Capitolo 3

463 40 48
                                    

"Il miglior modo per predire il futuro è inventarlo."

Alan Kay


Hayden, Idaho, 1994

La riva del lago era gremita di ragazzi, intenti a godersi l'estate.

La festa annuale per la fine dell'anno scolastico era iniziata in anticipo, quando un gruppo di giovani avevano deciso di portare alcuni barili di birra e accendere un piccolo falò.

In poco tempo la voce si era sparsa e si erano tutti riuniti lì. Il sole picchiava incessante, ma non troppo invasivo, e una leggera brezza, tipica di quelle parti, rendeva tutto ancora più piacevole. 

Era possibile sdraiarsi sul terreno e prendere il sole senza però sentire i raggi scottanti sulla pelle. 

Per questo si erano tutti riuniti lì, interrompendo la quiete degli abitanti del posto e portando aria nuova e giovanile.

Grida, schiamazzi, risate, giochi. Quello era il suono dell'estate. Quello era il suono della vita.

E mentre alcuni ragazzi giocavano a racchettoni e altri si schizzavano in acqua, delle coppie si erano appartate e nascoste tra gli alberi, godendosi un po' di privacy. 

Tra loro, due ragazzi in particolare, completamente sdraiati su una coperta che lei aveva portato da casa, l'uno affianco all'altra, osservavano le nuvole in cielo.

Con attenzione cercavano di dar loro un'immagine e una forma ben definita, stupiti nel constatare come spesso assomigliassero in modo spaventoso a persone che conoscevano. 

«Giuro che sembra proprio il vicino di mia zia, quello strano e burbero che se ne sta chiuso dentro casa tutto il tempo».

«Se non esce mai come fai a sapere che una nuvola gli somiglia?»

In risposta Nick ottenne un'occhiataccia di rimprovero da Bridget che rispose semplicemente: «Lo so e basta».

Nick sorrise di fronte alla faccia convinta di lei, ma poi tornò immediatamente serio quando le chiese: «Quando pensi al futuro, come ti vedi?»

«Da qualche parte lontano da qui, ma sicuramente con te».

Bridget si voltò a guardarlo, allegra e ingenua più che mai. Non gli chiese di rispondere alla sua stessa domanda, attese che fosse lui ad averne voglia. 

«Che staremo ancora insieme è sicuramente l'unica certezza che ho», iniziò Nick, facendole tirare un sospiro di sollievo. 

«E non voglio essere costretto a rimanere in questo paese... Voglio andare lontano, viaggiare, vedere posti nuovi e sperduti. Il deserto del Sahara, l'Amazzonia, l'Himalaya».

Bridget sapeva che Nick spesso litigava con il padre a casa, proprio perché mentre il ragazzo voleva andarsene via da Hayden, il genitore lo avrebbe voluto impegnato nell'impresa di famiglia. 

Per questo gli sorrise comprensiva e posò una mano sopra la sua: «Faremo tutto questo, e molto altro, insieme».

L'unica cosa che desiderava era stare al suo fianco. Vivere quelle emozione e quelle avventure che avevano solo immaginato nella loro testa. 

«Promettimelo», l'intensità con la quale la stava fissando in quel momento era sconcertante. Bridget sarebbe stata in grado di vedere tutto il passato, il presente e il futuro dentro quegli occhi coloro nocciola, così grandi da avvolgerla. 

Un brivido le attraversò la schiena fino al collo e le fece rizzare i peli, ma non era né terrore né insicurezza. Bensì eccitazione. 

«Te lo prometto», e in quell'istante fece una promessa anche a se stessa. Che avrebbe fatto qualsiasi cosa per essere felice e spensierata come lo era in quel momento. 

Nick strinse tra le dita la mano di lei, così forte che sembrava spaventato di doverla un giorno lasciare andare. 

Tirò su entrambe le mani e le fissò per qualche istante, assorto a contemplare la loro bellezza come se fosse un quadro. 

C'era qualcosa di estremamente sublime in due mani intrecciate l'una all'altra, indissolubilmente. 

Le dita grandi di lui, miste a quelle piccole di lei.

Si portò alle labbra il palmo di lei e lo baciò delicatamente. La sua espressione seria lasciava intendere che stesse riflettendo su questioni di vitale importanza.

La vita, il futuro.

Ed ogni volta che Bridget vedeva quell'espressione sul suo viso non sapeva mai che cosa aspettarsi. 

«Ti amo, Bri», non gli importava quante volte i loro genitori gli avessero detto che erano troppo giovani per pronunciare quelle parole.

Lui le sentiva così vere, così autentiche e giuste, da non poterne fare a meno. 

«Anche io ti amo, Nick», perché nessuno oltre loro due potevano realmente sapere quanto i loro cuori battessero all'unisono. 

Giovani sì, ma non per questo dovevano rifiutare l'amore vero. 

Nick si voltò di nuovo nella sua direzione e si appoggiò con il gomito, alzandosi quel tanto che bastava per poterla vedere bene. 

Pensò immediatamente che fosse bellissima. La più bella fra tutte, e le sorrise con amore e devozione. 

Bridget allungò una mano ad accarezzare con delicatezza quelle fossette che si creavano sulle guance di lui ogni volta che sorrideva.

Gli davano un'aria ancora più giovane. E proprio per questo che le adorava.

Ricordava ancora la prima volta che lo aveva visto.

Erano proprio lì, sulla riva di quel lago.

E la prima cosa che aveva attirato la sua attenzione era quel sorriso.

Lo aveva trovato puro, sincero, senza maschere. Il sorriso di un  bambino sul volto di un ragazzo.

«Sposami» le sussurrò avvicinandosi quel tanto che bastava per sfiorarle le labbra e sottraendola dai suoi ricordi. 

A quella proposta prima Bridget scoppiò a ridere, pensando che stesse scherzando. Quando però si rese conto che la sua reazione lo aveva offeso capì che Nick era serio, molto serio. 

«Nick, abbiamo solo quindici anni», anche se lei spesso si sentiva più grande dei suoi coetanei, sapeva perfettamente che c'erano comunque dei limiti da rispettare. 

«Che c'è di male?» chiese lui, nonostante sapesse bene la risposta. 

«Siamo troppo giovani, non possiamo sposarci adesso. Se quando avremmo diciotto anni tu vorrai ancora sposarmi allora...»

«Io vorrò sempre sposarti, oggi, domani, fra un anno o tre», la interruppe lui prima di posare definitivamente la bocca sulla sua, a suggellare una seconda promessa. 

«Adesso parli così perché sei innamorato... Ma chissà se fra qualche anno proverai lo stesso oppure desidererai una ragazza più bella di me».

Bridget lo disse in tono scherzoso ma non dubitava che potesse succedere.

Il tempo può cambiare le cose, soprattutto se si è molto giovani.

In quel momento, se si immaginava a ottant'anni, non riusciva a vedere altro che Nick nel suo futuro.

Ma non sempre le cose vanno come si desidera.

«Tu sei la più bella, Bridget. È quello che c'è tra noi è troppo speciale, è unico. È un amore che capita una sola volta nella vita, se lo perdi non potrai avere altre occasioni».

Fu costretta a trattenere le lacrime, commossa da quelle parole.

«Voglio essere felice per il resto delle nostre vite, Nick».

«Lo saremo, sempre», e con quella terza promessa calmò una delle paure più grandi di Bridget.

Let her goWhere stories live. Discover now