31 The End

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«TU NON DOVEVI FARMI QUESTO!! Sei solo un brutto vigliacco! TI ODIO!!» diede dei colpi sul petto di Jung-Su per scaricare tutti i suoi forti emozioni sul colpevole dell'accaduto, tra lacrime e singhiozzi di disperazione.

Voleva immediatamente indietro Jimin. Lo voleva di nuovo al suo affianco e crescere il loro bellissimo bambino assieme, ma tutto fu frantumato a causa della stupida gelosia di Jung-Su.
Desiderava avere immediatamente indietro il suo ragazzo. Non poteva vivere senza di lui, senza il suo odore che sentiva ogni volta che si abbracciavano, le sue labbra e il suo tatto.

Jung-Su bloccò i suoi polsi e la strinse forte più a sé per farla calmare un po'.

«Ma proprio non capisci che io ti amo!? A me piaci solo tu! Farei qualsiasi cosa pur di averti, perché io ti ho sempre amata di nascosto fin da troppo tempo.
Perché mi rifiuti con Park?
Sono migliore di lui!
Io ti voglio.
Perché non posso desiderarti, ma solo amarti di nascosto?
Se ho sbagliato qualcosa, dimmelo e mi cambierò come a te ti piace!» si dimenò pur di convincerla ad amarlo, ma ovviamente non ottene quello che desiderava.

Min-Young fece un sorriso ironico tra lacrime che continuavano a scendere, bagnando completamente il viso candido.

«Jung-Su.....ma proprio non capisci che a me piace Jimin? E per sempre sarà lui il mio ragazzo, marito e amore eterno.
Io lo amo! Io ti ho sempre considerato come un amico, ma nient'altro di più.
Forse hai solo frainteso qualcosa, un errore che ti ha preseguitato per tutto questo tempo, ma ti assicuro che non sono innamorata di te e neanche tu, è solo un illusione.
Ti scongiuro, lascia libero Jimin.
Te lo chiedo in ginocchio. Mio figlio ha bisogno di suo padre.» lo implorò inginocchiandosi, sempre affogata di lacrime.

Il dottore abbassò il capo e riflettè su quello che gli stava dicendo e implorando Min-Young.
Aveva fatto così tanto pur di averla, ma non ottenne nulla.

«No....mi dispiace. Non lascerò quel Park gironzolare libero
nel mondo!
Ho fatto tanto per averti al mio affianco e se vuoi che tuo figlio abbia un padre, prendo volentieri questa responsabilità, tanto ormai Jimin non ritornerà mai piu.» rispose deciso; come se nessuna idea l'avrebbe fatto cambiare idea.

Quella espressione che assunse in quell'arco di tempo era una profondissima delusione, odio e disgustata dalle sue parole e il suo egoismo.

«Sei solo un egoista Jung-Su! Ricordati questo: anche se avrai tutto di me, il mio cuore non sarà tuo e non permetterò mai che il mio bambino ti conosca come padre! Non te lo meriti per niente!» urlò contro il ragazzo con il dito che lo puntava, come per maledirlo.

Detto questo lei non volle più vederlo in tutta la sua vita.
Voleva Jimin.

Così scappò via, non sapendo più dove andare.

Mentre camminava in strade sconosciute, cominciò nuovamente a piangere per la perdita del suo amato.

Sentiva il cuore addolorato....era una sensazione di solitudine e depressione; come se una parte in lei se ne fosse andata.

«Dai Min-Young, ti riporto a casa. Il piccolo Ji-Ho avrà bisogno della sua mamma.» arrivò Jung-Su per poi prenderla per il polso e trascinarla con forza per farla entrare nella sua auto.
Era stata un impresa quasi impossibile, ma in qualche modo ebbe efficacia.

Min-Young purtroppo continuava a versare altre lacrime.
Odiava a morte Jung-Su e il suo gesto da egoista.
Voleva solo prenderlo e buttarlo dalla macchina, non importava se era una dottoressa, ma lui aveva toccato un suo tesoro e gliel'aveva portato via..........lontano da lei.
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Jung-Su la portò alla sua rispettiva casa ed ella non disse proprio nulla, aveva un espressione cupa, come se avesse vomitato l'anima o che avesse visto un fantasma.

ʸᵒᵘ'ʳᵉ ⁿᵒᵗ ᵃ ᵐᵒⁿˢᵗᵉʳ ✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora