Capitolo 22

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Hayden, Idaho, 1999.

«Nick, ma dove stiamo andando? Non vedo niente».

«È proprio questo il principio di una sorpresa fatta bene», Nick rise, compiaciuto del lavoro che aveva svolto.

Bridget tentò di obiettare ma mise il piede in fallo e per poco non cadde.

Allargò le braccia, in un movimento istintivo, ma afferrò solo l'aria.

Sentii il suo peso bilanciarsi vero il basso ed emise un breve gridolino.

Ma non raggiunse mai la terra perché Nick la prese per le spalle e la rimosse dritta.

«Almeno potresti guidarmi come si deve», lo riprese lei, fingendosi arrabbiata. In realtà trovava tutta quella situazione divertente, ma non voleva ancora ammetterlo di fronte a Nick.

«Scusami, hai ragione... Ma siamo arrivati».

«Sento un rumore familiare», furono le ultime parole di Bridget prima che Nick le togliesse la benda.

Ma lei aveva già capito dove si trovavano, perché ci aveva passato ogni singola estate della sua vita.

Per lei il rumore delle piccole onde sulla spiaggia era inconfondibile.

Come il frinire delle cicale, che sembravano intonare una canzone solo per loro.

O il suono soave che produceva il vento a contatto con gli alberi e la natura.

Perciò non rimase affatto stupita quando vide, di fronte ai suoi occhi, il lago in tutto il suo splendore.

Da dopo la nascita di Lily ci erano andati davvero poche volte, ma quel posto restava comunque nel suo cuore.

A pochi passi da casa sua, era il luogo dove conservava più ricordi belli in assoluto.

E non voleva ammetterlo a Nick, ma le era sempre bastato.

Quando parlavano di viaggi e avventure, lei lo assecondava perché il suo unico desiderio era quello di stare con lui.

Non le interessavano tanto le mete lontane e i lunghi viaggi.

Si poteva anche accontentare di restare per il resto della sua vita ad Hayden.

Ma questo a Nick non lo aveva mai detto, per paura di perderlo.

E quando poi aveva rischiato davvero che tutto andasse in frantumi, si era resa conto di dover lottare per ciò che voleva.

Non aveva mai dubitato, neanche un secondo, che sarebbe tornato da lei.

Ma non avrebbe mai immaginato che sarebbe successo così in fretta.

Aveva immaginato che sarebbe partito e solo dopo la fine del viaggio si sarebbe reso conto di non poter fare a meno di loro.

Invece Nick l'aveva sorpresa, come era solito fare, e aveva scelto di non affrontare quell'avventura.

Aveva rinunciato ad una cosa che sicuramente gli piaceva solo ed esclusivamente per loro. Il più bel gesto d'amore.

Per questo l'instancabile e ferma Bridget scoppiò in lacrime quando si accorse che il lago era leggermente diverso da come lo ricordava.

Lucine al led multicolori illuminavano le fronde degli alberi, conferendogli un aspetto poco realistico ma molto romantico.

Ai rami più bassi erano state appese delle lanterne cinesi che venivano sospinte leggermente dal vento, ondeggiando al ritmo di una musica che, all'improvviso, aveva iniziato a riempire l'aria.

Lieve, quasi accennata per non disturbare troppo la natura, e proveniente da una fonte sconosciuta a Bridget.

Ci mise qualche secondo, per affinare le orecchie e capire che quelle erano le note di una delle sue canzoni preferite.

Stand by me degli Oasis.

E proprio al centro di quella piccola radura che custodiva alcuni dei più bei momenti della sua vita, c'era Lily.

Con indosso uno dei suoi abitini più belli, rosa di pizzo e con una gonna che avrebbe fatto invidia a tutte le principesse Disney, la fissava con un sorriso raggiante.

«Ma che sta succedendo?», chiese, voltandosi verso Nick, nella speranza di avere spiegazioni. Ma lui rimase in silenzio, compiaciuto.

La prese di nuovo per le spalle e la condusse proprio dalla figlia, che li stava aspettando impaziente.

Si accorse solo in quel momento che la bambina teneva le mani nascoste dietro la schiena.

Ma non fece in tempo a chiedersi che cosa stesse nascondendo perché i suoi occhi furono attratti da centinaia e centinaia di ninfee che galleggiavano sulla superficie del lago.

Si voltò, estasiata e allibita, con l'unico desiderio di guardare l'artefice di tutta quella bellezza.

E Nick aveva già iniziato a parlare.

«La vita a volte ci porta a dover affrontare delle sfide. Ci mette alla prova e testa il nostro coraggio e la nostra volontà d'animo. Niente può durare per sempre, tutto è effimero ed è proprio per questo che dobbiamo vivere ogni momento come se fosse l'ultimo».

Non poteva neanche immaginare di perdere lei o Lily, ma doveva anche mettere in conto che spesso la vita ti riserva brutte sorprese.

«Ti ho conosciuta che eri solo una bambina, ma già potevo vedere la donna che saresti diventata. Siamo cresciuti insieme, e insieme abbiamo ancora tanto da imparare».

Il discorso, che Nick aveva provato per ore e ore davanti allo specchio, era stato sostituito.

A causa dell'emozione, infatti, lo aveva completamente dimenticato.

Ma Bridget questo non poteva saperlo, perché Nick appariva così tranquillo e a suo agio che sembrava lo avesse programmato da anni.

Mentre lei, preda delle emozioni più pure e giovani, continuava a piangere.

Lacrime dolci e salate allo stesso tempo, le rigavano il bel volto e un sorriso emozionato le illuminava tutto il viso.

«Desidero passare il resto dei miei giorni con te, Bridget. Voglio svegliarmi la mattina e trovarti in cucina a preparare la colazione per Lily. Voglio aspettare davanti all'entrata della scuola l'uscita della nostra bambina. Voglio raccontarle storie ogni giorno più belle e vedere, insieme a te, come dorme tranquillamente. Voglio andare a letto, alla sera, con la consapevolezza che tu restai sempre accanto a me e non avere mai rimpianti».

Nick lanciò un'occhiata d'intesa con la figlia, sua complice da chissà quanti giorni.

«Non ti prometto la luna, troppo lontana e irraggiungibile... Non ti prometto l'oro, che comunque non è in grado di risplendere quanto il tuo sorriso. Ma una cosa posso promettertela...»

Nick prese un lungo respiro, quasi dovesse trovare il coraggio: «Che sarò sempre al vostro fianco, che non vi abbandonerò mai più... Questo sì, posso giurartelo».

Quasi all'unisono, come se lo avessero programmato da giorni, Nick si inginocchiò di fronte a Bridget nell'istante in cui Lily tirava fuori dalla schiena una scatolina.

«Perciò, dopo tutto questo discorso sdolcinato e un po' senza senso, dettato più dall'emozione che da altro, Lily ed io vorremo farti una domanda».

Bridge trattenne il respiro, emozionata e anche incredula.

Passò solo una frazione di secondo, un lasso di tempo esiguo che però servì appena per intuire la prossima mossa di Nick.

Ma non abbastanza da controllare le proprio emozioni.

Nick aprì la scatolina in velluto nero che la figlia teneva in mano, mostrando un bellissimo anello con al centro un discreto ma molto lucente diamante. Te

In coro, Lily e Nick affermarono: «Mamma, vuoi sposarci?».

Let her goWhere stories live. Discover now