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8 ottobre 1993

<<Liam! Liam! Vuoi aspettarmi? Non andare così veloce, non riesco a tenere il passo.>>
Quella mattina Ariana e Liam erano leggermente in ritardo e quest'ultimo stava praticamente correndendo mentre la ragazza lo supplicava di andare piano.
<<Non possiamo rallentare, arriveremo tardi.>>
Disse continuando camminare velocemente. Arrivarono a scuola finalmente ed Ariana per poco non sveniva a terra. Si poggiò ad un muretto cercando di riprendere fiato.
<<Tu vuoi farmi morire d'infarto.>>
Disse respirando profondamente, portandosi una mano sul cuore che batteva velocemente.
<<Esagerata.>>
Alzò gl'occhi al cielo Liam guardandola.
La campanella suonò e i due entrarono a scuola dirigendosi ognuno nella propria classe. Ad Ariana toccava scienze e a Liam invece letteratura spagnola. La prima ora passò tranquillamente e anche la seconda. Suonò la campanella e tutti uscirono dalle proprie classi per andare in altre. Liam e Ariana avevano la terza ora in comune e quindi si diressero verso la classe insieme. Ma mentre stavano camminando Liam si fermò sbattendosi una mano sulla fronte.
<<Mi sono dimenticato di prendere il libro di matematica. Corro a prenderlo, intanto tu va in classe.>>
Disse Liam cominciando a correre verso il corridoio dove si trovava il suo armadietto. Lo aprì e cercò il libro di matematica. Intanto, il gruppetto di Louis stava camminando nei dintorni e si accorsero di Liam.
<<Uh, guardate. C'è Payne.>>
Proferì James ridendo insieme ai suoi amici. James era il più prepotente di tutti e ogni volta che Louis non c'era oppure si assentava per un po' di tempo (come in un quel caso) voleva sempre prendere il suo posto. Liam, sentendo la sua voce, si girò e deglutì cercando di ignorarlo.
<<Che fai? Non si saluta?>>
Si avvicinò a lui chiudendogli bruscamente l'armadietto, facendo sobbalzare Liam.
<<Sono di fretta, mi dispiace.>>
Disse velocemente cercando di sorpassarlo ma James lo bloccò velocemente, ridendo.
<<Aspetta, aspetta. Pensi di cavartela così?>>
Ridacchiò il ragazzo biondo sbattendolo poco dopo contro gli armadietti. Liam sussultò e strinse gl'occhi rimanendo in silenzio. Successe tutto così in fretta...
James tirò un pugno in pieno viso a Liam facendo cadere a terra i suoi occhiali. Anche il resto del gruppo si avvicinò per prenderlo a calci, tranne Cameron. Lui era lì che guardava, spaventato dalla situazione e in qualche modo voleva fermarli ma non riusciva a parlare. Liam cadde a terra, incapace di urlare per il troppo dolore che quei ragazzi gli stavano procurando.
<<Ma dove diavolo si sono cacciati?>>
Borbottò Louis mentre camminava per i corridoi vuoti. Non trovava più i suoi amici, che in quel momento erano occupati a picchiare il povero Liam. Ad un certo punto sentì degli schiamazzi e cercò di capire da dove provenissero, camminando lentamente. Quando capì la direzione da cui provenivano i suoni cominciò a camminare più velocemente e si bloccò per un momento alla scena che si trovò davanti. Liam ormai aveva il naso grondante di sangue, un labbro rotto, qualche livido e dei taglietti sulle labbra e sugli zigomi. Deglutì rumorosamente.
<<Ma che cazzo state facendo?>>
Disse ad alta voce avvicinandosi. Cameron si girò a guardarlo e sospirò impercettibilmente, felice del suo arrivo. Gli altri smisero di picchiare Liam e Louis li spostò prendendo per il colletto James.
<<Che cazzo hai fatto?>>
Chiese e il ragazzo alzò le mani in aria ridendo.
<<Ehi Louis, sta calmo. Non è successo niente.>>
Disse tranquillo, ma questo fece arrabbiare ancora di più Louis che gli diedi uno spintone violento. James cadde a terra, ansimando dal dolore piochè aveva sbattuto.
<<Andate via cazzo, andatevene!>>
Disse poi Louis guardando il resto del gruppo che eseguì subito il suo ordine. Anche James si alzò da terra e camminò verso l'uscita. Era rimasto solo Cameron e Liam era ancora lì per terra che ansimava dal dolore. Louis rimase a guardarlo per qualche secondo e poi chiese a Cameron di aiutarlo a tirare su Liam. Intanto, Ariana era uscita dalla classe con una scusa per andare a cercare Liam che non era più tornato in classe. Appena girato l'angolo vide Liam pieno di graffi con il naso sanguinante. Spalancò la bocca.
<<Liam!>>
Urlò correndo verso di lui. Spostò bruscamente i due e abbracciò il ragazzo.
<<Dio, state lontani voi due. Non dovete toccarlo.>>
<<Ma Ariana, noi non-...>>
<<State zitti, per Dio. Tu...>>
Disse puntando il dito contro Louis.
<<Devi stargli lontano. Gli hai già fatto abbastanza male. Non ti basta? Se provate ancora a toccarlo con un dito io vado dal preside e vi faccio sospendere, è chiaro?>>
Alzò la voce mentre Liam si reggeva a lei senza dire una parola. Sapeva benissimo che non erano stati loro e che non avevano colpe ma non riusciva a parlare. Ariana lanciò uno sguardo deluso a Cameron e poi cominciò a camminare lentamente con Liam verso l'infermeria. Louis rimase in silenzio per tutto il tempo e stranamente, si sentiva in colpa per quello che era successo. Sobbalzò quando sentì un forte tonfo vicino a lui, causato dallo zaino di Cameron che quest'ultimo aveva volontariamente scaraventato a terra.
