Capitolo 30

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La mia reazione fu differente rispetto a quella che mi aspettavo. Dopo l'incontro con Arianna, andai in bagno con molta tranquillità e poi tornai a sedermi, per godermi la partita. Il Trentino vinse ancora e, come sempre, andai ad aspettare Simone fuori dagli spogliatoi. Nel tragitto verso casa ero molto silenziosa, ma lui non sembrava farci molto caso: sicuramente era molto stanco e stava pensando ancora alla vittoria appena ottenuta. "Tra un po' mi dirà sicuramente di Arianna", pensai. Ma non lo fece: cenammo e poi ci mettemmo a letto e mentre si avvicinò per darmi il solito bacio della buonanotte, non ce la feci più.

"Hai intenzione di prenderlo da solo, questo caffè con Arianna?"

Sembrava stranito.

"Cosa?" – "Domani è in previsione un caffè con Arianna qui a casa, no?" – "Ma che stai dicendo? Non inviterei mai un'altra ragazza qui a casa senza dirti nulla. Ora stai esagerando."  Si alzò dal letto, si mise le ciabatte e andò in cucina, con fare nervoso. Adesso era lui, quello arrabbiato? Decisi di seguirlo, per fare il punto della situazione.

"Dimmi che non ti sei inventata tutto per vedere se ti dico balle, ti prego." Disse, mentre varcavo la soglia della cucina.

"Pensavo mi conoscessi. Ti pare che mi invento una cosa del genere? L'ho incontrata alla partita e me l'ha detto lei. Mi ha detto che tu l'hai invitata a prendere un caffè qui a casa, domani." Era pensieroso. Aveva appoggiato i gomiti sul tavolo e aveva iniziato a fissare il vuoto. "Non vorrei mi avesse preso sul serio." La mia faccia si fece interrogativa. Poi iniziò a spiegarmi. "L'altro giorno stavamo parlando in generale e abbiamo iniziato a discutere di fumetti e serie tv. Le ho detto della mia collezione dei dvd di Lost e mi ha detto che le sarebbe tanto piaciuto vederla. Così, per scherzare, le ho detto che sarebbe potuta venire a vederla. Ma stavo scherzando, non le ho detto né il luogo né l'ora." Mi guardava e sembrava sincero.
"Quella ragazza se ne sta approfittando, Simo. Te ne accorgerai. Sei sempre stato troppo buono, troppo ingenuo e lei l'ha capito." – "Smettila di trattarmi sempre come un bambino. So decidere anche da solo quali persone frequentare e so capire quando qualcuno è sincero o meno. Sicuramente si sarà trattato solamente di un malinteso. Qualora dovesse venire qui, prenderemo questo caffè e basta."

Quella notte tornammo a letto, lui si addormentò subito mentre io rimasi sveglia per un po', invasa da mille pensieri. M sembrava di essere tornata indietro nel tempo, era già successa una cosa simile con il mio ex fidanzato e non mi andava proprio di rivivere tutto di nuovo. Il giorno dopo ci alzammo e io, di nuovo, feci finta di niente e lui fece lo stesso: ogni tanto ci guardavamo negli occhi e ci facevamo qualche sorrisetto, di sottecchi. Alla fine Arianna quel giorno non venne e Simone mi prese in giro tutto il tempo.
"Te l'avevo detto che avevi capito male, non c'eravamo accordati affatto per prendere questo caffè." Mi disse, in continuazione. Forse era vero, avevo interpretato in modo errato la situazione, evidentemente ero diventata paranoica e la cosa mi era sfuggita di mano. Effettivamente, non vidi quella ragazza per almeno due settimane: il periodo degli esami era imminente e non facevo altro che dividermi tra la mia scrivania e l'università e questo mi portò non solo a trascurare me stessa, ma anche e soprattutto il mio ragazzo, l'ammetto. Ma lui non si dimenticò di me, nonostante i suoi mille allenamenti giornalieri e le trasferte varie. Continuava a riempirmi di attenzioni e non si lamentò nemmeno una volta per il mio comportamento isterico: aveva capito la situazione ed evidentemente preferiva starsene al suo posto e non mettersi in mezzo. Mi sentivo quasi in colpa, per aver messo in dubbio la sua sincerità. Insomma, quando un ragazzo ti guarda in quel modo in cui mi guardava lui, come avrei mai potuto pensare che potesse tradirmi? Alla fine della sessione mi "permise" perfino di andare a trovare le mie amiche a Lecce per un weekend, da sola, nonostante noi due non avessimo trascorso molto tempo insieme nell'ultimo periodo.
Quel weekend mi divertii molto, fu come tornare a casa dopo un lungo periodo di tempo trascorso in vacanza. Simone mi mancava, certo, ma mi mancavano anche quelle ragazze che per molto tempo fecero parte della mia vita in modo totale. Comunque, avevo detto a Simone che sarei tornata il martedì e che ci saremmo visti direttamente a casa, dal momento che l'orario di arrivo del mio treno coincideva con uno dei suoi allenamenti. Ma non vedevo l'ora, così decisi di fargli una sorpresa e di arrivare lunedì, sempre di sera. Arrivai a Trento intorno alle 21:00, chiamai un taxi e mi feci portare a casa, dove ci sarebbe stato sicuramente il mio ragazzo, non ad aspettarmi, però: lui, ovviamente, non sapeva nulla. Appena arrivata, scesi di corsa dall'auto e mi catapultai in ascensore. Arrivai di fronte alla porta e presi le chiavi: ricordo ancora come tremavo. Lo facevo sempre, prima di fare qualcosa a cui tenevo particolarmente, come una sorpresa del genere. In tutti i casi, riuscii ad infilare la chiave nella toppa ed entrai, gridando:
"Amore, sono io!", tenendo gli occhi però sulla valigia, tentando di non far cadere tutto. Quando, però, alzai lo sguardo, vidi sì Simone, ma non era solo. Con lui c'era anche Arianna.

A tu per tu.

Ciao a tutti/e! Volevo scusarmi per il ritardo con cui ho pubblicato questo breve capitolo, ma nell'ultimo mese ho avuto tantissimo da fare! Non sono molto ispirata ultimamente e non mi piace molto la piega che sta prendendo questa storia, ma spero di rimediare e di tornare subito a parlare al presente, che mi intriga di più! Spero vi piaccia comunque:) Un abbraccio

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