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La portò al mare, quel mare dove Jimin aveva lanciato la collana.

Mise le mani sulle due spalle della fanciulla e la guardò intensamente. Si sentivano solo i loro respiri seguiti dal suono del mare.

«J-jimin....» disse Min-Young.
«Shhh» mise un dito sulle sue morbide labbra.
A quel gesto Min-Young aveva il cuore che esplodeva e le guance erano di un colore più rosso.
«Tu sei l'unica che mi ha capito veramente e hai riportato il mio vero me, perso da un bel po' di tempo fa. Sei l'unica che mi fa sentire bene.» disse Jimin sorridendo.
E Min-Young ricambió seguita dal suo battito e le guance rossastro.

E di nuovo silenzio.

«Ti voglio proteggere Min-Young.» disse Jimin dal nulla.

Min-Young sgranó gli occhi non capendo niente.

«Tu cosa!? Jimin, ma cosa stai dicendo? È successo qualcosa con quella ragazza?» chiese preoccupata.
«Era la mia ex ragazza, anzi non è stata mai la mia ragazza, mi ha solo usato. Voleva soldi e bellezza, credeva che ce li avevo, ma ha sbagliato e....e adesso voleva ritornare da me perché dice che sono diventato più bello. Io sono rimasto schifato da lei. É una ragazza spaventosa, se ti capita di incontrarla non parlarci. » rispose preoccupato per lei.

Lei annuì.

«Stendi le mani.» disse Jimin sorridendo.
Aveva fiducia in lui e così stese le mani.
Il ragazzo prese la sua mano sinistra e la bacia per poi dargli un pacchettino piccolo rosso sulla mano alla cui prima aveva lasciato un piccolo bacio.
«Buon Natale Kim Min-Young.» sussurrò all'orecchio per poi allontanarsi e guardandola arrossire di brutto.
«G-grazie, non dovevi Jimin.» replicó balbettando un po'.
Lo aprì e....

«Un orologio?» disse ammirandolo.
«Sì, così ti ricorderai a che ora devi venire a casa, visto che il cellulare non lo guardi mai. E ti ricorderai anche che giorno è. È abbastanza tecnologico.» sorrise, lui e il suo sorriso accecante.
«Grazie, è bellissima Jimin. Mi piace....tieni.» cacciò un regalino dalla sua borsetta.

«P-per me? Ma non credi di avermi già dato abbastanza? Cioè la tua sciarpa rossa e i guanti.» replicò non volendo accettarlo.
«Aish, Jimin-ah! Prendilo. È tuo. È Natale e a Natale si fanno regali.» prese la sua grande mano e gli diede il piccolo contenitore.

Lui guardò prima il pacchetto e poi Min-Young che gli fece un gesto facciale di aprirla.
Lui eseguì e si trovò davanti ad un orecchino a penzolo a forma di croce argentato.
«É-È bellissima.» esclamò sorridendo come un bambino.
«Ho notato che avevi ancora un buco senza orecchino e allora ho comprato questo per te. Dai, te lo metto io.» era così gentile e bella quando sorrideva a lui.
Faceva diventare il mondo rose e fiori.

Prese l'orecchino che aveva in mano il ragazzo e glielo mise all'orecchio.
Era davvero bellissimo con quell'orecchino che penzolava.

«Sto bene?» chiese.
«Sì, molto.» sorrise.
«A proposito, ma quella ragazza Lilu, se non sbaglio, era davvero la tua ragazza?» chiese mordendosi un labbro.
«Sì, putroppo. Lo so che sembra Barbie, ma in passato non era così. Comunque è sempre Barbie con quelle labbra grandi rosse, trucco pesante e ciglie lunghe finte. Lo so che è davvero disgustosa.» fece una risata insieme a lei.
«Sinceramente, lo è. Ma se avete qualche torto e volete di nuovo stare ins-»
«No! Questo non succederà mai. Non ricordi già più che poco fa ti ho detto che non mi ha mai amato, voleva soldi e bellezza.» replicò un po' infastidito, ma non riusciva ad arrabbiarsi veramente con lei. Cioè lei era Kim Min-Young.
«Ah già, scusami. Sono maldestra talvolta.» si scusó grattandosi la nuca sorridendo.

A quell'immagine lui rimase incantato. Era la ragazza più bella che avesse mai incontrato.

«Achu!» starnutì Min-Young mettendo la mano davanti alla bocca.
Jimin si tolse la giacca e gliela mise e ella si stupì del suo bel gesto galante.
«G-grazie.» arrossì leggermente.
«Andiamo a casa.» mise il suo braccio attorno alle spalle della fanciulla per tenerla calda.

Finalmente arrivarono a casa e Min-Young entrò in bagno per farsi un bagno caldo.
Jimin continuava a guardare sullo specchio l'orecchino.
«Mi fai sentire così diverso. Cosa mi stai facendo Kim Min-Young?» disse tra se e se sorridendo davanti allo specchio.

Era notte e tutti e due stavano dormendo, ma ad un certo punto si sentì un fiatone afoso e dei starnuti.

Jimin si alzó dal letto e aprí la porta della camera della giovane dottoressa e in effetti era lei.

«Stai bene Min-Young?» chiese accendendo la luce illuminando la stanza e toccando la fronte della ragazza.
«J-jimin...dammi...le medicine che...ci sono nel mio comodino affianco.» sussurrò affaticata.
Lui annuì e prese un pacchetto di medicine per la febbre dal comodino.
«Aspettami che vado a prenderti dell'acqua.» scese in cucina versando dell'acqua nel bicchiere e in un lampo lo diede a Min-Young.
Lei si mise a sedere sul letto, per poi prendere il bicchiere e la medicina. Lo ingogliò e bevette successivamente l'acqua.

«Ti senti meglio?» chiese molto preoccupato accarezzandole la mano gelida.
«Sì. Grazie, Jimin.» fece uno sforzo per sorridere
«Adesso dormi e domani ti sentirai meglio.» la aiutò a sdraiarla sul letto.
Lei annuì e chiuse gli occhi per poi dormire pesantemente.

Jimin intanto chiuse la luce e accese la lampadina del comodino.
Si avviò in bagno prendendo un asciugamano freddo bagnato e glielo mise sulla fronte bollente. Subito vide che si era rilassata e questo fece rilassare anche Jimin che spense la luce e si addormentó sulla piccola poltroncina che era presente
nella stanza della giovane fanciulla.

ʸᵒᵘ'ʳᵉ ⁿᵒᵗ ᵃ ᵐᵒⁿˢᵗᵉʳ ✓Where stories live. Discover now