Capitolo 57

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"La mancanza di qualcosa che si desidera è una parte indispensabile della felicità..."
Bertrand Russell

Castle Gate, Utah, 2018

Alla fine Bridget aveva guadagnato una notte in più.

Mosso a compassione dal malessere di lei, Nick aveva deciso di fermarsi in un motel sulla strada, a Castle Gate.

O almeno era quello che si ripeteva nella mente, quando in realtà era più che sollevato all'idea di rimandare di qualche ora l'inevitabile.

Comportamento stupido e inutile ma non poteva farci nulla. 

Mentre parcheggiava Bridget andò alla reception per prendere le chiavi.

«Purtroppo hanno una sola camera disponibile», affermò, sventolando un chiave quasi con indifferenza, anche se in realtà si sentiva un po' in imbarazzo.

Si aspettava che Nick si opponesse almeno un po', e invece quando scese dalla macchina affermò solo: «Non credo che sarei voluto restare da solo questa notte».

Lo aveva ammesso, senza vergogna, consapevole che anche Bridget la pensava allo stesso modo. 

Quella era l'ultima notte. L'ultima notte in cui avrebbe potuto vivere in quel limbo d'incertezza. 

Ed era buffo perché per quindici anni l'unica cosa che aveva desiderato era scoprire la verità, anche la più brutta. 

Voleva scoprire che cosa fosse successo a Lily, se era vita oppure no, perché sapere era l'unica alternativa al vivere nel dubbio.

L'aveva perfino cercata la verità.

E ora che si era praticamente palesata davanti, esitava. 

Dimostrava davanti a Bridget una sicurezza che non aveva, solo perché in fondo uno dei due doveva mostrarsi forte. E lei non ne era in grado. 

Ma in realtà era a pezzi proprio come la sua ex moglie.

Si concesse di sorriderle e le strappò le chiavi dalle mani. 

La camera del motel era come quasi tutte quelle in cui erano stati in quei giorni. 

Piccola, con una leggera puzza di muffa e l'aria che non venisse pulita da settimane e settimane. Ma Nick neanche ci fece caso, troppo sovrappensiero. 

Calò il silenzio tra di loro non appena furono chiusi dentro la stanza, da soli. Di solito non c'era mai imbarazzo tra Nick e Bridget, ma tutto quello che era successo l'ultima notte, le cose erano cambiate.

Dovevano ancora capire se in bene o in peggio. 

«Non credo che dormirò questa notte», ammise dopo alcuni minuti Bridget, sedendosi sul bordo del letto e guardandosi intorno.

«Già, sarà una lunga notte», ammise Nick, sedendosi al suo fianco e prendendole la mano. Per qualche istante Bridget rimase a osservare le dita di lui intrecciate alle sue, sorridendo anche se la sua gioia non riuscì a raggiungere gli occhi. 

Voleva smettere di pensare a quello che sarebbe successo la mattina seguente e concentrarsi solo su Nick e su quanto la facesse sentire bene toccarlo. Ma non poteva. 

Erano così vicini alla verità che non riusciva a togliersela dalla testa. 

Con un lungo sospiro, cercò di calmarsi, anche se sapeva già che sarebbe stato impossibile.

Si guardarono per minuti interi, l'uno perso negli occhi dell'altra, leggendo nelle loro pupille il dolore e la paura che provavano. 

Una parte di lei avrebbe voluto chiedergli di prendere tutto e fuggire, lontano, senza mai raggiunger Los Alamos. E con molta probabilità Nick l'avrebbe seguita.

Ma sapevano entrambi che non si sarebbero mossi da lì. Che avrebbero passato una notte in bianco, spaventati e allo stesso tempo in apprensione, e che la mattina dopo si sarebbero messi in viaggio. 

Sapevano che avrebbero raggiunto Los Alamos, la stazione di polizia e infine la verità. La aspettava da quindici anni. 

Era inevitabile, anche se molto spesso Nick si era ritrovato a pensare come sarebbe stata la sua vita se non avessero mai scoperto dove fosse finita Lily. 