<<Cazzo. Direi che è perfetto! Adesso mi odia. Adesso pensa che sia stato io a picchiare Liam.>>
Disse nervoso e Louis lo guardò.
<<Okay ma calmati.>>
Mormorò e il ragazzo si avvicinò velocemente.
<<Non mi calmo! Sono stufo di tutto questo. Io non sono così! Io non picchio la gente per passare il tempo, io non sono cattivo! Vaffanculo.>>
Urlò riprendendo lo zaino a terra per poi andare verso l'uscita. Louis rimase in mobile a guardare l'amico che se ne andava e poi cacciò un sospiro passandosi una mano sul viso. Abbassò per un momento lo sguardo e si accorse che a terra c'erano un paio di occhiali. Si abbassò e li afferrò osservandoli: la stecca destra era spezzata e la lente sinistra aveva una crepa. Erano di Liam sicuramente. Li ripose nel suo zaino e decise anche lui di andarsene. Non voleva rimanere lì dentro. Andò verso la sua moto, montandoci sopra e sfrecciò velocemente verso un posto che solamente lui conosceva. Non ci mise molto ad arrivare poichè andava ad una velocitá abbastanza elevata. Quando arrivò, lasciò la moto vicino ad un albero. Era un posto speciale per lui, ce lo portava sempre il nonno quando era triste o per giocare insieme. Era uno scorcio di montagna che dava su Nevada City e da lì si vedeva proprio tutto. Era un panorama mozzafiato. Si sedette a terra, sull'erba, osservando la cittá dall'alto. Rimase lì per ore intere, non accorgendosene. Quando il sole stava per tramontare decise di andarsene e salì di nuovo in sella alla sua moto, sfrecciando via. Mentre guidava, si ricordò degli occhiali che aveva trovato a scuola e pensò di riportarglieli. Sapeva la zona in cui abitava ma non la casa. Quando arrivò, scese dalla moto e si guardò intorno. Era uno di quei quartieri dove abitavano persone benestanti e si poteva benissimo capire dalle case. Cominciò a camminare e vide una ragazza che stava facendo jogging. Si avvicinò.
<<Mi scusi.>>
Proferì e la ragazza si fermò guardandolo.
<<Sì? Hai bisogno di qualcosa?>>
Chiese gentilmente, sorridendo e Louis annuì.
<<Mi servirebbe un informazione. Lei sa per caso dove abitano i Payne?>>
<<Certo, abitano in quella casa lì.>>
Disse indicando con l'indice una casa bianca ben curata.
<<Grazie mille.>>
Disse dirigendosi verso l'abitazione. Si fermò davanti alla porta e suonò al campanello. Quando la porta si aprì, si ritrovò davanti una signora di mezza etá con i capelli lisci e biondi, Karen.
<<Emh, salve. Tu sei?>>
Chiese guardando Louis che si passò una mano dietro al collo.
<<Sì, buonasera. Io sono Louis, un amico di Liam. È in casa?>>
<<Mi dispiace ma Liam è a casa di una sua amica, non è tornato nemmeno per il pranzo. Se vuoi ti do il suo indirizzo.>>
<<Oh, sì grazie.>>
Mormorò Louis annuendo.
<<Aspettami qui.>>
Disse Karen rientrando in casa e dopo pochi minuti uscì nuovamente porgendo a Louis un fogliettino con su scritto l'indirizzo di Ariana.
<<Grazie.>>
Disse il ragazzo salutando poi la signora. Riprese il motorino che aveva parcheggiato all'inizio del viale e andò verso la casa di Ariana.
<<Quel bastardo non la passerá liscia la prossima volta.>>
Borbottò Harry guardando Liam, che era sdraiato sul letto di Ariana.
Quest'ultimo sospirò e chiuse gl'occhi. Il campanello suonò ed Ariana si alzò dal letto, visto che era seduto vicino a Liam.
<<Vado io.>>
Disse uscendo dalla camera e scese le scale velocemente andando ad aprire la porta. Si bloccò alla vista di Louis.
<<Che ci fai tu qui? Come fai a sapere dove abito?>>
Chiese velocemente guardandolo male.
<<Calmati, sono venuto qui per ridare questi a Liam.>>
Disse prendendo gli occhiali rotti dallo zaino.
<<Ariana?>>
La voce di Liam seguì quella di Louis, mentre scendeva le scale vicino ad Harry che lo aiutava. Quando vide Louis serrò la mascella rimanendo in silenzio. Poi si girò verso Ariana e notò gli occhiali che teneva in mano.
<<Cavolo, sono tutti rotti. E adesso cosa gli dico ai miei?>>
Piagnucolò prendendoli in mano. Spostò lo sguardo su Louis. Si guardarono per un po'.
<<Va via. Vattene.>>
Sussurrò Liam.
<<Sarebbe meglio, se non vuoi prenderle anche tu.>>
Proferì minaccioso Harry, aiutando poi Liam a tornare al piano di sopra.
<<Non farti più vedere.>>
Disse Ariana sbattendogli la porta in faccia. Louis sobbalzò e poi chiuse gl'occhi passandosi una mano tra i capelli. Ma perché? Perché gli importava così tanto? Perché si sentiva in colpa? Sbuffò e salì sulla sua moto, partendo a tutta velocità verso casa.

This Our Little Secret ||Lilo Paynlinson||Where stories live. Discover now