo amico.>>
Harry era preoccupato ed arrabbiato. Selena continuava a vedersi con quel ragazzo e lui non aveva la minima idea di chi fosse.
<<Un amico? Non credo proprio.>>
<<Senti, sta diventando un'ossessione. Ma perché non ci parli una volta per tutte e chiarisci questa situazione? Sono anni ormai che le vai dietro.>>
<<Ma tu non capisci, Ariana. Se le confesso i miei sentimenti potrei perderla e per sempre stavolta. Sarebbe un disastro totale.>>
<<Sì, d'accordo. Ma questo potrebbe succedere solamente nel caso lei non ricambiasse. Pensa invece se non fosse così. Potreste stare insieme, finalmente.>>
Harry ci pensò un po' su ma poi scossea testa sospirando, facendo sbuffare la ragazza.
<<Troppo rischioso. Devo prima capire come stanno le cose.>>
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<<Oggi ci siamo salvati dalla verifica di matematica solamente grazie al coach.>>
<<Verifica o no, dovevamo farli comunque gli allenamenti extra. La partita di stasera è troppo importante, non possiamo commettere errori.>>
Mormorò Louis passandosi una mano tra i capelli mentre camminava per i corridoi vuoti insieme a Cameron.
<<Sì, certo. Per fortuna ci ha concesso dieci minuti di pausa, non ce la facevo più.>>
<<Nemmeno io, sono parecchio stanco.>>
<<Vado al bagno, torno subito.>>
Disse velocemente Cameron, dirigendosi verso i bagni poco distanti da dove si trovavano. C'era il silenzio più totale. Mettevano quasi soggezione quei corridoi vuoti. Il silenzio però venne spezzato da dei bisbigli. Louis corrugò la fronte guardandosi intorno cercando di capire da dove provenissero. Si avvicinò il più possibile e rimase ad ascoltare.
<<Forse tu non hai capito bene quello che ti ho appena detto. Dobbiamo procurarci quelle armi entro due mesi, chiaro?>>
<<Sì, ho capito. Cercherò di fare il possibile.>>
Conversazione piuttosto strana. Armi?
<<Non credi sarà rischioso?>>
<<Non mi interessa se sarà rischioso o no. Io voglio farlo. Tutti devono capire con chi hanno a che fare. Purtroppo se ne accorgeranno tardi.>>
Louis rimase piuttosto stupito da quella conversazione. Tutti chi?
<<Ma che ci fai li impa-...>>
<<Shh. Zitto.>>
Louis interruppe Cameron che era tornato dal bagno.
<<Che succede?>>
Chiese non capendo cosa stesse succedendo.
<<Sto ascoltando due ragazzi che stanno parlando.>>
<<Li trovi interessanti?>>
<<Più che altro trovo interessante la loro conversazione.>>
Sussurrò e strinse le labbra.
<<Andiamo dai.>>
Aggiunse poi. Si allontanarono da quel corridoio e Cameron lo guardò.
<<Che intendi dire?>>
<<Cosa?>>
<<Di cosa stavano parlando?>>
Chiese curioso.
<<Non lo so. C'erano di mezzo le armi comunque.>>
<<Armi?>>
Chuese confuso Cameron mentre scendevano le scale per dirigersi nella palestra.
<<Sì. Non li vedo spesso quei due a scuola. In ogni caso, uno di loro due mi sembra di averlo già visto da qualche parte.>>
Sospirò Louis scrollando le spalle.
<<Adesso pensiamo agli allenamenti. Stasera dobbiamo farli neri.>>
Disse poi sorridendo.
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Quel giorno Liam non era andato a scuola poiché aveva la febbre. Era l'ora di pranzo ed era seduto a tavola insieme ai suoi genitori.
<<Come ti senti tesoro?>>
Gli chiese sua madre versando della minestra nel suo piatto.
<<Sto meglio rispetto a ieri.>>
Disse solamente Liam cominciando a mangiare.
