Capitolo 39

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"Anche se il tumore avrà sempre più argomenti, tu scegli sempre la speranza"
Seneca

Island Park, Idaho, 2018
Si fermarono in un piccolo motel sulla strada verso sud. Più carino dei precedenti ma comunque poco pretenzioso.

Gli vennero date due stanze comunicanti, tramite una porta.

E Nick la utilizzò per andarle a fare visita dopo il check-in.

Era rimasto in silenzio per gran parte della giornata, con il muso lungo e Bridget non era riuscita a riattivare il suo buon umore.

Ma quando poi erano arrivati al motel, Nick era diventato ancora più cupo.

Lei, che lo conosceva bene, aveva capito che non era più arrabbiato, ma che c'era qualcosa che lo turbava.

E ne ebbe la conferma quando aprì la porta e lo vide davanti a lei, con in mano una marea di cibo da asporto e un sorriso convincente.

«Porto cibo da "scuse"», era imbarazzato ma continuava a guardarla in faccia. Se c'era una persona che poteva perdonargli tutto senza farlo sentire patetico quella era Bridget.

E lei non infierì, non fece finta di non capire a cosa si riferisse, per costringerlo a ufficializzare le sue scuse.

Si fece solo da parte e lo lasciò entrare: «Sai che non posso dire di no al cibo».

Qualcun'altra sia sarebbe aspettata un lungo discorso di scuse, carico di dispiacere, ma a Bridget bastava sapere che era tutto risolto.

Avrebbero litigato ancora, e ancora, ma sapeva di poter sempre contare su Nick.

Lui posò sul letto tutto il cibo che aveva portato, spargendolo sulle lenzuola e affermando, pensieroso: «Abbiamo cinese, tailandese, hamburger, frullati e tutte le schifezze che ti piacciono».

«Da quant'è che non mangiavo così?».

«Da una vita... Pensavo che non mi mancasse tutto questo», iniziò a dire indicando lei, il motel e il cibo: «Ma dopo tre giorni con te, devo ammettere che mi sbagliavo».

Era raro che Nick tornasse sui suoi passi e la curiosità di Bridget di sapere il perché era così tanta che dovette trattenersi dal chiederglielo.

Aveva paura che se fosse stata troppo insistente lui si sarebbe chiuso. Invece voleva sentirlo parlare.

Per questo si mise seduta di fronte a lui, al lato apposto del letto, e lo lasciò parlare.

«Non mi sono mai soffermato troppo a pensare alle scelte che ho fatto negli ultimi anni. Sono andato avanti e basta, per sopravvivere. Ma se ci ripenso, sono molte le cose che mi mancano...».

Bridget lo osservava parlare, riflettendo su ciò che stava dicendo. Era serio e anche molto triste. Eppure allo stesso tempo sembrava anche rassicurato.

Come se fosse finalmente giunto alla verità che tanto aveva cercato in quegli anni.

«Mi manchi tu, Bri... Mi mancano i vecchi tempi, la sensazione di essere al sicuro, che nulla possa ferirci»...

Si bloccò immediatamente. Bridget capì che non aveva finito, che avrebbe voluto aggiungere qualcos'altro, ma che si era fermato per un motivo.

E poi lo vide sorridere, si gusto, quasi divertito: «E per assurdo, mi manca perfino la vita dopo Lily...».

Lo aveva ammesso e subito si sentì libero di un grande peso.

Fino a quel momento si era tenuto quel fardello per sé, perfino lui non credeva di poter pensare una cosa del genere.

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