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Era lì, per terra nel marciapiede, tutto solo, che nevicava e con sé portava una ferita sul braccio

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Era lì, per terra nel marciapiede, tutto solo, che nevicava e con sé portava una ferita sul braccio.
Piedi nudi feriti e ghiacciati dal freddo.
Nessuno faceva caso a Jimin e nessuno gli pose una mano.
Era guardato come uno che stava per morire e che il destino faccia il suo colpo.

Ma vide una figura illuminata, che gli porse la mano d'aiuto, sentiva un calore mai sentito.
Era una figura di una bellissima fanciulla, era meravigliosa: pelle bianca come la neve, capelli neri sciolti e delle bellissime labbra rosee. Era come Biancaneve....era anche la sua salvatrice.

Jimin prese la sua mano e si sentì un fuoco accendere dentro il cuore.

La ragazza prese la sua sciarpa rossa e lo avvolse al collo di Jimin, notando che pativa per il freddo.

«Sono un mostro.» sussurrò Jimin con le labbra ghiacciate dall'inverno. Aveva solo addosso una camicia bianca e dei pantaloni neri.

«Tu non sei un mostro.» a quelle parole Jimin rimase sopreso.

«Ti porto dalla tua nuova casa.» disse di nuovo la bellissima ragazza con quella bellissima voce.

La ragazza portò Jimin a casa sua.
Viveva da sola. I genitori li aveva persi in un incidente stradale.

Non tutto può accadere come noi vogliamo, ma come ci giocava Dio a tira dado.

Jimin pensava alle parole dette da lei: "Tu non sei un mostro." Lo ripete un sacco di volte nella sua mente.

ʸᵒᵘ'ʳᵉ ⁿᵒᵗ ᵃ ᵐᵒⁿˢᵗᵉʳ ✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora