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I mesi insieme erano molto gradevoli e affettuosi.
Min-Young era oramai già all'ottavo mese....era quasi giunta alla nascita del loro adorato figliolo.

La futura madre era seduta sul divano ad ccocollare il piccolo feto che sarebbe stato pronto per uscire al mondo.

«Come vorresti chiamare nostro figlio?» chiese Jimin porgendogli un bicchiere di succo all'arancia.
«Mhhh non lo so.....se fosse maschio come lo chiameresti?» sorrise la ragazza.
«Park Ji-Ho....che ne pensi?...il nostro piccolo Ji-Ho.» propose Jimin accarezzando una guancia alla sua amata.
«Mi sembra più che perfetto, ma se è femmina?»
«Sarà ovviamente bella come te...ma ho la vaga impressione che sarà un bel maschietto. Mi credi piccola?» lasciò un tenero bacio sulla fronte di lei che sorrise a quel tocco così vellutato.
«Se lo dici tu, credo a tutto. Nostro figlio sarà proprio come te.» fece Min-Young accarezzando la sua mano.
«Ti amo così tanto piccola mia.»
«Anch'io, molto....ti amerò sempre.» rispose ella dando un piccolo e tenero bacio a stampo.

I sorrisi di due giovani futuri genitori era sacro quanto un tesoro.
Il loro figlio sarebbe stata la cosa più preziosa che hanno in tutta la loro esistenza.

Tutto fu interrotto dalla campanella.

«Puoi andare ad aprire Jimin?» chiese Min-Young indicando con lo sguardo la porta.
«Certo, tesoro.» rispose per poi girare la maniglia e trovare una loro vecchia conoscenza.

«Ehilà! Come state piccioncini?» esclamò Hannalee spruzzando, come sempre al suo solito, la felicità da tutti i pori.
«Accomodati pure Hannalee.» disse Jimin indicando di sedersi sul divano o sul sofà vicino a Min-Young.
«Grazie, carissimo.» si tolse le scarpe e mise le pantofole apposite, dopodiché porse alla sua cara amica un sacchetto.

«Questo è per voi. Dimmi se ti piace.» fece Hannalee sedendosi sul sofà.
Min-Young prese tra le mani il sacchetto bello confezionato.
«Non dovevi, Hannalee....Grazie.» ringraziò lei.
«Niente smancerie. Adesso aprilo e dimmi.» insistette l'amica eccitata di sapere quale sarebbe stata l'espressione di Min-Young dopo aver visto il regalo.

Ella sorrise per il bel pensiero da parte della sua amica. Così decise di aprirlo pian piano, senza rovinare la confezione, aprì finalmente il sacchetto e quando lo vide ne rimase così commossa.
Lo prese tra le mani e lo mostrò a Jimin che era appena arrivato con un bicchiere d'acqua per Hannalee.

«Q-questo.....è davvero bellissimo Hannalee. Ti ringrazio con tutto il mio cuore. Sarà il primo vestitino del nostro figlio e il primo regalo della sua zia Do.» sorrise al solo guardare il bel vestitino con Jimin che la stringeva a sé.
«Vedo che sei davvero felice amore. Se lo sei, lo sono anch'io....Grazie, Hannalee.» fece Jimin facendo un sorriso alla presunta futura zia.
«Eh dai, così mi fatte commuovere. Non c'è bisogno di ringraziarmi, dopotutto una nuova tenera creatura sta per essere messo alla luce del mondo.» fece Hannalee bevendo qualche sorso del bicchiere d'acqua che le aveva portato prima Jimin.
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«Vuoi davvero andare? Non vuoi restare per la cena?» chiese Min-Young stando all'uscita della porta, mentre Hannalee si metteva il cappotto per andare via.
«Putroppo sì. Sai che in questo periodo ho molti pazienti, soprattutto adesso che non c'è una presunta dottoressa Kim.» ironizzó sorridendo alla sua amica incinta.
«Ti prometto che tornerò al più presto, quando il bimbo sarà nato. Promesso.» fece Min-Young ridendo imbarazzata.
«Non preoccuparti, me lo cavo ancora bene. Tu fai nascere bello e sano vostro figlio e sarò contentissima....Adesso vado...Baci Baci carissimi.» fece come sempre l'occhiolino e se ne andò via come una lepre fino all'ospedale.
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Era una bella notte con stelle brillanti e una bellissima luna...insomma era sereno questa notte, più del solito.

I due innamorati erano sotto le coperte abbracciati oramai già nelle braccia di Morfeo, ma tutto fu interrotto.

