Capitolo 29

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 "Semina un pensiero e raccoglierai un'azione, semina un'azione e raccoglierai un'abitudine, semina un'abitudine e raccoglierai un carattere, semina un carattere e raccoglierai un destino".

(Anonimo)  

Da qualche parte nel Montana, 2003

Erano partiti molto presto, quando il sole ancora non era alto in cielo. Lily era sveglia, come un grillo e, nonostante i vari richiami della madre, non aveva voluto dormire. 

Perciò aveva assistito, con occhi da bambina che scopre il mondo per la prima volta, all'alba. Per svariati minuti era rimasta con il viso rivolto verso est, incantata e sognante, mentre osservava una delle cose più belle che la natura avesse mai regalato alla terra. 

E quando la magia finì, la giornata si rivelò calda e soleggiata. 

Le ragazze passarono la maggior parte della mattinata a cambiare stazione radio, inseguendo le loro canzoni preferite, mentre Nick le osservava con la coda dell'occhio. 

Sorrideva, di nascosto, e sopportava senza lamentarsi mai i loro ululati un po' stonati. Le osservava agitarsi, con le mani e con la testa, come se fossero prese da un attacco di epilessia. Eppure le trovava bellissime e armoniose. 

Tutto era come aveva programmato e previsto. Ed era nell'unico posto al mondo dove avrebbe mai voluto essere. Con la sua famiglia. 

Stavano seguendo il tragitto che Nick aveva sapientemente e scrupolosamente organizzato prima, quando furono costretti a deviare dalla loro strada principale per motivi di lavori in corso. 

«Così ritarderemo il nostro arrivo a Yellowstone», si lamentò Bridget, che più di tutti desiderava arrivare al parco entro la giornata. 

Anche Nick sognava di andarci da molto tempo, ma lei era più euforica di tutti. Perciò fu costretto a tenerle sù il morale: «Non preoccuparti, dovunque ci porterà questa strada, sarà una bellissima avventura».

Bridget credeva fermamente nel destino, ed era convinta che per ogni cosa c'era un motivo. Ma i solito Nick era più pragmatico. Per questo lo fissò, sorpresa di averlo sentito parlare in quel modo, e gli sorrise, fiduciosa. 

Un'istante prima che la macchina iniziasse a fare uno strano rumore. Simile ad un gatto investito e sofferente, cominciò a borbottare e ad avanzare a scatti, in evidente difficoltà.

Sembrava una scena già vista, ben sei anni prima, anche se con modalità diverse, e non fece neanche in tempo a dire la sua, preoccupata per quello che stava per succedere, che la vettura, a tradimento, li lasciò a piedi. 

La piccola Lily si voltò istintivamente a fissare il padre, cercando aiuto con il suo sguardo, e lo stesso fece la madre. 

Per qualche istante si guardarono tutti e tre. I due genitori, sbalorditi, non sapevano se ridere o se piangere. 

«Non ci posso credere», iniziò a dire Nick all'improvviso: «Questa è tutta colpa di tua madre».

«Hai ragione, porta sfiga», e scoppiarono a ridere entrambi, di gusto, senza alcun motivo. 

Inizialmente Lily li osservò un po' confusa, ma poi si lasciò andare anche lei ad una risata di cuore, anche se non aveva la minima idea del perché fossero felice. 

Quando poi Nick riuscì a tornare serio e a prendere in mano la situazione, affermò con decisione: «Ok, adesso chiamo l'assistenza stradale e ci facciamo accompagnare».

L'ultima volta che erano rimasti in strada, con la macchina rotta, e avevano cercato aiuto, erano giunti troppo tardi ma Nick comunque non si arrese. 

E in fondo, nonostante Bridget fosse quasi convinta che la madre stesse pregando a suo sfavore - godendo e augurandosi che andasse tutto storto - era anche sicura che il loro ottimismo e la loro gioia li avrebbe portati ovunque.

In quell'occasione, per essere più precisi, il fato li portò a Bozeman, una piccola cittadina del Montana che né Bridget né Nick avevano mai sentito. 

Il servizio stradale li lasciò proprio in centro città e, mentre Nick si occupava del meccanico e scopriva che cosa avesse la macchina, Bridget e la piccola Lily si erano già fatte un giro di perlustrazione del posto. 

«Non ho capito bene che cosa sia successo al nostro pick-up, ma il meccanico dice che per domani mattina sarà tutto sistemato», affermò Nick, due ore dopo, di fronte ad una tavola calda. 

Gli dispiaceva perfino ammetterlo - Bridget lo capiva dal suo tono di voce - ma comunque aggiunse: «Dovremo restare qui per la notte».

Si aspettava probabilmente una reazione da parte della moglie, ma lei risposte, tutta sorridente: «Perfetto, ho notato un piccolo motel lungo la strada, davvero carino e perfetto per noi...».

«Pensavo volessi arrivare a Yellowstone entro la fine della giornata!?», chiese lui, evidentemente perplesso dal suo buon umore. 

In risposta la ragazza fece spallucce e aggiunse: «Non è male qui, certo, non credo ci verrei mai a vivere, ma è un bel posto per passare la notte».

Abbassò lo sguardo per cercare conferma dalla figlia, che le stringeva sempre la mano con affetto. E lei le sorrise, allegra come ogni bambina di sei anni.

A Lily non importava molto se si fermavano o no a Bozeman. Se arrivavano a Yellowstone con un giorno di anticipo, o uno di ritardo. Lei era felice già solo di essere in viaggio. 

«E poi non siamo molto distanti dal parco...», continuò lei: «Domani mattina possiamo alzarci presto e raggiungerlo in poco tempo».

E in uno slancio di totale euforia, prese Lily in braccio e la fece volteggiare in aria, causando delle genuine risate bambinesche che fecero balzare il cuore di Bridget dalla felicità.

«E Bozeman sia, tanto non avevamo altra scelta», sentenziò Nick, con le braccia conserte, mentre osservava le sue donne ridere e scherzare. 

«Sarà il destino».

«Sarà il destino».

E ogni volta che Bridget lo sentiva in accordo con lei per quanto riguardava il fato ed avere fede, si stupiva sempre di più. 

Perché finché erano  convinti che ogni cosa sarebbe andata per il verso giusto, che ogni cosa avrebbe preso la strada da loro stabilita e che ogni ostacolo in realtà non era altro che un'ulteriore esperienza da vivere, sarebbero stati felici per sempre. 

«Ora possiamo andare a mangiare?», la vocina un po' stridula, e anche supplicante, di Lily, li ridestò entrambi da quel momento intenso e li fece sorridere. 

«Ma certo, amore, andiamo», Bridget la mise a terra, le prese di nuovo la mano, incrociando le grandi dita tra quelle piccole di lei mentre il padre le stringeva l'altra.

Legati insieme, entrarono saltellando e ridendo come se al mondo ci fossero solo loro e quel piccolo ristorantino nel bel mezzo del Montana. 

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