<<Quanto manca al ballo?>>
Chiese poi suo padre mentre si versava dell'acqua nel bicchiere di vetro. Liam alzò di poco lo sguardo e poi sospirò appena scuotendo leggermente la testa.
<<Non lo so, credo poco più di un mese. Perché?>>
<<Niente, ero curioso di sapere se avessi trovato qualche ragazza da invitare.>>
Spiegò suo padre cominciando a mangiare.
<<Papá, ne abbiamo giá parlato qualche mese fa. Io non andrò al ballo con nessuna ragazza.>>
Geoff e Karen lo guardarono.
<<Io non capisco perché tu sia così ostinato.>>
<<Ed io non capisco perché ti importi così tanto.>>
Rispose Liam iniziando ad innervosirsi.
<<Voglio che mio figlio abbia una ragazza.>>
Il ragazzo alzò lentamente lo sguardo e sbuffò una risata scuotendo la testa.
<<Ma ti senti quando parli? Voglio, voglio, voglio...ma ti è mai importato quello che voglio io?>>
<<Liam, non alzare la voce.>>
Lo guardò sua madre cercando di farli calmare ma senza riuscirci.
<<Inizio a pensare che le ragazze non ti interessino molto.>>
Affermò Geoff. Liam lo guardò.
<<E se fosse così? Sarebbe un problema per te?>>
Gli chiese lasciando suo padre senza parole per un momento. Karen lo guardò confusa non riuscendo a capire cosa volesse dire.
<<Cosa vorresti dire? Lo sai come la penso su questo argomento.>>
Disse suo padre diventando molto più serio. Liam deglutì ed annuii lasciando cadere il cucchiaio nel piatto, creando un rumore assordante che fece sobbalzare Karen.
<<Io non ho più fame.>>
Disse solamente uscendo dalla cucina. I suoi lo seguirono con lo sguardo: erano preoccupati per loro figlio credendo che il motivo fosse proprio quello di non avere una ragazza. Non potevano immaginare che Liam stava insieme ad un ragazzo e che l'unica cosa che desiderava era la loro approvazione.
<<Diventa sempre più strano...io non lo capisco.>>
Mormorò suo padre sbuffando, passandosi una mano sul viso. Liam corse in camera sua. Chiuse la porta a chiave e scoppiò in un pianto silenzioso. L'unica modo per sfogare la sua rabbia era quello. Non è facile nascondere i propri sentimenti e quella era una situazione ancora più particolare.
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Ore 8:30 p.m.
La palestra della scuola si stava riempiendo piano piano per assistere alla partita di basket. Louis, Cameron e il resto della squadra si trovava negli spogliatoi insieme al coach.
<<Mi raccomando ragazzi, vi voglio carichi e decisi. È una delle partite più importanti della vostra vita e dovete mettercela tutta. Chiaro?>>
<<Sì coach!>>
Risposero in coro tutti quanti sorridendo.
Victoria era seduta sugli spalti e si guardava intorno alla ricerca di Liam. Louis le aveva chiesto di assicurarsi che sarebbe venuto ma di lui non c'era traccia. Arrivò anche Ariana e cercò di farsi spazio tra la gente per andarsi a sedere vicino a Victoria.
<<Ehi Vic!>>
La chiamò facendola girare. Victoria sorrise ed agitò la mano. Una volta vicine si scambiarono un abbraccio.
<<Ciao Ariana.>>
<<Quanto manca all'inizio?>>
<<Pochi minuti credo. Liam?>>
Ariana la guardò e si morse l'interno guancia.
<<Non credo verrá, l'ho sentito un'ora fa e mi ha detto che aveva ancora la febbre. I suoi non lo avrebbero mai lasciato uscire.>>
Sospirò. Victoria annuì leggermente.
<<Louis ci rimarrá malissimo.>>
Disse dispiaciuta. La partita stava per iniziare e i Wolves erano pronti a giocare contro la squadra avversaria e vincere le nazionali.

This Our Little Secret ||Lilo Paynlinson||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora