19

1.2K 80 30
                                    

La bella vacanza in montagna era finita e questo significava solo che Min-Young doveva ritornare a lavorare all'ospedale...ormai la caviglia era più che apposto.

«Faccio io!» esclamò Jimin prendendo anche la valigia della sua dolce ragazza che sorrise dolcemente per il suo tenero gesto.

Jung-Su fu molto infastidito dal comportamento sdolcinato.

«Ma guarda che bel ragazzaccio che hai come fidanzato....certo che sei davvero fortunata Min-Young.» ironizzó Hannalee, essendo molto eccitata dal loro inizio del fidanzamento.
Era anche gioiosa che finalmente la sua amica Min-Young avesse trovato un ragazzo alla cui amare veramente.
Si fidava di Jimin, più di Jung-Su sicuramente.
Ad Hannalee non gli era mai stato troppo in fondo alla simpatica, qualche volta si parlavano, ma non troppo....scherzavano anche raramente tra di loro.

«Visto che c'è già lui, allora io posso andarmene...ci vediamo domani al lavoro cara principessa.» prese la mano di Min-Young e gli lasciò un bacio su essa.

Jimin restò infastidito da quel gesto, anche se era di cortesia, ma sapeva che lui lo faceva apposta per stuzzicarlo e voleva assolutamente conquistare la sua ragazza, ormai, nonostante era già di sua proprietà.

La giovane dottoressa sorrise e lo ringraziò con tutta calma, senza aver dimostrato un segno fuori posto, oltre alla serenità e calma.

Jung-Su salí in macchina e portó anche Hannalee a casa.

«Ci vediamo carissima!» salutò l'amica sventolando la mano fuori dal finestrino.

«Ci vediamo!» ricambiò il saluto con un sorriso smagliante.

Finalmente era finito Dicembre e già iniziò il Gennaio del calendario.

«Dai entra piccola che sennò prendi un raffreddore.» interruppe Jimin coprendola con la sua stessa giacca, appena tolta apposta per ella.

Sentiva ancora il caldo piacevole della giacca del ragazzo e il suo buon profumo.

Si girò guardando il suo ragazzo per poi toccargli la mano calda.

La faceva sentire protetta e al sicuro stando vicino a lui.

«Grazie Jimin.... grazie di esistere.» diede un bacio veloce sulla guancia a Jimin mettendosi in punta dei piedi per raggiungerlo per poi entrare dentro casa con addosso la giacca di Jimin....mentre ello restò ancora fuori dallo stupore, che si toccò la guancia....sentiva ancora l'odore e il tatto delle sue belle labbra.

«Yha, Jimin! Non stare lì impalato ed entra...sennò ti ammali.» avvertì Min-Young stando sulla soglia della porta e gli fece l'occhiolino per poi nuovamente entrare dentro al caldo della dolce casa.

Jimin tornò alla realtà e cominciò a sorridere come un ebete, per poi entrare anch'esso dentro casa.

«Domani ricominci di nuovo ad lavorare?» chiese il ragazzo un po' dispiaciuto, soprattutto con la presenza di Jung-Su nel posto di lavoro alla quale la sua dolce ragazza ci passava la maggior parte delle sue giornate.

«Sì, quindi stai a casa buono e calmo, ok? Non voglio trovare disastri.» disse, come se fosse stato avvertito e minacciato.

«Di me puoi fidarti, ma....é quel dottor Jung-Su che non mi fido ciecamente.» incroció le braccia, infastidito nel pronunciare il nome del dottore.

Min-Young alla sua presunta gelosia si mise a ridere sotto i baffi.

«Non fare così....vuol dire che non ti fidi di me. Certo che sei un gelosone.» sbuffò divertita la ragazza.

«Sì, lo sono.» la prese per i fianchi volendo baciarla, ma lei fu più veloce e si spostó per poi correre nella sua stanza per cambiarsi.

Ma prima di entrare nella stanza gli fece una dolce linguaccia.