Si era chiesto come sarebbe stato invecchiare e morire senza sapere se la figlia era vita o stava bene. 

E nonostante fosse consapevole che era meglio, anche lui avrebbe voluto rimandare. Anzi, meglio, avrebbe voluto mandare qualcun'altro, come se quella tragedia non gli appartenesse. 

Ed è così che decise di dare una svolta decisiva a quella ultima notte. 

«Ti ricordi quando è nata Lily?», le chiese, con un sorriso stampato in volto.

«Tu eri in travaglio ed io cercavo di rassicurati...».

«Senza successo però», la interruppe Bridget che, come lui, aveva un ricordo vividi di quel giorno, come la maggior parte delle cose che riguardavano sua figlia. Impresse nella mente e nel cuore. 

«Bé, ci ho provato. Diciamo che la macchina non ha aiutato».

«A Lily piaceva molto quando le raccontavo la storia di come fosse nata», aggiunse Bridget ripensando a tutte le volte che sua figlia le aveva chiesto di raccontarlo. E a tutte le volte che lo aveva detto in giro, anche a perfetti sconosciuti, vantandosi quasi di essere nata in una macchina. 

Nick annuì, continuando a sorridere: «Anche io ne vado fiero, abbiamo fatto tutto da soli ed eravamo solo dei ragazzini».

«Ragazzi innamorati».

«Ingenui ma innamorati», aggiunse Nick, annuendo proprio come stava facendo Bridget. 

«E ti ricordi la prima volta che l'abbiamo portata al lago e le abbiamo fatto il bagno?», continuò lei con la lista dei ricordi. 

«Eccome se me lo ricordo, lei era piccolissima e tua madre ci ha anche fatto la ramanzina».

Entrambi scoppiarono a ridere al ricordo di Tamara che li sgridava perché li riteneva incoscienti. «Quante strigliate ci siamo presi da lei», aggiunse ancora. 

E poi disse una cosa che nessuno dei due si sarebbero mai aspettati: «Credo che mi mancherà un po' tua madre».

Entrambi sbarrarono gli occhi stupiti: «Sì, non ci credo neanche io ma l'ho appena detto», e non se ne pentì.

Bridget si tolse le scarpe, mentre ancora sorrideva per le parole che il suo ex marito aveva pronunciato e pian piano scivolò sul lenzuolo del letto fino a toccare con la schiena il muro. 

«Ti va se restiamo a parlare tutta la notte?», gli chiese, un po' assorta, mentre batteva leggermente con la mano sul materasso accanto a lei, in un tacito invito a seguirla.

E Nick non si fece pregare due volte, la seguì senza esitazione, così vicini che i loro gomiti si sfioravano. 

Parlarono di tutto e di niente. Di speranze, di sogni, si spensieratezza, di gioia e dolore ma soprattutto parlarono di Lily. 

Non menzionarono mai quello che era successo quindi anni prima, come l'aveva persa e tutto quello che ne aveva seguito. Come se non fosse mai successo.

Parlarono della Lily prima di Los Alamos, della figlia che era e che loro avrebbero sempre dovuto ricordare. Piccola, ingenua, dolce e sorridente. 

Senza rimpianti, senza rancore. Solo un viaggio tra i ricordi più belli che aveva raccolto negli anni e di cui avrebbero dovuto sempre custodire memoria, gelosamente. 

E senza neanche farsi caso, finirono per sentirsi sempre più vicini, prima emotivamente e poi fisicamente. 

Nick allungò distrattamente un braccio oltre le sue spalle, per sgranchirsi un po' e stare più comodo, e a quel punto Bridget si fece più vicina, piegando la testa di lato e appoggiandola delicatamente sulla spalla. 

E tra un ricordo e una confessione, tra una risata e un pensiero, finirono per ritrovarsi abbracciati, stretti l'uno all'altra. 

Per tutta la notte vigili, con ansie e paure ma con la consapevolezza che sarebbero sempre stati l'uno la stampella dell'altra. 

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