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Min-Young accompagnò Jimin nella stanza di Topolino.

Aprì leggermente la porta per vedere cosa stesse facendo;
Stava disegnando, mentre aveva un sorriso incollato sul viso.

«Vieni che entriamo.» sussurrò a Jimin.

Entrarono dentro alla stanza, senza disturbare alcuni bambini che sonnechiavano.

«Ciao, Topolino. Come stai oggi?» fece Min-Young dando una bella sopresa al bambino.
«Topolina!! Sei ritornata da me!» esclamó sorridendo, mostrando tutti i suoi denti bianchi.

«Topolina?» sussurrò Jimin all'orecchio della sua ragazza.
«Soprannomi carini eh?» sussurrò anch'essa al suo ragazzo con un sorriso divertito.
«Topolina, ma lui chi è?» chiese il bimbo attirando l'attenzione dei due indicando Jimin.
«Lui è il mio fidanzato.» rispose sedendosi sul bordo del letto.
«Ma tu non sei la mia Topolina? Topolino e Topolina sono fidanzati, no?» questa frase fece ridere i due giovani innamorati.

«Sì, è vero. Ma sai, amo tantissimo lui.» fa Min-Young indicando Jimin.
«E non ami me?» chiese il bimbo facendo un broncio dolcissimo.
«No no, certo che no piccolo mio. Io ti voglio davvero bene, come un mio piccolo fratellino. Ti vorrò sempre bene Topolino.» abbracciò il bambino facendolo sorride nuovamente.
«Certo, io lo so che ami molto lui, ma sarò sempre tuo fratellino Topolino.» disse il bimbo sfoggiando un altro bel sorriso contagioso.

Min-Young gli accarezzò la testa, per dire che era davvero un bravissimo bimbo.

«Sei davvero un bambino maturo e intelligente.» si intromise Jimin complimentandosi con il bimbo sfoggiando anch'esso un sorriso.
«Lo sono.» fece il finto modesto.
Min-Young e Jimin risero alla sua modestia.
«Come ti chiami?» chiese Jimin.
«Choi Yugo, ma puoi chiamarmi semplicemente Topolino.» si presentò in modo umoristico.

Vedendo Yugo ridere in continuazione, lo contagiò moltissimo. Gli faceva ricordare molto quando lui era ancora un nanerottolo come Yugo che ne combinava ai suoi genitori e ogni volta veniva rimproverato dalla madre, poi dalla padre appena tornato dal lavoro.
Insomma, una vita normale da ragazzino felice e vivace, ma tutto quel splendore fu rubato da quel maledetto vecchio di Jon e del suo folle esperimento folle.

«Eh bravo il nostro piccolo Topolino Yugo.» commentò Jimin accarezzandogli la testa.
Il bimbo era felice di ricevere tutti quei bei complimenti e accarezze.

«E tu come ti chiami fidanzato di Topolina?» chiese Yugo continuando a sorridere.
«Io sono Park Jimin, chiamami Jimin.» rispose facendo delle piccole facce buffe per far ridere il piccoletto, che rise ovviamente alle sue espressioni talmente giocosi.

«Tu sei Paperino!» esclamó Yugo indicandolo, quasi urlando, spruzzando da tutti i pori la felicità.
Min-Young sentendo il soprannome, che gli aveva dato il suo piccolo paziente, cominciò a scoppiare in una fragrosa risata non trattenendo più dentro ai polmoni.

Jimin la fulminò con uno sguardo facendo il finito offeso.

«Tu sarai Paperino d'ora in poi. Siamo una famiglia numerosa adesso.» rise il bambino divertito dalla situazione.
Jimin non resistendo anch'esso a trattenere le risate dentro a sé scoppió insieme a Min-Young e con Yugo in una risata, come se fossero i genitori con il loro piccolo figlio.
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Il tempo volava e Min-Young doveva occuparsi urgentemente di altre cose, invece di restare ad fare compagnia con Yugo, purtroppo.

Guardò un attimo il solito orologio regalato dal suo fidanzato.

«Oh, accidenti. Sono già tardi, devo andare al mio ufficio e visitare un bel po' di pazienti. Ci metterò un po' di tempo.... Sennò tu Jimin fai compagnia a Yugo per favore, io intanto vado a lavorare. Tornerò.» si alza e corre verso l'uscita della stanza.
«Buon lavoro Topolina!» la salutò il piccoletto con la manina.
«Torna presto amore.» fece anche Jimin guardandola quasi incantato.

ʸᵒᵘ'ʳᵉ ⁿᵒᵗ ᵃ ᵐᵒⁿˢᵗᵉʳ ✓Where stories live. Discover now