Egli sorrise e si mise le mani ai fianchi.....era stato fregato da una donna.
.
.
.
.

Dopo il ritorno dalla gita in montagna, Min-Young era distesa sul letto che dormiva, ma all'improvviso sentì la porta aprirsi e subito sentì una mano toccare una sua spalla, che subito urló dalla paura, ma la mano gli tappò la bocca.

«Shhhh, sono io. Non sono un ladro.» disse Jimin facendola calmare e tolse la mano non sentendo più le sue urla.

Min-Young, sapendo che era lui, subito si calmò e fece rilassare i muscoli che prima erano rigidi.

«Yha, Jimin! Mi hai fatto prendere un infarto.» sgridó lei toccando il cuore che vaccillava come un treno in corsa per colpa di prima.

Jimin rise vedendola così rigida e impaurita.

Accorgendosi che rideva di lei gli diede un pugno leggero su una spalla, ma continuava lo stesso.

«Aish! Sei cattivo!» disse mentre gli diede dei pugni.

«Ok, ok scusami piccola...perdonami.» disse smettendo di ridere.

Incrociò le braccia e gli diede le spalle non volendo dargliela vinta.

«Daiiii.» fece lui abbracciandola, nel tentativo di essere perdonato.
Ma ella non voleva proprio saperne.

Allora Jimin decise di fargli il solletico che lei ne soffriva tanto.
Nella stanza si riempirono di tante risate della ragazza.

Pregava a lui di smettere, e alla fine venne perdonato e smise di fargli il solletico.

Ma un colpo di fulmine spaventò Jimin che si tappò le orecchie.
Pian piano delle gocce scesero dalle nuvole picchiettando contro il terreno e tetti delle case facendo dei suoni pesanti.

Min-Young prese un Jimin spaventato come un bambino e l'abbracciò coccolandolo teneramente.

«Shhh.» provò a tranquillizzarlo con la sua voce sottile e fine.

Jimin sentendo le sue braccia, la sua voce fine e il suo odore, si sentì già meglio.

Si sentiva debole....sentendo i fulmini e tuoni lui non poteva fare a meno che spaventarsi e tapparsi le orecchie.
Perché nel giorno in cui venne catturato era una giornata di tuoni e gocce pesanti cadere per terra, era anche lo stesso giorno in cui Lilu lo aveva lasciato.
Due sventure in un giorno solo.

«Non aver paura...devi superare questa paura....non sono niente per te questi tuoni, tu sei più forte di qualunque persona e cosa. Sei speciale.» sussuró al ragazzo, mentre gli toccó i capelli morbidi corvini.

«S-sei l'unica....l'unica che mi vuole....Ti amo Min-Young.» non aveva motivo per temere ai tuoni adesso, ormai aveva lei accanto che lo avrebbe sempre amato e coccolato.

La prese per il viso con le sue mani e azzeró la sua distanza era quella di ella.

Era ancora più passionale e saporito, rispetto alle altre volte date.

Le labbra carnose di Jimin spingeva sempre più forte contro le labbra di Min-Young che lo ricambiava.
Le sue mani scesero a toccare i sui fianchi perfetti, anzi il suo corpo era la perfezione in carne ed ossa.

«Jimin....» lo chiamò fermandolo un attimo.
«Voglio consumare il nostro amore.» disse per poi riprendere le sue labbra.

Min-Young concsse tutto a Jimin.

Le sue mani finirono sui bottoni del pigiama della ragazza e che uno per uno li sbottonó.
E ello si tolse la maglietta bianca da una parte della stanza, mostrando così i suoi perfetti addominali e la sua corporatura.

Min-Young con le sue mani toccó i suoi pettorali come una carezza delicata.
Non aveva mai visto un corpo più perfetto di lui.

La notte in cui consumarono il loro amore...

ʸᵒᵘ'ʳᵉ ⁿᵒᵗ ᵃ ᵐᵒⁿˢᵗᵉʳ ✓Donde viven las historias. Descúbrelo ahora