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Tornarono a casa un po' incerti, ma vedendo che era tutto silenzioso, ci entrarono e....non videro più nessuno.

«Ma...cosa è successo? Non capisco.» disse per primo Jimin guardandosi attorno.

Avrebbe sperato di vedere per terra sangue e i copri del CHU12, ma niente.

«Jimin... dove sono? Sono spariti del tutto.» fece Min-Young preoccupata.
«Non lo so, ma so che sono molto lontani da noi adesso, però....ho paura che ritornino poi. Ritorneranno e io non voglio che ci metti in mezzo anche tu.» si grattò la testa spettinando i capelli corvini.

Min-Young prese la sua mano e la accarezzò con dolcezza.
«Jimin...non preoccuparti per me. Io so prendermi cura di me stessa. Tranquillo....Non verrano più.»
«Io...io sono preoccupato....molto.» rispose angosciato.
«P-per me?» era sopresa della sua frase.
«Be.... sì.» rispose imbarazzato grattandosi la nuca.

Min-Young si morse un labbro e ingoglió la saliva.

«Grazie Jimin, che ti preoccupi di me...Grazie.» provò a dire imbarazzata.
«Di n-niente.» rispose anch'esso imbarazzato.
«Sarà meglio mettere in ordine la casa.» fece il ragazzo corvino guardandosi attorno.
Era un vero porcile.

«Si, hai ragione....vado a prendere tutto il necessario per ripulire la casa.....ma vuoi pulire lo stesso, nonostante sia già mezzanotte?»
«Certo....dobbiamo ancora prepararci per la gita in montagna, no? Quindi facciamolo.» e sorrise.

Aveva sempre quel sorriso bello e magnetico che catturerebbe ogni donna che lo avrebbe circondato.
Poi capì quella ragazza Lilu.

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Misero tutto in ordine mettendo tutti gli oggetti ai loro rispettivi posti.

Dopo aver finito si buttarono a peso morto sul divano.

«Oh dio...sono distrutta.» si lamentó Min-Young toccandosi la schiena.
«Già...senti Min-Young domani a che ora ci sveglia-» non finì che notò che si era già addormentata.

A quella scena il ragazzo sorrise e prese una coperta per coprirla dal freddo.

Si rimise sul divano e finalmente riuscì a prendere sonno.

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Era mattina, un po' più tardi del solito.

Min-Young si sveglió stiracchiandosi, poi notó di avere addosso una coperta bella calda e subito capí che c'era lo zampino di Jimin. Infatti lo vide ancora addormentato sul divano tutto accovacciato.

Min-Young sorrise a quella scena. Era così carino e dolce in quella posa.

Si alzó dal divano e gli mise addosso la coperta.
Si inginocchió e guardó per bene i suoi tratti fini e dolci.

«Certo che è così dolce in questa posa. Sembra un piccolo cricetino.» sussuró a se stessa ridendo a sottovoce.

Allungó il suo dito e gli toccó le guance rosee del ragazzo. Erano così morbide.

«È così divertente giocare con le mie guance?» disse Jimin con gli occhi chiusi.

Min-Young si irrigidì e si alzó tutta imbarazzata.
«N-no....s-scusami.....non volevo....n-non lo faccio più.» fece lei balbettando come un disco rotto e si grattó la testa molto imbarazzata che arrossì....come sempre succedeva ogni giorno.

Jimin aprí un occhio e la vide imbarazzata che si mise a ridere a sottovoce, per poi alzarsi dal divano.

«Sai, dopotutto hai le mani calde e morbide. Bel massaggio.» commentó Jimin ridendo leggermente.
«A-ah.» riuscì solo a dire.

ʸᵒᵘ'ʳᵉ ⁿᵒᵗ ᵃ ᵐᵒⁿˢᵗᵉʳ ✓Donde viven las historias. Descúbrelo ahora