Capitolo 55

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"Dove non è vergogna, manca virtù e onore".

Proverbio

Idaho falls, Idaho, 2018

La mattina dopo Bridget si svegliò e la prima cosa che fece fu allungare il braccio accanto a lei, sperando di trovarci Nick ma quella parte del letto era vuota. 

Un po' delusa, si alzò, si vesti ed uscì alla ricerca del suo ex marito. Non riusciva a smettere di sorridere, come una bambina. 

Quello che era successo era un punto di svolta nella loro relazione, o almeno era quello che immaginava lei. 

Ma fu costretta presto a scontrarsi con la realtà, che nel suo caso portava proprio il nome di Nick. 

Lo trovò alla tavola calda di fronte al motel, seduto ad un tavolo vicino alla finestra, scuro in volto e molto nervoso. Lo percepì da come parlava al telefono, freneticamente. 

E non appena la vide entrare nel locale, ancor prima che lei potesse essere abbastanza vicina da ascoltare, aveva già riattaccato senza troppi preamboli. 

«Buongiorno», affermò lei con voce squillante. 

«Buongiorno», in risposta lui usò un tono affettato, tirato, accompagnato perfino da una smorfia. 

Bridget capì subito che qualche era cambiato. Che la magia si era interrotta. 

Così si mette seduta di fronte a lui, concentrando la sua attenzione sul cibo che Nick aveva già ordinato. 

«Ti ho preso i toast e le uova», le disse lui, tornando a mangiare il suo yogurt magro. 

«Grazie», il sorriso sulle labbra fu spento dal poco, anzi pochissimo, entusiasmo del suo interlocutore e, qualsiasi cosa avrebbe voluto dire, decise di tacere saggiamente. 

Avrebbe voluto parlare della notte precedente, e di ciò che sarebbe successo in futuro, ma era evidente che Nick non ne aveva. 

Anzi, sembrava furioso e, una parte di lei sapeva che era anche a causa sua.

Si era forse illusa? Aveva forse ingenuamente pensato di poter fare un passo indietro grazie a quella notte di complicità?

Eppure, mentre si toccavano e si baciavano, per ore e ore, a Bridget era sembrato come tornare indietro, agli anni in cui erano stati felici.

Perché buttare di nuovo tutto? Per orgoglio?

Le costò molto ricacciare indietro le parole di gioia che aveva in gola, consapevole che l'entusiasmo non sarebbe stato condiviso, e si buttò anche lei sul cibo, sperando di trovare il momento giusto con il tempo.

Ma quel momento non arrivò, e probabilmente mai sarebbe arrivato se non fosse stata lei ad insistere. 

Di sottecchi, tra un boccone e l'altro, lo osservava, sperando di non essere scoperta, per cercare di carpire ogni suo cambiamento.

Una vena, proprio vicino alla gola, gli si era gonfiata e ogni volta che deglutiva si evidenziava ancora di più, minacciosa. 

Ricordava che ciò accadeva solo quando era arrabbiato o nervoso. 

Lo sentiva così distante, quasi fosse uno sconosciuto, e le sembrava strano, visto che qualche ora prima invece erano stati molto, ma molto vicini. 

Per molti minuti rimasero in silenzio, una perché si sentiva quasi privata della possibilità di parlare, l'altro perché non era proprio in vena. 

Let her goWhere stories live. Discover now