«J-Jimin.....m-mi fa m-male la pancia.» disse a fatica Min-Young toccando la pancia sperando che passasse il dolore.

Subito il ragazzo si sveglió e accese la lampada sul comodino con un viso preoccupato per la sua donna.

«Non sarà che sta per nascere!?» esclamó lui un po' agitato.
«S-sì.... all'ospedale.....s-sbrigati!» gli ordinò con dolori atroci.
Il bimbo stava scalciando dentro alla pancia di Min-Young e di conseguenza quest'ultima soffrì sentendo dolori allucinanti.

«Resisti!» disse Jimin prendendo in fretta una felpa da mettersi e un'altra per coprirla.  
Portò subito Min-Young all'ospedale in cui lavorava, trasportandola con il taxi.

«Si sbrighi, la prego!» urlò Jimin al tassista che stava facendo del suo meglio per arrivare in fretta all'ospedale.

Min-Young soffriva così tanto, che Jimin gli strinse le mani e ella lo stringeva così forte che faceva quasi male, ma non voleva farlo notare a Min-Young.

«Resisti piccola....ti prego, resisti.» la confortò sussurandolo.

Non rispose, essendo troppo impegnata a subire i scalci del bimbo.

Jimin aveva già telefono ad Hannalee di preparare tutto non appena sarebbero arrivati

Finalmente arrivò e Jimin la portò con molta fretta dentro l'ospedale.

Trovò subito Hannalee con una sedia a rotelle, alla cui fece sedere Min-Young.

La portarono subito nella sala del parto, seguito da Jimin che per tutto il percorso le teneva fortemente la mano.

«Resisti Min-Young! Puoi farcela.» incoraggiò alla sua cara amata, ma quando arrivarono davanti alla sala del parto, ello dovette lasciare la presa a malincuore e far procedere tutto ad Hannalee.

Jimin restò fuori seduto dalla sala con l'ansia in gola che lo torturava a morte.
Si torturava il labbro e le dita.

«Fai si che vada tutto a buon fine.» pregò Jimin intrecciando le sue mani.

Gironzolava da ore attorno alla sala, doveva tenere a bada le sue gambe che non riuscivano a stare ferme sedute ad aspettare tranquillamente.

Quell'ansia lo stava veramente uccidendo...voleva assolutamente vedere la sua amatissima Min-Young e il suo figlio.

Dopo ore di tortura, finalmente il portone della sala venne aperta e mostrò Hannalee con la cuffia, guanti, grembiule e mascherina.

Subito si piombò su ella che si presr anche un colpo al cuore.

«Aish! Non spaventarmi così! Comunque tranquillo carissimo, la tua cara Min-Young sta benone.» fece Hannalee buttando i guanti e la mascherina.
«E il bimbo!?»
«Be'.....è un bel maschietto!! Contento?» sorrise contenta per Jimin, che subito sentendo la buona notizia cominciò ad saltellare.

«Yha Yha! Non fare così che mi metti in imbarazzo.» lo fermò Hannalee con la solita simpatia.
«Sai com'è, quando diventi padre....è più forte di noi.... Comunque dove è Min-Young?» fece Jimin non vedendo nessuna traccia della sua amata.
«Tranquillo, l'abbiamo portata a riposare nella sezione A numero 343.» rispose Hannalee facendolo calmare un pochino per l'emozione, ma era più forte di lui.

Ovviamente sarebbe andato a sorvegliarla per tutta la notte entrando nella stanza 343.
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Min-Young era distesa sul letto esausta che dormiva.
Riaprì gli occhi quando arrivò la mattina e vide Jimin sorriderle.
Che bella visione.

«Buongiorno, piccola. Come ti senti?» disse ello facendola sedere
«Bene, amore.» cercò in qualsiasi direzione il suo piccolo bimbo.
«Ma il mio bambino?» continuò a cercarlo con lo sguardo.
«Ehi, piccola....è qua nostro figlio.» gli fece notare indicando un lettino per il bimbo messo apposito affianco a Min-Young.

Quest'ultima guarda l'indicazione del suo amato e subito trovò un bellissimo bimbo paffuto che dormiva sul lettino....era fasciato da un asciugamano.

«È un bel maschietto. Te l'avevo detto. D'ora in poi sarà il nostro piccolo tesoro Park Ji-Ho.» diede un tenero bacio sulla guancia della sua amata che ammirava insieme a ello il loro amatissimo figlio, finalmente venuto alla luce dopo 8 lunghi mesi.

ʸᵒᵘ'ʳᵉ ⁿᵒᵗ ᵃ ᵐᵒⁿˢᵗᵉʳ ✓Where stories live. Discover now