Capitolo 32

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"Quel che si trova nell'effetto era già nella causa".
Henri Bergson

Los Alamos, New Mexico, 2003

Il campeggio in realtà si rivelò un piccolo spiazzo in mezzo al nulla, con una capanna, una doccia all'aperto, due bagni chimici e tre tende striminzite.

Ma Nick accostò e sorrise tutto soddisfatto, come se in vita sua non avesse mai dormito in un campeggio.

Furono accolti da un custode che Bridget avrebbe facilmente definito "rustico" ma anche molto disponibile.

Lunga barba e baffi bianchi, canottiera sporca, non era poi tanto diverso dall'uomo alla pompa di benzina.

Offrì loro una piazzola e del vino che Nick non si sentì di rifiutare. E poi si congedò dicendo soltanto: «Per qualsiasi problema, chiamate pure».

Lasciati da soli, ci misero un po' a montare la loro tenda. Nick, il più esperto tra i due, non si ricordava più come se faceva ma, testardo, voleva a tutti i costi averla vinta.

«Forse potremmo chiamare il signore di prima...», iniziò a dire Bridget, ricordando le parole dell'uomo.

Ma non fece in tempo a finire di parlare che Nick si voltò, sbuffò quasi infastidito e la fulminò con uno sguardo tagliente: «Ce la faccio anche da solo».

Ferito nell'orgoglio maschile, ci mise tutto se stesso per fare vedere alla sua donne che era in grado di montare una semplice tenda.

«Io sono sicura delle tue capacità, tesoro, ma sono anche molto stanca per il viaggio e vorrei andare a letto presto».

Anche Nick faticava a stare in piedi, sbadigliava e aveva gli occhi rossi, ma non demordeva.

Bridget non riusciva neanche a capire dove la trovava tutta quella voglia di fare. Lei che si sarebbe perfino sdraiata sulla terra nuda a dormire, pur di riposare un po'.

«Possiamo aiutarvi?», come una manna dal cielo, una coppia di coniugi si avvicinò a loro.

Entrambi biondi, puliti, sorridente e riposati, a primo sguardo Bridget intuì subito che erano in vacanza proprio come loro.

Notò come i due si teneva per mano e come si prendevano verso i nuovi arrivati, con estrema disponibilità.

Alle loro spalle, poi, due bambini di qualche anno più grandi di Lily, stavano giocando a terra con dei ciocchi di legno.

«Siamo arrivati questa mattina, non era nostra intenzione fermarci a lungo, ma la zona è molto bella e appartata», aveva iniziato a spiegare lui, evidentemente felice di vedere altri volti in giro.

«Ma scusate, non ci siamo neanche presentati», fece un passo verso Bridget, con la mano protesta e un sorriso a trentadue denti: «Io sono David, e lei è mia moglie Susy... E quelli sono i nostri figli, Larry e Mike».

«Bridget, Nick e Lily», rispose lei mentre suo marito si limitava ad alzare una mano in segno di saluto senza però perdere d'occhio le istruzioni della tenda.

E David si affrettò subito a ripetere la sua offerta: «Ho montato una tenda simile proprio questa mattina, se vuoi posso darti una mano... Quelle istruzioni sono un vero inferno, potresti metterci anche ore».

«Proprio come è successo a lui», aggiunse la moglie, ridendo e ammiccando a Bridget che, non poté fare a meno di sorriderle.

Nick stava per rifiutare l'aiuto, lei lo conosceva bene da saperlo, ma lo precedette: «In realtà te ne saremo molto grati, siamo stanchi e vorremmo solo risposare un po'».

Evitò di incrociare lo sguardo di suo marito, perché sapeva che era troppo orgoglioso per chiedere supporto, e si mise seduta su un grosso masso, presto raggiunta da Susy.

E mentre i due mariti si mettevano all'opera, subito la donna la sobbarco di domande e d'informazioni: «Avete viaggiato molto? Da dove venite?».

E in poco tempo Bridget scoprì che i due vicini di piazzola veniva dal New Jersey, che desideravano tanto visitare il Grand Canyon e che, come loro stavano affrontando un viaggio on the road, cercando di visitare e passare in quanti più luoghi gli era possibile.

A parte questo, però, non avevano nient'altro in comune.

E mentre Susy parlava e parlava, sommergendola di parole, Bridget pensava soltanto che avrebbe voluto mangiare un boccone e sdraiarsi dentro al suo sacco a pelo, perdendosi nel mondo dei sogni.

E nonostante ribadì più di una volta, con nonchalance tra una chiacchiera e l'altra, che erano stanchi, i due coniugi non vollero proprio lasciarli da soli.

Accesero il fuoco, dopo aver finito di montare la tenda, e decisero di restare tutta la sera con loro, complice il fatto che anche i bambini iniziarono a giocare tra di loro.

E così Bridget fu costretta a sorbirsi una lunga cena in compagnia dei loro nuovi amici, che con vitale inaudita dominare la conversazione fino a tarda notte.

Una volta che Nick prese posto su un tronco d'albero, di fronte al fuoco dove stavano cuocendo dei marshmallow, anche lui iniziò a sentire la stanchezza. Bridget poteva notarlo dalla palpebra leggermente calante e dall'aumento dei suoi sbadigli.

Ma nessuno dei due ebbero il coraggio d'interrompere l'irrefrenabile flusso di pensieri di David e Susy. Persone davvero molto gentili e amichevoli, ma forse un po' invadenti.

Qualche ora dopo Lily saltò sulle braccia del padre e, silenziosamente, si addormentò sul suo petto, lasciandosi finalmente andare alla stanchezza.

E fu in quel momento che Bridget, guardando la figlia, prese la palla al balzo per poter annunciare: «Credo che sia arrivato il momento di andare a letto», rivolta per lo più al marito, con un sguardo che lasciava intendere che aveva bisogno del suo aiuto per uscire fuori da quella situazione.

Nick in risposta annuì: «Sì, è meglio, domani poi dobbiamo alzarci presto per ripartire...», lasciò la frase a metà, lasciando intendere il desiderio di appoggiare la testa sul cuscino.

E non aspettò neanche un secondo che già si era alzato, tenendo stretto al petto la figlia sorreggendola per paura che cadesse.

«Scusaci, ma siamo davvero distrutti», concluse, avviandosi in fretta verso la tenda. Bridget non perse tempo e lo seguì, riservando ai due coniugi un sorriso di circostanza.

Li sentì dire: «Buona notte, ci vediamo domani mattina», aveva detto lui, mentre lei aggiungeva: «Facciamo colazione insieme».

Ma Bridget non rispose, si rintanò nella loro tenda, che chiuse, e quando si voltò verso Nick, con voce stanca e disperata, affermò: «Al costo di svegliarci all'alba, domani mattina, fuggiamo prima che si sveglino».

Lui sorrise, più rilasso, mentre posava delicatamente la figlia all'interno del suo piccolo sacco a pelo: «Allora anche tu hai pensato che fossero troppo oppressivi».

«Certo, ma non volevo sembrare scortese».

«Metterò la sveglia molto presto, allora», le promise lui, prima di avvicinarsi e darle un bacio delicato, prima sulla guancia e poi sulla bocca.

Ma poi, complice il sonno e la stanchezza per il lungo viaggio, se ne dimenticò.

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