Capitolo 20

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"Ma perché non prende? Ogni santa volta la stessa storia." Ero davanti al mio computer, con il telefono in mano, seduta alla scrivania della mia piccola stanza a Lecce.

"Stai tranquilla, vedrai che tra pochi secondi riuscirai a collegarti." Mi rassicurò Federica.

Speaker: "Siamo in diretta su Radio Dolomiti con il giovane alzatore bolzanino, regista non solo della Trentino Volley, ma anche e soprattutto della Nazionale Italiana di Pallavolo. Allora Simone, come andiamo?"

Simone: "Molto bene, molto bene, grazie." Riuscivo addirittura a sentirlo sorridere al di là del computer.

Speaker: "Ci credo che stai bene, state vincendo tutto in questa stagione. Avete vinto la partita con il Modena e addirittura quella con il Perugia. In CEV non avete perso una partita e in Brasile avete vinto il Bronzo. Chi sta meglio di voi?" Scherzò la conduttrice della trasmissione.

Simone: "Sì, diciamo che questa prima parte di stagione non poteva andarci meglio, ma non è ancora detta tutta. Dobbiamo continuare a lavorare...." Insomma, stava dicendo le solite cose che di solito propina agli intervistatori di fine partita, ma ascoltare la sua voce mi faceva sorridere di rimando in un modo pazzesco.

Speaker: "Ora però allontaniamoci un po' dal mondo pallavolistico. Ci stanno arrivando tanti messaggi e tutti ci chiedono la stessa cosa. Molti di noi a Modena hanno visto dei movimenti sospetti e anche sui vari social network non si scherza. Chi è la ragazza che si vede in varie foto che ti ritraggono?"

Simone: "La ragazza che vedete spesso nelle mie foto si chiama Iris ed è la mia ragazza."

Speaker: "Oh, finalmente. Raccontaci un po', come l'hai conosciuta?"

Simone: "Non c'è molto da dire, in realtà. Ci siamo conosciuti durante la Supercoppa a Modena. Lei era una di quelle ragazze che mi aspettava fuori dalla palestra. Appena l'ho vista, mi è piaciuta subito, ma questo non glie l'ho mai detto. Poi ci siamo incontrati di nuovo in un locale e allora non me la son fatta scappare. Ci siamo innamorati subito l'uno dell'altra."

Speaker: "Quindi ti sei innamorato! Lei abita a Trento?"

Simone: "Ebbene sì, mi sono innamorato. Non ho mai conosciuto una persona come lei, né ho mai incontrato qualcuno che mi facesse sentire come mi fa sentire lei. Purtroppo no, non è trentina. E' pugliese, studia e abita al sud."

Speaker: "Non e' settentrionale? E come fate a vedervi? La vostra storia è appena iniziata e non potete nemmeno godervela. Sentite molto la lontananza?"

Simone: "Come sicuramente saprete, è venuta a farmi una sorpresa a Modena e poi siamo scesi insieme in Puglia, dove ho trascorso un po' di tempo con lei a casa dei suoi genitori. Sono ritornato qui la settimana scorsa e sicuramente salirà lei tra un po' di tempo. La lontananza la sentiamo eccome, ma sono sicuro che ce la faremo, ormai non posso immaginare un futuro senza di lei, nonostante non ci conosciamo da tanto tempo."

Speaker: "Ma quanto è dolce Simone Giannelli oggi. Ti farà piacere sapere che abbiamo ricevuto un messaggio da parte di una certa Iris contenente solamente un cuoricino. Questo vuol dire ci sta ascoltando. Vuoi dirle qualcosa?"

Simone: "Cavoli, non credevo mi avrebbe ascoltato. Comunque le ho già detto troppe cose belle, non vorrei diventare troppo sdolcinato, anche se mi sa che è troppo tardi. Ciao amore, ci sentiamo dopo."

"Mamma mia Iris, quanto siete zuccherosi tutti e due. La smetti di versare lacrime?"

"Avrò anche il diritto di commuovermi, quando mi dice certe cose tramite radio. Non sono abituata a tutte queste cose."

Erano trascorsi alcuni giorni da quando Simone aveva preso il treno per tornare a Trento. Quel weekend a casa mia, con i miei e con Simone, mi aveva totalmente rigenerata. Avevo ripreso a studiare per bene, avevo ripreso perfino la palestra e anche andare a lezione mi sembrava una cosa piacevole da fare. Poi dicono che l'amore faccia male.

"Iris! Ti squilla il telefono!" Avevo lasciato il telefono in cucina ed ero ritornata a studiare in camera, quindi mi misi a correre nel tentativo di non perdere la chiamata.

"Sei proprio furba, ma come devo fare con te? Speravo ti fossi dimenticata della trasmissione di stamattina, non ne abbiamo parlato per niente."

"Ma ciao anche a te, Simo. Come faccio a dimenticarmene se ho le notifiche attive alla pagina della Trentino Volley? E comunque sei stato davvero dolce, mi fai commuovere."

Le giornate trascorrevano velocemente e questa cosa non poteva che farmi piacere. Ormai era dicembre, tra poco sarebbe arrivato Natale e questo significava una cosa sola: presto avrei rivisto Simone. Avevamo deciso che avremmo trascorso insieme le vacanze a Trento, dal momento che non avrebbe avuto nessun momento libero, tra allenamenti e partite. Il massimo che avremmo potuto fare sarebbe stato andare a trovare (e nel mio caso conoscere) la sua famiglia a Bolzano.
In men che non si dica arrivò quindi la fine del primo semestre, con annessi i vari esoneri. Non dico che andarono tutti bene, ma non mi potevo lamentare. Finalmente il 21 dicembre presi il treno, carica di valigia e borsa e non potevo essere più felice. Non vedevo l'ora di arrivare, mi sembrava che il viaggio non finisse più.

"Siamo in arrivo a: Trento. Fine corsa del treno."

Cavoli, mi ero addormentata. Presi di corsa tutta la mia roba, mi misi il cappotto e la sciarpa e scesi di corsa, con ben 20 chili sulle mie spalle. Strano, Simone mi aveva disse che mi avrebbe aspettata al binario, ma non vidi nessuno. Così iniziai a camminare, in cerca dell'alto ragazzo trentino, invano. In presa al panico, visto che non avevo idea di dove andare e avendo il telefono spento perché scarico, decisi di recarmi all'uscita della stazione, magari avevo capito male io. Mentre camminavo, qualcuno mi urtò e mi caddero per terra la borsa e con essa anche il cellulare. Ero nervosissima.

"Ehi, ma guarda dove vai." Alzai lo sguardo, per continuare a rimproverare quel ragazzo che mi aveva totalmente scombussolata e mi resi conto che non si trattava di un ragazzo qualunque. Era il mio ragazzo.

"Simo ma sei tu!" Dissi di getto e, lasciando perdere totalmente le valigie, mi fiondai addosso a lui, come se fossi un koala.

Cosa rimane di noiWhere stories live. Discover now