Capitolo 25

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Che tempismo.

"Io... stavo tornando a casa. Non ho dimenticato qualcosa, vero?"

"No, ma volevo farti una sorpresa e ti avevo preparato la cena. Perché sei ancora nei pressi dell'ufficio?"

"Luca mi ha fatto compilare dei documenti in più e ho fatto tardi..."

"Avresti potuto almeno tenere sott'occhio il telefono. Ma fa niente." Si avvicina e mi dà un bacio. Si', avete capito bene. Sono fidanzata anche io.

"Scusa Fra, non volevo farti preoccupare." Intanto Simone è ancora lì. Fissa prima me e poi il ragazzo che mi sta accanto. Non so ben definire la sua espressione. E' sorpreso? Divertito? Sconvolto?
Poi Francesco si accorge della sua presenza.

"Scusami tanto, non mi ero accorto che Iris non fosse sola. Tu sei...?"

"Soltanto un ragazzo che si è perso. Le stavo chiedendo delle informazioni sul percorso più comodo per arrivare in stazione."

Senza rendermene conto, inizio a strabuzzare gli occhi e a fissare Simone. Che cavolo stava dicendo?

"Ah, guarda è semplice." Inizia Francesco. "Sicuramente Iris non avrà scelto di indicarti il percorso più breve. E' una maga a complicare le cose, vero amore?" Abbozza un sorriso e annuisco. Il biondo continua a spiegare la strada a Simone e, quando ha finito, gli stringe la mano.

"Grazie mille, siete stati molto gentili. Ci vediamo." E prima di andarsene, mi lancia ancora un'occhiata intensa, a cui però Francesco non dà peso.

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"Beh, allora? Mi rispondi o preferisci continuare a fissare il muro? Non pensavo fosse più attraente di me..."

Io e Francesco siamo seduti nella cucina di casa mia, mentre mangiamo cibo cinese accompagnato da una birra fresca. Io però mi assento un attimo e ripenso ancora a ciò che mi è capitato questa sera.

"Scusami, cosa hai detto?"

"Ti ho chiesto se preferisci vedere un film in salotto o se vuoi uscire a fare un giro. Pensavo fosse una domanda abbastanza semplice."

"Umm... Sono abbastanza stanca, quindi preferirei vedere un film." Rispondo senza pensarci.

"E dai, è venerdì. Non possiamo stare in casa anche questa sera. Non ti andrebbe invece di uscire un po' e di girare un po' per locali?" Sebbene io e Francesco stiamo insieme da un po' di tempo, ancora non si è abituato alla mia idea di serata ideale. Non che io abbia proprio le abitudini di una persona anziana, eh.

Insomma, alla fine vince lui e usciamo. Decidiamo di andare a bere una birra nel solito locale che frequentiamo il venerdì, per poi incontrare alcuni amici in una vineria nelle vicinanze. Oddio, definirli amici mi sembra un po' eccessivo. Diciamo che si tratta di amici di lavoro di Francesco. Come me, anche lui lavora in un ufficio e si occupa di contabilità. In caso ve lo steste chiedendo, sì: è il tipico ragazzo che porta sempre la camicia e quel tipo di scarpe abbastanza eleganti e sofisticate. Come ci siamo conosciuti? Ad una festa di una mia cara amica che ho qui a Verona. Stavamo festeggiando il suo compleanno e ci hanno presentati quella sera. Poi una parola tira l'altra e siamo finiti insieme. E' il ragazzo perfetto, non mi fa mai mancare niente: quando viene a casa da me (visto che come avrete capito non abitiamo insieme) porta sempre una bottiglia di quel vino rosso abruzzese che mi piace tanto; quando dormiamo insieme (cioè praticamente sempre) mi prepara la colazione, al mattino; quando usciamo, mi permette spesso di scegliere il luogo dove andare e non mi fa mai sentire a disagio. E inoltre mi fa sempre tanti regali, a volte fiori, a volte cioccolatini e a volte oggetti che sanno possano piacermi. Un amore, insomma.

Cosa rimane di noiWhere stories live. Discover now